Si discuteva in bar se l'espressione "si cumbine simpri dut" (si riesce ad accomodare sempre tutto,
“tutto si aggiusta”) è la rovina d'Italia o meno.
La cosa è nata dallo spunto offerto dall'economicta Seminerio sul suo blog
Phastidio.it ("
A noi ci han fregato gli studi classici") in cui commenta un un articolo di Repubblica del prof. Vittorio Coletti (intitolato “Carige affondata dalla mala gestio ma anche da un’Europa matrigna“).
Nel commento si parla di come sia uno sport nazionale dare la colpa sempre ad altri per i nostri problemi italiani e di come l'articolo di Coletti segua questa tendenza, nella fattispecie, dando la colpa all' "Europa" per i dissesti delle nostre banche.
Interessanti i passaggi di Seminerio:
"[...] questo paese si è ormai da tempo incamminato sulla strada del declino o più propriamente del dissesto anche a causa del suo modello culturale mainstream: quello che rigetta cause ed effetti, vive del proprio provincialismo facilone (in cui “tutto si aggiusta”) e riesce ad incolpare dei propri fallimenti un’entità esterna e remota. Il tutto con una generosa spruzzata di quell'”anticapitalismo” di maniera che infiniti lutti addusse agli italici.
E continua con un paragrafo che in pieno investe il modo di sentire spesso, troppo spesso, sviscerato anche nei discorsi al bar a Morsano (la colpa è sempre degli altri)...
Il pezzo di Coletti si intitola, programmaticamente “Carige affondata dalla mala gestio ma anche da un’Europa matrigna“. Se, come abbiamo fatto noi, reprimete lo sbadiglio per questo frusto luogocomunismo e vi prendete la briga di leggere, scoprirete che, secondo l’editorialista, Carige, “la banca dei liguri parsimoniosi”, è stata effettivamente affondata dalle manie di grandezza dei suoi dirigenti apicali; che qualcuno di tali predatori dopo tutto era forse meglio di altri ma che è anche colpa dell’Europa, signora mia. “Che non ci capisce”. Eccolo qui, il fortisianesimo d’Italia, quella corrente culturale secondo cui lo Straniero non riesce a cogliere le nostre peculiarità e le nostre forze, imponendoci la camicia di forza dei propri schemi e delle proprie convenzioni contabili, nuovoinstrumentum regni dell’Usurpatore.
Così la platea paesana s'è divisa tra:
- chi ritiene che effettivamente sia colpa dell'Europa sempre e comunque e che sia colpa del capitalismo mondiale e delle multinazionali predatrici, che noi italiani siamo dei fessi che subiamo supini ogni vessazione e che ci salviamo di volta in vola solo grazie all'accomodamento, al sotterfugio, alla conoscenza giusta al posto giusto
- e chi ritiene che siamo noi la causa dei nostri mali con quella mentalità cinica e menefreghista che ci fa trovare sempre scorciatoie e scappatoie ma non andare mai alla radice del problema...
...e il declino continua