sabato 28 dicembre 2019

Spritz Robin Hood: togliere agli over 65 per dare agli under 35

Lo dice la demografia che nel 2018 e per la prima volta nella storia millenaria della penisola italiana, abbiamo iniziato ad avere più over 60 che under 30 (vedi Numeri utili: Sorpasso della Popolazione "over 60" sulla Popolazione "under 30" (2019).
Com'era e come dovrebbe essere ed invece così com'è...
Piramidi delle età negli anni 1861, 1911, 1961 e 2010. Dati in migliaia (fonte: ISTAT).
Lo dice la statistica economica che negli ultimi anni il tasso di povertà (con i parametri rigorosi dell'ISTAT) è cresciuto SOLO tra le classi d'età più giovani mentre è di fatto rimasto piatto tra le classi più anziane ed in particolare tra gli ultra 60enni. (vedi Numeri Utili: quota di povertà in Italia per fasce d'età (2008-2018)

Elaborazione su dati ISTAT
Le ultime due decadi (2000-2020) avrebbero dovuto essere decadi di transizione e riassestamento affinchè gli italiani facessero uno più uno e guardando semplicemente i dati dei due grafici di cui sopra, si mettessero il cuore in pace ed adottassero, se pur di malavoglia, delle politiche di riequilibrio necessarie per la sostenibilità di lungo termine dell'equilibrio socio-economico nazionale. 

In parole povere: che si togliesse quanto non dovuto alle generazioni over 60, ad esempio riducendo le pensioni ed aumentando i costi della sanità (di cui quella fascia d'età è la principale beneficiaria). "Quanto non dovuto" si riferisce alla stima che si può fare a tavolino con una calcolatrice, di quando un pensionato ha versato nella sua vita lavorativa nei 40 anni (e spesso meno) di lavoro e lo si parametrizza poi alla speranza di vita ISTAT. Si vede quanti euro riceve di pensione e mettendo tutto assieme si calcola quanto sia lecito e dovuto e quanto sia invece un FURTO alle generazioni future che invece si dovranno pagare tutto e dovranno andare in pensione ben oltre i 70 anni col 30% dell'ultimo stipendio. Indipendentemente dal tipo di lavoro, usurante o meno.

A testimonianza del fatto che questo sarà il futuro, arrivano titoli sul giornale di oggi come questo: Pensioni 2020, inizia il regno del contributivo. Così i giovani lavoreranno fino a 71 anni nel quale si legge "[...] pur avendo un’età legale per l’accesso alla pensione di vecchiaia pari a 67 anni, la nostra età effettiva di uscita dal mondo del lavoro si ferma a 63,3 anni per gli uomini e a 61,5 per le donne. Troppo pochi, secondo l’OCSE per garantire la sostenibilità del nostro sistema pensionistico. Sulla base di questi dati, il suggerimento è quello di «aumentare l’età effettiva di pensionamento», limitando le forme di prepensionamento e applicando l’adeguamento alla speranza di vita anche all’anzianità contributiva (meccanismo previsto dalla riforma Fornero e poi bloccato fino al 2026 a 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 e 10 mesi per le donne)."

Invece, quello che sta succedendo è il seguente:
  • A Morsano di Strada i partiti che han sostenuto "quota 100" ovvero una forma di prepensionamento indipendentemente dalla stima di speranza di vita del pensionato, han sfondato con oltre l'80 a tutte le recenti elezioni;  
  • Gli under 35 sono silenti, sia in paese che a livello nazionale. Silenti anche quando son costretti a salire su un aereo e volare a lavorare all'estero con la laurea appena presa.   
  • Gli ultra 60enni sono intoccabili anche nei discorsi al bar: criticare quella classe d'età per le scelte fatte in passato sia a livello di spesa pubblica sia a livello di mancanza di sacrifici per salvaguardare la sostenibilità economica (non certo l'agiatezza) delle generazioni successive, pare avere lo stesso effetto di orrore et abominio del prendere a calci e spingere una vecchietta giù dalle scale del Polifunzionale;
  • Chi osteggia ogni riforma pensionistica in senso più equo, se volete usiamo la parola "Fornero" per semplificare, confonde il dito (gli esodati, ovviamente una stortura della legge creata in un periodo emergenziale) con la luna (il problema della sostenibilità pensionistica). Lo fa scientemente se ha un doppio fine o lo fa da pirla se non sa di che si parla.  
  • Nel 2040 non ci saranno molti dei troppi pensionati "col retributivo" che abbiamo ora, però avremo tanti ultra-settantenni con pensioni misere e probabilmente classi lavoratrici con una scolarizzazione più frammentata visto che le risorse per la scuola non ci sono e non si son trovate per molti anni mentre eran scientemente dirottate verso le pensioni (dei 300 miliardi in pensioni, l'INPS ne mette 200, mentre 100 sono le nostre tasse - che non s'è capito bene perchè dovremmo dirottarle verso pensioni e non verso investimenti per i più giovani). 
  • Gli ultra 60enni sono un bacino elettorale che sovrasta numericamente gli under 35.  
  • La spesa pensionistica in Italia rappresenta il 16% del PIL (la più altra tra i paesi occidentali) ma pure come spesa pensionistica su totale spesa pubblica, le pensioni drenano la quota maggiore (vedi Italia prima tra i Paesi OCSE per quota di spesa pubblica destinata alle pensioni. In percentuale al Pil spende più di noi solamente la Grecia.). 
  • La spesa per le pensioni, secondo le previsioni dell'INPS in 20 anni raddoppierà
Così la platea del bar s'è divisa tra:

- chi sostiene che andare in pensione con 40 anni di contributi sia giusto indipendentemente da altre considerazioni perchè è una misura di giustizia sociale per chi ha lavorato e ha già dato alla società anche attraverso le tasse sul lavoro;
- e chi dice che, quando la coperta è corta, si devono fare i conti con i piedi che restano scoperti e si deve ricalibrare sia l'età pensionabile, sia l'assegno, sia la redistribuzione delle risorse pubbliche per dare alle generazioni più giovani quanto sia necessario per un futuro economicamente sostenibile. Non si può dare alle generazioni più anziane senza tener conto della già menzionata coperta corta.

...e nell'assenza di un qualsivoglia dibattito pubblico sulla questione, nella connivenza delle classi governanti pro-tempore che guardano solo al brevissimo periodo e generalmente al loro tornaconto elettorale e basta, il dibattino pare non esserci proprio... 


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Vedi anche:

- dati INPS https://www.inps.it/nuovoportaleinps/default.aspx?itemdir=52542 e https://www.inps.it/docallegatiNP/mig/Doc/Bilanci/repository/information/RendicontiGenerali2018/Sintesi_Rendiconto_2018.pdf

- dall'Istituto Bruno Leoni - Pensioni: NON sono in equilibrio, è un welfare NON per giovani, famiglie e poveri

lunedì 23 dicembre 2019

Spritz Millennials: La questione dei morsanici nati dopo il 1984 è sulle stesse onde di quella mondiale?


La gratificazione istantanea cui i Millennials di Morsano sono (stati) abituati porta a lungo andare a  mancanza di autostima? 

Questa la questione cui Simon Sinek, un autore americano di libri sulla motivazione e sul comportamento, ha dato un punto di vista che fa riflettere. 

Il video, per chi riesce a seguire l'inglese, offre diversi spunti di riflessione che sono poi stati discussi al bar tra uno spritz e un prosecco.


martedì 17 dicembre 2019

Spritz Expat: i giovani morsanesi più brillanti e capaci emigrano?

Oggi il Messaggero Veneto titola "È fuga dal Friuli Venezia Giulia: siamo al 1º posto per l’emigrazione di giovani cervelli". Nell'articolo si fa riferimento ai dati ISTAT "[...] 816 mila gli italiani trasferitisi all’estero negli ultimi 10 anni, il 73% dei quali venticinquenne o poco più, e tre su 4 con un titolo di studio medio-alto."

"In questa poco piacevole situazione spicca il Friuli Venezia Giulia che, non per valori assoluti ma in rapporto alla popolazione residente, è in vetta tra le regioni italiane per tasso di emigrazione: lasciano il territorio, infatti, 4 friulgiuliani ogni mille residenti."
Al momento abbiamo 6 morsanesi laureati all'estero e son tutti andati via prima di compiere 30 anni.

La sociologia dell'emigrazione ci spiega che chi emigra tende ad avere più spiccate qualità di intraprendenza e curiosità intellettuale.Di solito le fascie più disagiate della popolazione non tendono a migrare, sono bensì le fasce medio-alte a muoversi.

Pensiamo alla migrazione interna di fine '800 dalla Carnia al Friuli Austriaco (Mariano) e poi nel manzanese, migrazione che diede origine alla produzione della sedia impagliata, una specialità tecnica creata proprio dalle mani sapienti di quei carnici abituati a lavorare il legno nei mesi invernali. Verosimilmente, nella lavorazione artigianale del legno, questi carnici emigrati in "Austria" erano artigiani più abili dei loro compaesani in Carnia e comunque più abili degli artigiani locali.

Oggi si potrebbe tracciare un parallelo con i giovani che hanno una solida preparazione universitaria e che lasciano i piccoli paesi della Bassa Friulana.

Così al bancone del bar si son creati i soliti gruppi di discussione tra ...

- chi ritiene che l'emigrazione sia un fenomeno passeggero che interessi una parte troppo piccola della popolazione per preoccuparsene;

- e chi ritiene che di fatto ci stiamo perdendo i migliori giovani ovvero la futura classe dirigente locale (potenziali imprenditori, dirigenti d'impresa, abili professionisti e pure futuri sindaci, assessori, presidenti di associazioni ecc.) e che il fenomeno non possa più essere ignorato neppure a livello locale.

...e il dibattito continua tra chi rimane e chi legge questo post da Berlino, Londra, Boston...


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Vedi anche:

Mondopoli Perché le persone migrano? I fenomeni migratori tra mito e realtà (Aprile 2019)
Università di udine Cantiere Friuli "Nuova emigrazione" di Gian Pietro Zaccomer (ottobre 2019)

mercoledì 20 novembre 2019

Numeri utili: Partecipate Pubbliche (2019)

venerdì 25 ottobre 2019

Giovani e Mercato del Lavoro nel Friuli del 2019


Giovani e mercato del lavoro nel Friuli del 2019
(Fonte: Istat)
Spunti raccolti da un recruiter
Il salario lordo d’ingresso di un laureato è 25.000 euro (circa 1.300 euro netti al mese). Poi si cresce nei primi tre anni.
Millennials e Generazione Z

E’ importante dimostrare una progressione di carriera nei primi tre anni di lavoro altrimenti il Millennial (nato tra il 1981 e il 1996 ovvero 23-38 anni) e la Generazione Z (1990 e 2000 ovvero 19-29 anni) se ne va.

- Se non raggiungono velocemente un 6°-7° livello se ne vanno.

- Spesso le aziende ignorano questa esigenza di inizio carriera e così si perdono i talenti più promettenti

I valore in cui si crede

Oggi i Millennial hanno bisogno di sentire i valori: lavorare non è solo business ma serve un “sense of purpose”, un significato valoriale ovvero un “valore sociale” che l’azienda possa esprimere.

- Sono più disposti a cambiare azienda.
- Hanno esperienze più frammentate e generalmente cambiano azienda tra i 20 e i 30 anni. Questo significa che i migliori devi farli crescere in fretta con formazione, scatti salariali etc.

Piccole Imprese
Le piccole imprese hanno dei limiti culturali. Non sono per lo più laureati e vige una generale non-cultura

Cosa ricercano le aziende?
- Ingegneri energetici, termomeccanici, tecnologie rinnovabili
- Laureati in lingue (serve più di una lingua)
Non c’è posto in edilizia e architettura

Le generazioni precedenti
Il problema grosso sono i 40enni che hanno spese familiari più alte e costi più alti ma i salari sono grossomodo gli stessi dei 30enni.
A 40 anni è molto più difficile trovare opportunità di crescita ulteriore

Spunti raccolti chiacchierando con un imprenditore metalmeccanico laureato in ingegneria meccanica
In Friuli ci sono gli stessi stipendi del resto d’Italia.
Le aziende possono essere innovative o tradizionali in settori tradizionali. Le prime sono quelle che i giovani dovrebbero avere come loro obiettivo, mentre le seconde (ad esempio aziende di produzioni basilari in serie come alcuni casi del manzanese) sono destinate a scomparire sotto il peso dell’innovazione tecnologica.
I giovani che arrivano al colloquio o che sono nel loro periodo di prova generalmente non hanno competenze per poter essere produttivi fin da subito. Spesso hanno una totale mancanza di preparazione e la scuola sia superiore che l’università friulana non prepara al mondo del lavoro. Troppa teoria e niente pratica.
Al Politecnico di Torino gli studenti di ingegneria fanno attivamente laboratorio “sporcandosi” le mani. A udine i laboratori non ci sono e le ore di laboratorio sono di fatto troppo poche.
In generale comunque (detto da uno che lavorava sulle macchine a controllo numerico dell’azienda di famiglia già a 16 anni mentre frequentava il Malignani e poi anche mentre frequentava i primi due anni di Ingegneria all'università di Udine) i ragazzi che arrivano al colloquio hanno aspettative sbagliate: non hanno esperienza pratica e pretendono di andare in ufficio a fare i disegnatori. L’officina è vista come un luogo pericoloso o sporco. Tuttavia è il posto dove un giovane perito e un giovane ingegnere devono passare del tempo prima di dedicarsi all’attività d’ufficio.
Non si può capire il disegno meccanico o la progettazione meccanica se non si è fatta esperienza nella costruzione delle macchine in officina.
Oggi c’è ritrosia a sporcarsi le mani ma un bravo tecnico deve prima sporcarsi le mani e poi può fare attività d’ufficio.
Resta che gli stipendi dell’officina sono più alti degli stipendi dei tecnici in ufficio.
La scuola dovrebbe preparare di più mentre ora l’università alleggerita ed i diplomi alleggeriti non preparano all'ingresso nel mondo del lavoro. Mancano le basi assolute.
Saper fare un disegno tecnico non vuol dire saper progettare. Per progettare o per fare il “CAMista” devi dedicare 3-5 anni della tua carriera iniziale ad imparare e a “fare”.

Spunti raccolti chiacchierando con un commerciale di azienda del legno
L’edilizia è stagnante per cui non servono architetti e gli ingegneri han difficoltà più dei geometri.
Un geometra nel paesaggio del lavoro del FVG trova più facilmente di un architetto perché si può occupare di scartoffie (successioni, permessi etc.).
Un architetto per forza di cose deve emigrare.
Un ingegnere deve invece occuparsi di ambiti molto innovativi, seppur di nicchia, che possono dare soddisfazioni (es sviluppare una particolare nuova tecnologia per l’edilizia, nuovi materiali etc. e poi commercializzarla).
I giovani diplomati e laureati che arrivano in cantiere non han mai visto il lavoro prima e quindi la scuola è distante anni luce.
Che serva training da parte dell’azienda ci sta ma qui siamo in situazioni tali che i neo laureati o neo diplomati non son mai entrati in cantiere e gli mancano le basi della vita pratica. Senza quelle non puoi neppure partire.

Conclusioni
Tutti gli esperti dicono che oggi il mercato del lavoro è fluido è cambia molto velocemente in termini di professioni richieste e “competenze” richieste (software skills incluse). Tuttavia, non sono convinto che la scuola oggi prepari neppure per le soft skills. Si impara a pappardella quello che c’è scritto nel libro del professore e non si sviluppano né lo spirito critico né lo spirito d’iniziativa. Entrambi sono elementi che in azienda possono aiutare a crescere. Nessuno ti chiede mai “alla luce di tanta teoria, TU cosa ne pensi”?
I giovani friulani già si stanno orientando verso materie universitarie professionalizzanti: ingegneria ed economia sono le facoltà più popolari tra le matricole. Tuttavia poi si scontrano con le difficoltà di essere visti dalle imprese come impreparati in partenza e poco attrezzati a crescere.
La differenza la fa la motivazione personale che deve esserci per poter stimolare un datore di lavoro a credere in te.
 Anche a quel punto però, non è detto che il datore di lavoro sia così maturo e preparato dal saper valorizzarti (entro i primi tre anni ad esempio).
I settori che trainano sono abbastanza ben definiti: metalmeccanica ed informatica (a sostegno per lo più della metalmeccanica).

Stipendi
L’altro problema sono i salari: un tecnico/perito, se è mediamente bravo, può ambire ad arrivare a 30 anni con 2000 euro netti in busta paga. Un coetaneo ingegnere si assesta sui 2500 euro. Il problema è che questi stipendi resteranno poi immutati lungo tutta la restante carriera lavorativa. Andare oltre i 3000 euro netti al mese è una rarità: lo si può fare da operaio iper-specializzato (eg operatore su fresatrici CNC che lavora a turno e fa straordinari, “CAMista” di livello, trasfertista in certe aziende, saldatore in situazioni tecnologiche particolari) o da dirigente ergo ingegnere o laureato in economia con mansioni specifiche in aziende oltre i 200 dipendenti.
Altrimenti, si deve fare gli imprenditori ed avere successo.    

La morale è che la forbice salariale tra un perito/tecnico e un laureato, anche in ingegneria è bassa e questo può indurre i giovani a non valutare meritevole un percorso universitario come quello ingegneristico. Alla lunga, questo può portare ad un impoverimento del patrimonio culturale del tessuto industriale friulano.

Chi trova lavoro in Friuli
A conti fatti per i giovani vedo questi canali paralleli:


Nota: STEM = Science, technology, engineering, and mathematics

I canali tendenziali dell’occupazione friulana:

Canale 1: chi va all’estero
  •         Laureati che ambiscono a carriere altisonanti (e che si aspettano stipendi e carriere di livello)
  •         Laureati che in Friuli non trovano lavoro (e si aspettano semplicemente un lavoro consono)

Canale 2: chi resta e fa un lavoro consono
  •          Ingegneri meccanici
  •          Informatici e elettronici
  •          Economia/Finanza
  •          I raccomandati di ogni ordine e grado
  •          I rampolli dei “parons”

Canale 3: chi resta ed ha esperienze frammentate
  •          Laureati in materie non immediatamente professionalizzanti




martedì 22 ottobre 2019

Numeri Utili: quota di povertà in Italia per fasce d'età (2008-2018)

 Questo è il dato del decennio, quello che spiega l'Italia in un solo grafico. Negli ultimi dieci anni gli over 65 hanno fatto pagare la crisi ai loro figli e nipoti.

Giovani Morsanesi: Cosa studiare? L'opinione di Forchielli

lunedì 23 settembre 2019

Morsano Tic-Toc: quando arrivera' in paese il social "nextdoor?


Nato in America é arrivato in Gran Bretagna (https://nextdoor.co.uk): nextdoor.

Si tratta del social che indirizza le necessitá di un vicinato o di una zona geografica ben definita. Ci si scambia informazioni utili sulla zona come ad esempio i nominativi di bravi muratori, geometri, idraulici o si condividono segnalazioni su attivita' sospette.

quando arrivera' tra i morsanesi?

tic, toc, tic, toc...



giovedì 19 settembre 2019

Numeri Utili: la Meccanica è il primo export Italiano (2019)

lunedì 16 settembre 2019

Numeri Utili: Valore della Laurea (2018)

Sempre a proposito dell'opportunità di laurearsi piuttosto che fermarsi al diploma, citiamo Alberto Forchielli "La laurea 👩‍🎓 in Italia non vale praticamente un caz 🆘 ma non prendetevela con l’università bensì con quelle PMI che non hanno né margini né voglia di pagare un cent per maggiori professionalità e potenzialità, anzi le temono"



Vedi anche:

lunedì 7 gennaio 2019

venerdì 23 agosto 2019

La tomba di due partigiani di Castions di Strada


Un interessante caso storico è emerso da una visita al cimitero di Castions di Strada da parte di un nostro paesano sempre attento alle vicende storiche locali.

Entrando si nota una tomba che racchiude le spoglie di due partigiani. Da una lettura delle rispettive lapidi, si evince come uno fosse stato un partigiano aderente alla Brigata "Osoppo" i cui volontari avevano ispirazione laica liberale o socialista e/o cattolica, ed uno alla Brigata "Garibaldi" organizzata dal Partito Comunista Italiano.

Come mai due partigiani di due orientamenti così diversi nella stessa tomba?

Si possono fare diverse ipotesi e probabilmente negli archivi comunali o parrocchiali c'è la risposta. Per ora, dalle prime informazioni raccolte, si conclude che nel ,dopoguerra, avendo l'ANPI (o anche l'Amministrazione Comunale) a disposizione le spoglie dei due, da qualche parte del cimitero, decise di fare loro una tomba nuova e comune sepoltura.

Il posto dove sono ora collocati è di -relativamente- recente individuazione cimiteriale; infatti, le spoglie vecchie - magari come le loro - o quelle senza parenti o di cui si ignora la provenienza sono da sempre state collocate sulle pareti del muro di cinta cimiteriale. Da tempo però, questa pratica non si adotta più.

Quindi, è plausibile che si sia ritenuto di compiere un gesto di natura "politica", unendoli in un'unica sepoltura.

Resta da chiarire chi può aver pagato il posto, la tomba e i lavori. Non è nemmeno dato sapere quale fosse la collocazione cimiteriale prima di allora e come la pensassero i parenti. 

L'eta media dei Morsanesi è 45 anni?

Secondo i dati della fondazione Ambrosetti, l'eta media degli italiani si è alzata di 10 anni dal 1978 ad oggi. Oggi, l'età media è di poco più di 45 anni mentre nel 1978 era un rotondo 35.

Le implicazioni sono molteplici: il tasso di sostituzione della forza lavoro, la sostenibilità delle pensioni nel prossimo trentennio, la spesa sanitaria per i vecchi tromboni, il maggiore disinteresse istituzionale per le esigenze degli under 30 e soprattutto per gli under 25 visto che come bacino elettorale rappresenteranno sempre più una frangia più piccola.

C'è da capire se a Morsano il dato sia migliore (ovvero l'età media sia più bassa) o peggiore (ovvero l'età media sia più alta).

Ad aver pazienza si potrebbe capire in base ai dati dell'anagrafe.


giovedì 22 agosto 2019

Quando Morsano era identificato dalla Chiesa di San Pellegrino (fine '500)



Ci è stata segnalata questa curiosità, già nota ai morsanesi che si recano a Roma ma ora corroborata da foto: Musei Vaticani c'è un passaggio obbligato verso la Cappella Sistina che espone il visitatore ai dipinti murari che vedete qui sopra. Si tratta della Galleria delle Carte Geografiche e le mappe sono datate 1580-1585.

Fa specie che l'abitato di Morsano si identificato con la chiesa che all'epoca si trovava sulla Napoleonica, circa all'altezza dell'attuale incrocio con la strada che porta a Chiasiellis, San pellegrino appunto. Si sa che all'epoca e fino a fine Settecento, la chiesa era luogo di fiere annuali e di una contesa alternanza di feste votive tra le comunità di Morsano, Castions e Gonars. Era teatro di risse e attenzione da parte delle autorità Veneziane (all'epoca si girava come i Bravi di Don Rodrigo, con spade e coltellacci). 

Da notare che il San Pellegrino cui si fa riferimento qui, pare non sia un santo ufficiale della Chiesa Cattolica e fa riferimento ad una figura mitologica della devozione popolare ovvero a "San Pellegrino in Alpe" un eremita da cui poi prese il nome un santuario in Toscana nelle Alpi Apuane che si trova proprio nel paese di San Pellegrino in Alpe (Lucca).  

Le immagini qui sopra sono una bella testimonianza del nostro passato.  

martedì 20 agosto 2019

Neologismi Morsanici: Paesologia

Sembra una parola tratta da una barzelletta sul "Paese Vicino" o su chi vive nei piccoli paesi d'Italia ma pare essere un termine che figura pure sulla Treccani e noi, che siamo quattro gatti, di certo possiamo utilizzarlo!

La "Paesologia" ...è "una disciplina nata per studiare i paesi, luoghi dove "se ne sono tutti andati, specie chi è rimasto". È una sorta di agiografia della geografia, sacralizzazione dell'umano: è l'uomo al centro del creato, o almeno di quanto è riuscito anche lui a creare. (Simone Di Biasio, Huffington Post.it, 15 marzo 2017, blog)." (Fonte: http://www.treccani.it/vocabolario/paesologia_%28Neologismi%29/)

Paesologia s. f. L'arte dell'incontrare e raccontare i paesi e i luoghi, percepiti come centri di vita associata immersi nel territorio e nella storia e interpretati fuori da ogni rigido schema disciplinare. (Fonte: Treccani)
Paese che vai, paesologia che trovi...

lunedì 19 agosto 2019

Germania in recessione nel 2019: Morsano trema


La figura illustra quale sia il paese più importante per le nazioni europee in termini di scambi commerciali. Per l'Italia, come per grossomodo la maggior parte dei paesi europei è la Germania.

Notizia di questi giorni è che la Germania ha rallentato e potrebbe entrare in recessione (Bundesbank and Deutsche Bank stoke German recession fears). 

Per chi è dipendente pubblico o di partecipate non ci son problemi, come sempre d'altronde, però per gli imprenditori che operano in settori competitivi votati all'export e per i loro dipendenti questa è una tegola. 


“We see Germany in a technical recession, as we expect another 0.25% GDP drop in Q3,” Deutsche Bank’s chief economist Stefan Schneider wrote in a note sent to clients on Friday.

non rassicura l'ambiete economico-finanziario morsanese e da piazzetta San Pellegrino si alzano voci di preoccupazione anche perchè le assimetrie economiche impattano di solito il Friuli con diversi mesi di ritardo. Il che significa che le imprese potrebbero già iniziare a frenare sulle assunzioni in attesa di cattive notizie e di possibili contrazioni della produzione (se votata all'estero e/o alla catena di fornitura alle aziende tedesche).

Vicenda da seguire.

venerdì 16 agosto 2019

Un cagnolino abbandonato cerca te!


Questo cagnolino tenerissimo cerca te! Ti cerca perchè negli ultimi due giorni sulla pagina Facebook del Morsano Fan Club sono state pubblicate due notizie praticamente in contemporanea. Entrambe sono frutto di segnalazioni di lettori: una con la foto di una cagnetta che cercava casa ed una che riguarda il progetto di costruire una strada che dalla Napoleonica scenda tra Morsano e Castions di Strada e sbocchi a Corgnolo/Porpetto.

In poche ore il post della cagnetta ha totalizzato quasi 500 visualizzazioni mentre quello della strada grossomodo la metà. Il che è sintomatico delle priorità che ci si dà. Se permettete, una strada è molto più impattante sulla vita di ogni giorno della comunità locale (con tutto il rispetto per il benessere degli animali) e quantomeno interessarsi alla cosa sarebbe doveroso.

Poi si leggono statistiche come quelle qui sotto ed il cerchio si chiude.

Ragazzi, cerchiamo di interessarci alle cose perché se continua così faremo una vita da cani! (nel senso tradizionale dell'espressione...)

mercoledì 14 agosto 2019

La Complanare vien di notte? (e te magna la Salvote?)

Presto Atovelox anche qui. 


Prendendo spunto da un commento (NDR da fonte anonima e non verificabile) su un altro post, riportiamo qui la questione sollevata, visto mai che ci sia del vero.

Pare (condizionale è d'obbligo in mancanza di riscontri precisi) ci sia un'idea di sgravare Fauglis dal traffico pesante attraverso la creazione di una bretella che dalla Napoleonica si congiunga a Corgnolo passando proprio dalla campagna di Morsano. Se così fosse, la complanare (verosimilmente) passerebbe tra le oasi naturalistiche della Selvote e dell'Avenale.

La paura è che dopo quanto avvenuto all'ospedale di Palmanova, il cui punto nascita è stato chiuso a prescindere dal sentimento della popolazione locale e del bacino d'utenza, si possa rischiare di vedere progetti del genere approvati senza che la popolazione abbia voce in capitolo. Insomma, la vita è una tempesta, prenderlo in quel posto è un lampo: meglio stare in guardia. 

Inutile dire che nei campi e nelle officine il popolo si aspetta una presa di posizione netta e forte del Komandante qualora le forze del capitalismo stradale dovessero farsi avanti per abbattere la foresta ed opprimere le popolazioni indigene. Attendiamo gli sviluppi della vicenda.

Numeri Utili: Professioni di Alto profilo vs Professioni di Basso Profilo (1993-2017)

Numeri Utili: aumento salariale dei dirigenti regionali italiani (2015-2017)

Numeri Utili: Piramide della Popolazione Italiana 1986 vs 2016

Numeri Utili: Divari di competenze IT Italia vs Europa (2018)

Numeri Utili: Differenza salariale tra laureati e diplomati (2018)

Se vi chiedete se valga la pena laurearsi in termini di stipendio, a guiardare i dati si direbbe che conviene diplomarsi bene e basta. Di certo il "sistema Italia" non può puntare ad innovarsi ed a essere rilòevante sulla scena economica mondiale se non si ha una buona base di professionisti preparati a livello universitario, specialmente se in materie tecnico scientifiche.


Numeri Utili: Abbandono Scolastico (2017)

Numeri Utili: Pensione rispetto all'ultimo stipendio (2018)

Numeri Utili: Crescita del Reddito per Fascia d'Età (1985-2015)

lunedì 29 luglio 2019

Spritz Migrations: L'agricoltura italiana, con le sue arretratezze, richiede e attira immigrazione illegale



Si discute spesso in osteria del tema immigrazione, cercando di palleggiare le due tesi che vanno per la maggiore: quella a favore delle porte aperte a tutti gli immigrati, spesso edulcorata da dei distinguo di facciata, e quella contraria a prescindere, anch'essa, spesso edulcorata da dei distinguo di facciata.

In particolare si e' tutti concordi nell'essere confusi dalla totale divergenza tra domanda di tecnici dell'industria 4.0 con mediamente 15 anni di scolarizzazione alle spalle e di cui almeno 3 di natura tecnica e l'offerta che il tipo di immigrazione che caratterizza gli arrivi in Italia fatta per lo piú da braccianti non scolarizzati.

L'Olanda esporta ortaggi in tutta Europa con numeri impressionanti. Si, avete letto bene, l'Olanda. Si tratta di culture idroponiche (in serra su un letto di acqua) e la meccanizzazione e automazione sono a livelli altissimi. Li, l'agricoltura richiede tecnici, laureati e diplomati in materie molto specifiche.

In Italia siamo ancora allo schiavismo in molte aree del paese, in particolare quelle piú arretrate economicamente. In soldoni, in queste sacche di arretratezza, il valore aggiunto si crea non con l'efficienza del metodo di produzione ma giocando al ribasso sui costi di produzione, in particolare, sfruttando la manodopera a bassissimo costo, meglio se silente e soggiogata perché ricattabile.

Di questo si discute spesso in bar visto che c'e' chi si fornisce di verdura in giro per il mondo e queste cose le vede. Non le vede invece chi dovrebbe gestire le cose. Sul perché non le veda si possono fare molte ipotesi ma a noi interessa notare come le cose che si discutono in bar qui in paese poi vengano riprese da "think tank" internazionali come quella menzionata nel tweet qui sopra. 

...e la discussione continua

lunedì 17 giugno 2019

Come i Morsanici si preparano all'uscita dell'Italia dall'Euro

"Forse non avete capito che abbiamo compiuto un 1° passo formale verso l'uscita dall'€. Piccolo ma di grande importanza politica. La Camera ha approvato *all'unanimità* una mozione che impegna il governo ad ampliare ai minibot gli strumenti per pagare creditori della PA" 

Così inizia un suo lungo thread su Twitter il Prof. Fabio Sabatini, Associate Professor of Economics and Chair of the European PhD in Socio-Economic and Statistical Studies alla @SapienzaRoma nonchè Fellow alla @IZA_bonn ed alla @SU_HSE

PRIMA DI ANDARE OLTRE, leggete questa sua analisi (messa in parole semplici) su come, di fatto, ci troveremo in una situazione per cui l'Italia si (auto)porrà al di fuori dell'Euro: "Forse non avete capito che abbiamo compiuto un 1° passo formale verso l'uscita dall'€".

Qui non abbiamo interesse a discutere di politica nazionale. Parliamo invece di cosa fare a Morsano in preparazione dell'aumento dell'IVA (o di una creativa "raccolta" di 30 miliardi entro l'autunno e di cui, ad oggi, 17 giugno 2019, nessuno parla... boh!?!) e soprattutto cosa fare non appena la tempesta finanziaria si scatenerà. Perché si, con questi chiari di luna, si scatenerà.

Qui le teorie sono variegate:
  1. Smobilitare i depositi in Euro e investire in mattone perché, sebbene sotto la pressione indiretta dello Spread (che più alto è, più indirettamente comprime il valore degli immobili) e con l'inevitabile crollo del potere d'acquisto della nuova moneta, il Pesos Italico, l'immobile comunque lì è e li resta. Vero che potrebbero esserci dei risvolti fiscali importanti ma sempre meglio che perdere tutti i risparmi per una svalutazione orrenda o l'azzeramento dei titoli di Stato. PS fatevi la casa delle vacanze che avreste sempre voluto farvi.
  2. Smobilitare i depositi in Euro e portare (subito) più Euro possibile in un deposito in Euro all'estero. I conti esteri sono un toccasana per chi può aprirli (anche online). Potrebbero venire toccati da una tassazione speciale ma almeno i vs depositi in Euro sarebbero salvi e non svalutati (un venerdì sera qualsiasi). Per inciso, l'Austria ha belle colline e simpatiche montagne rocciose. 
  3. Tenere i conti in Euro in Friuli e pregare la Madonna. Secondo molte anziane del paese, male non fa. Investire qualche Euro in ceri votivi potrebbe aiutare sicuramente da un punto di vista psicologico. Il che, in tempi di crisi, non è poco.
Se avete altre idee, suggeritele pure qui nei commenti. 

Se non siete economisti (ovvero "professori ordinari di economia con una corposa e documentata produzione scientifica" non perdetevi d'animo e suggerite pure le vostre idee di finanza creativa, già ampiamente testate al bar, in questo gruppo: "Sei di Castions di Strada se..." (dai che mandiamo in bancarotta il Paese Vicino!)

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