martedì 21 giugno 2016

La crisi di Morsano spiegata da Balasso



Noi è una vita che diciamo che 'Italia è in declino, ora, oltre a spiegarcelo Balasso c'è pure un bel articolo esemplificativo dell'Indipendent: 

Why Italy’s economy is about to collapse



sabato 11 giugno 2016

Numeri Utili: Origine degli immigrati negli USA dal 1850 ad oggi

Morsano Criminal: i saltimbanchi giovanili fan danni sul tetto della chiesa (10 giugno 2016)


Pure il canestro del campetto di basket è stato rotto, verosimilmente appendendosi.  

Secondo alcuni, il sabato pomeriggio urge la presenza di adulti (magari titolati di carice civili e para-militari) che prendano nota di chi si trova nel campetto, nomi, cognomi e diano degli avvertimenti (tipo un "all'occhio che sappiamo chi siete") a chi usufruisce del campetto. 

La presenza di chi controlla il territorio (in politichese si dice così no?) deve essere sentita. 

Altrimenti prima o poi ci scapperà il morto (dai coppi c'è il rischio di scivolare) e potrebbe essere peggio sia da un punto di vista dell'immagine (di chi è deputato a controllare il territorio - altra cit. politichese) che, ovviamente, da un punto di vista del danno umano (anche se qui tifiamo tutti per Darwin). 

lunedì 6 giugno 2016

Spritz Manufacturing 5.0: se il manifatturiero non è più il futuro per l'occupazione

Se andate a una conferenza organizzata da Confindustria tutti parlano di manifatture: siano essi i relatori o semplici membri del pubblico in platea. La manifattura è da sempre il centro dell'universo economico friulano e italiano.

Però, secondo quanto osservato da Enrico Moretti, professore alla prestigiosa Berkley in California, "l’occupazione nel manifatturiero non solo è in costante discesa da 30 anni, ma continuerà a farlo, come all’inizio del Novecento accadde con l’agricoltura. È qualcosa che accade in tutti i Paesi sviluppati, ma la differenza sta nelle strade seguite per rimpiazzare l’occupazione nel secondario".

Non si può dargli torto: i numeri son numeri.

Sia chiaro, dice il professore, la manifattura italiana, come quella americana e quella tedesca, come industria hanno un futuro roseo. Non si parla del futuro di un settore, ma dell’impatto sull'occupazione di questo settore. È improbabile che la manifattura tradizionale rimanga il motore occupazionale che è stata in passato. Ha già perso molto del suo peso occupazionale e molto probabilmente continuerà a perderlo.

In pratica, se pensiamo all'automazione sempre più spinta, molte mansioni saranno sempre più meccanizzate mentre le persone, troveranno sbocchi professionali o nei servizi o resteranno fuori dal mercato del lavoro. In soldoni questo quanto contentuto nell'articolo "Enrico Moretti: «Non illudiamoci, il lavoro non arriverà dalla manifattura»".

Da notare l'elenco delle ragioni secondo le quali l'Italia è un paese sulla via del declino (se questi problemi non vengono affrontati):
  1. Troppe lauree in campi improduttivi. 
  2. Poca formazione nelle aziende. 
  3. Un’immigrazione che funziona al contrario, con i “cervelli” che escono e una forza lavoro che arriva non qualificata. 
  4. Un mercato dei capitali vecchio e senza esperti in "venture capital" (o comunque di "capitale di rischio" (private equity, venture capital) anzichè solo  solamente "finanziamento a debito" (prestito bancario). 
  5. L’accoppiata di corruzione e giustizia civile lenta.
  6. Ci sarebbe anche un mercato del lavoro troppo rigido, (sebbene in questo campo Moretti vede progressi con il Jobs Act). 
Così la platea del bancone s'è divisa tra 
- chi ritiene che Moretti ha ragione
- chi ritiene che il manifatturiero sebbene governato da PMI riuscirà a continuare a dar lavoro a maestranze qualificate

...e il dibattito continua

"Mai molà", ora lo dicono anche gli Americani a West Point


La nuova filosofia è che non sono le competenze accademiche a fare di un individuo una persona avviata al raggiungimento degli obiettivi ma la sua perseveranza sugli obiettivi. Loro lo chiamano "grit" noi a Morsano "mai molà". 

Lo si vede anche nelle organizzazioni paesane e nella vita di paese, va vanati chi tiene sempre duro. 

giovedì 2 giugno 2016

Numeri Utili: Università che danno le migliori prospettive d'impiego (2015)

Fonte: ALMAlaurea.

Vedi anche:
L'Espresso: "Università, i titoli non sono tutti uguali: ecco quali laureati lavorano e quanto guadagnano" Meglio una facoltà umanistica del nord o una scientifica al sud? E quali atenei garantiscono maggiori probabilità di trovare lavoro? Tutti i numeri utili per orientarsi in una delle scelta più importanti della vita. O per controllare come sta cambiando il mercato

Spritz Migration: se c'è differenza tra i "migranti"

Su twitter è rimbalzato un articolo de Linkiesta: "Noi siamo ricchi e i migranti non li vogliamo" e questo ha stimolato la discussione in osteria ieri sera.

A conti fatti si è sviscerato come esistano delle posizioni preconcette sul tema della migrazione:

- Estrema sinistra: apriamo le porte a tutti gli immigrati sia profughi che immigrati economici
- Centro Sinistra: temporeggiamo perchè non riusciamo a raccogliere tutti ma strizziamo l'occhio a chi vuole tutti a prescindere
- Centro Destra: temporeggiamo perchè non riusciamo a bloccare tutti ma strizziamo l'occhio a chi vuole bloccare tutti a prescindere
- Estrema destra: chiudiamo le porte a tutti gli immigrati sia profughi che immigrati economici

Ci sono poi le posizioni minoritarie di nicchia:
- Liberisti: apriamo leorte a tutti gli immigrati sia profughi che immigrati economici (tanto poi sarà il mercato a bilanciare la situazione)
- Cattolici conservatori: aprire le porte solo ai cristiani
- Borghesi conservatori: aprire le porte selettivamente solo a profughi e immigrati che servono indipendentemente dal luogo di origine e magari indipendentemente dallo status di profugo o immigrato economico

E naturalmente esistono pure le combinazioni tra queste posizioni (es. solo immigrati che servono ma da paesi cristiani oppure solo laureati o solo ricchi che portano denaro - per altro quest'ultima è legge in Inghilterra).

Il punto che però è più controverso e per questo se ne discute al bar, è se tutte le etnie/nazionalità/religioni delle persone che arrivano sul nostro suolo, siano ugualmente integrabili nella società italiana/occidentale del 2016.

A ben osservare, i dati sulla delinquenza hanno una colorazione ben precisa in base al passaporto di provenienza degli immigrati. Ad esempio, i dati dicono che i profughi (prevalentemente musulmani) siriani praticamente non delinquono proprio. Stessa cosa però non si può dire dei migranti economici (musulmani) del Marocco o di migranti economici (cristiani) con passaporto di un paese dell'Unione Europea come ad esempio la Romania (per i dati vedi: IL TEMPO: "Quei 17mila stranieri nelle carceri italiane").

Senza contare che con il sistema pensionistico contributivo sempre meno sarà vera la filastrocca che gli immigrati ci pagano le pensioni: ognuno si dovrà pagare la sua e basta! Poi, con l'automazione industriale e dei servizi sempre più spinta, ci sarà meno necessità di lavoratori con qualifiche generiche o con un background da "pastore di armenti" anzichè da "fresatore su macchine a controllo numerico".

Così il bancone s'è diviso tra:

- chi ritiene che alcune etnie delinquono più di altre (qualche anno fa una frase sul tema scritta da Beppe Severgnini, causò un terremoto di critiche - vedi "Quando la matematica è un'opinione: Beppe Severgnini, i Romeni e la criminalità"). Per fare il punto chi sostiene questa posizione ti dice che non si son mai sentiti furti nelle abitazioni, spaccio di droga e violenze sessuali fatti da Bengalesi, Cinesi, o Polacchi. Mentre, è un fatto della vita che di altre nazionalità trovi pieni i resoconti sulla stampa. Facciamocene una ragione e blocchiamo selettivamente le frontiere a chi proviene da nazioni dove non esiste una cultura (magari millenaria) del lavoro imprenditoriale, del commercio, dell'amor proprio espresso attraverso la realizzazione personale in mniera onesta e rispettosa o dove i principi della religione maggioritaria si scontrano ancora con i cambi sociali ampiamente accettati in Occidente (in particolare in materia di separazione tra Stato e Religione, nella visione della donna e dell'omosessualità). Un po' come ha fatto l'Inghilterra con alcune delle nuove nazioni UE per un periodo (fin che le norme UE lo permettevano). Alcune etnie o nazionalità sono di fatto inintegrabili e soprattutto, i costi presenti e futuri dell'integrazione son così alti che non vale la pena neppure provarci. PS questa posizione porta come esempio gli sforzi ed i costi per l'integrazione dei ROM dopo secoli di permanenza in Italia (di fatti per lo più han il passaporto italiano).  

- e chi ritiene che l'integrazione è doverosa per i profughi, visto che non hanno altra via d'uscita, e lo è pure per tutti gli immigrati economici allo stesso modo perchè ciò che conta sono gli individui e non l'etnia o la religione. Chi ha questa posizione ritiene che facendo lavorare chi arriva in italia li si può integrare senza problemi oltre che far assimilare loro i valori della nostra società Occidentale e che la vera questione sono i legacci burocratici che spesso bloccano le possibilità di un lavoro onesto nei molti settori che gli italiani non vogliono più seguire da un punto di vista dell'occupazione. Mediatori culturali e lavoro sono le chiavi per una pacifica convivenza secondo chi segue questa posizione. Come esempio viene citato il neo sindaco di Londra, un musulmano che sposa visioni aperte su omosessualità e donne.

...e il dibattito continua (e ognuno ignora a prescindere i punti legittimi sollevati da entrambe le posizioni tanto per far casino)

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Vedi anche:


mercoledì 1 giugno 2016

Numeri Utili: Forze di Polizia in Italia (2016)

Abbiamo più agenti su popolazione del resto del mondo. Questo già lo si sapeva perchè ne avevamo parlato in questo blog ma per vedere una serie di dati aggiornati si rimanda a questo link su un comunicato del SAP i cui dati sono stati pubblicati dal Sole24Ore nel 2014.

Per grandi linee:

- In Italia ci sono 7 forze di polizia (cinque dello Stato più due polizie locali, senza contare la Guardia Costiera e i Vigili del fuoco) 
-  in Italia ci sono 561 agenti ogni 100mila abitanti (contro i 469 della Spagna, 385 in Francia, 300 in Germania e 266 nel Regno Unito). 
- il 60% circa delle risorse (oltre 20 miliardi all'anno) se ne va per il mantenimento dell'apparato, uffici, logistica, mense, caserme, servizi di vigilanza, scuole, materiale, automezzi e amministrazione.
- Il numero complessivo degli uomini delle forze dell'ordine in organico su tutto il territorio nazionale è circa 260.000 (tra Polizia, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza). 
- Il numero dei presidi in cui è redistribuito questo organico è di 8.100, oltre la metà dei quali dei Carabinieri.

Ora sapete perchè non ci son soldi per la benzina delle Volanti. 


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