La notizia l'ha riportata la stampa "
Asili nido, prima i veneti: approvata la legge che esclude i bambini immigrati" e fondamentalmente riguarda il fatto che il consiglio regionale veneto ha approvato una legge che dà la priorità nei nidi comunali ai bambini figli di genitori che vivono o lavorano in Veneto da almeno 15 anni. Gli altri dovranno fare domanda in attesa che ci sia posto posto.
Cosí la platea virtuale s'e' divisa tra:
- chi ritiene che sia leggittimo da un punto di vista dell'equita' sociale, dare la precedenza a chi risiede in regione e quindi, verosimilmente, ha pagato le tasse in loco (quindi inclusa la quota che poi viene attribuita dallo Stato alla regione che finanzia gli asili nido). In pratica, se sei un immigrato Senegalese residente in regiona da almeno 15 anni, avrai diritto mentre se sei un Friulano in regione da 3 anni, dovrai metterti in graduatoria. Pertanto la legge privilegia i residenti e le tasse che verosimilmente hanno pagato in almeno 15 anni di residenza in Veneto:
- e chi ritiene che di fatto sia un provvedimento che va a colpire essenzialmente le famiglie degli immigrati stranieri (africani, dell'Est Europa) i quali fan mediamente piu' figli dei residenti, han redditi familiari piu' bassi e quindi, con le norme vigenti, tendono a scavalcare nelle graduatorie, gli italiani. Per questo il provvedimento e' visto come un provvedimento di facciata anche perche' sono poi i comuni a determinare le situazioni di necessita' familiare che prescinde da criteri di provenienza (se uno e' in situazione di indigenza o meno non dipende dal passaporto), difficilmente visibili al legislatore regionale nel necessario dettaglio e con i dovuti distinguo.
...e il dibattito continua