Riceviamo e pubblichiamo. Buona lettura.
Pur vigendo la possibilità di un confronto
tramite social-media, cosa che non contempera la mia sola intenzione di far
emergere la riflessione ad un livello Comunale, piuttosto che paesano, mi
permetto di chiedere ospitalità ad un “luogo” diventato, volente o nolente, uno
spazio di confronto per i Morsanesi (o Morsanici come, con ironia, il Blog ama
definirci).
Per vedere la pagina delle UTI clicca qui |
Non mi sfugge che vi siano in ballo anche posizionamenti
“partitici”, specialmente in vista delle prossime elezioni Regionali (2018),
nel contempo vi sono molte ragioni nelle tesi delle amministrazioni ricorrenti
contro le UTI (Unioni Territoriali Intercomunali). In sostanza è stato
riconosciuto (dai tribunali preposti) il diritto della Regione a determinare un
nuovo assetto (eliminazione delle Province, ecc…), quello che poteva/doveva
essere gestito meglio, ovvero il percorso di condivisione con i territori, è
diventato così il motivo (secondo alcuni il pretesto) per mettersi di traverso
rispetto ai piani della Regione, la quale, dal canto suo, ha dato l’impressione
di amare le riforme a prescindere dal contenuto e dai percorsi attuativi delle
medesime.
I problemi rilevati sono diversi, assistiamo quindi
ad uno spettacolo deprimente che si svolge tra fondi economici pretesi e fondi
spettanti, fra ruoli e responsabilità palleggiate, insomma questa UTI a 5,
anziché a 11, si sta logorando e quella che poteva essere un’opportunità (non
dimentichiamo che è un percorso messo in ipotesi prima di tutti dalla Giunta
Tondo e quindi non così deleterio) in uno spreco di tempo ed opportunità.
Comunque il motivo di questa riflessione, nata dall’osservazione del dibattito
di cui sopra, è la percezione evidente che il nostro Comune, vuoi per il fatto
di essere contrario alle UTI, vuoi per la posizione periferica rispetto al
“vero” Medio-Friuli, non gode di molta considerazione nell’ambito cui dovrebbe
appartenere, nella fattispecie uno degli interventi ha contestato il fatto che
alcune attività di ambito contemperino Muzzana (Comune con il quale
condividiamo alcune caratteristiche territoriali) mentre, perfettamente
allineato ad una logica “Codroipocentrica”, condividere servizi con Comuni del
collinare è la norma.
Fatta questa lunga premessa vengo, brevemente,
al dunque. Ricordo che il nostro Comune, nella sua parte più meridionale, dista
una decina di chilometri dalla laguna, condivide tematiche come i Boschi
Planiziali, il passaggio della A4 (cui sono già cominciati i lavori preliminari
alla terza corsia, i quali avranno riflessi anche sulla direttrice per il
Boscat e per la Zavattina), e come le aree palustri e di risorgiva con diversi
Comuni di un altro ambito. Per quanto riguarda la sanità, ad esempio,
gravitiamo su Palmanova (cosa di cui la riforma Regionale non ha tenuto conto,
stabilendo San Daniele come “Ospedale di Riferimento” – magari agevole da
raggiungere da Codroipo, non certo da Castions), per non sottacere della
“vicinanza culturale” fra Morsano e Gonars. Insomma chiedo a chi legge se ha
senso perpetrare una scelta, fatta decenni fa e tesa ad evitare che il nostro
Comune “cadesse” in una “Zona Rossa” (quale era comunemente ritenuta la Bassa
Friulana), o sia meglio riconsiderare la cosa badando alle caratteristiche del
nostro territorio e alle necessità condivise delle popolazioni coinvolte?
Ringrazio chi vorrà dare
un contributo a questa riflessione, nata non per dare vita ad un movimento ma
per capire se quello che penso ha una qualche condivisione in loco o è solo una
riflessione dettata da un attivismo congenito che alimenta speranze e dubbi
(più questi ultimi direi), grazie per la pazienza.