Le cinture di sicurezza venivano montate sulle auto italiane destinate all'export già negli anni Settanta (ad es. la Francia le rese obbligatorie nel 1975) però in Italia, chi aveva una di quelle auto, non se le allacciava. Non certo perchè si mettesse in dubbio l'utilità salvavita delle cinture (la sostanza della questione) ma perchè non gli era stato imposto (l'obbligatorietà della questione). Quando divennero obbligatorie per una legge calata dall'alto nel 1988, tutti si conformarono in silenzio.
Cadere in moto ad alte velocità è abbastanza evidente che faccia danni alla testa (la sostanza della questione) però non è che ci fosse la corsa a mettersi su il casco fino a che una norma del 1992 lo rese obbligatorio. Da allora tutti se lo mettono su senza neppure dubitare per un momento che sia una cosa utile (l'obbligatorietà della questione).
Nel campo medico, studi scientifici e
pubblicati in Australia nel 1984, avevano identificato in un batterio, l'Helicobacter pylori, la causa dell'ulcera, quindi con antibiodici curavi l'ulcera (la sostanza della questione). Nel frattempo, negli USA e nell'Europa occidentale, due regione molto avanti con la medicina, si continuava a "curare" l'ulcera con un'operazione chirurgica di rimozione di parte dello stomaco. Questa preferenza per la chirurgia andò avanti per 20 anni... finchè si fece strada nelle varie comunità sanitarie nazionali il concetto di cambiare drasticamente ed attaccare con le pillole e non con il bisturi (l'obbligatorietà della questione). PS la scoperta di 20 anni prima fece prendere il Nobel nel 2005 ai due ricercatori.
MORALE DELLA FAVOLA N.1: noi esseri umani resistiamo i cambiamenti anche di fronte all'evidenza. Nelle "Business Schools" ti dicono che "people resist change" (la gente resiste il cambiamento) per spiegarvi che, quando sarete dei managers, per ogni cambiamento aziendale che vorrete attuare dovrete sputare pallini e questo per una comunissima questione antropologica. Non c'è una logica nella resistenza di fronte all'evidenza (le cinture perchè non metterle se sai che facendo un incidente rischi la TUA salute?) però senza l'obbligo non funziona. Dopo l'obbligo tutti si adeguano e zitti (e cinture allacciate).
===============================================================
Nel diritto penale i reati si distinguono in
delitti e
contravvenzioni a seconda della specie di pena prevista dal codice penale (
art. 39 c.p.): i
delitti sono quei reati per cui è prevista la pena dell'ergastolo, della reclusione, della multa, mentre le
contravvenzioni sono quei reati per cui è prevista la pena dell'arresto e/o dell'ammenda. Tuttavia, nella nostra vita di ogni giorno si guarda alla sostanza delle cose: "ho preso una multa" e "lo hanno arrestato" è pienamente in linea con l'essenza di quanto accaduto e nessuno si sognerebbe di rifarsi il vocabolario perchè si tratta di "ammenda" e non di "multa" o perchè è soggetto alla "reclusione" non all' "arresto". Si chiama "sostanza delle cose".
MORALE DELLA FAVOLA N.2: Quando si parla dei piccoli comuni, si può fare un trattato di lessico legale (unione, fusione, definizione precisa di "piccolo comune" ecc.) o una dissertazione sulle posizioni partitocratiche ma sulla tavola della discussione resta la domanda: il TUO comune è o non è troppo piccolo per essere un'entità sostenibile alla luce delle condizioni socio-economiche attuali e future?
=====================================
MORALE DELLE FAVOLE: Possiamo tracciare un parallelo tra l'uso del casco per chi va in bici e l'esistenza di un comune di meno di 4.000 abitanti con un'unica frazione.
Noi e voi, cari lettori, siamo pienamente d'accordo che andare in bici senza casco è notevolmente più pericoloso che andarci CON il casco. Siamo pure certi che se andassimo a guardare le statistiche degli incidenti stradali scopriremmo che i danni cerebrali subiti dai ciclisti sono un numero notevole sulla percentuale del totale degli incidenti che coinvolgono ciclisti con relativi incrementati costi sulla salute personale e sulla Sanità pubblica. Scopriremmo poi, che nelle nazioni dove il casco per i ciclisti è obbligatorio, si muore meno e ci sono mediamente meno danni fisici per i ciclisti coinvolti negli incidenti.
Allora perchè cazzo noi e voi il casco non ce lo mettiamo quando andiamo a pedalare sulla Napoleonica? Risposta: perchè la parte "sostanziale" del problema nulla può se non è marchiata a fuoco da una componente impositiva.
Possiamo discutere ad libitum delle sbiricude terminologico/lessicali legate al futuro dei piccoli comuni ma fin che dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Merkel (attraverso il governo italiano) non arriva l'ordine di piastrellare i comuni sotto i 10.000 abitanti, neppure di fronte alla sostanza dei dati che mostrano maggiori costi pro-capite, risorse umane inadeguate e maldistribuite (es. troppi impiegati vs pochi operai comunali) e generale povertà di servizi, non cambierà nulla.
D'altronde l'ultimo che cambiò i comuni qui da noi fu Napoleone nel 1805 ed era un sovrano assoluto che agì d'imperio.
In attesa dell'atto d'imperio dall'alto, l'unica cosa che può essere fatta, e non è poca cosa, è un'opera di sensibilizzazione trasversale ai colori politici affinchè le popolazioni siano pronte e il più concordi possibile per quando la Merkel affonderà il coltello e si sia pronti a raccomandare aggregazioni con un senso logico. Il rischio è il finire aggregati in fretta e furia con comuni poco affini (es. Varmo) "solo perchè parte del vostro collegio alle elezioni provinciali e visto che abbiamo una fretta teutonica di imporvi le riforme strutturali state lì e zitti".
Nella sostanza si deve influire sulla questione partendo dal basso, fare massa e cercare poi di influire, per quanto umanamente possibile, sull'imperio che verrà.