sabato 30 novembre 2013

Numeri utili: le quote della banca d'Italia

Le banche italiane che un tempo facevano parte del settore pubblico allargato detengono ancora il 94,33 per cento del capitale di Banca d’Italia. Solo il 5 per cento è proprietà di enti pubblici come Inps e Inail.

Il capitale nominale della Banca d’Italia è fissato al livello simbolico di 156mila euro, suddiviso in 300 mila quote del valore di 0,52 euro ciascuna. 

Le banche, tuttavia, hanno iscritto nei loro bilanci valori molto superiori oltre che molto difformi tra di loro: la valutazione di una singola quota varia da 41,3 euro per Banca Carige, a 5.380 per Banca Intesa (che è il principale azionista detenendo il 26,8 per cento del capitale) a 13.781 euro per Bnl. 

Moltiplicando questi valori difformi per il numero di quote possedute da ogni banca si giunge a valutare il patrimonio di Banca d’Italia in circa un miliardo.

Numeri Utili: Classifiche PISA (2012)

Rapporto OCSE-PISA 2012

Oltre a come vanno le cose nel 2012 è importante capire se stanno migliorando o peggiorando. L'Italia, per una volta, sta migliorando. Speriamo bene!



Fonte: Economist



Spritz Venetian Messenger: Comuni, fondersi si può. Ecco come

Segnaliamo il dibattito a sua volta segnalato da Omar Twitter (da non confondersi con Oliver Twist) - @OmarMonestier - sul suo blog "Il Mio Friuli"



Cliccate qui: Comuni, fondersi si può. Ecco come

"Sul fronte delle fusioni, Veneto, Lombardia e Toscana sono realtà molto attive. Ma anche in Friuli Venezia Giulia qualcosa si muove, seppur lentamente, almeno per raggruppare qualche coriandolo di municipalità, con l’obiettivo di alzare la consistenza media dei Comuni, che è di molto inferiore a quella nazionale, già tra le più basse dell’Unione europea"

...e il twitter debate continua  

venerdì 29 novembre 2013

Liberali Europei: Morsano va a bere Spritz con il Vice Premier Britannico Nick Clegg

A Londra c'é stata la riunione dei partiti liberali europei aderenti all'ALDE, l'alleanza dei partiti liberal-democratici. Morsano ha la sua porzione di libberali (con due b) e ne ha spedito uno a rappresentare il Paese (nel senso proprio di Morsano) in questo consesso europeo. Naturalmente il caso volle che ci sia stato uno scambio di "cheers" con tanto di birra in mano con il vice premier Nick Clegg (segretario dei Liberal Democratici britannici, ora al governo con i conservatori di David Cameron).

Quando c'é un bancone, Morsano c'é.




mercoledì 27 novembre 2013

«Ecco i professionisti e gli amministratori corrotti con i fondi neri»

«Ecco i manager e i politici corrotti con i fondi neri» titola cosí l'articolo del Corriere della Sera al riguardo degli appalti truccati legati a Finmeccanica.

In soldoni (anche nel senso letterale del termine) si parla dei milioni di euro generati dai costi gonfiati di appalti che politici di livello nazionale (per lo piú parlamentari), dirigenti ministeriali e manager della nota azienda di Stato, pilotavano verso "imprese amiche". Imprese che quindi vincevano la commessa grazie alla corruzione di:

- manager dell'azienda disonesti
- politici corrotti
- dirigenti dei ministeri corrotti

I soliti benissimo informati non si scompongono e di fronte a queste derive del potere sottolineano che anche nel mondo del podere il triangolo dell'amore e' uguale.

Di solito funziona cosí:

- l'imprenditore vuole aprire un'attivitá ma non ha tutto in regola oppure la legge in quel settore é vaga e/o contraddittoria
- l'amministratore vuole arrotondare le sue entrate per nascondere (a se stesso) di essere un fallito
- il dipendente dell'istituzione (es. il gendarme armato, il capetto ecc.) vuole arrotondare le sue entrate per fingere (a se stesso) di non essere un'emerita merda agli occhi di tutti (che gli parlano alle spalle)

L'amministratore, in combutta con il dipendente infedele, boccia sistematicamente ogni richiesta dell'imprenditore (come si sa le commissioni son sempre puntigliose, soprattutto quando i documenti continuano a perdersi). Ma c'é l'alternativa: o tante buste per tutti, oppure, l'imprenditore, per avere l'OK istituzionale, deve farsi fare le certificazioni e i lavori di messa a norma dal professionista X e dall'impresa Y. Poi saranno X e Y a compensare los infedeles che gli procurano lavoro (naturalmente mettendoci su il sovraprezzo pagato dal solito imprenditore di cui sopra).

Ci sono le varianti a seconda del ruolo di vittima di estorsione (tecnicamente concussione) o di corruttore attivo da parte dell'imprenditore di partenza, ma poco cambia nella sostanza.

Cambiano le cifre e i titoli onorifici dei partecipanti ma il triangolino dell'amore é sempre quello: sia all'interno del Raccordo Anulare che nella X Legio.

lunedì 25 novembre 2013

Spritz Debate: del Welfare agli stranieri ed ai loro familiari a carico


Questa mattina di fronte alla grappa corretta caffé la discussione s'é accessa su un fatto di cronaca politica di qualche giorno fa...
La sesta commissione del consiglio regionale ha approvato la proposta di legge del PD sull’accesso alle prestazioni sociali (con astensione di PDL e M5S) che si prefigge di aprire l’accesso al welfare gratuito della regione per gli immigrati residenti in regione.

Nella sostanza la proposta elimina diversi limiti previsti dalla precedente legislatura (maggioranza di PDL e Lega) il requisito di almeno 24 mesi di residenzalitá in regione per accedere agli interventi  economici erogati dai Comuni alle persone e famiglie in stato di bisogno.

Se la proposta passerá, gli stranieri ritenuti “bisognosi” a norma di legge e residenti in FVG avranno diritto a fare domanda per ricevere:
  1. Assegno di natalitá
  2. Contributi alle famiglie numerose
  3. Carta famiglia
  4. Sostegno alla funzione educativa
  5. Voucher per i servizi
  6. Benefici di Edilizia Convenzionata Agevolata
  7. Sostegno alle locazioni
  8. Sostegno allo studio

Non poteva mancare la divisione tra:

-          Chi ritiene che dare un sostegno finanziario e di servizi a famiglie composte da un immigrato operaio che genera un prodotto interno lordo per il sistema FVG mediamente di 100.000 €, una moglie a carico e tre figli, sia semplicemente una norma di civiltá. Anche perché l’alternativa sarebbe l’indigenza delle famiglie straniere con costi sociali ben maggiori dei costi del welfare.

-          E chi ritiene che gli italiani bisognosi dovrebbero sempre venire prima perché han finanziato il welfare regionale con le loro tasse per molti piú anni degli immigrati dell'ultima ora. Inoltre, rendere severe e restrittive le norme di accesso al welfare regionale é necessario e cosa dovuta. Anche perché le casse sono vuote ed esistono immigrati che se ne approfittano, tenendo forzatamente le mogli fuori dal mercato del lavoro (per questioni meramente socio-culturali) e organizzandosi per far “famiglie numerose” quando gli italiani, se bisognosi, tendono a far un figlio solo. E se non gli va bene, Ronchi è un aeroporto internazionale con molti voli di sola andata...

PS l’articolo parla di 10% della popolazione del FVG come straniera (pari a 105 mila stranieri). Sembra un numero alto. Boh! Di certo a Morsano non ci sono 100 stranieri residenti per riflettere quel 10%.

…e il dibattito continua

sabato 23 novembre 2013

Ondata di furti nei paesi del Friuli (Novembre 2013)

Le cronache locali riportano 3 tipi di ondate di furti:

1 - nelle abitazioni dove si segnalano ladri con accenti dell'est (vedi "Troppi furti? A Palmanova la gente organizza ronde “fai da te”")
2 - furti di rame organizzati sempre da personaggi con accenti dell'est (vedi "Il rame fa gola ed è boom di furti")


Succede di tutto in Friuli, queste le notizie dell'ultima SETTIMANA...
Massima allérta nelle strade di Morsano.

E poi si arriva a notizie come queste con l'86% dei lettori soddisfatti

venerdì 22 novembre 2013

Numeri Utili: Commercio (interno) delle Cittá Americane

The Economist, nell'articolo "Metropolitan trade. Open cities. The humming trade between American towns" sottolinea come l'America dipenda molto meno dal commercio internazionale (international trade) che altri stati del mondo. Questo, ovviamente, perché gli USA, nel loro insieme, sono giá un mercato molto grande ed attivo.

Di fatti, dalla somma di import ed export gli USA derivano solo il 25% del PIL mentre, ad esempio, per l'Olanda é il 140% del PIL, il 90% per l'Irlanda, il 58% per l'Italia, il 50% per la Cina e il 45% per la Gran Bretagna.    

La cosa interessante é il commercio tra le diverse cittá americane: nel solo 2010 sono transitate merci per un valore di ben 20.000 miliardi di dollari ($20 trillion) ovvero ben oltre il 100% del PIL nominale americano (nello stesso anno pari a $ 15.000 miliardi). Insomma, il commercio tra cittá americane é attivissimo ed intenso. 

In particolare, gli scambi commerciali delle prime 20 cittá valgono da sole un terzo del totale del commercio interno statunitense. Gli scambi non sono solo in beni di base come petrolio e frumento ma circa il 30% sono transazioni di beni finiti delle industrie avanzate. 

St. Louis e Detroit fanno piú scambi commerciali dell'intera Olanda! 

giovedì 21 novembre 2013

martedì 19 novembre 2013

Spritz Printing: la stampa 3D distruggerá, cambierà o sarà indifferente per l'industria friulana?


La discussione è da un po' che gira nella Morsano (conf)industriale e (conf)artigianale: con la diffusione delle stampanti 3D per uso commerciale e quindi con prodotti che iniziano ad andare oltre i prototipi industriali e le protesi dentarie, si arriverà ad un punto in cui la metalmeccanica friulana sarà interessata dall'evoluzione delle stampanti 3D?

La discussione è aperta perchè ci sono ben tre posizioni sollevate (assieme ai calici) dagli uomini e donne dello Spritz:

- la stampa 3D è ancora troppo rudimentale per sostituire la carpenteria meccanica e per eliminare le lavorazioni con macchine utensili tipica della meccanica friulana. Quindi per un po' non sarà un fattore dirompente. Si può ignorare per almeno i prossimi 30 anni.

- la stampa 3D sta facendo rapidi progressi tanto che nelle industrie innovative e d'avanguardia (vedi immagine delle turbine della Rolls-Royce) per la componentistica già si pianifica l'uso delle stampanti 3D le quali producono più rapidamente il prodotto finito e a una frazione del costo delle metodologie tradizionali. Di certo il mercato della componentistica ne risentirà in tempi brevi (3-5 anni). Da li poi si sposterà a parti sempre più grandi e a scalare tutto il comparto della meccanica di precisione e poi la carpenteria pesante ne risentiranno pesantemente.

- la stampa 3D rimarrà una cosa di nicchia e la metalmeccanica friulana può dormire sonni tranquilli. Quindi chi se ne fresa della 3D!

...e tra una svasatura e l'altra il dibattito continua

lunedì 18 novembre 2013

Dei Piccoli Comuni: Esercizi Lessicali e Cambiamenti Sostanziali (e d'Imperio)

Le cinture di sicurezza venivano montate sulle auto italiane destinate all'export già negli anni Settanta (ad es. la Francia le rese obbligatorie nel 1975) però in Italia, chi aveva una di quelle auto, non se le allacciava. Non certo perchè si mettesse in dubbio l'utilità salvavita delle cinture (la sostanza della questione) ma perchè non gli era stato imposto (l'obbligatorietà della questione). Quando divennero obbligatorie per una legge calata dall'alto nel 1988, tutti si conformarono in silenzio.

Cadere in moto ad alte velocità è abbastanza evidente che faccia danni alla testa (la sostanza della questione) però non è che ci fosse la corsa a mettersi su il casco fino a che una norma del 1992 lo rese obbligatorio. Da allora tutti se lo mettono su senza neppure dubitare per un momento che sia una cosa utile (l'obbligatorietà della questione).

Nel campo medico, studi scientifici e pubblicati in Australia nel 1984, avevano identificato in un batterio, l'Helicobacter pylori, la causa dell'ulcera, quindi con antibiodici curavi l'ulcera (la sostanza della questione). Nel frattempo, negli USA e nell'Europa occidentale, due regione molto avanti con la medicina, si continuava a "curare" l'ulcera con un'operazione chirurgica di rimozione di parte dello stomaco. Questa preferenza per la chirurgia andò avanti per 20 anni... finchè si fece strada nelle varie comunità sanitarie nazionali il concetto di cambiare drasticamente ed attaccare con le pillole e non con il bisturi (l'obbligatorietà della questione). PS la scoperta di 20 anni prima fece prendere il Nobel nel 2005 ai due ricercatori.

MORALE DELLA FAVOLA N.1: noi esseri umani resistiamo i cambiamenti anche di fronte all'evidenza. Nelle "Business Schools" ti dicono che "people resist change" (la gente resiste il cambiamento) per spiegarvi che, quando sarete dei managers, per ogni cambiamento aziendale che vorrete attuare dovrete sputare pallini e questo per una comunissima questione antropologica. Non c'è una logica nella resistenza di fronte all'evidenza (le cinture perchè non metterle se sai che facendo un incidente rischi la TUA salute?) però senza l'obbligo non funziona. Dopo l'obbligo tutti si adeguano e zitti (e cinture allacciate).  

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Nel diritto penale i reati si distinguono in delitti e contravvenzioni a seconda della specie di pena prevista dal codice penale (art. 39 c.p.): i delitti sono quei reati per cui è prevista la pena dell'ergastolo, della reclusione, della multa, mentre le contravvenzioni sono quei reati per cui è prevista la pena dell'arresto e/o dell'ammenda. Tuttavia, nella nostra vita di ogni giorno si guarda alla sostanza delle cose: "ho preso una multa" e "lo hanno arrestato" è pienamente in linea con l'essenza di quanto accaduto e nessuno si sognerebbe di rifarsi il vocabolario perchè si tratta di "ammenda" e non di "multa" o perchè è soggetto alla "reclusione" non all' "arresto". Si chiama "sostanza delle cose". 

MORALE DELLA FAVOLA N.2: Quando si parla dei piccoli comuni, si può fare un trattato di lessico legale (unione, fusione, definizione precisa di "piccolo comune" ecc.) o una dissertazione sulle posizioni partitocratiche ma sulla tavola della discussione resta la domanda: il TUO comune è o non è troppo piccolo per essere un'entità sostenibile alla luce delle condizioni socio-economiche attuali e future?  

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MORALE DELLE FAVOLE: Possiamo tracciare un parallelo tra l'uso del casco per chi va in bici e l'esistenza di un comune di meno di 4.000 abitanti con un'unica frazione. 

Casco per bici: sarà mai di uso comune?
Noi e voi, cari lettori, siamo pienamente d'accordo che andare in bici senza casco è notevolmente più pericoloso che andarci CON il casco. Siamo pure certi che se andassimo a guardare le statistiche degli incidenti stradali scopriremmo che i danni cerebrali subiti dai ciclisti sono un numero notevole sulla percentuale del totale degli incidenti che coinvolgono ciclisti con relativi incrementati costi sulla salute personale e sulla Sanità pubblica. Scopriremmo poi, che nelle nazioni dove il casco per i ciclisti è obbligatorio, si muore meno e ci sono mediamente meno danni fisici per i ciclisti coinvolti negli incidenti.

Allora perchè cazzo noi e voi il casco non ce lo mettiamo quando andiamo a pedalare sulla Napoleonica? Risposta: perchè la parte "sostanziale" del problema nulla può se non è marchiata a fuoco da una componente impositiva. 

Possiamo discutere ad libitum delle sbiricude terminologico/lessicali legate al futuro dei piccoli comuni ma fin che dal Fondo Monetario Internazionale e dalla Merkel (attraverso il governo italiano) non arriva l'ordine di piastrellare i comuni sotto i 10.000 abitanti, neppure di fronte alla sostanza dei dati che mostrano maggiori costi pro-capite, risorse umane inadeguate e maldistribuite (es. troppi impiegati vs pochi operai comunali) e generale povertà di servizi, non cambierà nulla. 

D'altronde l'ultimo che cambiò i comuni qui da noi fu Napoleone nel 1805 ed era un sovrano assoluto che agì d'imperio. 

In attesa dell'atto d'imperio dall'alto, l'unica cosa che può essere fatta, e non è poca cosa, è un'opera di sensibilizzazione trasversale ai colori politici affinchè le popolazioni siano pronte e il più concordi possibile per quando la Merkel affonderà il coltello e si sia pronti a raccomandare aggregazioni con un senso logico. Il rischio è il finire aggregati in fretta e furia con comuni poco affini (es. Varmo) "solo perchè parte del vostro collegio alle elezioni provinciali e visto che abbiamo una fretta teutonica di imporvi le riforme strutturali state lì e zitti". 

Nella sostanza si deve influire sulla questione partendo dal basso, fare massa e cercare poi di influire, per quanto umanamente possibile, sull'imperio che verrà. 

giovedì 14 novembre 2013

I Simpson contro la Casta: “Questa scuola è più corrotta del Parlamento italiano”

Al minuto 0.51 del 534esimo episodio trasmesso in America domenica 10 novembre sul canale Fox, il giornalista Kent Brockman usa una telecamera nascosta per fornire le prove al preside Seymour Skinner di come tutti gli alunni copino. E, nel servizio trasmesso, paragona la scuola frequentata da Bart e Lisa Simpson “più corrotta del Parlamento italiano


martedì 12 novembre 2013

Spritz Urbanization: Rilanciare il Centro Storico dei Paesi si puó fare... con piú Tasse?

L'opinione pubblica é concorde su una cosa: i Centri Storici dei paesi di provincia da decenni versano in condizioni generalmente penose.

Case disabitate, negozi con le saracinesche perennemente abbassate ed arrugginite, tetti pericolanti, calcinacci che si staccano o comunque gravi segni di incuria individuale delle costruzioni e un generale abbruttimento complessivo.

Stringendo all'osso, le cause sono molteplici tra le quali il fatto che dagli anni Ottanta in poi costruire un'abitazione nelle zone ex-agricole della periferia ha sempre costato meno che ristrutturare in centro, in centro mancano parcheggi e garage nelle case a pianta ottocentesca concepite quando in famiglia nessuno guidava, le amministrazioni regionali/locali per varie ragioni han fatto cassa concedendo la fabbricabilitá in terreni periferici, si é allungata la vita media degli anziani che son rimasti nelle case del centro i quali non han incentivi ad apportare migliorie alle loro abitazioni ecc.

La morale é che il Centro Storico dei paesi fa schifio e qua se n'era parlato in un post del 22 luglio 2010
"Delle case in centro paese: come farle ristrutturare?"

Concettualmente il problema é simile a quello che vive via Mercatovecchio a Udine. Al che é sorta l'idea (per ora esplorativa) dell'amministrazione comunale udinese riassunta in questo titolo del Messaggero "Udine, il Comune: Imu più cara per i negozi sfitti in centro".

Nella liberale Gran Bretagna, i grandi patrimoni immobiliari dei nobili, nel secolo scorso iniziarono ad essere soggetti a forti tasse di sucessione che, assieme ai costi della manutenzione delle grandi ville di campagna, comportarono il progressivo passaggio di proprietá delle medesime ad aziende che ne hanno fatto appartamenti e alberghi o ad enti che ne han fatto dei centri culturali e turistici. Il cambio é quindi stato, sebbene in parte, indotto dalla leva fiscale. 

La patologia c'é: l'evidente abbandono del Centro Storico e il suo progressivo abbruttimento. Ora si tratta di capire quale cura funzioni. 

Cosí al bar le posizioni di zeometri, periti e archispritz s'é divisa tra:

- chi dice che avrebbe senso tartassare i proprietari degli edifici non utilizzati nei Centri Storici per stimolarne o l'utilizzo o la vendita a chi ne farebbe utilizzo
- e chi dice che le tasse son gia' alte e non sortiscono una leva sulle decisioni individuali

...e l'abbruttimento dei centri storici continua

giovedì 7 novembre 2013

Il Graffio Morsanico: dei Comuni del Friuli VG e fine delle Province

Abbiamo interecettato questo commento da un morsanico:

"In Friuli Venezia Giulia vivono 1.222.000 abitanti, di cui 395.000 nei 4 capoluoghi e 827.000 negli altri 214 comuni (una media di 3865 ab/comune). Immaginando ad esempio la fusione dei comuni di Castions di Strada, Mortegliano e Talmassons avremmo un macrocomune di 13.160 abitanti (praticamente come Latisana o Cervignano) e, facendo la stessa cosa con tutti i comuni del FVG arriveremmo ad un totale di 67 comuni in tutta la regione (2 a TS, 9 a Go, 21 a PN e 35 a UD). 

Risultato: le province si annullano da se". 


martedì 5 novembre 2013

Se si Scaldano le Padelle dei Tornei di Golf in Zona

Tra qualche anno, forse, ci sara' un centro golfistico qui in zona. Per ora non resta che immaginare quale potrá essere il tipo di tornei in cui potranno cimentarsi i giocatori locali.

La morsano golfistica per ora si scalda a Grado in attesa del Frico Open di Bicinicco.

lunedì 4 novembre 2013

Spirtz Gender: la Proposta sul doppio voto di genere (obbligatorio votare una donna)

Qualche mese fa é apparso sui giornali "Serracchiani gioca la carta del voto rosa" nel quale si annunciava l'intenzione dell'allora candidata presidente alla regione di portare avanti la doppia preferenza di genere sulla scheda elettorale. Cioé, sulla scheda elettorale si devono votare due candidati di cui uno deve essere perentoriamente di una donna.

Non é cosa nuova visto che fu introdotta anni fa in Campania dalla giunta Bassolino e poi in Sicilia da Crocetta. Nel 2010 la Corte Costituzionale ne ha anche sancito la legittimitá costituzionale.

Ora dalla campagna elettorale si sta passando ai fatti e pare che questa proposta sia sul tavolo dei tenici per diventare legge regionale.

Al che da giorni in bar non si parla d'altro. Il dibattito si allarga subito alle vicende dei singoli imprenditori alle prese con le assenze per maternitá e passa quindi agli altri aspetti della disparitá tra uomini e donne in Italia.

  • L’Italia ha il tasso di occupazione femminile piu’ basso tra i paesi Ocse (51% contro oltre il 65% di media OCSE) nonostante le donne siano in media più istruite. Ci siamo chiesti il perche’?
  • C’e’ poi il famoso glass ceiling: ad esempio l’Italia non ha mai avuto un ambasciatore donna in 150 anni di storia (ce n’e’ una da soli 2 anni).
  • L'Italia spicca per basso tasso di natalità, che è tra i più bassi del mondo: 1,41 figli per donna contro i due di Francia, Islanda, Irlanda, Messico, Nuova Zelanda, Turchia e Stati Uniti. Ci siamo chiesti il perche’?
  • Meno del 30% dei bambini al di sotto dei tre anni usufruisce dei servizi all’infanzia e il 33% circa delle donne Italiane lavora part-time per conciliare lavoro e responsabilità familiari (la media OCSE è 24%). 
  • Le donne sono spesso percepite come le prime responsabili per la cura della famiglia e della casa. Il tempo dedicato dalle donne italiane al lavoro domestico e di cura limita la loro partecipazione al lavoro retribuito. Vero che in tutti i Paesi Ocse le donne spendono il doppio del tempo rispetto agli uomini nella cura dei bambini e degli anziani, e naturalmente noi uomini abbiamo molto più tempo libero: in Italia 80 minuti in più, contro poco più di 50 minuti di Polonia, Messico e Spagna, e appena una manciata di minuti della Norvegia, il Paese Ocse più virtuoso da questo punto di vista. Ci siamo chiesti perche’ la Norvegia’ e’ cosi’ avanti e cosa si potrebbe copiare da loro?
I sociologi di certo spiegano i perche’ di questi fenomeni in Italia e di certo la letteratura in materia e’ ricca, ma Morsano si divide:
  • Tra chi dice che i dati dimostrano come siano le donne a non votare altre donne e quindi sono loro a cercarsi l'esclusione. Di fatto se non voti donne chi e' che poi in sede politica dovrebbe rappresentare le tue istanze di madre, figlia, anziana? Essenzialmente, cazzi vostri.
  • e chi sostinene che la preferenza di genere e' un passo necessario per portare l'Italia a livelli di partecipazione politica piu' elevati e pari ad altri paesi Occidentali. Saranno poi le forze politiche ad attivarsi per far crescere un personale femminile degno di una candidatura
...sferruzzando a punto e croce (sulla scheda elettorale) il dibattito continua 

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Vedi anche 
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Conclusione di uno studio OCSE sul tema:

"Tuttavia l’effetto complessivo della riforma deve essere valutato anche sulla base dei tagli ai fondi pubblici allocati per i servizi all’infanzia, che si aggiungono ad una probabile riduzione nella cura informale fornita dai nonni legata l’innalzamento dell’età di pensionamento. Il contributo che le donne potranno dare al mondo del lavoro, alla sicurezza economica delle famiglie e alla crescita dell’economia dipenderà però anche dalla misura in cui gli uomini in Italia saranno pronti a contribuire al lavoro domestico e alla cura della famiglia".

venerdì 1 novembre 2013

Numeri Utili: schiavi nel mondo (2013)

In totale, nel Mondo, ci sono 30 milioni di schiavi.

Lo dice l'Economist in "Slavery - Dry bones. A hateful practice with deep roots is still flourishing" del 19 ottobre 2013" secondo il quale nel mondo ci sono ancora persone che vengono tenute in schiavitú i cui figli nascono schiavi. Come ai tempi dei romani e degli antichi egizi!

Nell'Occidente la schiavitú esiste, sebbene in forma marginale, e per lo piú é associata con la schiavitú sessuale legata alla prostituzione di ragazze straniere di paesi poveri, tenute in ostaggio magari sequestrando il passaporto e facendole vivere in clandestinitá. Tuttavia é nei paesi emergenti che i numeri si fanno preoccupanti.

Di fatti, tra India, Cina e Pakistan si parla di oltre 19 milioni di individui tenuti letteralmente in schiavitú. Il sistema delle caste in India gioca un ruolo cosí come i matrimoni combinati e forzati delle bambine, 

In Gran Bretagna si stima gli "schiavi" siano 4.600 per lo piú nella prostituzione o persone con problemi mentali costretti a chiedere l'elemosina o a fare lavori sporchi sotto il giogo di gang criminali. 

Numeri utili: nazioni alleate, aree di influenza e nemici degli USA (2013)


Tratto dal FT "Washington feuding erupts over surveillance of allies" offre uno spaccato sulle "nazioni piú vicine" agli USA e quelle che sono i suoi "alleati" e quelle che rientrano tra gli "amici".

Ovviamente ci sono anche i principali "target".

Scoperto in India il modo sicuro per non essere intercettati o spiati


...il primo ministro indiano non ha l'email, non usa smartphones... semplice no?

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