Quello che
conta non é quello che fai o come lo fai in assoluto ma come questo si rapporta a quello che fanno i tuoi coetanei.
Essenzialmente si potrebbe riassumere cosí la misura del successo di un individuo.
Per capirci, aver studiato al Malignani negli anni 50 ed averlo fatto negli anni 2000 formalmente dá lo stesso titolo di studio. Tuttavia la differenza é che negli anni '50 a diplomarsi erano in pochi e la difficoltà oggettiva della scuola era maggiore (piú bocciature e voti tirati) e quindi trovare lavoro era piú facile una volta diplomati perché si era in pochi e preparatissimi. Questo rispetto alla maggioranza dei coetanei che avevano la quinta elementare.
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Giovani di oggi: allegri e titolati |
Oggi pare si assista al problema inverso: la differenziazione rispetto ai propri coetanei é minore in quanto tutti hanno degli studi superiori alle spalle. Emergere é difficile ma c'é pure un altro aspetto che a spanne si vede anche a Morsano: i voti dei diplomati e laureati e in genere i voti a scuola, sono molto alti.
Si mangia meglio, piu' proteine e questo facilita lo sviluppo delle cellule celebrali, si fanno piu' esperienze e questo stimola la fantasia; tuttavia, e' un fatto che le medie dei voti a scuola sono visibilmente salite.
Diversi quarantenni restano perplessi nel vedere i licei fioccare con 8, 9 e perfino 10 in pagella negli stessi licei dove vent'anni prima prendere un 7 era un ragguardevole traguardo. Uscire con il massimo dei voti da un istituto tecnico non garantisce che il neo diplomato sappia lavorare fin da subito: la necessita' di riqualificazione specifica e' cresciuta a dismisura (a detta degli imprenditori che assumono).
Pure una ricerca ci spiega che "
Laurea, è boom di 110 e lode alla specialistica. Sono tutti «piccoli geni» i diplomati in Italia?" e che forse qualcosa non funziona.
Oggi, non solo i morsanesi si diplomano in numero maggiore di un tempo e pure vanno all'universita' in numeri mai visti nella storia paesana ma anche si diplomano e laureano con voti mediamente alti se non altissimi. Tutti geni o tutti presi per il culo da un sistema che li coccola con valutazioni irrealistiche?
Cosi' il bancone del bar si e' diviso tra:
- chi ritiene che
i voti siano oggi totalmente irrealistici, troppo alti e che la scuola abbia rinunciato ad essere selettiva in favore di titoli di studio roboanti ma privi di contenuti e conoscenza. Tutto questo per un mal concepito senso di livellamento "titolistico" della societá e forse per tener buono il ceto medio sempre piu' risicato come componente sociale, dandogli ad intendere di star "facendo studiare i figli".
- e chi ritiene che
i voti riflettono le migliorate capacitá cognitive ed intellettive dei giovani di oggi
...e il dibattito continua