La personalitá del Bonaparte
Dopo tutti gli eventi bellici descritti é necessario menzionare la continua e, giá all'epoca leggendaria, irruenza del comandante supremo dell'armata francese in Italia. Sia durante la marcia, sia durante le soste si accertava sempre quali fossero le condizioni del territorio, controllava i rapporti ricevuti e, chino sulle carte, controllava le decisioni prese o ne prendeva di nuove.
Mandava da tutte le parti messaggeri con i suoi ordini, riceveva gli ambasciatori ed emanava bandi... I tempi e i luoghi delle sue tappe, le questioni piú importanti e perfino il cibo erano verificati e descritti nei minimi dettagli.
La sua marcia cominció l'8 marzo da Mantova. Seguí le divisioni e si fermó a Verona, Vicenza, Bassano, Asolo, Conegliano, Sacile, Pordenone, infine, il 16 , arrivó a Valvasone sul Tagliamento.
Il giorno dopo, prese attivamente parte alla battaglia (di cui abbiamo parlato qui:
Il Tagliamento a Parigi... che ci fa nell'arco di trionfo?), dopodiché tornó a Valvasone dove rimase per un giorno. Due giorni, il 18 e il 19 marzo, si trattenne a Palmanova.
Un giorno piú tardi partecipó alla battaglia di Gradisca, tornó a Palmanova e il 21 arrivó a Gorizia. Rimase qui con lo stato maggiore fino al 26 marzo, quando, la mattina, cavalcó in direzione di Salcano (in sloveno Solkan) a ridosso dell'odierna Nova Gorica.
PS la storia paesana di "Gregorio Sandri" che scrisse la famosa frase in occasione dei passaggi di "Napoleone" di riferisce verosimilmente a Napoleone III (vedi Angolo di storia: 1866 il Friuli entra nel Regno d’Italia ma al plebiscito c’è “Cosean dal NO”) perchè Gregorio nacque nel 1794.
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