Recentemente in Campidoglio per 140 posti si sono presentati in 25 mila architetti.
In bar in pausa pranzo si discuteva della professione di "architetto".
A spanne, l'edilizia residenziale in Italia ha seri problemi:
- ci sono più unità abitative di quanto siano gli abitanti (ad esempio parrebbe che il Friuli VG abbia circa 2 milioni di unità abitative contro una popolazione di 1.2 milioni)
- le ristrutturazioni si potrebbero fare ma costano e in questo momento le famiglie non hanno risorse per ristrutturare la casa di nonno
- i continui tagli di trasferimenti dalla Stato alle amministrazioni comunali hanno negli anni spinto le medesime ad incentivare l'edificazione in aree nuove pur di ricevere gli introiti relativi alle concessioni edilizie. Il che ha cementificato le periferie e sta facendo cadere a pezzi i centri storici anche dei piccoli paesi (dove però non si ristruttura per le ragioni viste al punto 2).
- IMU, TASI, TARES etc. sono indicatori di una tendenza dei governi a tassare la casa che è il tipico investimento fatto dagli Italiani negli anni passati, tanto che oltre il 70-80% degli italiani è proprietario della sua abitazione. Più tasse = meno incentivi a comprare casa o costruire casa,
- I costi delle nuove abitazioni sono diventati proibitivi in molte parti d'Italia per l'aumento del costo dei terreni e per l'obbligo degli oneri di edificazione oltre ai costi dei materiali spinti in alto dalla voracità cinese e da dinamiche di mercato internazionale.
C'è poi l'edilizia pubblica che si può riassumere così: patto di stabilità. Ovvero zero opere pubbliche, zero appalti, zero gare, zero concorsi.
Con queste premesse non xe luganeghe per tutta la filiera delle costruzioni inclusi gli architetti.
Al che, il bar resta colpito da alcuni trend regionali e paesani:
A - come mai le persone più intelligenti (almeno sulla carta) e più titolate di noi morsanici han deciso di aprire una facoltà di architettura nell'università di Udine proprio negli anni in cui l'intero settore edile stava entrando nel tunnel illustrato dai punti qui sopra? C'era già Venezia e per decenni è bastata a tutto il Triveneto, perchè sia Udine che Trieste han deciso di aprire facoltà di architettura? Misteri della fede.
B - già i "Frizzi Comini Tonazzi" negli anni Settanta - Ottanta cantavano "Archietettura che vita dura" decantanto le difficoltà a trovar lavoro ("cinque anni di laguna per poi star ad abbaiar alla luna" e " per tutte le signore, io sono l'architetto ad ore") e com'è che la gente ha continuato a studiarci? Misteri della fede.
C - quando a Gonars le ciabatte tiravano e c'erano fabbriche ovunque, c'era una sola banca con una filiale in paese. Quando le fabbriche han chiuso son arrivate altre 3 banche ad aprire filiali. Per lo stesso principio, Morsano, negli anni del boom economico e della "Milano da Bere" e delle case da costruire, non ha mai avuto architetti, ora, negli anni dello sboom e del declino, ne ha ben 3. Che sia un caso pratico di teoria dei maiali? (vedi "Spritz Debate: Vale la pena di andare all'università? (e la Teoria dei Maiali)") Misteri della fede.
S'è quindi visto cosa fanno gli architetti paesani applicando il morsanomentro. Ebbene, ben due sono emigrati (o "espatriati" come si dice per definire la fuga intellettuale) a Londra. Per chi volesse rimanere le opzioni di solito sono il lavoro nello studio di famiglia o un posto statale/regionale/provinciale/comunale o parastatale in una delle 8.000 società partecipate pubbliche.
Insomma, il trend generale della professione sembra essere riflesso direttamente nel morsanomentro.
1 commento:
Scende la fiducia delle imprese, peggiora in edilizia e servizi di mercato
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