L'inglese si parla sempre più o quantomeno chiunque a Morsano può fare il turista in giro per il mondo riuscendo a comunicare quanto serve per mangiare, bere e dormire. Per lavorarci con l'inglese siamo ancora a una minoranza di compaesani ma a occhio è una minoranza in crescita che ha seguito il crescere della scolarizzazione. Non saremo mai come gli scandinavi o come gli slavi nell'abilità di imparare lingue nuove ma almeno sappiamo che quanto rimarcato dal Zalone del posto fisso, in Italia è sempre vero che contano più le conoscenze che la conoscenza.
Detto questo,. si nota con un certo compiacimento britannico che da "Master Chef" (parola inglese + parola francese) in poi, in Italia è circa un decennio che la cultura del cibo si bagna delle acque dell'Oceano Atlantico seguendo la corrente del golfo dalla costa orientale degli USA (la "East Coast") alle Isole Britanniche. In particolare la cultura della grigliata ha una sua storia nei paesi anglosassoni: leggendarie le bistecche del Texas o i tagli alla brace di agnello Australiano accompagnati da abbondanti fiumi di birra.
La griglia con coperchio, nota come Kettle Grill della Weber o semplicemente "Weber" in Italia, è un'invenzione anglosassone che da sempre è parte del panorama dei giardini anglosassoni ma solo nell'ultimo decennio è stata introdotta nella Penisola diventano l'oggetto di culto delle gare di BBQ (abbreviazione di origine anglosassone per la parola "Barbecue").
Ecco, le gare: lo stile del grigliare in queste competizioni non è quello tradizionale friulano o italiano se si vuole, bensì è uno stile, manco a dirlo, anglosassone: la differenza la fa la salsa che va ad abbracciare la carne sia prima che durante la cottura quando non ancora dopo la cottura.
Tecniche di affumicatura vanno a determinare il risultato coronato dall'uso di inglesismi come lo "smoker" o "smoking" (che fino all'altro ieri era la nostra "affumicatura" - usato ad esempio con la ricotta in malga). Le salse diventano "salsa Tiger", "salsa Barbecue", "salsa Worcestershire" o semplicemente "salsa worchester" (la cui pronuncia è un tutta un programma perché si dovrebbe pronunciare "wuurster").
Le costolette diventano "ribs", il maiale quando lo si fa in modo che la carne si sfilacci dall'osso diventa un "pulled pork" (pronunciato all'italiana "pul-led" e non "pull-d" con la "e" muta) c'è poi il taglio "Saint Louis" (che a Udine ha dato nome anche a un locale) o ci si delizia con termini di origine nativo-americana come Tomahawk, che ha la forma della bistecca preistorica di Fred Flinstone e fa riferimento all'accetta usata dagli indiani d'America.
Si usano i termini anglosassoni anche perché si tratta di concetti di cucina tutto sommato nuovi per il panorama italiano e il loro ingresso è stato così veloce nei nostri giardini che non si è riusciti a tradurre la terminologia prima che diventassero di uso comune. Forse non siamo così dottrinali come gli Spagnoli o i Francesi che per principio sono inclini a tradurre tutti i termini anglosassoni nella lingua nazionale (famoso il computer francese - ordinateur e quello spagnolo - computadora) o forse è il retaggio involontario della dittatura linguistica dell'italianizzazione forzosa imposta dal Fascismo che si combina con il terzo principio della dinamica (all'azione di una forza su un corpo corrisponde una reazione uguale e contraria) per cui la cultura post-fascismo italiana, rifiuta per principio di italianizzare i termini stranieri. Fatto sta che qui è tutto un fiorire di terminologia da griglia di marcato stampo anglosassone.
Se non altro capendo e condividendo cosa mangiano in America, in Australia, in Nuova Zelanda, in Gran Bretagna, ci sentiremo più portati a capire anche la loro cultura e magari a migliorare il nostro inglese.
Buone ribs con la tiger sauce a tutti!
Costicine come si dice in friulano? |
2 commenti:
Si chiama "American Grilling" non a caso... https://www.facebook.com/groups/176306549640457/
Si chiama "BBBQ Context" e non gara di grigliata :-)
"KCBS contest & regional backyard championship"
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