Dopo un’esperienza in diversi centri commerciali della zona, in bar, s’e’ discusso di servizio clienti.
La patria del servizio clienti e’ l’America. Non esistono camerieri gentili, sorridenti e premurosi come i camerieri americani. Stessa cosa per i commessi dei negozi, o meglio, delle grosse catene di negozi. Generalmente a ricevere il cliente c’e’ un sorriso e tanta cortesia. Ora, si puo’ filosofeggiare a lungo sul fatto che in America i camerieri vivano di mance piuttosto che di stipendio e quindi la gentilezza e’ studiata a tavolino per massimizzare appunto le mance; pero’ il risultato e’ un indubbio buon servizio al cliente.
La patria del pessimo servizio clienti e’ invece la Francia. Lasciamo al lettore gli aneddoti sullo snobbismo e l’aria di sufficienza dei camerieri d’oltralpe. Pero’, per paradosso, statistiche alla mano, la Francia da sempre e’ la nazione piu’ visitata al mondo.
Arriviamo a noi. Il Friuli riesce a non essere l’America quanto a servizio clienti e non compensa neppure con il turismo visto che non e’ certo la regione italiana piu’ visitata. Vediamo dunque il segreto di tanta tragedia.
Sorvolando sulla ben nota mummifica glacialitá dei carnici, gli avventori dell’osteria si sono soffermati sul servizio clienti delle nostre zone: la famelica Bassa Friulana.
La palma del migliore servizio clienti va ai magazzinieri di un noto grande negozio della zona di Palmanova. Quando si va a ritirare la merce riescono a trattarti con sufficienza parigina o come si conviene ad un conte che parla ai suoi servi della gleba. “Signora si sbrighi con quel biglietto”, “uff, non vede che c’e’ la coda” sono le loro tipiche espressioni piccate all’indirizzo dei clienti.
Non va meglio in cassa generale dello stesso meganegozio. Fantastico quando una cassiera, ad alta voce, commenta di fronte a dei clienti basiti al riguardo della collega appena andata via... “ma come si fa a non barrare il codice XYZ, quella sbaglia sempre!” per poi continuare “ufff, andate nell’altra cassa che qui siamo occupati!”.
O in un altro centro commerciale della zona... “ma se fate la coda li, non vi servira’ nessuno daaaaah. Spostatevi no!”.
O al ristorante il cameriere: “ahahah –risatina sarcastica – no, il formaggio su questo piatto non si mette” detto con lo sguardo che scruta lontano con fare di chi la sa lunga. O quantomeno piu’ lunga del povero cliente.
L’idraulico che ti dá l’appuntamento alle 15:00 del giorno 10 e poi non si presenta e non ti avvisa, per poi presentarsi alle 10:00 del giorno 30, non fa testo perche’ sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Pero’ una certa incapacita’ di gestire il servizio clienti in Friuli esiste. Volendo ci aggiungiamo pure la Venezia Giulia dove non hanno mai “furia” nel servirti e ti parlano in “triestin” come se il cliente dovesse adattarsi alla lingua del venditore e non vice versa. E se poi siete di Torino e il triestin non lo capite...azzi vostri!
Poi c’e’ il capitolo dei baristi che si prendono troppe confidenze entrando nelle conversazioni dei clienti. Oppure come quell’oste (a Gonars) che ti dice “allora ordinate o no”... anche quando siete seduti con ospiti "di riguardo".
Insomma, il servizio clienti in regione tende a far acqua da tutte le parti. Spesso, per risolvere le situazioni difficili basterebbe un sorriso ed una parola giusta per addolcire le pillole di vita amara. Pero’ siamo friulani ed i muscoli facciali oltre al broncio produttivo non riusciamo ad attivarli.
Quindi, in conclusione, se ci legge qualche esperto di CRM/marketing/comunicazione sappia che siamo una causa persa, pero’ se ci legge qualche chirurgo maxillo-facciale, sappia che siamo terra di conquista!
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4 giorni fa
2 commenti:
Fawlty Towers che mito!
Ben viodût!Zontin ancje che un grum di furlans a si crodin plui inteligjents cuant che a fevelin il triestin.
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