Ci informa il Financial Times che la "intergenerational income elasticity" è più bassa in Danimarca e più alta in Brasile. Cosa significa? In parole povere, dove è più bassa, la differenza tra le entrate economiche dei genitori e quelle dei figli sono più divergenti. Ovvero, il figlio di un benestante danese potrebbe benissimo finire a fare un lavoro con entrate medie se non sara' all'altezza, mentre chi è figlio di danesi meno abbienti potrebbe benissimo ritrovarsi in una condizione professionale in cui guadagni al di sopra della media nazionale.
Girando la frittata: il paese al mondo che ha più meritocrazia è la Danimarca mentre tra i peggiori figura il Brasile.
E l'Italia?
Se diamo ascolto all'elasticità delle entrate intergenerazionali, sorprendentemente, siamo quasi allo stesso livello della Gran Bretagna che per molti è la panacea della meritocrazia. Che dire degli USA dove evidentemente, chi guadagna bene riuscirà a trasmettere ottime prospettive di entrate future anche alle generazioni che lo seguono con buona pace di chi nasce povero.
Se lo dice l'FT...
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