domenica 11 gennaio 2015

Numeri Utili: l'Assenteismo nella Pubblica Amministrazione (2013)

Secondo il Centro Studi di Confindustria nel 2013:
  • L’assenteismo nelle aziende associate a Confindustria è al 6,5% mentre nel pubblico impiego è di quasi il 50% più alto. 
  • I dipendenti del settore pubblico hanno totalizzato in media 19 giorni di assenze retribuite, 6 in più rispetto a quanto rilevato nel mondo Confindustria per un gruppo di dipendenti comparabile.
  • Ridurre l’assenteismo nel settore pubblico a questi livelli più bassi permetterebbe un risparmio di oltre 3,7 miliardi di euro
  • Nel 2013 nelle 4.405 aziende coinvolte dalla ricerca (che ha riguardato soltanto il personale non dirigenziale a tempo indeterminato full time) le ore non lavorate a causa di assenze, retribuite e non, sono state 107 su 1.653 ore lavorabili, il 5,7% in meno rispetto al 2012. 
  • Il rapporto con le ore lavorabili è quindi sceso dal 7% al 6,5%, confermandosi crescente all’aumentare della dimensione aziendale: 7,2% in quelle con più di cento addetti, 4,5% in quelle fino a 15. 
  • La malattia è la prima causa: 
    • la malattia non professionale si è confermata la causa più frequente di assenza dal lavoro (3,1% delle ore lavorabili), 
    • seguita dai congedi parentali 
    • e matrimoniali (1,3%) 
    • e dagli altri permessi retribuiti, compresi quelli sindacali e per visite mediche (1,1%).
  • L’incidenza delle assenze è maggiore tra le donne: 9,5% contro il 5,3% tra gli uomini, 
  • quote comunque lievemente in calo rispetto al 2012 (quando erano rispettivamente al 10,3% e al 5,7%). 
  • L’84% di differenza sono i congedi parentali, che sono il 3,7% delle ore lavorabili tra le donne e lo 0,4% tra gli uomini
  • L’assenteismo nel pubblico: il Conto annuale della Ragioneria dello Stato illustra come nel settore pubblico nel 2013 ai 10 giorni di assenza pro capite per malattia se ne sono aggiunti 9 di assenze retribuite. 
  • Un assenteismo del 46,3% più alto dei 13 giorni di assenze retribuite rilevate dall’indagine di Confindustria per gli impiegati nelle aziende con oltre 100 addetti (il gruppo più comparabile al pubblico impiego). 
  • Se l’assenteismo nella Pa si portasse ai livelli del privato si risparmierebbero oltre 3,7 miliardi per minor fabbisogno di personale. 
  • Una stima che si ottiene «applicando alle uscite pubbliche per costo del lavoro 2013 (pari a 156 miliardi) il differenziale di assenze pubblico-privato in rapporto al monte giornate lavorative (pari a 252)». 

1 commento:

Anonimo ha detto...

Industria: contratti aziendali nel 29,3% delle imprese
In generale, nel 2013 il 29,3% delle imprese ha applicato un contratto di secondo livello. Nell’industria in senso stretto nel 2013 erano coperti da un accordo aziendale due lavoratori su tre, che salgono a cinque su sei nelle imprese associate con almeno cento dipendenti. Nei servizi la contrattazione decentrata è meno diffusa: i lavoratori coperti erano il 56,9% (68% nelle aziende più grandi).


Più premi nelle imprese con contratto aziendale
I premi variabili, collettivi o individuali, sono stati erogati dal 41,6% delle imprese . La quota sale al 70,5% per le imprese con contrattazione di secondo livello, mentre scende al 31,7% di quelle senza. Per il personale non dirigenziale, la copertura dei premi variabili cresce con la qualifica (52,5% tra gli operai, 56,3% tra gli impiegati e 63,4% tra i quadri), mentre l’incidenza sulla retribuzione è simile (intorno al 5%). Più selettiva l’erogazione tra i dirigenti: solo poco più di un quarto (27,8%) li riceve, ma, quando erogati, rappresentano in media il 15,6% della retribuzione media annua lorda.

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