sabato 10 febbraio 2018

Perché anche a Morsano i Trenta/Quarantenni mandano a fare in culo i Sessanta/Settantenni

Ormai é scontro generazionale in paese ma di quegli scontri pesanti.

Chi oggi é un Sessantenne o Settantenne, ha mediamente riempito le palle a mezza Morsano sul fatto che ha lavorato duramente e ha la casa di proprietá (se non anche la seconda casa a Lignano o in Carnia), mentre, allo stesso tempo, i Trenta/Quarantenni faticano a mettere insieme il pranzo con la cena e ad uscire dalla casa dei genitori. I Sessanta/Settantenni si ritrovano con più auto nel garage mentre i Trenta/Quarantenni faticano a fare l’abbonamento dei mezzi pubblici.

Spettatori del declino italiano
Tuttavia, é abbastanza evidente che i Sessanta/Settantenni han bruciato la generazione dei Trenta/Quarantenni con voti dati ai partiti della Spesa Pubblica incontrollata negli anni '79, '80 e '90, con annesse prebende previste solo per la loro generazione - prima tra tutte la pensione di anzianitá (che non esisteva da nessun'altra parte al mondo) e con un sistema pensionistico retributivo, basato sull'irresponsabilita' generazionale e finanziato dalle tasse di tutti piuttosto che dagli accantonamneti personali (attualmente dalle casse dell'INPS su 300 miliardi di pensioni erogate ogni anno, 100 miliardi son presi dalla fiscalità generale, senza contare che l'INDAP, l'ente previdenziale degli statali accorpato all'INPS pochi anni fa, aveva debiti miliardari, in altre parole, lo Stato, gestito dai rappresentanti eletti dagli attuali Sassanta/Settantenni, non pagava i contributi ai suoi dipendenti...).

Insomma, i Sessanta/Settantenni con le loro scelte politiche e di stile di vita han generato un debito pubblico spaventoso prontamente caricato sulle spalle delle generazoni future, prima tra tutte quella dei Trenta/Quarantenni.

Peggio, i Sessanta/Settantenni non han fatto nulla per prepararci allo sfascio, ce lo siamo ritrovati davanti, e l’unica cosa che san dirci é: “Adeguati, non ci son soldi”.

E dove cazzo sono finiti tutti quei soldi? Stanno lì, nelle pensioni con il sistema retributivo, nei pensionati a 50 anni che poi hanno aperto un’altra attività e stanno negli aiuti di Stato alle aziende decotte che mettono gli operai in cassa integrazione...

E se il Trenta/Quarantenne va in banca gli chiedono subito se ha una garanzia, e si ritrova a far firmare carte ai suoi genitori, neanche fosse ancora al liceo a far firmare le giustificazioni...

Dopo aver riempito per decenni la testa di cacate sul posto fisso, sul lavoro sicuro, sulla sanità gratis, su tutto, s'é capito che oggi non funziona così. I Trenta/Quarantenni l’han capito, i Sessanta/Settantenni no!

Cosí anche a Morsano viviamo lo scontro tra una generazione di Sessanta/Settantenni che han vissuto nettamente al di sopra di quanto poteva permettersi e che si ostina a non ammetterlo, contro una di Trenta/Quarantenni a cui han detto che era fatta di privilegiati, fin da bambini, ma che non lo sono e che si vedono il futuro scivolare tra le dita per l'insostenibile pesantezza dei nati negli anni '40 e '50.

Se incontri un morsanese Sessanta/Settantenne impenitente, mandalo anche tu al quel paese. Quel Paese Vicino. Se lo merita tutto!

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3 commenti:

Tito Boeri Dixit ha detto...

Le persone con più di 65 anni sono la fascia della popolazione che è stata colpita meno dalla crisi. Dice Tito Boeri oggi 4 ottobre 2018:

Pensioni ha detto...

Spesa pubblica destinata pensioni: Italia prima tra i paesi Ocse

L’ Italia è prima tra i Paesi OCSE per quanto riguarda la quota di spesa pubblica destinata alle pensioni sul totale della spesa . Il nostro Paese, destinando ben il 31,9% della spesa pubblica totale alle pensioni, si colloca al primo posto di questa particolare classifica. Il dato è molto superiore e quasi doppio rispetto a quello della media OCSE (18,1%). Spendono più di un quarto del totale della spesa per questa voce anche la Grecia (31,5%), il Portogallo (27,9%), l’Austria (26,2%) e la Spagna (25,3%). A destinare invece meno del 14% della spesa alle pensioni sono il Regno Unito (13,8%), l’Irlanda (12,5%) e i Paesi Bassi (11,7%).

Tortuga ha detto...

https://www.youtube.com/watch?v=-2HNj2oxJc8

Tortuga, think tank di studenti di economia e giovani professionisti, racconta “Ci pensiamo noi, dieci proposte di giovani per i giovani”. Dalla povertà giovanile alle difficoltà del mercato del lavoro e alla fuga dei cervelli, dalla necessità di un nuovo welfare a un ripensamento radicale del sistema di istruzione e formazione, senza dimenticare i nuovi italiani che faticano a ottenere la cittadinanza.

Ne hanno discusso
- Antonio Nicoletti, Tortuga
- Arianna Gatta, Ph.D. student European University Institute e Tortuga
- Michele Boldrin, Joseph G. Hoyt Distinguished University Professor of Economics
Washington University in St. Louis, Research Fellow Università Ca' Foscari Venezia, CEPR London, Institute for New Structural Economics - Beijing (moderatore)

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