venerdì 29 giugno 2012

Lezioni Morsaniche: Come si giudica un giornale

Oggi è giornata di gioia calcistica a meno che non siate separatisti e per forza vi tocchi recitare la solita pantomima del "ma a me della nazionale non interessa". Così di calcio si scrive di tutto, perfino dimenticando commenti più o meno travagliati della vigilia ("Travaglio: tifo Germania, non Italia Feltri: accontentati della Merkel"). 

Per cui, oggi parliamo di altro, e parliamo di giornalismo, ovvero, come si giudica un giornale? 


A ben vedere è simile a come si giudica un calciatore però con una piccola differenza. Nel calcio, fin dalla leva calcistica del '68, si sa che i giocatori non devono aver paura di sbagliare un calcio di rigore perchè non è mica da questi particolari che li si giudica ma dal coraggio, dall'altruismo e dalla fantasia. 


Un giornale invece, oltre alla fantasia, altruismo e coraggio, lo giudichi dai particolari. Leggendo Sallusti questa mattina non si può fare a meno di notare la pubblicità in alto a destra e a sinistra del nome della testata... pensando alla partita di ieri sera (2-1 per l'Italia nella semifinale degli Europei 2012). Quella non è pubblicità e basta ma è un particolare atto di altruismo, coraggio e fantasia giornalistica per augurare buone vacanze in italia a tutte le amiche tedesche. Anche a quelle che devono salvare l'Euro. 




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PS ovviamente giornalisti come Jeremy Paxman che mettono all'angolo i politici in diretta TV alla BBC se non sono capaci di rispondere in maniera puntuale alle domande, noi ce li sogniamo. Ma questa è un'altra storia. (notasi la domanda "do you ever think you are incompetent?" - pensa mai di essere un'incompetente? che Jeremy fa alla sottosegretario dopo l'ennesima incertezza nel rispondere).


2 commenti:

balomonti ha detto...

ragazzi è nato il nuovo mostro ... il balomonti!

Anonimo ha detto...

Sono tutti commossi il 12 agosto 2008, quando al compimento del 18° anno di età, Super Mario riceve la cittadinanza italiana al Municipio di Concesio. Una vicenda che mette a nudo l'assurdità delle leggi italiane che costringono un ragazzo nato e cresciuto nel nostro Paese ad aspettare fino alla maggiore età per essere italiano, solo perché i genitori naturali non hanno la nostra cittadinanza. Per Balotelli, che diventa una bandiera di chi lotta contro questa ingiustizia, è una liberazione. Come dimostrano le esultanze dopo i gol in questi Europei, è la maglia azzurra la divisa alla quale è più legato.

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