Gjovanin color... |
Ce n'e' una peró che é nata su Facebook nel ben popolato gruppo "Morsano Fan Club" dove qualcuno ha proposto di ridipingere il campetto non di blue come a Flushing Meadows, non di rosso per ricalcare la terra del Roland Garros, non di verde come a Wimbledon o di una tradizionale combinata rosso-verde bensí... di rosa!
Nata come una battuta ha scatenato accessi dibattiti paesani, di fatto, nei bar e nelle botteghe piú o meno oscure, non si parla d'altro. Ieri qualcuno stava comprando il pane quando la commessa, salutando pare abbia detto "peró il campetto rosa..."
Nell'ora dello Spritz é volata la stessa considerazione mentre si commentava sulle recenti dichiarazioni di Cecchi Paone sui gay nella nazionale italiana di calcio e le battute di Antonio Cassano in conferenza stampa ("Cassano, i froci nella nazionale italiana, Cecchi Paone, gli omosessuali e gli italiani"), e qualcuno, sollevando il calice s'e' lasciato un "peró, il nostro protebbe essere il primo campetto di tennis gay-friendly in Italia".
Dalle reazioni bipartisan, sia di Spritzettari che Prosecchisti, l'idea non sembra dispiacere. D'altro canto lo stesso Roland Garros s'era tinto di rosa per celebrare la festa della donna ("Roland Garros paints the court pink") oppure in alcune parti del mondo giá ci sono campetti del colore della celebre Pink Panther.
Sarebbe un segno distintivo che emerge dal grigiore pedante basso friulico e un tocco di vita e gaudio tra chi sta per le vie del borgo a rimirar stormi d'uccelli neri.
E tra i dritti e i rovesci della vita, il dibattito continua...
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