Detto questo, l'O.B.i.Ce. (Osservatorio del Bar in Centro) che da anni si occupa di disquisizioni strategico-militari a Morsano, ha discusso sui costi dell'apparato militare e piu' in dettaglio delle spese militari su base annuale e in riferimento al PIL.
Come sottolineato nel post "Spritz Debate: Della Difesa… dell’Orchestra di Udine" per i parametri imposti ai suoi membri dalla NATO, il rapporto tra spese militari e Pil deve perentoriamente rimanere sopra l’1,7%, livello che costituisce la soglia minima.
Per non farsi mancare niente, l'Italia nel 2011 ha toccato l'1.9% di spesa militare su PIL reale. La cosa peró la lascia tra le nazioni meno spenderecce soprattutto se comparata a stati di simile livello di reddito e popolazione: Gran Bretagna e Francia.
Ovviamente l'Arabia Saudita (che manda i carri armati a reprimere le rivolte pro-democrazia in Bahrein e salta fuori nei maggiori casi di corruzione internazionale legata alle forniture di armi - vedi caso Al-Yamamah in Gran Bretagna) ha livelli di spesa fuori dal comune, per ragioni di relazioni commerciali con le nazioni a cui fornisce petrolio, per questioni di politica estera regionale e per controllo interno. Ma questa è un'altra questione.
Tornando alle spese militari, gli USA guidati dal Premio Nobel per la Pace Mr Obama, spendono oltre 711 miliardi di dollari in armamenti e personale, pari al 4% del PIL reale cioè oltre il 40% della spesa militare a livello mondiale.
Quello che agli osservatori dell'O.Bi.Ce non sfugge e' il tipo di spesa militare che sta crescendo: stanno crescendo gli acquisti di armi pesanti (del 24%) rispetto alle armi leggere. Inoltre crescono le spese per ammodernamento dell'arsenale atomico (da parte di Russia, USA, Cina, India e Pakistan) e si dice che al momento ci siano almeno 5.000 testate atomiche nel mondo.
A proposito, i paesi europei, che stanno dicendo di contenere le spese militari, sono i maggiori esportatori di armamenti nel mondo.
C'e' poi un aspetto interessante della spesa militare italiana, che pero' discuteremo in altri post: noi spendiamo proporzionalmente di piú per pagare il personale che per le armi e l'addestramento. Abbiamo piú generali dell'esercito americano (oltre 400) e la nostra truppa é in maggioranza formata da precari in attesa di un concorso che li faccia transitare nelle Forze di Polizia o ad altro impiego pubblico.
Stiano quindi tranquilli gli anti-militaristi alla lettura: noi paghiamo piú per scrivanie che per cannoni.
6 commenti:
11.06.12 08:33:23 Scuola normale superiore di pisa Italia xxx.xxx.xxx.xxx Safari 5.x MacOS X
11.06.12 08:23:39 Ministerio de defensa Spagna xxx.xxx.xxx.xxx Explorer 8 Windows XP
11.06.12 11:34:44 Comando generale arma dei carabinieri Italia xxx.xxx.xxx.xxx Explorer 9 Windows 7
Lo sbilancio verso le spese del personale è, almeno in parte, causato dal fatto che gli organici di ufficiali e sottufficiali comprendono ancora la coda di quelli arruolati quando c'era un esercito di leva molto più numeroso.
Nei prossimi anni dovremmo vedere una significativa riduzione di generali, colonnelli e marescialli...
Ciao
Paolo
In Gran Bretagna hanno annunciato il taglio di 4200 militari. http://www.bbc.co.uk/news/uk-16588436
Credo che con buona volonta' il problema degli esuberi nelle forze armate italiane potrebbero essere risolti con... criteri militari anglossassoni. A meno che anziche' un esercito sia un'organizzazione di mutuo soccorso che porta uno stipendio alle persone altrimenti costrette a lavorare nel privato.
o semplicemente a ...lavorare!
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