venerdì 22 giugno 2012

Risposta al CAFON: Uscire dall'Euro e tornare alla Lira è possibile

Vista la grande attenzione che un post curto dal CAFON di qualche giorno fa ("Il CAFON risponde: cosa succede se torniamo alla Lira?") ha avuto una risonanza magnetica, in quando ha magnetizzato l'attenzione di molti commentatori, proponiamo qui, sotto i riflettori di un vero e proprio post, la posizione di Mosler interpretata da un gentile lettore.

Era dai tempi delle corse contro Saronni che Mosler non riceveva tante attenzioni.

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Mosler secondo l'amico Davide del blog amico "Corsia d'Emergenza":




Secondo Mosler tornare alla Lira è semplice. Basterebbe che il governo iniziasse a tassare in Lire. Si creerebbe il problema che ti tassano su qualcosa che nessuno possiede. Quindi nasce la necessità di possedere Lire. In questo modo il governo inizia a pagare in Lire, che così inizia ad acquisire valore (detta in soldoni). Chiaramente, se il governo decidesse di pagare troppo, ci potrebbe essere un aggiustamento verso il basso e quindi un deprezzamento. Ma può succedere anche il contrario, con un aggiustamento verso l'alto. Pure con l'Euro, quando abbiamo iniziato ad usarlo, è stata così: si tassava in Euro, si pagava in Euro e c'è stato un aggiustamento. Si badi che sono aggiustamenti una tantum, che non c'entrano con l'inflazione. In Messico nel 94 e in Russia nel 98 ci sono stati questi tipi di aggiustamenti, ma poi tutto è tornato a posto. 
Quando qualcuno gli chiese se ci sarà una fuga di capitali dall'Italia, Mosler rispose che con la valuta Fiat non esiste una vera fuga di capitali come la pensiamo noi. Quella è un'idea che deriva dal vecchio standard aureo, che ormai da decenni non esiste più, quando l'oro era il capitale che andava a finire all'estero. Oggi è diverso. Per esempio i Dollari rimangono alla Federal Reserve. Cioè se il signor Josè in Messico compra materie dall'americano signor Joe, succede solo che alla Federal Reserve la cifra pagata da Joe, va nel conto di Josè. Dunque alla Federal Reserve non ci sono fondi a perdere. 
Quando chiesero all'economista nonché speculatore Mosler se ci sarebbe stato un assalto alle banche con un ritorno alla Lira, lui rispose che gli Euro in una banca non devono essere convertiti, non avrebbe senso che il governo facesse ciò. Ci sarebbe semplicemente una vendita degli Euro per avere Lire (in sostanza è quello che successe quando arrivò l'Euro). Chiaramente ciò funziona solo se il governo agisce nel modo corretto: se il governo convertisse i depositi bancari in lire, ciò comporterebbe un disastroso crollo della valuta.


A chi si chiede come si faccia a comprare il petrolio in dollari dopo un aggiustamento una tantum, Mosler risponde che è un falso problema, poiché il petrolio non si paga in dollari, ma è prezzato in dollari. Lo si paga con qualunque valuta. Ci sarà una variazione nel tasso di cambio, ma in generale si può pagare qualunque cosa con qualunque valuta. 
A chi gli chiede come fa lo Stato ad onorare il debito pubblico interno ed esterno con la Lira, Mosler risponde che il debito è in gran parte non ricorso e non assicurato, cioè non c'è garanzia. Il governo può legalmente cambiare idea in qualunque momento. Però può scegliere anche di fare default: se la Grecia lo avesse fatto a Marzo non sarebbe di certo andato qualcuno ad arrestare i membri del parlamento. Piuttosto Mosler si chiede: quale parte del debito serve per il bene pubblico? Queste sono scelte politiche, che vengono attuate dal governo. In che modo? Comprando euro con la propria valuta per pagare i debiti in euro. Ciò va a spingere in basso la Lira; ma in realtà non è nemmeno un problema oggi come oggi. Infatti tutti spingono per avere un calo della propria valuta. Per esempio la Svizzera: se la Lira è debole, si può vendere meglio i propri prodotti per onorare i propri debiti. 
Per quanto riguarda le famiglie indebitate in euro esiste un problema diverso. Il settore privato farebbe bancarotta. Però dopo la bancarotta, il debito si azzerra e si ricomincia da capo. In tal caso è fondamentale ammortizzare l'impatto della crisi promuovendo la piena occupazione grazie al settore pubblico. Mosler spiega che il 10% della popolazione è sufficiente a produrre quello che serve al restante 90%. nulla vieta che il restante si occupi di anziani, invalidi, malati, bambini ecc. Lo stato può fare ciò che vuole con la moneta sovrana. Poi è l'errata gestione che genera crisi e disoccupazione

Quando gli viene chiesto chi decide i tassi d'interesse con una nuova moneta uscendo dall'Euro, lui risponde che con la nuova Lira si tornerebbe al vecchio sistema in cui la Banca d'Italia sceglie da sola i tassi d'interesse. Mosler consiglia di lasciarli a 0 (come in Giappone da oltre vent'anni), senza il pericolo di creare inflazione (poiché l'inflazione è creata dagli alti tassi d'interesse). In questo modo per esempio i tassi sui mutui andrebbero al 2,5-3% (come in Giappone), creando competitività e concorrenza tra le banche. 
Invece per quanto riguarda i titoli di stato, dice che è il mercato a deciderne i tassi d'interesse. Ma in realtà con la moneta sovrana, non avrebbe senso che il governo emetta titoli, poiché il titolo in realtà era strettamente legato al vecchio sistema dello standard aureo, cioé si emettevano titoli quando a standard aureo si preferiva dar via soldi anziché l'oro. Oggi i titoli di stato (sempre parlando nel caso di moneta sovrana, quindi non l'Euro) non sono altro che uno spostamento di cifre tra i diversi conti della FED. Es: Quando la Cina compra titoli americani, quei soldi si spostano da conto corrente a conto di risparmio. Il conto di risparmio viene chiamato ance debito pubblico. La promessa è che quando i titoli scadranno, i dollari verranno spostati dal conto di risparmio al conto corrente. 

Mosler spiega che molti economisti non credono alle teorie post-keynesiane perché hanno ancora una visione che ha le sue basi sull'esistenza dello standard aureo. 
Comunque Mosler spiega che la valuta unica (Euro) avrebbe senso, ma dovrebbe essere gestita per scopi pubblici (non privati come avviene ora ai nostri danni). 
A tal proposito lui propone due soluzioni per evitare il disastro pur rimanendo nell'Euro. Una è collegata al fatto che la BCE dovrebbe finanziare tutti, distribuendo Euro a tutti i Paesi su base annua del 10% del Pil, in modo da risolvere i problemi di solvibilità, eliminando il rischio di default e senza rischio di credito. Il problema è che ci si affida al caso: se in nessun paese c'è problema di credito, allora c'è una corsa al ribasso, in cui si spende senza limiti, creando inflazione selvaggia. Si rende necessario disciplinare. Ha spiegato anche in che modo. Poi Mosler spiega che la BCE dovrebbe finanziare piena occupazione a salario fisso e decente, creando una riserva tampone di occupazione. I disoccupati accedono a un posto di lavoro di transizione, attraverso un programma che verrebbe gestito direttamente dalla Banca Centrale. Questo programma tampone è un sistema di stabilizzazione. Diciamo che è simile al Programma EFES che venne avviato nel 2001 in Argentina con ottimi risultati. 
Altra proposta di Mosler è che l'Italia si finanziasse facilmente in caso di non pagamento, usando i titoli+interesse per pagare le tasse al governo. Ora come ora nessuno di noi comprerebbe titoli (per questo i tassi sono troppo alti), poiché temiamo di non avere indietro i soldi. Ma se tra 5 anni, se non mi ridanno i soldi, posso pagare le tasse con quei titoli allora il discorso cambia. Questo è un piccolo cambiamento che farebbe trovare investimenti e il tasso d'interesse scenderebbe. In questo modo si potrebbe risolvere il problema dell'austerity, ma non quello della disoccupazione.

Ah a chi si chiedeva se l'Italia esce dall'Euro: agli altri stati non cambia proprio nulla. 
Per il libro, lo consigliavo solo perché l'ho ritenuto interessante e gratuito. Barnard ha organizzato a Rimini un summit in cui ha portato tutti gli economisti che vi ho citato, che di certo non sono dei cialtroni. Idem per Mosler, che è stato uno speculatore vero e proprio, per cui sa come funzionano veramente le cose (ricordo nuovamente che negli anni 90 ha salvato l'Italia con il ministro Spaventa facendogli capire che non esisteva il problema del debito pubblico e che sempre in quegli anni si è notoriamente arricchito comprando titoli italiani, quando nessuno li voleva, nel 2001 ha salvato l'Argentina dal default). (NDR Durante l’ultima settimana del 2001, il governo ad interim guidato da Rodríguez Saá, di fronte all’impossibilità di ripagare il debito, dichiarò lo stato di default sulla maggior parte del debito pubblico, per una quantità pari a 132 miliardi di dollari.)






8 commenti:

Betham ha detto...
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
Anonimo ha detto...

hmmm, alcune delle teorie enunciate nel post aprirebbero molte discussioni. Mi pare di intendere che Mosler parli di ritorno alla lira contestualmente al ritorno di tutti gli stati alle loro monete nazionali piuttosto che solo l'Italia che torna alla lira. Provate voi a dire agli italiani che solo l'Italia esce e di fronte all'incertezza di politiche mai testate prima e alla certezza della svalutazione, gli italiani prendono le banconote di euro e vanno a depositarle in Germania! Non riusciamo neppure a far valere i crediti delle imprese (ora pari a 90 miliardi) nei confronti dello Stato e scambiare i crediti con le imposte, figurarsi se si dovesse mercanteggiare con lo Stato su questioni fondamentali dell'impianto economico.

PaoloVE ha detto...

Sarebbe possibile avere un post un po' meno sgangherato?

Andiamo da gente che viene pagata per aquistare qualcosa (!?!) ["se il signor Josè in Messico compra materie dall'americano signor Joe, succede solo che alla Federal Reserve la cifra pagata da Joe, va nel conto di Josè"], ma comunque questo non comporta uno spostamento di valuta(!?!). Di solito il signor josé ha un conto in Messico invece che negli USA...

Passiamo attraverso cose come "A chi si chiede come si faccia a comprare il petrolio in dollari dopo un aggiustamento una tantum, Mosler risponde che è un falso problema, poiché il petrolio non si paga in dollari, ma è prezzato in dollari. Lo si paga con qualunque valuta. Ci sarà una variazione nel tasso di cambio, ma in generale si può pagare qualunque cosa con qualunque valuta.": infatti è un falso problema con quale valuta paghi: il problema è quanto vale la tua valuta. Perchè se guadagni 20 milioni di lire, ma un barile di petrolio ha un costo di 100 dollari= 10 milioni di lire non sei messo bene. E "aggiustano" e svalutando la lira dove si andrebbe? Ops!

Passiamo attraverso l'idea che è il debitore a scegliere il tasso d'interesse sul debito e non il suo livello di rischio (adesso che lo so corro in banca...)["Quando gli viene chiesto chi decide i tassi d'interesse con una nuova moneta uscendo dall'Euro, lui risponde che con la nuova Lira si tornerebbe al vecchio sistema in cui la Banca d'Italia sceglie da sola i tassi d'interesse."].

Arriviamo all'idea che per chi abbia fatto default trovare credito sia semplice come prima (chiedetelo all'Argentina).

Ecco, direi che tutto ciò non mi convince... :-)

Ciao

Paolo

Marcjat ha detto...

Sottoscrivo le posizioni di PaoloVE. Bene esplorare nuovi modi per assicurare prosperità a tutti però ancora non sono convinto dalle argomentazioni di Bernard.

Anonimo ha detto...

Rotonda sulla Napoleonica di Ontagnano
La minoranza sollecita la maggioranza a mostrare il progetto preliminare al fine di favorire la partecipazione. Si segnala l’attivazione di un comitato che ha presentato un progetto alternativo per lo spostamento della rotonda di 100 m in direzione di Codroipo. Rimangono comunque perplessità da parte del gruppo di minoranza sulla risoluzione del problema del passaggio ciclabile e pedonale.

Questo dal blog corsia d'emergenza che avete segnalato nel post. Ma vi risulta che vogliano spostare la rotonda di via aquileia a Morsano verso Palmanova e quindi solo a Gonars? Ma sono impazziti? Non si perderanno mica in battaglie di quartiere? la strada pi pericolosa è quella dell'incrocio di via aquileia e sfido chiunque a dimostrare il contrariuo. Dati di incidenti alla mano.

Vitellozzo Silverdeschi Vantelli della Calastorta ha detto...

Per anonimo di cui sopra, visto che non sappiamo di che rotonda si tratti, chiediamo direttamente al gestore del blog "Corsia d'Emergenza" di rispondere al quesito. Over to you Albert...

Alberto Fabio ha detto...

Grazie agli amici del blog di Morsano. Volevo rassicurare, onde evitare incidenti diplomatici, l'anonimo di cui sopra che il territorio gonarese sarà interessato da 2 rotonde sulla Napoleonica, una ad Ontagnano, di cui si è parlato in consiglio comunale, e l'altra sull'incrocio tra Gonars e Gris, di quest'ultima non si è parlato in consiglio comunale perché la sua localizzazione non presenta particolari problemi come invece ne presenta quella di Ontagnano per la quale si è anche costituito un comitato.
Spero di aver chiarito tutto.
Un saluto a tutti

Uscire dall’euro. Bufale ha detto...

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