Si parlava in osteria dell'atteggiamento verso il lavoro manuale della societa' friulana al giorno d'oggi.
E' indubbio che negli ultimi vent'anni, il lavoro manuale é stato rivalutato socialmente. Per capirci, fino agli anni Ottanta un saldatore era un povero popolano senza arte né parte, un muratore era un gretto buzzurro ignorante con le mani callose, un macellaio era un bifolco medievale con la panza e via dicendo. Il che si esprimeva con la chiara e netta separazione tra i borghesi benestanti con una laurea ed un lavoro dietro la scrivania ("cu le golarine") e il lavoratore manuale. Anche i matrimoni erano dettati da criteri di appartenenza ad una "classe" sia di censo che di titolo di studio.
Oggi, tutto é cambiato. Non é per niente raro vedere una laureata (di solito in materie umanistiche) sposarsi con il muratore, con il saldatore o con il macellaio. Non fa scalpore neppure vedere che il muratore, il macellaio ed il saldatore portano a casa piú soldi dell'impiegato o anche del laureato. Spesso, oltre alla laurea, la compagna del muratore, del saldatore o del macellaio é pure piú bona delle compagne che i lavoratori dietro una scrivania possono permettersi. [con buona pace del politicamente corretto]
Questa rivalutazione del lavoro manuale e questa ritrovata epoca d'oro per i lavoratori che si sporcano le mani, mentre trova molti apprezzamenti in ambito accademico (é materia di osservazione sociologica) e molte incazzature sottocutanee tra le classi borghesi tradizionali (Repubblica: "Avvocati - uno su 4 non arriva a 10mila euro annui"), non trova nessun riscontro tra i giovani in cerca di lavoro.
Lo dice il Corriere della Sera ("Nessuno monta porta e finestre") che non ci sono giovani che vogliano fare gli installatori di porte e finestre. Inoltre, nessuno vuole fare il panettiere artigianale o il pastaio. Che dire poi dei falegnami. A Morsano, ad esempio, di sessanta-settantenni falegnami se ne contano almeno dieci, di under quaranta ...nessuno!
Inutile dire che muratori e macellai sono rischiesti ma nessuno vuole occupare quelle posizioni. A quanto ci dicono i servizi secreti, fare il macellaio anche in un supermercato é ragione di stipendi maggiori perché si tratta di un lavoro altamente specializzato.
Ecco quindi che in bar scatta l'usuale osservazione di come, quando le aziende cerchino operai o operatori specializzati o anche apprendisti per un mestiere (nel senso friulano del termine, ovvero che includa sudore e manualitá) non si trovano adesioni. Tuttavia, quando ci sono concorsi in regione, provincia e enti pubblici in genere, ci sono file di 1000, 2000 giovani per magari soli 16 posti d'uscere. Se poi non vincono il concorso, beh, ne faranno un altro e poi un altro e poi un altro e poi un altro... ma il lavoro di apprendista non se ne parla proprio.
La beffa é quando ci si lamenta che gli immigrati ti portano via il lavoro se fanno i saldatori, i macellai e i muratori....
Non é che semplicemente i giovani italiani non hanno voglia di lavorare?
E il dibattito continua.
[nella foto la folla per un concorso in Regione - quelli della seconda fila sono pure raccomandati]
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2 commenti:
copito e affondato! non c'è molto da aggiungere, la voglia di lavorare è morta da tempo! A tutti piace stare al caldo ed avere uno stipendio fisso senza rischi piuttosto che sgobbare e imparare un mestiere. Anche se si guadagna di più.
Approfitto di questo spazio per ricordare che i termini per le domande per i posti di dottorato di ricerca presso l'università di udine scadranno il 29 ottobre.
Iposti non sono molti, ma reputo valga sempre la pena provare.
Ricordo il link dell'Università
http://www.uniud.it/ricerca/finanziamenti/dottorato/Bandi_attivi
Forza ragazzi,e in bocca al lupo a tutti!!
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