Alcune sono più uguali delle altre: la laurea è una medaglia che può essere d'oro, d'argento, di bronzo o una patacca |
Oggi il valore legale delle lauree esiste solo per i concorsi pubblici e per alcuni impieghi organizzati in ordini professionali. Per la maggiorparte dell'economia privata, o sai o non sai, indipendentemente dal titolo di studio.
Il problema essenziale è come dimostrare di "sapere" (o non sapere), in altre parole, come superare la barriera all'entrata del mondo del lavoro. Il primissimo scoglio è il reale valore del pezzo di carta che si ha in mano. Quello è il foglio magico che crea la prima impressione. Poi ci sarà il colloquio ed il periodo di prova ma senza la prima impressione, non ci si muove.
Ed è qui che c'è il grande malinteso.
Per prima cosa, i titoli di studio si valutano con i coetanei e mai con generazioni diverse. La 5a elementare dei nati nel 1910 era già un ottimo titolo di studio considerando che i più si fermavano alla 3a elementare. Chi poi aveva la 6a elementare (che esisteva all'epoca), in mano si ritrovava un buonissimo titolo di studio. Oggi che tutti hanno un diploma e le università sono istituti di massa, la differenza la fanno non i titoli ma i "ratings" di questi titoli.
Esattamente come le agenzie di "rating" che danno i voti ai debiti sovrani.
Se ci mettiamo nella testa di un direttore dell'ufficio personale di un'azienda medio grande, cosa valuta nei giovani laureati?
1 - L'Università di provenienza - Le Università si dividono in unversità prestigiose e si meritano una "A", unversità di massa dietro casa cui si dà una "B" e poi via via a scalare fino ad arrivare alle università nate ieri e la cui ricerca scientifica è inesistente. Quindi il primo voto sarà all'università di provenienza.
2 - La Facoltà - Alcune sono fornamentali ed esistono da decenni e saranno valutate con une "A" o "B" o "C" altre sono nuove e non si capisce bene il loro valore sul mercato del lavoro e si valuterà da "D" in giù.
3 - Il Corso di Laurea - Studiare Economia ad indirizzo marketing non è la stessa cosa che studiare Economia con indirizzo Economia Aziendale. Il primo si becca una "C" il secondo una "A". I corsi di laurea più richiesti dal mondo del lavoro avranno un rating più alto.
Laurea, laurea, laurea |
Esempi:
- Laurea ad Harvard, Normale, Bocconi, LSE, Oxford, ENA ecc. ecc. in Economia, corso di laurea in Economia Aziendale. Rating: AAA.
- Laurea a XYZ in Ingegneria, corso di laurea in Ingegneria Elettronica. Rating BAA
- Laurea a XYZ in Scienze della Formazione corso di Scienze del Cavolo. Rating BDD
Va poi ricordato che i lavori di serie "A" (funzionario delle Nazioni Unite, alto dirigente di multinazionali e banche internazionali) nella stragrange maggioranza dei casi finiscono a chi ha preso una laurea in una università di serie "A". In quei casi, anche una laurea ABD funziona perchè l'università di provenienza è il rating più importante.
Per contro, le università di tipo "A" non sono apprezzate dalle economie di provincia dove un buon tecnico è preferito ad un eccellente accademico (quindi un BAA naviga senza problemi). Qui si che i ratings più importanti sono il secondo e il terzo (facoltà e corso di laurea).
Chiaro se ci si ritrova con una laurea EEE è meglio non avercela proprio.
Sappiamo che nella stantia Italia il valore legale della laurea non verrà mai tolto, le classifiche ufficiali delle università italiane non verranno mai formalizzate ed ovviamente i professori avranno tutti lo stesso stipendio indipendentemente da dove insegnano e da quanto sono bravi (ovviamente niente ratings sui professori, quelli li lasciamo fare a Oxford e Cambridge). Inoltre, chi ha la laurea triennale continuerà ad avere il titolo di "dottore" (quando da nessun'altra parte al mondo è così visto che i dottori o doctors sono solo quelli che hanno un dottorato di ricerca).
Non cambierà nulla però il mondo del lavoro c'ha già i suoi ratings. La matricole sono avvertite: non dimenticatevi l'ABC dello studio universitario...
1 commento:
tutto e' ranking!
La nuova graduatoria delle riviste di italianistica usate come base di valutazione
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