OK, il punto é stato dimostrato: la realtá storica é fortemente mistificata. Solo il 23% ha dato la risposta giusta alla domanda: Quanti contadini c'erano tra i Mille di Garibaldi?
Zero, nessuno di nessuno, é la risposta esatta (fonte: "Il Risorgimento italiano. Una storia ancora controversa" di Martin Clark.
Non c'erano contadini nella spedizione dei mille (gran parte dei quali erano Bergamaschi) bensí professionisti, artigiani, commercianti, piccoli borghesi per lo piú cittadini, appartenenti alla piccola nobiltá, studenti ma di contadini, che all'epoca erano la stragrande maggioranza del popolo, spesso in condizioni di servitu' nei confronti dei proprietari terrieri, neanche l'ombra.
Nel 1861 in base al censo aveva diritto al voto solo il 2% della popolazione del neonato Regno d'Italia che, senza Roma e Triveneto, contava circa 22 milioni di abitanti. Di quei 400 mila elettori, la metá alla fine non votava per obbedire al non expedit (del 1868) del papa che aveva vietato l'impegno politico ai cattolici.
La questione sarebbe lunga, anche perché alla fine pure Garibaldi finí a fare il deputato e da subito si arrabbió con Cavour (mai perdonato per la cessione della natia Nizza). Peró si puó riassumere dicendo che mentre il 1848 e le rivolte successive videro l'impegno diretto anche del popolo che salí sulle barricate, le guerre che seguirono gli accordi di Plombieres del 21 luglio 1858, furono calate dall'alto e decise dalle elites della societá.
Nel 1861 in base al censo aveva diritto al voto solo il 2% della popolazione del neonato Regno d'Italia che, senza Roma e Triveneto, contava circa 22 milioni di abitanti. Di quei 400 mila elettori, la metá alla fine non votava per obbedire al non expedit (del 1868) del papa che aveva vietato l'impegno politico ai cattolici.
La questione sarebbe lunga, anche perché alla fine pure Garibaldi finí a fare il deputato e da subito si arrabbió con Cavour (mai perdonato per la cessione della natia Nizza). Peró si puó riassumere dicendo che mentre il 1848 e le rivolte successive videro l'impegno diretto anche del popolo che salí sulle barricate, le guerre che seguirono gli accordi di Plombieres del 21 luglio 1858, furono calate dall'alto e decise dalle elites della societá.
Per quanto riguarda la spedizione di Garibaldi fu decisa... da Garibaldi. A Cavour non interessava perché doveva tenere buoni i francesi (che presidiavano la Roma papalina) e forní volentieri le camicie rosse con fucili scadenti e al di sotto del numero che serviva a Garibaldi.
Le rivolte contadine scoppiate contestualmente al sud (es. Palermo) erano tumulti contro i governanti "napoletani", cioé i Borboni, e come molte di queste rivolte, ambivano all'indipendenza e non all'unificazione.
Il discorso potrebbe farsi lungo. Lasciamo ai lettori le proprie conclusioni su quanto si sappia oggi del nostro Risorgimento sulla base del sondaggio di cui sopra...
3 commenti:
fenomenale che sia Domenico Menotti Garibaldi che Ricciotti Garibaldi, figli dell'Eroe dei due mondi, furono entrambi deputati del Regno e che Menotti avesse pure perso soldi con investimenti sbagliati poi condonati dal Banco di Napoli "per i meriti al Regno del padre". Ricciotti pare si uni', prima di diventare deputato, anche alle bande di briganti in contrasto con il padre.
...e dopo che ho dato sfoggio del mio sapere storico, cosa vinco? :-)
Purtroppo a quei tempi se eri un contadino facevi la fame e sapevi poco o nulla di cosa avveniva. Il che vuol dire che non facevi rivoluzioni. Al massimo ti ci accodavi. E per poco perchè la mungitura delle vacche, se eri tanto fortunato da averne una, non permette vacanza...
Ciao
PaoloVE
Nel 1848 i contadini, sia pure sobillati dai nobili/borghesi, difendevano la loro terra, la loro "heimat", il loro mondo. Le guerre del 1861 erano di conquista, progettate e volute dai massoni nell'interesse dei fratelli massoni inglesi. I contadini del nord non conoscevano i "regnicoli" e il regno delle due sicilie non sapevano neanche cosa era.
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