Capita sempre piú spesso di vedere persone passare ore ed ore ipnotizzate davanti ad una machinetta da gioco o assieparsi alle ricevitorie di ogni ordine e grado. Ormai non si nota piú di tanto vista l'abitudine alla scena che il nostro occhio s'é fatto ma riflettendo su quanto si legge un pensierino al mondo del "gioco" vale la pena farlo.
A spanne, nei nostri paesi, il gioco si articola lungo queste direttrici:
In zona:
- machinette (videopoker)
- gratta e vinci, lotterie nazionali, lotto, enalotto ed affini
- schedine del totocalcio ed affini
- scommesse ai cavalli presso locali autorizzati
- poker on-line
- Casinó in Slovenia/Austria
Quello che desta piú preoccupazione sono gli stili di gioco, che possono diventare patologia comportamentale e quindi dipendenza, legati sia alle machinette che ai vari gratta e vinci.
Si vocifera di persone che perdano grosse quantitá di denaro giocando o che comunque brucino buona parte delle loro entrate. Senza contare la dipendeza psicologica da gioco che, sottovoce, si addita verso questo o quel signore e in maniera sempre piú crescente, verso questa o quella signora.
Non molto lontano da noi a Campoformido, esiste un'iniziativa operativa giá dal 2000, per aiutare le persone colpite da dipendenza da gioco d'azzardo. Si chiama A.GIT.A., Associazione degli ex Giocatori d'Azzardo e delle loro famiglie. Fa pensare che esista un'organizzazione del genere cosí vicino al nostro territorio e che nel contempo da noi nessuno parli dei rischi del gioco.
O il problema non esiste, e quindi non serve fare nulla o é ben nascosto...
1 commento:
il gioco è triste
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