Ci sono organizzazioni che dipendono dalle decisioni di molte persone che si riuniscono e trovano una visione comune. Si può trattare di un consorzio, di un'associazione di categoria, di organi federali di varia entità e natura. Ci sono poi organizzazioni dove invece la figura del "capo", del "migliore" del "leader maximo", del "caudillo", del "dux", del "pontifex maximus", del "caesar/tzar/zar", la fa ...da padrone. Egli (o ella) decide e tutti seguono le direttive.
Le squadre sportive possono essere strutturate o sul collettivo o ruotare attorno ad un campione, i partiti politici possono avere una classe dirigente eletta collegialmente oppure un leader che nomina i dirigenti a sua immagine e obbedienza, anche le associazioni possono avere una base di confronto collegiale o essere plasmate dalla visione del leader forte. Non sono esenti le imprese dove si può avere un consiglio di amministrazione composto da persone nominate dagli azionisti oppure da una figura forte (di solito il fondatore) che tiene le redini dell'azienda e funge da leader che ispira le maestranze.
E' materia per sociologi e magari un giorno ci torneremo su per approfondire la cosa, però, in questa rubrica si parla di neologismi da osteria e quindi volgiamo la nostra attenzione sulle parole. Come detto, ci sono organizzazioni che funzionano perchè dirette da un leader forte che plasma tutte le attività dell'organizzazione e ne determina le fortune. Ha potere e fascino e l'organizzazione fiorisce sotto la sua direzione.
Un esempio che salta subito in mente a noi italiani è ovviamente... mister B.
Si, avete capito bene, è Mr Bernie Ecclestone, signore indiscusso della Formula 1. Dirige lui la F1, lui l'ha portata al successo planetario di oggi, lui mette in riga le varie scuderie quando alzano la cresta, lui ispira chi lavora in F1 e come tutti i leader ha una nutrita schiera di nemici...ma comanda lui e tanti saluti e baci a chi gli vuol male.
Sulla scorta di questo illustre personaggio del mondo dello sport ed intrattenimento planetario, a Morsano s'è coniato il termine "bernismo", in onore del nome "Bernie", per definire quando a dirigere la baracca è un personaggio forte.
Si parla di "bernista" per indicare chi crea o dirige organizzazioni verticistiche di stampo padronale definite a loro volta "organizzazioni berniste".
Al che, lo spritzettaro morsanico subito getta la domanda ferale: ma in zona quante organizzazioni berniste ci sono?
PS l'uso del termine per indicare la corrente architettonica che seguì il Bernini non è altro che una bassezza linguistica che noi osteggiamo apertamente. Il Bernini fa 'n baffo a Bernie!
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Domenica 10 Novembre 2024
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Nazionale e delle Forze Armate, posticipando di qualche giorno la
ricorrenza uff...
4 giorni fa
14 commenti:
Sua moglie però l'ha messo in riga!
come ducj, d'altronde!
tre quarti delle associzioni del nostro territorio sono di stampo bernista come si dice qui. Senza il capo qua non si fa mai niente. Alle volte è una fortuna che ci sia un capo bravo e capace, altre volte è una disgrazia perchè le cose ristagnano e nessuno si fa avanti per sostituire il capo perchè è troppo forte per essere tolto dalle scatole. Pensate a quanti partiti politici perdono sistematicamente le elezioni però i capi rimangono sempre quelli.....
bernismo senza sia qua limitismo!
se guardo come sono strutturate le associazioni paesane, al di là di banda e alpini, vedo solo bernismo. Le classi dirigenti si auto-riproducono e mettiamoci vicino il familismo (visto che fa molto "neologismo") e il partitismo e il menefreghismo e si chiude il cerchio.
immobilismo va aggiunto a quanto detto dall'anonimo sopra
le piccole e medie imprese sono tutte berniste allora!!!!
perchè le aziende municipalizzate del FVG non hanno i soliti noti?
anche gli appalti a trattativa privata sono bernisti e pure quelli grossi sono bernisti. Simpri chei, simpri chei.
......DBM = dibattito bernista morsanese (uauauauauaaaah!!!!!!)
BBCC banca bernista di credito cooperativo, suona bene no?
e come si chiamano quelle organizzazioni dove nessuno comanda e c'è immobilismo ma appena che uno dice che si dovrebbe cambiare gli altri si coalizzano e si torna all'immobilismo? Tanti sono li per la poltrona e per avere un titolo ma in tanti posti qua nessuno muove un dito.
Penso che non sia facile gestire associazioni in paese, la gente che va nelle associazioni sono sempre quelli e tra associazioni c'è la gara (non dicharata) a portarsi via la gente che ha idee e che soprattutto lavora. Viene da se che quando la gente si aggrega preferisce avere a che fare con gli amici e parenti piuttosto che confrontarsi con la base degli associati. Giustamente uno dei commentatori qui indica gli alpini e la banda come due associazioni pluraliste dove si viene eletti e c'è un'assemblea democratica dei soci. In molte altre associazioni si è cooptati a seconda del volere del capo. Poi ci sono associazioni dove il capo è di fatto il factotum e gli altri seguono o abbandonano. La conseguenza è che le sorti dell'associazione seguono le sorti dei capoccia. Purtroppo per questo tante associazioni declinano ma altre sopravvivono per il carisma del capo. La soluzione di cosa sia meglio è difficile trovarla.
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