Questa mattina, durante l'appoggio al bancone per il caffè corretto, oltre che dei risultati delle elezioni amministrative s'è parlato delle parole della ministro Fornero la quale ha dichiarato: "Non conoscono le lingue, italiano compreso, e neanche i rudimenti della matematica, non sanno fare di conto" (vedi Corriere della Sera "
Ma i giovani sanno troppo poco? I «voti» di Fornero dividono").
Siamo alle solite, ha detto qualcuno, si continua a dire che l'Italia ha meno laureati di altre nazioni ma non si dice che da noi la laurea è tradizionalmente più difficile che in nazioni come la Gran Bretagna, Austria o anche Francia. I morsanesi che lavorano per le multinazionali confermano che tra un laureato tedesco o italiano e uno di alcune altre nazioni, incluse l'America, non c'è paragone: ti prendi il tedesco (o l'italiano) a braccia aperte!
Il problema è che anche in Italia le lauree stanno diventando più facili e questo lo dice il
morsanomentro. Mai come negli ultimi anni s'è sentito in giro di ragazzi che alle scuole superiori si portano a casa medie dell'8 o anche del 9 (e qualche 10). Per di più con gli stessi professori che magari una quindicina di anni fa davano al massimo un 7 e mezzo ai migliori. I dati possono raccontare quello che vogliono ("
lies, damned lies and statistics" lo conosciamo tutti) ma col morsanomentro non si sgarra. Chiaro che se poi mandi avanti studenti che hanno un'opinione di se inflazionata anche l'università si dovrà adeguare e abbassare gli standard.
Sempre il morsanomentro ci dice che i dimensionamenti meccanici che venivano usualmente assegnati agli studenti del Malignani un paio di decadi fa (es. dimensionamento di una cinghia trapezioidale) oggi non si osa farli fare agli studenti di ingegneria (ci si limita a fargli dimensionare una cinghia piatta). Senza entrare nel dettaglio, c'è il sospetto che il "Sistema" lavori per non dare delusioni a nessuno e i "poveri studentelli" non vanno traumatizzati perchè i genitori potrebbero far causa ai professori (e comunque in italia le scuole superiori sono "formative" e non "selettive") e poi all'università se questi abbandonano gli studi le rette chi le paga? Più
promuovi più si iscrivono sembra essere il messaggio subliminale (vedi anche
Spritz Debate: delle Universitá, degli Interessi di Quartiere e del Benaltrismo). Il risultato sono titoli di giornale come questi: "
L'italiano va in vacanza: strafalcioni grammaticali per gli aspiranti avvocati".
Purtroppo, dicono i ben informati col caffè corretto Baileys (senza offesa, ma non è roba da donne?) tra le mani, che anche le università private sono soggette al rischio di abbassare gli standard pur di avere i finanziamenti degli studenti.
Nella gara "laurearsi a tutti i costi per soddisfare le medie OCSE" non vince nessuno perchè rischia di creare laureati mediocri e in battaglia col mondo del lavoro dove si percepiranno sottoccupati.
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Altra cosa sono i centri di punta del mondo accademico nazionale ed internazionale. Qui però lo shock per gli
italians è che sono istituti pieni zeppi di asiatici che
A) ci tengono al pezzo di carta più di noi mase pasuz,
B) hanno famiglie che spingono per il pezzo di carta possibilmente di prestigio
C) hanno visto cos'è la povertà ed hanno una forte spinta psicologica per costruirsi un futuro
Mettiamoci poi che il recente censimento ha scoperto che tendenzialmente i genitori italiani oggi rischiano di aver studiato più di quanto studieranno i loro figli e il cerchio si chiude. Peraltro in America questa tendenza è già attualità considerando che i cinquantenni di oggi hanno studiato solo due mesi in meno della media degli studi dei loro figli ventenni: il sorpasso è imminente. Ma questa discussione merita un altro post.
Restando alle dichiarazioni della prof.ssa Fornero, il problema del non sapere fare i conti a mente o dell'aver perso una minima cognizione matematica è qualcosa che si riscontra sempre di frequente e che, a detta dei paesani, va di pari passo con quanto descritto in un post di qualche tempo fa "
Il Dramma del Morsanico Moderno: la Dealfabetizzazione".
Tanta carne al fuoco e il caffè è finito.
Tra chi è pessimista e pensa si stia andando sempre più verso un sistema americano con scuole superiori deboli e università polarizzate tra poche eccellenti e molte mediocri e chi invece è ottimista e pensa che si stia navigando con gaudio (gaudeamus igitur) verso una qualifica accademica per tutti, il dibattito continua...