giovedì 9 febbraio 2012

Cosa una vicenda calcistica insegna sulle culture nazionali: il caso delle dimissioni del friulano-bisiacco Fabio Cappello da CT inglese

How do you say: mandi e viva?
Nel pomeriggio di ieri, la notizia che Fabio Capello si era dimesso da allenatore dell'Inghilterra é stata data in anteprima nazionale (in Italia) da un tweet di Dibattito Morsanese (Fabio Capello resigns as England manager – as it happened). Fin qui l'autoincensazione.

Peró andiamo a vedere cosa la vicenda ci insegna da un punto di vista della sociologia culturale (uazzagana!).

Capello dice che si é dimesso per due motivi: lo sgarbo dell'FA che ha tolto la fascia di capitano a John Terry senza dirlo a lui, che da allenatore ritiene di essere l'unico deputato a decidere chi deve fare il capitano e il fatto che terry non é colpevole fino alla condanna. John Terry é ACCUSATO di aver indirizzato con frasi razziste, in una partita di campionato, il giocatore di colore Ferdinand.

La Football federation (FA) ovvero la FIGC inglese, dice che uno come John Terry che ha sul groppo delle ACCUSE INFAMANTI come quelle di razzismo, non puo' essere capitano di una gloriosa squadra che rappresenta valori per i giovani e per la nazione fino a che il suo nome non esce pulito dall'inchiesta. Logico quindi, la rimozione della fascia (con o senza l'approvazione dell'allenatore).

E' piacevole sedersi sul divano e guardare come con prevista partigianeria, la stampa di Italia e Inghilterra seguano la pancia dei loro rispettivi lettori nazional-popolari con i giornali Italiani che si focalizzano sulla versione di Capello mentre quelli Inglesi danno ragione all'FA.

A ben vedere, le visioni delle rispettive stampe nazionali segue l'atteggiamento culturale delle due nazioni.


Per gli Italiani (Capello: "Grazie a tutti". La FA: "Ha scelto lui") prevale il modo italiano di vedere gli affari di giustizia dove il garantismo é sempre spinto ai suoi limiti per cui risulta del tutto incomprensibile come l'FA abbia potuto prendere una decisione drastica su una persona ACCUSATA e non ancora condannata (il processo penale é a luglio). L'Italia é il paese dove i privilegi che si protraggono nel tempo diventano "diritti acquisiti che non si toccano", dove Cosentino e Tedesco, sebbene su di loro pendano accuse pesanti, "fin che non c'e' condanna non serve si facciano da parte", dove per tre gradi di giudizio e sentenza definitiva ci vogliono 20 anni cosí se ti dimetti da qualsiasi cosa ti bruci la vita.

Per gli inglesi amano istintivamente la versione dell'FA che in fondo e' il loro modo di vedere le cose di giustizia: draconiana ma veloce. In settimana si é dimesso un ministro per una multa automobilistica non pagata e le false dichiarazioni in merito (Chris Huhne: The minister brought down by a wife who refused to go quietly) o il Lord (si, ha questo titolo qua) finito qualche giorno in galera per una frode di 12.000 sterline (15.000 euro!!!) di spese gonfiate (Lord Taylor of Warwick and Lord Hanningfield released from jail early) e l'assunto implicito che ogni caso di giustizia finisca entro tempi brevi per cui la perdita di status dovuta alle accuse sará solo una situazione temporanea e non qualcosa che ti brucia per la vita. 

Se si chiede ai tifosi dell'Inghilterra cosa pensano vi diranno che Capello, like all Italians, parlano troppo e questa volta, visto che era pagato 6 milioni di sterline all'anno (6.6 milioni di euro), poteva anche accettare in silenzio che l'FA avesse preso una decisione importante senza interpellarlo. In piú, le accuse sono cosí pesanti (la prova televisiva con il labbiale inequivocabile di Terry non aiutano la sua causa) che Capello avrebbe potuto soprasedere. Per di piú, "he doesn't even speak English!"

Al di lá dei dettagli, un semplice episodio la dice lunga sulla partigianeria della stampa nazionale, sulla partigianeria istintiva su base nazionale di tutti noi, su un paio di stereotipi che si perpetuano e su cosa forse si puó leggere dietro agli stereotipi.

PS e a Morsano stanno tutti dalla parte di Capello...

PPS vedi "Anche il Friuli esce dai Mondiali, ma dá da insegnare. Nonostante tutto"

1 commento:

Anonimo ha detto...

Capello è un allenatore tutto d'un pezzo. Ha le palle cubiche, non quadrate! Ce ne fossero di più "Capello" in giro...

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