domenica 27 giugno 2010

Anche il Friuli esce dai Mondiali, ma dá da insegnare. Nonostante tutto.

Dal nostro inviato a Londra. Il Friuli VG e la Coppa del Mondo di Calcio hanno una lunga storia che passa da Nereo Rocco, Dino Zoff ed Enzo Bearzot. Mentre la nazionale italiana usciva ignominosamente l'altra settimana, fino ad oggi, i nostri occhi di Friuliani erano tutti puntati verso l'Inghilterra, allenata dal "nostro" Fabio Capello.

Dopo l'eliminazione di qualche ora fa, della nazionale dei tre leoni - che dal 1966 non vince un mondiale - i tabloid scandalistici inglesi (The Sun, The Mirror, The Daily Express ecc.) si sono scatenati nel dare la colpa a destra e sinistra accentrandosi, come da un copione, sul tecnico "straniero". Tuttavia, i giornali scandalistici sono come i blog di paese: per essere letti devono sempre fare clamore e polemica. La veritá, peró, é spesso nascosta tra le righe. Questa volta, ci sono delle note di grande merito che il nostro illustre "friulano" si é visto deporre da parte di niente popó di meno che dal Financial Times.

Mentre il Corriere della Sera di ieri dedicava a Fabio Cappello un articolo che parlava di affetti paesani a Pieris e visite discrete all'anziana mamma (A Pieris, dove Capello è solo "El Tato"), l'FT, in un paio di articoli prima dei mondiali (ad es. England’s chances of World Cup glory) ne celebrava la vita come sportivo ma soprattutto l'acume e l'intelligenza nella gestione a livello manageriale delle sue scelte nonché la sensibilitá e straordinaria cultura (Capello é un noto collezionista d'arte moderna).

Quello che colpisce di piú é la celebrazione spassionata che l'FT fa dell'uomo e manager Fabio Capello nell'articolo della sezione "man in the news" del 4 giugno scorso (Man in the News: fabio Capello - England's expert import).

Lo segnialiamo perché non siamo del tutto sicuri che l'opinione pubblica paesana sia stata informata dai nostri giornali delle qualitá straordinarie di questo straordinario friulano, almeno cosí come evidenziante dal quotidiano economico britannico.
Ci informa l'FT che Capello, nel 1987 si sottopose a dei test psicoattitudinali, come quelli che normalmente si fanno ai laureati con MBA che vogliano entrare in azienda in carriere dirigenziali. Ebbene, Capello, che all'epoca lavorava nel settore sportivo del gruppo di Berlusconi, ottenne dei risultati ai test altissimi. Tanto che un ammirato Berlusconi lo invitó a seguire il percorso di formazione per i dirigenti del suo gruppo.
Nel 1991 diventó l'allenatore del Milan e qui i suoi successi li conosciamo.
Con vena profetica, l'articolo prevede che l'Inghilterra sarebbe uscita dai mondiali ma sotto il peso dei suoi limiti come squadra mentre l'allenatore Capello ha giá di fatto, stabilito un modello da seguire per chiunque prenderá la sua posizione in futuro. Capello nella sua carriera ha vinto 9 titoli in 16 stagioni in cui ha allenato squadre di club dove ha affinato le sue qualitá come diplomatico comunque fermo nelle sue decisioni.
Con i tabloids sempre alle calcagna, la prima cosa che ha fatto con i calciatori inglesi ha imposto di lasciare le mogli e fidanzate lontane dal ritiro, tenendo quindi lontano le distrazioni del glamour delle WAGS. A lasciato a casa giocatori "star" come Owen e ha gestito le sue "celebrity" come Gerard e Beckham come meglio preferiva infischiandosene di quello che dicevano i giornali. Fece pure notizia il fatto che dai suoi giocatori voleva contegno e decoro tanto da bandire infradito e calzoncini in ritiro.
Durante le qualificazioni i risultati si sono visti, Capello ha giocato un calcio intelligente (parole dell'FT) con attenzione nel tenere il possesso di palla piuttosto che giocare solo in velocitá. La sua Inghilterra ha vinto il 75% delle 24 partite di qualificazione. In passato i migliori allenatori avevano vinto solo fino al 60% delle partite: insomma, nessun altro ha mai fatto meglio di lui!
Non dá ragioni di scandalo e vive una vita privata tranquilla (con grande delusione dei tabloid).
Le ultime parole dell'articolo sono proprio vere... la sua squadra finirá il mondiale in lacrime perché sono fondamentalemente piú scarsi di altre squadre di primo livello, ma quello che Fabio Capello lascia dietro di se sono nuovi standard per il ruolo di allenatore della nazionale inglese. Tanto che, nella migliore tradizione britannica, votata a guardare al talento fuori dai confini nazionali (ricordiamo che si sono pure "importati" un re dall'Olanda qualche secolo fa) e che oggi richiama a Londra i piú brillanti talenti aziendali da tutta europa, continuerá a influire anche sul calcio nazionale con altri allenatori europei pronti ad essere invitati sulla panchina di Wembley.
Certo che é una gran cosa per un Friulano l'essere celebrato cosí da un giornale autorevole quale il Financial Times che di solito non si occupa di figure sportive ma solo di manager di alto livello.
Insomma, nonostante il responso del campo di oggi, il Friuli fa comunque la sua bella figura.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Visto che si parla di Londra, per gli architetti dei nostri paesi: leggetevi questa storia...

http://fugadeitalenti.wordpress.com/2010/06/28/architetto-ecosostenibile-in-uk

che ci state a fare in Friuli!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Anonimo ha detto...

vorrei segnalare che ora sul sito del comune c'é l'elenco degli eventi. Rivisto e corretto rispetto al formato cartaceo...

Vitellozzo Silverdeschi Vantelli della Calastorta ha detto...

Ci hanno chiesto cosa rappresenta le foto delle uova con la faccia dei giocatori e quella di Capello. Si tratta di poster pubblicitari del "The Times" della rubrica sui mondiali del giornale londinese. Il messaggio é "svegliati ogni mattina con notizie fresche sui mondiali". Come le uova alla coque che uno si mangia a colazione.

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