giovedì 27 dicembre 2007

La Porchettata: una festa ed un occasione perduta

Scritto giovedì, novembre 23, 2006
Recentemente c'e' capitato di partecipare ad una festa privata a Morsano. Non si trattava di una festa privata qualsiasi, si trattava di una "purcitade", ovvero s’e’ cucinato un maiale intero allo spiedo, in un tendone con qualche centinaio di invitati. Credo sia stata una delle piú belle feste che Morsano abbia visto negli ultimi anni e vi raccontiamo perché: - Per una volta la maggior parte degli intervenuti erano morsanesi, inclusi molti di coloro che non vivano più in paese ma che appunto sono ritornati per una serata con gli amici del paese.


Questo non è da poco se si considera che una delle maggior lamentele quando ci sono manifestazioni pubbliche è che i morsanesi partecipano poco e che in paese vige un generale menefreghismo per gli eventi comunitari. - La maggioranza degli intervenuti erano giovani al di sotto dei 30 anni. Il che non è male se si considera che da sempre un’altra delle lamentele più frequenti a Morsano è che i giovani non partecipano mai a nulla; - Il clima della festa era disteso e cordiale senza nessuna faccia tesa (soprattutto tra gli organizzatori) e tra gli invitati tutti erano molto cordiali e chiassosi al punto giusto senza esagerare (nessuna ameba e nessun rissoso); - L’organizzazione è stata impeccabile! Ottima la tempistica della cucina, ottimo il servizio ai tavoli, buona la birra, cortesi gli intrattenitori, buona la musica etc. In barba a chi dice che i giovani del paese non sanno organizzare nulla! - La scelta di far suonare un DJ del paese ed una band rock del paese dimostra l’intelligenza degli organizzatori che hanno voluto fare di questa “purcitade” una vera festa paesana dove tutti sono inclusi apertamente. - L'intera squadra di calcio del paese, i calciatori dell’A.C. Morsano erano presenti alla festa dopo il derby con il Gonars. Ottimo vedere che si è cercato di fare gruppo con un’associazione sportiva del paese. - A fine serata tutto è filato liscio ed il giardino che ospitava il tendone è ritornato pulito com’era prima.

Il clima della festa, disteso e positivo si riflette bene sugli organizzatori e tutti gli invitati sono ben felici di parlar bene della serata. Tarallucci e vino dunque? Si potrebbe anche dire di si, tuttavia, ci permettiamo di sollevare uno spunto di riflessione. Il costo della serata (c’è ragione di credere sia stato abbastanza elevato) ha gravato interamente sulle tasche degli organizzatori i quali hanno voluto fare una festa tra amici per il puro piacere di stare insieme. Legittimo, tuttavia, nessuno degli intervenuti avrebbe fatto un'obiezione se gli fosse stato chiesto di fare un’offerta a favore delle spese vive della serata. Visto che non si celebrava nessun evento in particolare (es. addio al celibato, matrimonio, laurea etc.) si sarebbe tranquillamente ritenuto che il costo della serata non dovesse necessariamente gravare sugli organizzatori. Siamo certi che gli intervenuti avrebbero accettato volentieri di offrire, ad esempio, 10 Euro a testa se non altro per non trattare da “cornuti e mazziati” gli organizzatori i quali hanno lavorato molto nella preparazione della serata e si sono ritrovati poi a pagarne anche i costi. Se festa fatta tanto per far festa doveva essere che almeno i costi fossero coperti. Ed invece, la cassetta delle offerte (che c’era) era ben nascosta e a nessuno degli invitati era stato fatto presente in maniera esplicita che un’offerta sarebbe stata gradita. Infatti, alla fine, gli organizzatori hanno dovuto mettere una pezza redistribuendo tra di loro il costo della festa. Il punto che vogliamo fare non è tanto che chi ha organizzato la serata, sebbene abbia soddisfatto tutti gli intervenuti, c’ha rimesso tempo e soldi ma quanto il fatto che, in una serata del genere, non solo si sarebbe potuto coprire i costi ma si sarebbe anche potuto raccogliere ulteriori fondi per realizzare qualcosa di concreto ed utile per la comunità locale. Si critica spesso i giovani, ed in particolare quelli della generazione che ha organizzato la “purcitade”, per essere disinteressati alla vita di paese, di non avere né idee né costanza e di essere incapaci di fare qualcosa per la comunità morsanese. L’organizzazione della “purcitade” ha dimostrato che questi ragazzotti non sono degli incapaci, anzi! Tuttavia ha confermato la loro mancanza di idee e di stimoli verso un progetto di interesse più ampio a favore del paese. Ad esempio, questo gruppo di amici aveva iniziato ad interessarsi del futuro di una delle strutture sportive del paese.

Il loro interesse è subito scemato non appena, dopo aver fatto alcuni lavori di ripristino della struttura, si sono ritrovati in sempre meno a collaborare e non sono riusciti ad esprimere un leader che li guidasse. Provate ad immaginare se la “purcitade” fosse stata organizzata per raccogliere fondi per rilanciare questa struttura sportiva: gli ospiti non solo avrebbero offerto abbastanza da colmare le spese ma avrebbero sicuramente contribuito a piene mani, complice sia la validità sociale dell'eventuale progetto che …qualche bicchiere di vino in corpo che aiuta sempre la generosità. Il progetto avrebbe potuto anche essere il raccogliere fondi per far scolpire un monumento ad un artista del paese per poi collocarlo nei giardini pubblici, oppure per restaurare qualche statua in chiesa oppure per comprare delle panchine per il pubblico nel campo di calcio e via dicendo. La fantasia qui non deve avere limiti. Tutto questo si sarebbe potuto ottenere associando un’offerta minima per le bevande o per l’ingresso alla festa oltre che all’organizzare una lotteria o il lancio della noce di cocco o simili giochi, per incentivare gli intervenuti ad aprire il portafogli con un'offerta libera per una causa nobile. Insomma, associare una bella festa come la “purcitade” ad un progetto utile per il paese sarebbe stata una gran bella mossa a livello comunitario e non solo una gran bella mangiata tra amici. Un po' come le cene di beneficenza alle quali partecipano le star di Hollywood. Per questo, resta da capire se la “purcitade” sia stata una bella festa oppure anche un’occasione che questi giovani avevano per fare qualcosa di concreto per il loro paese e che é andata persa.

giovedì 1 novembre 2007

Halloween conquista Morsano. Ma ne sentivamo proprio la mancanza???

Ormai da anni, sui quotidiani nazionali si dibatte sul significato della festa di Halloween per noi italiani. Si sentiva nell'aria che prima o poi l'ondata di "americanizzazione" della nostra società avrebbe inesorabilmente impiantato questa festa nei nostri calendari.
Come noi morsanesi sappiamo, molte discussioni che appaiono sul Corriere della Sera o su l'Espresso non hanno rilevanza per la nostra comunità locale; di solito sono cosa da ...Milanesi o Romani.
Stavolta no, la celebrazione di Halloween è arrivata anche a Morsano, moggia moggia, sgattaionalndo silente tra le molte polemiche di chi, per tradizionalismo religioso o semplicemente per amor di cultura e storia locale, vede la notte tra il 31 ottobre ed il 1 novembre, come un momento di ricordo dei Santi seguito, il 2 novembre dal ricordo dei defunti (vedi "In Friuli contro Halloween, chiese aperte anche di notte").
Ebbene, non abbiamo creduto ai nostri occhi quando alle due del pomeriggio del 31 ottobre 2007, un gruppo di bambini morsanesi mascherati da fantasmini, ha suonato il campanello presentandosi con un sonoro "dolcetto o scherzetto" (versione italiana del "Trick 'r Treat " a stelle e strisce). Per i profani, questo è il motto tipico dei bambini americani ad Halloween e altro non significa "dacci le caramelle o ti facciamo degli scherzi".
La cosa interessante è stato vedere che sia nei costumi che nella tradizionale formula del suonare alle porte delle case e gridare "scherzo o regalo" si ricopiava in pieno il modello di Halloween fin qui visto solo nei film d'oltre oceano. Il che fa pensare che l'azione sia stata orchestrata e non improvvisata dai ragazzini. Orchestrata forse dalle maestre a scuola per un malinteso senso di modernità? Da un gruppo di mamme che si credono all'avanguardia? Boh, chissà!
Quello che sappiamo è che anche nel nostro paesello sonnolento è arrivata la deprimente ventata di omologazione ai modelli anglofili, troppo spesso assorbiti in modo pigro ed acritico, da noi Italiani e Morsanesi.
Ci hanno appioppato le scuole "primarie" per scimiottare le "primary schools" e le scuole "comprensive" come versione italiana delle "comprehensive schools", gli "ispettori e sovrintendenti" della polizia per sciomiottare i "superintendent" e gli "ispectors" britannici. Ora pare sia proprio giunta l'ora di continuare a non saper parlare l'inglese (così dicono gli studi sulle abilità linguistiche degli italiani) e di scimiottare platealmente tutto ciò che è anglosassone. Spesso viene da chiedersi se vale di più avere padronanza della lingua di Shakespeare o se basti mettere un nome inglesizzante alla propria attività economica per essere al passo con i tempi delle globalizzazione. Per la cronaca, al momento quest'ultima opzione sembra andare per la maggiore nel nostro Friuli.
Possibile che a nessuno interessi più l'integrità linguistica e culturale delle nostre terre? Vero che le lingue e le tradizioni si ammodernano ma qui sembra di assistere ad una copiatura semplice e acritica di tradizioni e costumi non nostri importati solo ed esclusivamente dal mondo anglosassone.
La questione di fondo è semplice. Bisogna conoscere benissimo l'inglese (notasi il benissimo) perhcè serve e bisogna rispettare le tradizioni delle terre anglosassoni, che comunque, con molta parzialità vengono continuamente dipinte nei telefilm di successo. Tuttavia, da persone intelligenti, bisogna saper mantere e rispettare le proprie di tradizioni ed il proprio patrimonio linguistico e culturale. Se il 1 novembre è la celebrazione dei Santi, non è rispettoso far festa celebrando modelli macabri e profani. Si crei una festa del profano , che ne so, il 15 novembre "festa delle zucche se proprio si deve. Anche chi non è religioso dovrebbe saper rispettare chi il 1 ed il 2 novembre celebra ricorrenze che richiedono riflessione e silenzio. Il chiasso e le zucche vuote lasciamole agli americani per quelle notti. Le persone intelligenti, anche se non sono ebree mai mangierebbero del maiale di fronte ad un ebreo per rispetto. Perchè allora si deve far chiasso quando una buona parte (la maggioranza?) della popolazione celebra i propri santi ed i propri defunti in silenzio?
Impariamo la lingua inglese ma teniamoci le nostre tradizioni e non si faccia i pigri, se ci si può esprimere con una parola italiana (o friulana) non si usi un'espressione inglese!
Adesso vi saluto, devo andare a fondare un'azienda friulanissima che venderà solo in Friuli ed i cui dipendenti saranno tutti friulani: la Marqualdo's Quality Logistics International.

domenica 3 giugno 2007

Video: Il giro d'Italia passa da Morsano - Maggio 2007

Maggio 2007, passa il giro d'Italia a Morsano durante la 18esima tappa da Udine a Treviso. Qui il video. Nel video si vede Mauro tenere in mano un cartello "anch'io ho roba buona" come presa in giro ai corridori a seguito dello scandalo dopping che stava facendo tremare il mondo delle corse. Caso volle che a vincere la tappa fu Alessandro Petacchi cui fu poi revocata la vittoria a seguito delle analisi che stabilirono l'uso di sostanze dopanti.

lunedì 30 aprile 2007

Nasce "Dibattito Morsanese"

Ci siamo resi conto che miscelare la descrizione di eventi morsanesi con commenti sulle cose della vita (morsanese) non aveva molto senso. Così abbiamo deciso di specializzare i Blog morsanesi in due filoni: "Morsano Eventi", dove si descriverà quello che accade a Morsano e "Dibattito Morsanese" che si dedicherà alla raccolta delle discussioni paesane e le riproporrà senza troppe coloriture politicamente corrette.

A Morsano la polemica è di casa. In paese siamo tutti dei tuttologi per cui ci aspettiamo di avere sempre dei buoni argomenti da proporre a questo entusiasmante nuovo blog. Auguri a "Dibattito Morsanese" e benvenuti a tutti i lettori.

Come sempre, commenti e risposte alle polemiche sono più che accette; noi faremo del nostro meglio per buttare benzina sul fuoco.

Buon divertimento!

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