sabato 6 settembre 2008

Un paese ed i suoi alpini: polemiche sterili anni dopo la sua pubblicazione

Il libro "Un paese e i suoi alpini. Cento anni di tradizione alpina a Morsano di Strada" e' stato pubblicato nell'estate del 2001.

Pare impossibile ma ben 7 anni dopo sono scoppiate delle polemiche su alcuni contenuti del libro. In particolare sono state sollevate delle critiche precise. Abbiamo quindi chiesto all'autore F. Biscotti di rispondere a queste critiche sul nostro blog.

Qui le critiche e le risposte dell'autore.

Critica 1 - Nel libro non e' stata pubblicata la foto di F. Tuan il quale giura di averla consegnata e con grande sorpresa si e' poi accorto che non e' stata pubblicata.

Risposta: dai mei appunti dell'epoca vedo che F. consegno' il materiale abbastanza in ritardo e dovemmo lavorare un po' per inserire una nota sulla sua esperienza di leva tra le pagine che all'epoca erano gia' pronte. Della foto non c'e' traccia alcuna neppure nei miei archivi (dopo ho una copia di tutto il materiale che mi era stato dato). Non dubito che ci fu consegnata una foto ma credo che per qualche ragione a me non sia mai arrivata. Per regola ho pubblicato almeno una foto di chiunque mi avesse dato foto. Senza esclusioni.

Critica 2: Perche' ci sono molte foto di P. Del Frate nonostante lui non si sia mai dimostrato attivo con il gruppo alpini del paese e non abbia mai dimostrazto interesse per gli alpini. Anzi!

Risposta: e' stato paracadutista alpino ed ha avuto l'accortezza di fotografare moltissimi bei momenti che ha passato durante la naja. Le foto erano belle e, soprattutto, me le ha generosamente messe a disposizione. Il libro ha guadagnato in bellezza e suggestione grazie a molte sue foto. Vorrei fare notare che in molte sue foto non ho fatto nessun riferimento a lui. Ho messo una didascalia che diceva "foto archivio ANA morsano". Molti avevano foto molto banali della loro naja (foto di gruppo in camerata, mentre mangiano nella gavetta etc.) vuoi mettere contro la foto di un alpino in kimono al corso di karate o con un paracadute o mentre scala un ghiacciaio. Suvvia, guardiamo la suggestione che suscita la foto non chi c'e' dentro.

Critica 3: Nei racconti su G. Appollonio si fa riferimento ad un gruppo di alpini che "stanno facendo pipi' dietro ad una siepe ed ad un certo punto gli sparano contro". Un'immagine poco dignitosa per essere raccontata su un libro.

Risposta: il libro rappresenta gente semplice di paese (anche io come autore non sono certo Umberto Eco) pertanto gli episodi sono genuini, scritti cosi come mi sono stati raccontati. Se l'episodio della siepe e' accaduto veramente non vedo cosa ci sia di poco dignitoso. Inoltre e' un episodio simpatico. Credo che con l'autore di questa critica siamo d'accordo che non siamo d'accordo. Pazienza.

Critica 4: Perche' K. Dose ha 4/5 pagine dedicate a se? Cosa ha fatto di tanto straordinario.

Risposta: Beh, a parte essere stato in missione ONU in Mozzambico? Mah, forse dovevo ignorare questo fatto straordinario che ha visto i nostri alpini dispiegati in Africa dopo 50 anni? Sono convinto che la sua storia meritasse tutte quelle pagine. Non mi pento.

Mentre immagino la buona fede di chi ha fatto queste critiche, mi spiace ma non le sento giuste. Il libro non poteva essere perfetto ma credo che, scritto in 5 anni nel mio tempo libero durante l'universita', sia una buona opera. E' stato un bel progetto anche perche' i proventi molto sostanziosi sono stati devoluti tutti alle necessita' degli alpini del paese. Spero che questo sia conosciuto ai piu'.

lunedì 9 giugno 2008

Per la serie "e io pago!" va ora in onda: i costi inutili della politica anche a Morsano


Un giorno, in piena campagna presidenziale americana, chiesi ad un amico statunitense che cosa sarebbe cambiato per il suo stato qualora avesse vinto l'uno o l'altro candidato.


"Nulla", mi disse. "Il mio stato, il Rhode Island, è talmente piccolo che i candidati non perdono neppure tempo a venire qua a fare un comizio durante la campagna elettorale. I nostri voti sono pochi e per i politici noi non valiamo quanto gli abitanti dei ben più popolosi altri 49 stati!"

Durante le elezioni politiche di domenica 13 e lunedì 14 aprile 2008, da Morsanese, mi sono sentito un po' americano. Più precisamente, uno del ridente Rhode Island.

Passeggiando per via Trieste e per via Manzoni si potevano notare due lunghe file di tabelloni di lamiera pronti per essere tappezzati da manifesti elettorali. In particolare, di tabelloni ne abbiamo contati oltre 38 (documentati dalle foto qui affianco, scattate domenica 13 mattina). Come si può notare, ci sono solo 4 manifesti appesi e tutti dello stesso schieramento. 38 tabelloni significa uno spazio per ben 76 manifesti; che ce ne fossero sono 4 la dice lunga su un paio di cose:


  1. Ai partiti nazionali di Morsano non gliene frega niente. E fin qui, non ci offendiamo, siamo 4 gatti e i nostri, comunque preziosi voti, non saranno mai determinanti per l'uno o per l'altro schieramento. E va ben.

  2. Alle sedi locali dei partiti nazionali non frega niente di Morsano. Altrimenti avrebbero sicuramente abbellito (?) i tabelloni con i faccioni dei loro candidati.

  3. Agli organi preposti a preparare i tabelloni non frega niente che ai partiti nazionali e che alle sedi locali dei partiti nazionali non freghi niente di Morsano. Infatti, se a qualcuno fregasse qualcosa, avremmo potuto risparmiare i costi degli addetti che hanno preso i tabelloni dai magazzini (forse capannoni in affitto da privati?), portato i tabelloni a Morsano con i camion, ad elezioni finite ri-caricato i tabelloni sui camion per depositarli nei magazini. Il tutto a spese del contribuente.

Ora, vogliamo sperare che ci siano degli obblighi di legge per cui ogni tot abitanti ci vogliono tot spazi di pubblicità elettorale (ci informeremo su questo) e che gli spazi elettorali a Morsano debbano essere equivalenti a 38 tabelloni (o più visto che ci sono degli spazi anche in Piazza Caduti). E va ben. Tuttavia, parliamoci chiaro, 'sta manfrina dei 38 tabelloni è chiaramente un costo inutile per la comunità nonchè una presa per i fondelli da parte dei partiti. Evidentemente a nessuno di loro (tranne ad 1, ci pare dalle foto) interessa farsi pubblicità in una comunità politicamente insignificante come Morsano. Nonostante ciò, la macchina burocratica deve (verosimilmente obbligatoriamente) sciallaquare quattrini movimentando degli inutili tabelloni.

Visto il loro inutilizzo durante la passata tornata elettorale, sarebbe bello ci fosse lo sciopero dei tabelloni la prossima volta. Sarebbero tutti soldi risparmiati e Morsano, non vedendo tanti tabelloni vuoti, potrebbe illudersi di non essere manifestamente trascurata dai partiti nazionali e potrebbe illudersi di non essere quello che politicamnete é, cioè... la Rhode Island dei poveri (leggetelo "rode" - senza l'acca, che rende l'idea...).

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