domenica 30 settembre 2012

Lettera di un Lettore: cambiamo rotta al Titanic Italia prima dell'Iceberg all'orizzonte?

Riceviamo questa missiva da un amico e pubblichiamo...
Un gruppo di bocconiani "longevi", di cui faccio parte, recentemente mi ha assegnato il "coccodrillo", che spetta a coloro che superano i 900 mesi di età. L'autore dell'articolo non é ancora "longevo" ma la sua analisi mi sembra interessante.

Non c'è dubbio: non solo la zona dell'Euro è piombata in profonda recessione (sebbene con molte asimmetrie e tempistiche differenziate) ma addirittura gli USA hanno ammesso pubblicamente, in occasione del lancio del QE3 (il nuovo programma di immissione di liquidità sa parte della FED) che la misura era in caldo da tempo, ma che servivano dati e analisi più approfondite per giustificarne il lancio. Come dire che adesso è certo che anche gli USA accertato l'aumento della disoccupazione, stanno approcciando la nuova, ennesima recessione!

I mercati azionari in questi giorni brindano a Ben Bernanke e al suo QE3, ma a me sembrano passeggeri del Titanic durante l'ultimo ballo prima dell'Iceberg. Ho fatto una domanda ad un amico gestore di patrimoni che stimo molto: ma come è possibile che i corsi azionari crescano in Occidente (addirittura in Europa) se la tanto anelata ripresa non ha luogo? Lui mi ha guardato come io osserverei un marziano per capire se parla la mia lingua e poi rispondendomi ha sorriso: "ma tu non sai che ormai ai mercati interessa solo sapere quanta liquidità c'è in giro?"

Come dire: merry-go-round fin che si può, poi si vedrà.

In effetti mai come in questo momento le indicazioni dell'analisi tecnica differiscono da quelle dell'analisi fondamentale! La prima, attraverso grafici e statistiche, rivela gli stati d'animo degli investitori (o soltanto dei traders), la seconda l'andamento dell'economia reale. È difficile affermare che la seconda ha ragione, mentre la prima si illude! Viviamo un tempo in cui tutta la saggezza economica tradizionale è messa in discussione. I suoi paradigmi, le sue regole auree.

L'analisi tecnica sarà basata sul nulla ma è la legge dei grandi numeri: difficile confutarla con le opinioni. E poi ci indica dove andranno i mercati, non l'economia. La seconda sarà basata sulla disoccupazione, sulla produzione industriale, sull'andamento dei consumi e sulle cose tangibili, ma genera soltanto opinioni, mai certezze su dove andrà il mondo. Anzi: spesso prende cantonate micidiali!

Chi ricorda la scuola di Chicago di Milton Friedman? Chi le teorie di allocazione ottimale dei portafogli di Modigliani-Miller? Chi, più recentemente, ha mai potuto verificare le (stupende) teorie di Amartya Sen? Si dibatte ancora di Hayek, di Keynes, e addirittura di Adam Smith. A volte le teorie economiche sono divenute ideologie. Ma quasi mai hanno indicato dove vanno domattina i mercati.

Intanto però la crisi morde, la liquidità scarseggia, i consumi calano e gli investimenti vengono rimandati. Conseguentemente i posti di lavoro si riducono e la popolazione invecchia. Ho letto recentemente un saggio molto convincente che spiega le grandi ondate di inflazione e deflazione sulla base dei cicli demografici. Se chi l'ha scritto avrà ragione per noi Italiani non c'è scampo: una profonda deflazione ci attende per lunghi anni!

E deflazione è sinonimo di depressione, di disoccupazione e di emigrazione.

Con una differenza rispetto al passato: nei primi anni del '900 esportavamo disoccupati e poveracci in cerca di una nuova dignità, nei primi anni del nuovo Millennio vediamo andare via i giovani, i migliori, i geniacci, gli imprenditori e i loro capitali. Come credete che andrà a finire?

I mercati finanziari rischiano di divenire autoreferenziali se marcano un forte distacco dalla realtà. Il fenomeno dei fondi pensione è ancora marginale ma è destinato a crescere. E insieme a loro, agli assicuratori e ai piccoli risparmiatori c'è sempre più gente che cerca ormai soltanto valori veri, certezze tangibili, iniziative valide nel lungo termine.

In un mondo di Borse che vivono alla giornata e titoli che non rispecchiano l'economia reale non è difficile comprendere dove si andrà a parare.

Già oggi molti investitori iniziano a preferire i bassi rendimenti degli immobili e delle Public Utilities, o quelli nulli dell'oro e delle materie prime, pur di riscoprire certezze e verità, di allontanarsi dalla volatilità che continua a crescere e dall'azzardo dei derivati!

Il mondo sta cercando di ritrovare fiducia e certezza, verità e concretezza, valori e non sogni. Questi ultimi per molti anni hanno determinato iniziativa e prospettive, ma poi, illudendo tutti coloro che li accarezzavano di poter vivere al di sopra dei loro mezzi, hanno generato l'attuale periodo di disillusione e di declino.

Com'era prevedibile. Eppure fermare il declino si può. Anzi, si deve, se non vogliamo buttare alle ortiche le basi stesse della nostra civilizzazione. E vale per le Euro-zone come per il nostro quartiere. Anzi vale in particolar modo per noi italiani, se volessimo comprendere davvero i gangli della nostra crisi! Da dove arriva, da cosa dipende.

È sufficiente dividere tutto (come ci insegna Celentano) tra buono e cattivo, tra positivo e negativo, "Rock" e "Lento",come diceva lui in una recente trasmissione televisiva. Sarà un po' riduttivo, ma se non abbracciamo di slancio un nuovo modo di pensare, non faremo mai il salto della quaglia! Proviamo insieme: - Innovazione (è Rock) - Corruzione (è Lento) - Iniziativa (è Rock) - Sindacato (è Lento) - Solidarietà (è Rock) - Burocrazia (è Lento)...

Si può andare avanti molto a lungo ma la morale è relativamente semplice: bisogna restaurare la fiducia nelle istituzioni, nella democrazia (quella vera, con le Primarie a cui può presentarsi chiunque e con l'elezione diretta delle alte cariche, Magistratura giudicante compresa!), nell'iniziativa individuale, nella cooperazione, nel risparmio, nella moneta, nella Polizia...eccetera Per farlo occorre un'onda lunga di ribellione al declino, di moralizzazione profonda, di iniziative premiate e non ostacolate, di fiducia e solidarietà, di certezze e di semplificazione e di rispetto per poche, fondamentali regole! Per farlo occorre creare ottimismo, premiare l'iniziativa, svincolarci dalla burocrazia, dalla prevalenza della forma sulla sostanza!

Per farlo occorre iniziare dal basso, dalle cose quotidiane, dalla gente, che deve riscoprire la politica (e non il contrario).

Proviamo da oggi a dire no a tutti quelli che ci impongono regole non necessarie non sane, non semplici. Proviamo a rifiutare tutte le limitazioni che ci vengono dai nostri "caporali" (come Mastrocinque faceva chiamare i furbi daTotò) e proviamo a vivere in modo "nuovo"! Rifuggiamo dai soliti imbrogli, dai piccoli compromessi, dalla speranza che la manna ci scenda dal cielo. Proviamo a fare invece che dire, torniamo a leggere invece che guardare (la tv e i suoi persuasori), ad anticipare le cose invece che rimandarle! A cercare altrove invece di disperare. A dare fiducia ai più forti e ai più puri invece che ai più furbi e ai più maliziosi: è fin troppo facile sapere chi sarà la loro prossima vittima!

Il declino lo si ferma svincolandosi dall'ovvio, dal brutto, dall'oppressione e dal passato, dalle futilità consumistiche e dalla diffidenza. Il declino si evita gettandosi (magari senza avventatezza) nell'iniziativa, nella novità, nella solidarietà e nel sorriso. Tornando a provare il piacere di costruire qualcosa e ad eccellere in quello che si fa. Riscoprendo i principi e il piacere di darsi da fare, fino a scrollarsi di dosso i furbi e i mafiosi, i padrini e i "caporali". Avere il piacere di intraprendere, ma soltanto se si riesce ad evitarne le trappole e ad avere a che fare solo con quelle persone integre che meritano la nostra fiducia e ci consentono di fare due passi avanti. Gli altri lasciamoli al loro destino. Pian piano non troveranno più nessuno da truffare!

A livello collettivo il declino lo si ferma con l'affermazione della libertà, delle certezze, dell'onestà e della capacità di fare andare avanti i migliori. Di vantarsene invece che di invidiarli e scacciarli via. Di dargli fiducia, invece che sperare che non ci mettano in ombra. Il declino lo si ferma lavorando insieme per eccellere, invece che restare solitari e mediocri, riscoprendo i valori veri invece che accettare quelli che sono una truffa dichiarata, pretendendo che il vigile faccia il suo mestiere, che il giudice si meriti il nostro applauso, che il medico sia preparato, che la banca riscuota la nostra fiducia, che il politico sia il migliore tra quelli come noi, non il più corrotto!

Dobbiamo arrivare alla fame e all'anarchia per riscoprirlo? O ci è sufficiente dire basta adesso, prima che sia troppo tardi (e comportarci di conseguenza)?

sabato 29 settembre 2012

Perché é sempre piú giusto dire "Che la forza sia con te".

O cosí...
Sono iniziati i campionati di calcio e il Morsan é partito con una vittoria. I giocatori sono da poco passati sotto lo scrutinio di un medico sportivo che come ogni anno, li ha visitati a fondo per attestarne l'idoneitá a vincere il campionato con una sana e robusta costituzione e senza legittimo impedimento.

Durante una di queste visite é scattata la discussione sugli atleti naturali. Si tratta di persone che nascono con la predisposizione per prestazioni eccezionali sulla base di una capacitá toracica maggiore, recupero dalla sforzo piú veloce della media e via dicendo. Alcuni dei morsanesi sono atleti naturali ma la passione per il bancone ne ha evidentemente favorito la pancetta piuttosto che il trasferimento alla Juventus.

...o cosi: 

Indipendentemente dall'essere atleti naturali o meno, il problema di oggi é la "forza". Pare che la dottrina medica fino ad oggi abbiano spinto per far fare ai pazienti dell'attivitá fisica e pobon, mentre nulla si é mai detto dsull'importanza dello sviluppare anche "la forza" muscolare.

Il dramma é che ci sono moltissimi settantenni che hanno un ottimo cuore, una buona circolazione ma non hanno forza nelle gambe o nelle braccia perché non l'hanno mai stimolata. Cosí finiscono per non riuscire neppure a portare i sacchi della spesa su per le scale.

Quindi correre e fare camminate va bene ma si deve anche fare un minimo di esercizio per la "forza".
Altrimenti a Morsano si resta senza spesa. 

giovedì 27 settembre 2012

Le terribili notizie che arrivano dalla Siria

E' tempo di assemblea generale dell'ONU e da quello che sappiamo a New York, la cittá é impazzita a causa di traffico (come sempre in queste occasioni) e manifestazioni fuori gli alberghi di qualche dttatore di questo mondo. La sera le discoteche sono piene di gregari (e meno gregari) di delegazioni di paesi che non sapresti individuare sulla mappa ma vedendo con che facilitá certi delegati spendono e spandono, non ti interessa neppure di saperlo.

Nel clima surreale che circonda questi eventi filtrano le parole di colleghi e amici che hanno notizie dirette dai posti martoriati del mondo tipo la Siria. Un'amica ci informa che il fratello di suo marito é stato ucciso da una scarica di mitra mentre semplicemente stava tornando a casa dal lavoro camminando per strada in un paese siriano, ufficialmente non toccato dalle rivolte. Lascia quattro figli sotto i 16 anni.

Si parla di persone della famiglia, cugini sotto i trentanni, spariti nel nulla e di ripetute torture a vicini di casa e persone conosciute.

La retorica pseudogiornalistica imporrebbe di fare paragoni con quelle notizie inutili e spesso grottesche di cui si parla nei telegiornali di questi tempi. A noi basta aver riportato qui questa tragedia personale per fa riflettere chi vuol riflettere.

mercoledì 26 settembre 2012

Se l'idea imprenditoriale si finanzia via web


Mentre cerchiamo di capire perché le aziende morsanesi e italiane difficilemte si ingrandiscono, offriamo ai lettori questa chicca. Si tratta di un progetto che per partire ha bisogno di raccogliere fondi. In Italia si andrebbe in banca e con le garanzie del campo agricolo di papá e della casa del nonno, le banche ti concederebbero (forse) un prestito per partire con la tua idea imprenditoriale.

Qui invece si chiede aiuto al mondo intero via una piattaforma internet che si chiama "Kickstarter".

Se anche tu credi nel progetto "Ostrich pillow" (il cuscino struzzo) e lo vuoi vedere realizzato, dona 1 $ a favore dei suoi ideatori (per la cronaca, per partire gli servono 70mila dollari e via internet ne hanno gia' raccolti 76mila.

Pretty smart, eh!?!

martedì 25 settembre 2012

Spritz SMBs: Perché in Italia le imprese sono piccole?

L'altro giorno in bar membri del CAFON (Comitato di Analisi Finanziaria e Obligazionaria Narcisista) discutevano della crisi del Milan e dell'ultimo rapporto della Banca d'Italia sui rimedi per colmare il ritardo dell’Italia nell’innovazione (“Il gap innovativo del sistema produttivo italiano: radici e possibili rimedi” ).

In soldoni, all'interno del rapporto si parla di come stimolare l'innovazione e la competitivitá delle imprese italiane e tra le soluzioni si indica una perla che salta fuori periodicamente in tutti i meeting, briefing, conventions, meetups tra una pausa caffé e l'altra: aumentare la dimensione delle imprese perché in Italia sono troppo piccole. 

Il 95% delle imprese italiane hanno meno di 10 dipendenti e come detto, secondo vari studi che si possono trovare su google, essere piccoli non produce la stessa innovazione e quindi competitivitá dell'essere una grande azienda o quantomeno, un;azienda medio-grande.

Non a caso la Banca d'Italia sottolinea che "l’obiettivo prioritario è di aumentare la dimensione delle imprese. La crescita dimensionale potrebbe essere favorita da trattamenti fiscali agevolati per le operazioni di ristrutturazione aziendale che rendano meno onerose le operazioni di fusione e aggregazione tra imprese".

Tutto bene.

Il problema, sollevato in seno al CAFON, é che nessuno dice il perché in Italia le imprese sono mediamente piccole percui, in osteria, si é reputato importante esplicitarlo. 

In Italia le imprese sono piccole perché:
  • con il 55% di tassazione e con lo Stato cosí disonesto che non ti paga i suoi debiti con la tua azienda per anni ma esige i suoi crediti fiscali subito, oltre alla burocrazia creata per creare impieghi parassitari fini a se stessi, chi te lo fa fare di lavorare di piú e prenderti piú rischi  ingrandendo l'azienda?
  • sopra i 15 dipendenti ti arrivano le rappresentanze sindacali (RSU) che in genere fanno riferimento a organizzazioni sindacali la cui maggioranza degli iscritti sono pensionati e i cui membri tendenzialmente ti vedono come un evasore ladro che si é smarcato dalla posizione di operaio sindacalizzato aprendo la sua azienda solo perché é, appunto, antropologicamente un ladro-antisindacale
  • sopra i 15 dipendenti, rischi di essere importante abbastanza da avere il politico di turno che ti chiedera' posti di lavoro per curare le sue clientele, o tangenti, e se dici di no, addio concessione edilizia e permesso di vendere caciotte nel mercato del paese
  • sopra i 15 dipendenti non sarai solo un gregario della cordata che partecipa all'appalto pubblico ma sarai l'azienda di punta che dovrá avere a che fare con le richieste di denaro di funzionari corrotti che gestiscono le gare. Perché sporcarsi le mani quando si puó fare i subappaltatori e al massimo pagare l'azienda capocordata per poter partecipare?
  • sopra i 15 dipendenti susciti l'interesse della mafia,camorra,ndrangheta ecc. ecc. che ti chiederá il pizzo o tenterá di inserirsi nei tuoi affari mentre se sei un pesce piccolo hai piú possibilitá di passare inosservato (sebbene la teoria voglia che al Sud la criminalitá avversi le grandi imprese perché meno controllabili e ricattabili delle picole). 
Ingranditoriiii....
Il fatto che nessun rapporto ufficiale parli di questi punti, fa capire che, a differenza del CAFON, gli organi di studio ufficiale fanno finta di non vedere e forse molti sono in malafede.

Se si dice solo che "il problema dell'Italia é che le imprese sono troppo piccole" c'é il rischio di far passare i piccoli imprenditori per dei coglioni che dalla vita non hanno capito niente e il cui stile di fare business é sbagliato. Lo stile di fare business é il seguente: fai impresa, raggiungi la decina di dipendenti, se hai plusvalenze, invece di comprarti altre aziende e/o ingrandirti, ti compri un appartamento a Lignano, poi uno al figlio, uno alla figlia, una casa a Forni di Sopra e poi inizi a piazzare banconote sotto le mattonelle di casa e vai avanti cosí. Col cazzo che ti metti ad assumere piú gente (vedi punti di cui sopra).

Fare impresa in Italia é una scelta di lifestyle, di stile di vita, di libertá, di "mi alzo al mattino e decido io cosa e come fare piuttosto che timbrare il cartellino".

Se fosse una scelta di business, l'Italia avrebbe prodotto delle catene di pizzerie (tipo Pizza Hut), delle catene di gelaterie (tipo Häagen-Dazs), delle catene di farmacie (tipo Boots), delle catene di negozi di vino (tipo Laithwhites), delle catene di meccanici (tipo Halfords), delle catene di ferramenta (tipo Leroy Merlin), delle catene di supermercati multinazionali (tipo Carrefour), delle catene di negozi di mobili (tipo IKEA), delle catene di cafetterie (tipo Starbucks) ecc. Invece siamo i leader in tutti questi segmenti ma lo siamo attraverso aziende diffuse, piccole e regionali (e che ovviamente, a livello internazionale non reggono, ma questo non é il punto).

Se avessi voglia di rompermi le palle, leggerei i reports che mi dicono di ingrandire l'azienda e pagherei tasse ancora piú assurde, ospiterei gli scioperi di tutte le sigle dei sindacati dei pensionati, pagherei il pizzo, avrei mezza politica in busta paga e tanti rolex quanti sono i funzionari con i quali devo aver a che fare (che sono direttamente proporzionali alla dimensione aziendale).

Cosí la platea s'e' divisa tra chi legge i reports per avere argomenti di conversazione intelligenti alle cene con l'assessore regionale e chi manda a cagare tutti e se ne torna in azienda con gli altri 14 collaboratori...

...e il dibattito continua 

sabato 22 settembre 2012

Numeri Utili: Costi della Politica (2011)

Acqua?
I partiti politici a livello nazionale ricevono 300 milioni di euro all'anno (nonostante nel 1993 un referendum avesse detto NO al finanziamento pubblico ai partiti). Se poi si dice al politico del partito X che nel suo partito rubano e sprecano i soldi ti risponde che si deve guardare ai partiti Y e Z dove si ruba e si spreca in misura uguale o di piú. Todos caballeros e benaltristi.

Il costo complessivo della politca é sui 4 miliardi all'anno (secondo il prof. Ricolfi).

Gli assessori regionali esterni, cioe' quelli che non sono stati eletti come consiglieri regionali o che neppure si sono presentati alle elezioni, in base a leggi regionali cui tutte le regioni italiane si sono adeguate (per ultima la regione Lazio l'anno scorso) hanno diritto a un vitalizio a fine mandato (cioé a un assegno in media di 3.000 euro netti per i prossimi 20/30 anni dopo il loro mandato magari durato solo 2/3 anni). Insomma, fare l'assessore esterno é meglio che vincere all'enalotto. Alcune regioni hanno la maggioranza dei loro assessori che sono assessori esterni (anche 8 su 12 in alcuni casi) con annesso stipendio e vitalizio. Nessun partito si sente sollecitato a togliere il vitalizio (il Lazio l'ha messo perché la giunta sostenne che era l'ultima regione a non essersi adeguata al trend nazionale).

In tutte le regioni tranne l'Emilia Romagna, un ex consigliere regionale puó cumulare il vitalizio da consigliere a quello di ex parlamentare.

Esistono in media 10 commissioni speciali nelle regioni (con diversi temi, tipo "commissione infortuni sul lavoro", "commissione Olimpiadi di Roma 2020" ecc.) - in Lazio ce ne sono ben 20 in Lombardia 8 - e in diversi consigli regionali praticamente tutti i consiglieri fanno parte di una di queste commissioni. L'essere parte di una commissione comporta un'aggiunta di benefici al compenso da consigliere: lo stipendio base dei consiglieri é di circa 10mila euro, i presidenti e vice presidenti possono usufruire di auto blu di rappresentanza, assumere segretari e staff oltre che 600/900 euro netti in piú.

Nel 2010 il costo di giunta e consiglio regionale sono stati:
  • Lazio 128 milioni
  • Campania 88 milioni
  • Lombardia 73 milioni
  • Veneto 70 milioni
  • Piemonte 65 milioni
  • Emilia Romagna 38 milioni
Secondo Sergio Rizzo, nel 2010 palazzo Chigi ha visto crescere le sue spese del 23%  le spese per gli staff politici, in aumento anche le uscite del Senato (+3.6% su 594 milioni ) e della Camera (+2.3% su 1.083 milioni).

Il contributo al mantenimento dei partiti per un...

  • Italiano é 3.40€ a testa annui  
  • Spagnolo é 2.61€ a testa annui  
  • Tedesco é 1.61 € a testa annui  
  • Francese é 1.25€ a testa annui  
  • Americano é 0.12€ a testa annui  

Le spese per i voli, i voli blu:

  • nel 2005 con il governo Berlusconi si contavano oltre 7 mila ore di volo per 98 componenti del governo
  • il governo Prodi col sottosegretario Micheli tronca a metá le ore di volo
  • nel 2009 si torna con Berlusconi a 5600 ore di volo per 61 ministri
  • nel 2010 si arriva a 97 ore di volo per ogni ministro 
Costo annuale di un parlamentare:

  • Italiano 1.530.000 €
  • Tedesco  800.000 €
  • Francese  800.000 €
  • Britannico 300.000 €
Indennita di base annuale di un parlamentare europeo:
  • Italiano  150.000 €
  • Tedesco  80.000 €
  • Francese  60.000 €

Per non farsi mancare niente i debiti dei partiti esistono anche per i partiti non piú esistenti come ad esempio i Democratici della Sinistra, "Ds: il partito non esiste più, ma risulta indebitato per 156 milioni").

Secondo uno studio della UIL in Italia vivono di "politica" 1.8 milioni di italiani tra cittadini direttamente eletti in consigli di vari ordini e grado e persone che ne ottengono assunzioni in posizioni farlocche o benefici parassitari transitando senza concorso pubblico o con concorsi addomesticati.

Una proporzione sfacciata dei parenti di chi fa politica finisce per ottenere un impiego in enti pubblici locali (province/regioni ecc.) transitando senza concorso o in aziende o enti controllati da partiti (ad esempio enti i gestione di strade o enti agricoli spesso in perdita). Il 100% di questi parenti é convinto che va bene cosí e che tutti fanno cosí e che in paese nessuno sappia come sono arrivati lí.

Nel frattempo il 30% dei contribuenti italiani paga l'80% delle tasse (e il 93% dell'IRPEF), caso vuole che nella quasi totalitá quel 30% sia composto da lavoratori dipendenti e pensionati. Evidentemente i soldi pubblici vengano impiegati per fare una politica redistributiva non efficace.

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Referenze:

venerdì 21 settembre 2012

Paesi Intelligenti: Smart Morsan?

Anci e Smau invitano Sindaci, Amministratori locali e imprese a partecipare a Smart City Roadshow a Milano, il 17, 18 e 19 ottobre aFieramilanocity. Tre giorni di incontri e confronto per valorizzare e mettere a fattor comune le esperienze in corso da parte dei comuni italiani, di ogni dimensione, in tema di Città intelligenti, comprendere come declinare i progetti su territori diversi e informarsi sui possibili finanziamenti a disposizione per realizzarli.



ANTEPRIMA LABORATORI
In esclusiva alcuni dei titoli degli oltre 20 laboratori in programma il 17, 18 e 19 Ottobre
 Quando sono i cittadini che progettano la viabilità cittadina
 City Protocol: un primo sistema di certificazione per le smart city. Caso Barcellona
 Small Town e piccoli Comuni
 Porti, Interporti, Distribuzione delle merci
 Smart Mobility: che cosa si fa in altri paesi

giovedì 20 settembre 2012

Spritz Labor Mentality: per rilanciare il mercato del lavoro hanno ragione gli inglesi o gli italiani?

Una societa' piú giusta...


Qualche giorno fa in Italia si criticava il premier Monti per aver detto che alcune disposizioni contenute nello Statuto dei lavoratori, pensate per difendere la parte più debole degli stessi, avrebbe finito per porre freno alla creazione di posti di lavoro. Tanto che Palazzo Chigi ha voluto precisare che le parole del premier non avevano “nessun intento polemico legato all’attualità”. 

In altre parti del mondo, nel silenzio di tutte le parti politiche, nell'assenza di comunicati sindacali di grande visibilitá, nelle piazze vuote senza manifestanti, passavano le seguenti norme:

  • Si puo' licenziare mettendosi d'accordo direttamente con il dipendente su una buonuscita che se accettata, chiude legalmente le porte ad ogni altra richiesta futura
  • Il massimo che un'azienda potra' pagare di buonuscita a un dipendente licenziato é pari a 12 mensilita' per un massimo di 72.300 sterline (80mila euro) 
  • Viene istituito un nuovo sistema di pre-udienze per permettere ai giudici del lavoro di filtrare richieste fittizzie ovessatorie da parte di dipendenti nei confronti dei loro datori di lavoro
  • Vengono introdotti dei costi a carico di chi porta una causa di licenziamento davanti ad una corte di giustizia
  • ...o una societá piú giusta?
  • La possibilita' di rivedere le regole ed il contratto di lavoro del dipendente qualora l'azienda sia acquisita o il lavoro mandato in outsourcing

Il dibattito in bar s'e' subito scatenato:

  • da una parte chi sostiene che queste misure britanniche sono ingiuste e ledono la dignita' del lavoratore in favore del dispotismo sfuttatore di una visione ottocentesca del padronato, come quel padronato  celebrato alla cerimonia di apertura delle olimpiadi di Londra;
  • dall'altro c'é chi ha tirato fuori il pallottoliere ed e' pronto a scommettere che ci saranno molti piú italiani (anche con laurea) che andranno a farsi martoriare nelle aziende della Perfida Albione rispetto ai britannici che verranno a trovare lavoro nel Bel Paese. Inoltre, si scommette che la crescita economica, l'andamento della disoccupazione e il numero di imprese create dopo l'entrata in vigore di queste norme sara' superiore in Gran Bretagna rispetto all'Italia.  
...and the debate continues

mercoledì 19 settembre 2012

Spritz Chapter 11: Se un'Azienda chiude e' colpa sua?

In un anno ben 100.000 imprenditori hanno perso il lavoro
ma fanno meno notizia perche' non vanno in tuvvú a gridare
la-vo-ro, la-vo-ro! 
Di buona mattina, sfogliando la Gazza e l'iPad in bar, artigiani, operai, pensionati e cassintegrati si sono abbandonati ad un dibattito sui fallimenti delle aziende.

Il tutto e' nato dalla notizia che la F.A.C. FABBRICA AMBROSIANA CARRELLI SRL, nota azienda di macchine di sollevamento ha chiuso (Casalmaiocco: chiude i battenti la ditta Fac. Lavoratori in cassa integrazione).

Al che si sono levati gli scudi di due fronti contrapposti:
  • Qualcuno ha proferito: "però secont me no si po da le colpe ale dificoltat di access al credit se un'aziende a iè bune no à problemas a finanziasi se un nol rive a finanziasi al ul disi che no l'è san come aziende". Che tradotto per i non friulanamente skillati significa: e' causa dell'azienda se non riesce a finanziarsi ed ha difficile accesso al credito.
  • Altri sostengono che sia il mercato che va male e che le banche dovrebbero essere piú flessibili di fronte alle richieste di finanziamento di chi vanta ancora crediti da clienti che non pagano e soprattutto ha ancora ordini in arrivo.
...e il dibattito continua (come pure il declino industriale) 

martedì 18 settembre 2012

lunedì 17 settembre 2012

Spritz Better Half: Se il tocco femminile nel mondo del Vino Italiano eccelle

Ai morsanesi si sa piace bere bene e le discussioni in osteria sono spesso incentrate sul vino. Oggi sè discusso di un articolo apparso venerdì scorso sull'FT intitolato "A feminine touch on the vine" (un tocco femminile sul vitigno) il quale sottolinea come ci siano già diverse donne a capo di aziende vitivinicole italiane. Il che è una nota di diversità (in tutti i sensi) nel panorama maschilista italico oltre che un'inusuale attenzione per qualche aspetto positivo del mondo aziendale italiano da parte di una testata anglosassone.

Si citano Donatella Cinelli Colombini - la signora del Brunello, Camilla Alberti, Sabine Ehrmann e Francesca Moretti, tutti nomi di signore che rivestono ruoli di primissima importanza nel mondo del vino.

L'articolo è stato subito ripreso dal gruppo che celebra proprio questo connubio tra produzione di vino di qualità e il tocco femminile in azienda, "Le Donne del Vino" che ha anche una sua delegazione friulana

La domanda sulla quale l'osteria s'è divisa è se il mondo del vino sia all'avanguardia nelle pari opportunità e se l'esempio della viticoltura sia quello da seguire per gli altri settori economici della società italiana. 

...sorseggiando si sta ancora discutendo 

sabato 15 settembre 2012

30 mila studenti in meno nelle universitá inglesi a seguito dell'aumento delle tasse d'iscrizione. Quanti verranno in Friuli?

Nel Novembre 2010 (ben 2 anni fa) questo blog aveva dato un suggerimento alle universitá italiane con il post "Idea Morsanica: Attira gli Studenti Inglesi e crea valore per gli studenti italiani (e morsanesi)". Si trattava di cogliere al volo i possibili effetti della riforma inglese che prevedeva l'entrata in vigore nel settembre 2012 delle nuove tasse universitarie in Inghilterra pari a 9.000 sterline annue (11.000 euro).


Nel post si teorizzava che con l'introduzione di questo alto livello di tasse universitarie, ci sarebbero stati meno studenti inglesi nelle loro universitá e probabilmente molte delle aspiranti matricole d'oltremanica avrebbero optato per corsi tenuti in inglese in universita' all'estero. Le nostre universita', potenzialmente, potevano offrire una scelta qualora si fossero preparate per l'evenienza.

Ebbene, siamo a settembre 2012 e il "Daily Mail" (Empty places at top universities) ci informa che a seguito dell'introduzione delle nuove tasse, c'e' stato un calo del 7.5% delle immatricolazioni ovvero 30.076 studenti in meno (cifra fornita dallo UCAS, il centro nazionale di ammissione all'universitá).

Al che si aggiunge anche il fatto che alla maturitá (gli A-Levels) i risultati sono stati meno brillanti del solito con la conseguenza che, visto che si accede negli istituti migliori in base al voto della maturitá, le universitá piú prestigiose avranno circa 5.000 studenti in meno.

La cosa ha dei costi per gli istituti universitari perché con 30 mila studenti in meno potrebbero saltare ben 700 milioni di sterline di entrate nel corso di un triennio (per pareggiare i conti probbile che apriranno le porte sempre piú ai figli dei cinesi ricchi oltre che far stra-pagare i master).

Morale morsanica della favola: il calo era atteso e probabilmente nessuno dei mancati studenti verrá in Friuli o in Italia perché i corsi in inglese sono pochissimi e il nostro sistema scolastico é poco attraente per una lunga serie di motivi baronali. Inoltre, a studiare oltremanica c'andranno solo gli italiani benestanti il che, a differenza del recente passato, rischia di perpetuare un modello di istruzione e accesso alle professioni piú prestigiose tipico degli Anni Cinquanta dove solo chi aveva il soldo studiava.

L'occasione potrebbe essere buona per analizzare le conseguenze dell'aumento drastico delle tasse universitarie e capire cosa succederá alla popolazione studentesca. Ad esempio potrebbero esserci meno studenti ma piú determinati come succede con gli studenti degli istituti privati (es. Bocconi) o dove c'e' il numero chiuso (es. Medicina). Potrebbero esserci meno studenti nelle facoltá farlocche oppure, per assurdo, quelle facoltá rimarrebbero piene perché ai figli dell'elités piace studiare poco perché tanto il papi poi ti dá lavoro lo stesso. Potrebbero soffrire di piú le facoltá che piacciono al ceto medio ma la qualitá dei laureati potrebbe essere migliore perché ci sono meno studenti in proporzione al numero di professori. Alcuni corsi di laurea dovrebbero chiudere per carenza di iscritti, altri sarebbero accorpati e forse qualche barone si troverebbe senza regno.

Insomma, l'osservatore italico dovrebbe cercare di capire cosa si puó trarre dall'esperienza inglese visto che prima o poi anche qua si dovranno fare i conti in tasca alle universitá dei mille corsi farlocchi, delle centinaia di sedi distaccate e del familismo professorale.

Oppure ignorarla del tutto e andare avanti a naso, come sempre.  

venerdì 14 settembre 2012

Record di Visite al nostro Blog grazie a Beppe Grillo

Pensando al Paese Vicino, belin! 
Oggi il blog ha ricevuto il record di visitatori: ben 473 in un solo giorno! Il record passato era 280.

A far sobbalzare la media giornaliera di 150 visite per triplicarla in poche ore, é stato un link fatto da Beppe Grillo nel suo post di oggi sul suo Blog







Il post si intitola "Qui si fa l'Italia o si muore" e nel testo fa un riferimento ad una serie di statistiche che noi abbiamo pubblicato nella rubrica "Numeri Utili".

Basta cliccare su "attuali 20.000" per essere rediretti al nostro post 
"Numeri utili: Stipendio Lordo mensile e rimborsi di un consigliere regionale (2011)

mercoledì 12 settembre 2012

Spritz Propusnica: se la Slovenia sta per fare il botto (e pochi lo sanno)…

Dobrodošli: il pieno di Euro, hvala

Mentre questa mattina si attende il verdetto della Corte Costituzionale tedesca sull'ammissibilitá costituzionale del Fondo Salva Stati (ESM) all'interno dell'Euro (del quale la Germania sarebbe la parte garante di maggioranza), a Morsano si parla dei vicini che oltre ad avere l'erba apparentemente piú verde, sono anche loro al verde. 

Spesso si sente qualche imprenditore declamare a tutto il bar che, se potesse chiuderebbe tutto in Italia, andrebbe ad aprire l’azienda in Austria o Slovenia dove i costi di fare impresa sono attraenti. Dopo tutto sono due nazioni dietro l’angolo per noi friulani.

Per di piú, la Slovenia ha bisogno di investimenti stranieri. Peró, il fatto è che dalle parti di Lubiana le cose non stanno andando bene e i 2 milioni di nostri vicini di casa, che generano un PIL di soli 36 miliardi di Euro -  un mero 0.4% del PIL dell’Unione Europea – si stanno sciroppando titoli di stato decennali al 7.00 %. Ve lo ricordate quanto ce la facevamo sotto quando a Novembre 2011 i BTP erano all’8%? Ebbene, quest’esperienza modello Pampers la stanno vivendo da Nova Gorica in lá.  

Il fastidio parte dalle banche (tant par gambiá) dove le sofferenze sono in ascesa e per stare a galla gli istituti di credito sloveni sono sempre più dipendenti dai prestiti agevolati della BCE. Per non farsi mancare nulla il governo ha recentemente pompato 380 milioni di Euro (pari all’1% del PIL) nella Nova Ljubljanska Banka, la banca principale che era giá parzialmente a controllo statale.

Per risollevarsi, la Slovenia avrebbe bisogno di investimenti stranieri e fresche banconote che arrivino da fuori. Però gli investitori esteri se ne stanno alla larga perché il governo è un paio d’anni che non investe per contenere quel debito che é figlio della crisi bancaria. Così la crescita del 5% annuo vista tra il 2004 e il 2006 e il 7% del 2007 sono un lontano ricordo. Ricordo che oggi si fa più pensante visto che da sotto le coperte é emerso l’enorme peso che lo Stato ha nell’economia slovena e nel sistema bancario.

Cosí la Morsano dell'alta finanza si divide tra chi si aspetta il botto della Slovenia da un momento all’altro e chi prevede un pronto salvataggio da parte dell'UE. Chi invece pensa che la Slovenia riuscira' a salvarsi da sola al momento non c'é.

Di certo, chi ha l'azienda qua, non si sposterá di lá almeno per molti mesi...

martedì 11 settembre 2012

What's up Morsan? Feel Good Factor


I feel good! Mo t'avevo visto in TV!
Ieri a Londra s'e' svolta la sfilata degli atleti e para-atleti lungo le vie della cittá (London 2012 Olympics: athletes honoured with victory parade), che ha portato migliaia di persone lungo le strade del centro tanto che a tarda sera c'erano ancora addetti con la divisa degli aiutanti dell'Olimpiade edizione 2012.

Tanto per non farsi mancare nulla, la Gran Bretagna ha pure visto il suo miglior tennista, lo scozzese Andy Murray, vincere lo US Open (Andy Murray ha vinto gli US Open). Alla nazione mancava una vittoria al Grande Slam da 76 anni (e per la Scozia e' il primo tennista di sempre a vincere un trofeo cosí prestigioso).

Tanta grazia era giá celebrata ieri sera dalle edizioni pomeridiane dei giornali tipo l'Evening Standard (Turning the feelgood factor into a legacy) con un modo di dire che risuonava negli articoli pomposamente celebrativi del momento sportivo della vecchia Albione: Feel Good Factor.

Feste nella City: alla sera cosí e la mattina...
Si traduce grossomodo con "sentimento comune di benessere" e si riferisce allo spirito positivo condiviso tra piú persone, in questo caso dai cittadini di una nazione, a seguito di un evento che ha gasato un po' tutti.

I ragazzi vogliono fare sport e i campioni con le medaglie al collo sono diventati un'icona di come la fatica possa essere premiata dal successo. Le infrastrutture sono pronte per essere utilizzate anche dopo le olimpiadi e un'intera area di Londra e' rinata. L'evento é stato seguitissimo (stadi pieni sia per le olimpiadi che per le olimpiadi parallele -dette appunto paraolimpiadi- e le cerimonie di apertura e chiusura hanno dato lustro all'inventiva e alla storia britannica.

All together now: Whoa-oa-oa!
I feel good, I knew that I would, now
Le aspettative sono che da questo "spirito positivo comune", da questo feel good factor, usciranno solo cose positive.

Il termine non é nuovo e s'era giá utilizzato in occasione della vittoria ai mondiali di calcio dell'Italia, tanto che Goldman Sachs, nelle sue analisi della Footballnomics (serissime per giunta - vedi Spritz Premier League: se Footballnomics in osteria a Morsano diventa Footballitics) - l'economia vista in riferimento al calcio - aveva teorizzato che l'economia mondiale avrebbe beneficiato di piú se a vincere nel 2006 fosse stata l'economicamente asfittica Italia. Immaginatevi dove saremmo finiti senza quella dose di Feel Good Factor...

lunedì 10 settembre 2012

Spritz Euro-Colapse: de le terribili conseguenze del collasso dell'Euro

Perchè tanta paura di un collasso dell'Euro? Questa la domanda che serpeggiava tra i tavoli della porchettata sabato scorso.
Fa 'cunumie: in economia, come con il purcit, non si spreca niente

Come la medicina anche l'economia è una scienza empirica e non una scienza esatta. Il che significa che si va spesso a culo e poi se la va la va, sennò, chi la ga... la ga. Purtroppo però, mentre ogni sbaglio medico ha il suo Lourdes, la cazzata in economia non ha correzioni. Insomma, una decisione sbagliata poi te la tieni e come tutti i veneti sanno, potrebbe succedere che sia peso el tacon del buso.

Un paio sono le posizioni sulla questione: anche se esce dall'Euro una nazione minore, ci sarebbero comunque conseguenze per la sostenibilità dell'Euro. Conseguenze più gravi se la zona Euro poi finisse con il dissolversi con la creazione di una "Deutchemark zone" accompagnata da una decina di altre monete nazionali dei paesi esclusi.

Dunque, perchè tanta paura che l'Euro collassi? Il sentire di chi è oggi a governare e dei suoi consiglieri è che...
  • Se a uscire fossero solo le nazioni più deboli sia fiscalmente che in termini di competitività, come la Grecia, per prima cosa le loro nuove monete nazionali si svaluterebbero (es. del 65%). Nel momento in cui fosse anticipata la notizia dell'uscita, i clienti delle banche sarebbero presi dal panico e andrebbero in massa a prelevare soldi e contestualmente cesserebbe ogni attività di prestito (es. mutui). In pratica, non servirebbe uscire dall'Euro ma basterebbe la notizia che sta per uscire per scatenare il pandemonio. A seguito dell'uscita i contratti internazionali della Grecia  rimarebbero verosimilmente in Euro e questo metterebbe in ginocchio le aziende greche che hanno debiti con aziende estere, scatenando una serie di fallimenti. Il vantaggio competitivo dell'avere una moneta svalutata in paesi come Italia, Portogallo, Grecia, Irlanda e Spagna per alcune rigidità dei mercati interni (ad es. mercato del lavoro rigido, sistemi pensionistici solo parzialmente sostenibili, alta tassazione media), durerebbe poco per essere sovrastato da un'impennata dell'inflazione e della domanda di aumento degli stipendi. Di fatto, in breve termine questi paesi tornerebbero ad essere poco competitivi. L'alta inflazione frenerebbe la domanda interna. Senza una domanda interna forte, gli import collasserebbero. La domanda aggregata e l'offerta aggregata si spingerebbero giù a vicenda. La chiave di volta però è come esce la Grecia: se esce per propria scelta vabbuò, si può accomodare la cosa. Se viene invece spinta fuori, allora scatterebbe la speculazione contro "la prossima nazione ad uscire" (Spagna? Portogallo? Italia?) e sarebbero bollettini di guerra (finanziaria) ogni giorno. Questo causerebbe quella che si definisce "un'uscita disordinata" dall'Euro che si sa dove inizia ma non dove finisce (oltre alle solite nazioni periferiche, Austria, Belgio, Slovenia e Francia sono sulla seconda linea di fuoco). La Grecia da sola rappresenta il 2.2% del PIL Europeo e la sua uscita volontaria può essere gestita ma se è un'uscita disordinata può tirare giù tutto il sistema bancario europeo come un domino.   
  • Se a collassare dovessero essere Spagna e Italia, vista la loro dimensione economica si dà per certo che trascinerebbero nel baratro del fallimento anche banche e istituzioni finanziarie di prim'ordine sia Europee che Americane. Il che sarebbe poi seguito da anni di depressione economica a livello mondiale deprimendo anche le economie emergenti.
  • Se esce la Germania o qualche altra nazione competitiva, la catastrofe sarebbe peggiore. Questa è data solo al 3% delle possibilità. Se avvenisse, ci sarebbe l'introduzione del Deutchemark che inizierebbe ad apprezzarsi contro l'Euro o contro le altre monete nazionali. Le banche tedesche dovrebbero essere salvate dal default perchè perderebbero tutti i crediti con entità rimaste al di fuori del Marco perchè queste non riuscirebbero più a pagare debiti che in Marchi si sono apprezzati. Se poi i vecchi debiti dovessero rimanere in "vecchi" Euro, chi li riceve in Marchi se li vedrebbe fortemente svalutati. 
Morale della favola: se l'Euro si sfascia per una causa o per l'altra o se escono la Grecia, o i paesi della periferia o la Germania, le conseguenze teoriche sono pessime per tutti. Tanto vale mandare avanti in tutti i modi la baracca...

...e l'Euro continua

PS grazie a Willem Buiter, capo economicta di Citi, per le dritte

giovedì 6 settembre 2012

Spritz Big News: della casta regionale FVG, delle foto in Bianco e Nero e dell'accorpamento dei comuni

Il Nero prima o poi finirà in Bianco
Questa mattina le notizie di cui si è discusso (e anche un po' pontificato) in pasticceria tra un caffè (corretto grappa e corretto Baileys -sic!) e un pasticcino sono molte.

Andando con ordine:


  • Sul Messaggero Veneto appare la notizia che "San Giorgio lancia l’idea di un mega-Comune". "Nasce una lista civica in vista delle elezioni amministrative del 2013. Fra le proposte c’è anche l’unione con Torviscosa, Carlino e Porpetto". Il che ha fatto scattare la discussione se anche nelle prossime elezioni comunali di Castions di Strada ci sarà una lista collegata a una lista di Talmassons e/o Mortegliano e/o Lestizza che abbia come parte del programma elettorale l'abolizione di un piccolo comune con un'unica frazione e il conseguente accorpamento con uno o più comuni limitrofi. 

mercoledì 5 settembre 2012

Può una lampada a Led cambiare la socialità di un paese?


Al Centro Comunale Multisport di Reggio Emilia è stata sostituita l’illuminazione "tradizionale" al campo da Tennis. I consumi precedentemente erano oltre 5.000 Wh. Il che, necessitava di un contratto ENEL oltre i 3KWh canonici. Dopo l'adozione dei faretti a LED, il campo consuma meno di 2.500 Wh, il che significa che con un normale contratto domestico con l'ENEL si può giocare nelle ore serali risparmiando moltissimo. 

Da un punto di vista dell'esperienza di gioco si è passati da una luminosità di 200 lux agli oltre 350 offerti dai LED oltre che non necessitare di manutenzione.  

Il discorso potrebbe avere anche implicazioni nella vita sociale perchè s'è notato che durante l'estate il campo da tennis paesano da mezzogiorno alle 17.00 è troppo esposto al sole ed è deserto, mentre attrae giocatori e spettatori verso sera. A partire dalle 20.30 tanto avanza il freschetto che attira giocatori quanto l'oscurità che li scoraggia. 

Se il campetto di Morsano potesse offrire la possibilità di giocare a tennis nelle ore serali, probabilmente l'area ne risentirebbe positivamente perchè la sera moltissimi morsanesi si fanno la passeggiata e già s'è visto quest'anno che si fermano volentieri a chiaccherare con chi stà assistendo a delle partitelle di tennis. Inoltre, se la casetta di legno verrà smantellata, così come nei piani comunali, si libererebbe una zona per chissà quali altre attività d'intrattenimento. 

La fortuna di avere un impianto sportivo e uno spazio ricreativo in centro paese non è frequente. Può una zona così ravvivarsi grazie a un LED?  





PS si, OK, i costi di installare un impianto LED sono alti ma scenderanno con gli anni. 

lunedì 3 settembre 2012

Spritz Boredom: Il Sistemone é disegnato per farti morire d'Inedia?

Il Sistemone dell'Homo homini lupus te se magna
Si parlava oggi di statali e pensionati che lavorano in nero.

Ce ne sono molti anche in paese ma questa non é una novitá per nessun italiano. Quello di cui si discuteva in bar é quali siano le alternative rispetto a quello che ti induce a fare "il Sistema". Beh, visto che la parola "sistema" fa schifo, useremo la piú filosoficamente complessa "Sistemone".

Secondo quanto sentito in osteria, il "Sistemone" ritiene che sei fai il "dipendente" non sei soggetto ai principi dell'uguaglinza che di facciata permeano l'organizzazione della societá italica; infatti, sei sei dipendente statale per contratto fai 36 ore settimanali, se sei dipendente nel privato fai 40 ore. Senza parlare della differenza di giorni di ferie, permessi, malattie e l'illicenziabilitá di fatto vs licenziabilitá snella in quel 95% di imprese sotto i 15 dipendenti che abbiamo in Italia.

Circa metá degli elettori italiani vi diranno che é il privato che sbaglia e che non mette in pratica le grandi conquiste della civiltá dell'avvenire dove 6 ore al giorno sono piú che sufficienti almeno quanto è buono uno stipendio uguale per tutti ogni 27 del mese. L'altra metá degli elettori italiani vi dirá che il privato, se applicasse le regole applicate agli statali, si ritroverebbe con costi del lavoro tali che non si potrebbe essere concorrenziali con la Cina, l'India e neppure con la Korea del Nord e quindi s'ha da lavorare di piú e chi piú lavora piú deve guadagnare di piú e quando, purtroppo tocca, si deve poter licenziare.

Ma nella discussione si parlava di Sistemone e non di cosa sia equo o cosa si dovrebbe fare.

Insomma, il Sistemone vuole che tu lavori 6 ore al giorno. Poi vai a casa e che fai?

In passato, chi aveva tempo libero si dedicava a attivitá sociali tipo, chessó, collaborare alla sagra paesana. Oggi non si puó perché la burocrazia del Sistemone ti richiede il libretto sanitario per far questo e quello, l'abilitazione professionale per fare quell'altra mansione, poi ti devi accollare i costi della certificazione XYZ e il bagno di fisco per ogni virgola che muovi. Risultato? Nessuno fa piú feste paesane che per inciso,  servivano per fare la manutenzione a strutture di quartiere o per finanziare attivitá legate alla zona dove si vive. Cosí niente piú manutenzione (parchi giochi, oratori di paese, campetti sportivi ecc.) anche perché le casse pubbliche languono per conto loro. Pure le manifestazioni estemporanee (mostre, gare sportive) sono state uccise dalla burocrazia e dalle mille commissioni di personalitá che possono porre veti e vetucoli. Il Sistemone, non pago, ti educa pure dicendoti che é giusto fare cosí (d'altro canto se non mettevi a norma le malghe in montagna avremmo continuato ad avere milioni di italiani intossicati dal formaggio di malga. D'accordo che i costi del mettere tutto a norma hanno fatto chiudere le malghe ma almeno ora non ci sono piú quei milioni di morti a causa della pericolosissima ricotta affumicata...).

Al dramma inedia si aggiungono i pensionati, giá educati dal Sistemone al principio che "con 40 anni di contributi si ha diritto di andare in pensione. Punto e basta!" e visto che tutta la generazione nata prima degli anni Cinquanta ha iniziato a lavorare a 11 anni, per decenni l'Italia ha avuto pensionati con etá media 57 anni (ora siamo a circa 62 anni di media con la speranza di vivere fino a 83 anni).

Sei fai lo statale o sei pensionato fare un secondo lavoro, magari occasionale, non si puó: o la legge lo vieta o di fatto lo rende impossibile.   
Fare l'indiano: 30 anni di meditazione (a nero?)

Che fare dunque nell'immenso ammontare di tempo libero?

Un tempo ci si dedicava agli animali e al proprio orticello. Oggi avere un'aia non si puó perché, ai palati sopraffini del Sistemone, la cacca delle galline dá piú fastidio dell'olezzo dei camion che trasportano i surgelati. Il Sistemone, dopo aver di fatto ucciso sagre e reso iperburocratizzate (e fiscalizzate) le attivitá del tempo libero, tanto per scoraggiare la gente a impegnarsi nella vita organizzata extra-lavoro, ha permesso la diffusione incontrollata dei videopoker e dei gratta-e-vinci.

Se ne deduce che l'idea del Sistemone é che nel tempo libero é giusto incentivarti a sputtanare la pensione o lo stipendio nell'azzardo e a non fare altro. La cosa si butta pure peggio: il Sistemone, non pago del constringerti all'inedia, vuole pure che ci tu rimanga per il piú a lungo possibile. Con derive etiche, mette o tenta di mettere tasse sui vizi (quelli che decide lui peró, tipo fumo, alcol e quasi quasi pure le bibite gassate) per allungarti il periodo d'inedia. Poi ti piazza l'accanimento terapeutico che ti costringe a vegetare ben oltre il corso naturale dei tuoi giorni.

Se hai spirito d'iniziativa, se hai energie, se vuoi fare qualcosa... il Sistemone é disegnato per non darti alternative all'inedia (o al lavoro nero).

Come sempre il mondo si divide in due:

  • quelli che dicono che é giusto punire il (secondo) lavoro a nero  perché non é giusto che la tua testa sia concentrata sul lavoretto personale invece di dedicarti anima e forza al tuo impiego statale primario e se sei in pensione hai gia' dato e fai spazio ai giovani (anche se hai 57 anni)
  • e quelli che invece dicono che si dovrebbe sburocratizzare e portare le ore di lavoro degli statali allo stesso livello del settore privato (in nome dell'uguaglianza) e contestualmente liberalizzare il mercato del lavoro facilitando il secondo lavoro per chi  vuole farne due o per chi é in pensione ma ha ancora energie e voglia di fare.

Posizioni inconciliabili che non cambieranno di una virgola il Sistemone e l'andazzo corrente che vede, come ebbe a dire il filosofo-politico-commissario-europeo-mancato on. Buttiglione, il tacito convivere negli italiani del rigore morale cattolico e lo spirito libertino. In  questo caso probabile che la molti diranno che é giusto non fare secondi lavori né lavorare quando si é in pensione per poi continuare a fare di tutto per sottrarsi all'inedia. Incluso un secondo lavoro a nero.

...e il Sistemone continua a fregarci

domenica 2 settembre 2012

Spritz Moody: Settembre 2012 é proprio Crisi Nera

Ieri sera durante una conviviale nella zona cui partecipava una fetta di popolazione, s'é fatto un rapido sondaggio della situazione locale e s'e' scoperto:
  • Under 25 disoccupati e senza prospettive di breve termine di trovare una qualsiasi occupazione;
  • Giovani Donne in cassa integrazione o con contratti non piú rinnovati; 
  • Immigrati stranieri che hanno perso il lavoro e hanno moglie e figli a carico;
  • Edilizia in crisi;
  • Clienti che non pagano sono in aumento
  • Recupero crediti e battaglie legali annesse e connesse sono in grande aumento (e quindi buoni affari per gli avvocati) sia tra privati (es. affitti non pagati) che tra imprese
  • "Compro oro" sono un po' ovunque e qualcuno ha dovuto ricorrervi per far fronte a esigenze di liquiditá immediata
  • Banche incredibilmente strette nel concedere prestiti
  • I risparmi familiari vengono usati per arrivare a fine mese
  • Le vendite di auto di lusso continuano a crescere mentre tutto il resto della gamma auto scende
  • Crescono i borseggi e i furti nei negozi anche di paese
  • Maggiori casi di furti nelle case
  • Sposarsi a breve termine con la prospettiva di metter su famiglia e comprare casa e' fuori discussione per molte giovani coppie

Cose che si sentono in TV e che per molti paiono lontane ma sono terribilmente vicine. 

Il problema che le fazioni in osteria si pongono é capire se questa sia: UNA crisi o LA crisi

E' ciclica, ossia ogni tot anni capita che l'economia perda ossigeno per poi riprenderlo o é il sintomo di un lento ma progressivo declino dal quale non ti rialzi piú?

...si dibatte 

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