martedì 31 maggio 2011

Immagini Drammatiche: dal nostro inviato Morsanico a Stoccolma

Immagini drammatiche ci arrivano dal nostro inviato a Stoccolma. Se siete deboli di cuore non guardate oltre. Quella che sembra la piazza de toros di Madrid in realtá é una piazzetta della capitale svedese dove diverse decine di spagnoli hanno inscenato la loro protesta contro il governo Zapatero ed i partiti che lo appoggiano e contro le sue maggiori opposizioni.

Uuna protesta a tutto campo che ricorda molto quella che si vede anche in altre nazioni dell'Europa del Sud...

insomma, il Sud che protesta al Nord.






Grazie all'inviato.

lunedì 30 maggio 2011

Spritz Society: Non copiare a Scuola ovvero l'Educazione Civile fin da Piccoli

Una mano dovrebbe lavare l'altra
Con grande curiosità oggi s'è notato un articolo sul Corriere della Sera dal titolo "Non fate più copiare gli studenti - dibattito culturale".

Il solo titolo ha richiamato alla memoria una discussione avuta in bar tempo fa tra sprizzettari che sostenevano che copiare a scuola è l'inizio della mentalità del "furbismo" nazionale che consiste nella sistematica fregatura degli altri per ricavare un immediato vantaggio personale e che il nostro sistema, che di fatto incoraggia la copiatura, nel fare ciò, non educa i cittadini del domani, anzi, ne perpetua i difetti collettivi.

Dall'altro lato gli sprizzettari che invece sostengono che copiare a scuola serve a sviluppare il carattere per sopravvivere nell'Italia che abbiamo visto che le opportunità di cambiare questo paese non esistono: se tutti cercano di fregarti è meglio che tu esca dalla scuola pronto a fregare gli altri a tua volta. Ma soprattutto, è importante che tu sia pronto a fregare il Sistema perchè comunque, se non lo fai tu, qualcun altro di certo lo farà al posto tuo. A Napoli di dice "T'aggia fà!".

Il dibattito è accesso perchè non tutti neppure concordano che sia la scuola a dover educare i cittadini del domani quanto invece questo compito spetti alle famiglie.

Poi qualcuno sostiene che la scuola deve comunque fare il suo e per questo dovrebbe essere severissima con chi copia, indipendentemente dallo scopo civico o meno: copiare è sempre sbagliato.

Così si è guardato a quello che succede all'estero. Un ministro in Germania ci ha lasciato le penne per non aver citato le fonti di buona parte della tesi di dottorato (Le dimissioni di Karl Theodor zu Guttenberg: i retroscena). In Italia molti hanno fatto spallucce e pensato "chissà cosa c'è veramente dietro". Ecco appunto, questo è il modo di pensare da vero Italienisch (con o senza il mandolinen).

In realtà copiare i lavori accademici è una cosa serissima per una serie di valutazioni che vanno dal prestigio dell'istituzione che ti ha dato il dottorato, all'onestà intellettuale che è tenuta in grande considerazione per chi riveste certe posizioni di potere, all'utilità del lavoro accademico originale e via dicendo.

Avendo chiesto ad ex-studenti stranieri che avevano frequentato scuole sia in Italia che all'estero, quale fosse la cosa che li ha colpiti di più del sistema scolastico Italiano, la risposta è spesso "il fatto che si copiava e c'era la cultura dei bigliettini".

Il lettore medio a questo punto penserà che tutto il mondo è paese e di certo pure all'estero si copia. Arrivano dunque in soccorso i morsanici (meno medi) che all'estero c'hanno fatto un bel po' di esami. Ebbene, si viene a sapere che anche i compagni di studi che fino a un'ora prima degli esami scritti erano gli amici del cuore, durante la sessione fanno finta di non conoscerti ed ognuno è per se. Niente bigliettini e niente suggerimenti. Sapete perchè? Se si viene scoperti si rischia l'espulsione dall'università e la non ripetibilità dell'esame.

Copiate la tesi? Se lo scoprono le penalità sono quelle di cui sopra.

Regime del terrore? Forse, ma pare che ci siano nazioni nel mondo con meno false pensioni di invalidità di noi...

...e il dibattito continua con copia e incolla

domenica 29 maggio 2011

Se la Latteria di Morsano finisce sul Messaggero Veneto

I soliti ben informati ci hanno segnalato che sul Messaggero Veneto del 19 maggio 2011 c'era un articolo che parlava del burro. L'articolo era parte dell'inserto Q.B. (quanto basta) specializzato in cibo & territorio.

Ebbene, per parlare di burro (Burro, fortissimamente burro), sapete che immagine hanno messo nell'articolo? La foto di una confezione di burro prodotta nella Latteria Sociale Turnaria di Morsano di Strada!

L'immagine è stata presa da internet ed è in rete da tempo. Fa piacere che il nostro Paese e la nostra Latteria, chiusa ormai da oltre vent'anni, figuri ancora nella stampa.

A proposito, fa ancora più piacere che, secondo quanto scritto sul Bollettino Parrocchiale di qualche mese fa, siano previsti dei fondi per rimettere in sesto il tetto della ex Latteria per evitare le infiltrazioni d'acqua. Non male come iniziativa, speriamo la struttura tenga duro e che il futuro ci riservi restauri del patrimonio storico paesano e non demolizioni. 

sabato 28 maggio 2011

Numeri Utili: Relazione tra le entrate economiche dei padri e quello dei figli

Ci informa il Financial Times che la "intergenerational income elasticity" è più bassa in Danimarca e più alta in Brasile. Cosa significa? In parole povere, dove è più bassa, la differenza tra le entrate economiche dei genitori e quelle dei figli sono più divergenti. Ovvero, il figlio di un benestante danese potrebbe benissimo finire a fare un lavoro con entrate medie se non sara' all'altezza, mentre chi è figlio di danesi meno abbienti potrebbe benissimo ritrovarsi in una condizione professionale in cui guadagni al di sopra della media nazionale.

Girando la frittata: il paese al mondo che ha più meritocrazia è la Danimarca mentre tra i peggiori figura il Brasile.

E l'Italia?

Se diamo ascolto all'elasticità delle entrate intergenerazionali, sorprendentemente, siamo quasi allo stesso livello della Gran Bretagna che per molti è la panacea della meritocrazia. Che dire degli USA dove evidentemente, chi guadagna bene riuscirà a trasmettere ottime prospettive di entrate future anche alle generazioni che lo seguono con buona pace di chi nasce povero.

Se lo dice l'FT...

venerdì 27 maggio 2011

Numeri Utili: Contributi del G8 per i paesi poveri

In questo periodo di austerità è difficile che le nazioni Occidentali abbiamo il desiderio di devolvere delle somme per sollevare le sorti dei paesi poveri del mondo. Però c'è chi è più diligente e chi invece a parole è sempre il primo ma poi latita nei fatti.

Ovviamente ci sono sempre i sospetti di accordi commerciali sottobanco del tipo "ti do 10 euro per aiutare il programma di alfabetizzazione della tua nazione derelitta e tu mi garantisci che le penne e i quaderni li comprerai da aziende della mia nazione". Se poi non sono penne e quaderni ma bombardieri e tubi per oleodotti, anche meglio.

Fa specie sapere che la Gran Bretagna devolva ogni anni circa 100 milioni di sterline all'India come aiuto umanitario quando la stessa India spende letteralmente miliardi nella difesa ed ha pure un programma spaziale!

Ce lo ricordiamo tutti il vertice G8 di Gleneagles del luglio 2007 perchè fu quello in cui Tony Blair dovette tornare a Londra in fretta e furia perchè c'era stato l'attentato islamico nella metropolitana. Però se lo ricordano i paesi emergenti (già Paesi in via di Sviluppo, già Terzo Mondo - i nomi cambiano, i problemi restano) che in quel vertice i grandi del G8 promisero di spendere almeno lo 0.56% del loro PIL per aiutare i paesi poveri.

Ebbene, visto che in questi giorni la Francia sta ospitando il G8 (adesso l'eG8 e a Novembre a Cannes il G8 principale) come stanno le cose?

 Secondo i dati 2011, gli Stati Uniti pagano più di tutti ma sono anche la nazione più grande. Seguono poi Gran Bretagna, Francia e Germania. L'Italia? A parole sempre i primi, nei fatti...

 Visto che in termini assoluti ci si può fregare, guardiamo il discorso in relazione al PIL. Lo 0.56% fastidiosamente lo raggiunge solo la Gran Bretagna che come nazione ha il difetto di fare sempre quello che dice e soprattutto di non fare quello che dice che non farà (pensate alle diatribe in sede UE). Altre nazioni, e lasciamo al lettore scoprire l'incognita, predicano sempre bene (famo, vedemo, se po fa) e poi lo 0.56% non lo vedono neppure col lumicino.

Se poi la mettiamo sui termini relativi alla popolazione, è di riflesso che le proporzioni rispetto al PIL siano simili alle proporzioni rispetto alla popolazione (essendo il PIL pro capite abbastanza simile tra questi paesi - esclusa la Russia).

Così scopriamo che l'inglese medio, nel 2008-2010 gravato da una profonda crisi economica, dona 157 euro all'anno ai paesi poveri (con David Cameron che ha annunciato di voler portare il contributo allo 0.7% del PIL) seguito a ruota da Francia e poi Germania.

Il resto delle nazioni?

Non pervenuti...

giovedì 26 maggio 2011

Spritz Strategic Interests: la (vera) posizione strategica dell'Italia con la Libia

Da alcuni mesi c'e' subbuglio in Libia e mentre i telegiornali, da altro distratti, non si soffermano piu' sulla questione del bombardamento che non e' un bombardamento (Libia, La Russa:Non dico se abbiamo colpito, seguiamo ordini Nato), i raid vanno avanti e i nostri ragazzi e ragazze in divisa continuano a fare il proprio dovere in silenzio.

Barak Obama, che oggi termina la visita di stato in Gran Bretagna, nel suo discorso al parlamento, ha pubblicamente dichiarato che (lo dice la BBC) "There are few nations that stand firmer, speak louder and fight harder to defend democratic values around the world than the United States and the United Kingdom" (essenzialmente: non ci sono nazioni che difendono in maniera chiara e decisa i valori della democrazia nel mondo piu' degli USA e della Gran Bretagna).

Nel suo discorso ha inoltre ammesso che l'Occidente é stato accusato di ipocrisia nel suo fare affari con il Medio Oriente, tuttavia ha ribadito che si devono riconoscere gli interessi nazionali mentre si deve rifiutare la falsa scelta tra i propri interessi e i propri ideali, oppure tra stabilitá e democrazia ("...false choice between our interests and our ideals, between stability and democracy").

Il bar discute e si divide.

Da un lato le colombe massimaliste relativiste che, da quando é scoppiata la guerra civile in Libia, in osteria danno giú per le corna alla Francia. Francia che inizialmente aveva preso l'iniziativa sui raid contro Gheddaffi (seguita subito dagli USA, dalla Gran Bretagna e alcune altre nazioni piccole). Le colombe dicono che l'intervento é stato dettato da interessi di bassa politica (per Sarkozy per riacquistare sostegno in patria a seguito di indici di gradimento in calo) ed economici (scalzare l'Italia come partner preferito nelle transazioni di gas e petrolio libici). Quindi non si deve credere a chi dichiara di intervenire per difendere la democrazia e comunque i nostri interessi nazionali sono ormai compromessi (che vinca Gheddafi o i ribelli, i libici ci guarderanno con sospetto).

Dall'altro lato ci sono i falchi pragmatici che davanti ad uno spritz ti snocciolano una serie di fatti che vanno in favore della tesi opposta: essenzialmente per i nostri interessi nazionali, che vinca Gheddafi o che vincano i ribelli pro-democrazia, non cambia nulla e le cose restano positive come prima.

In effetti da decenni la nostra politica estera la fa l'ENI. (Notasi che c'e' un punto dopo la parola ENI). La Libia ha un lungo rapporto economico con l'Italia e non c'é pericolo che qualcuno si svegli la mattina e venga a sostituirsi all'ENI, questo perché:
- neppure quando Regan bombardó la Libia negli anni Ottanta l'ENI usci dalla Libia
- chiunque vada al potere la prima cosa che fa e' pompare petrolio per far entrare immediatamente denaro nelle casse nazionali. Ha quindi senso farlo con le compagnie che conoscono i pozzi ed i bacini petroliferi, oltre che conoscere il modo di fare affarri della nazione
- tutti i contratti sono regolati da arbitrati internazionali e se si rompono, i beni libici all'estero sarebbero confiscati. In questa luce, le quote azionarie del fondo sovrano libico in molte aziende italiane sono una bella garanzia che ci teniamo in casa

I contenuti delle politiche internazionali  non
sono mai alla luce del sole

- per trasferire gas in Italia, c'e' dalla Libia un gasdotto sottomarino (il "greenstream") che e' di proprieta' congiuunta dei libici e dell'ENI. Per il gas che passa di li, la Libia riceve un pagamento in moneta sonante dall'ENI pari a 2 o 3 miliardi di Euro all'anno. Chi sarebbe cosí avventato da rinunciare a quei soldi?
- Per il gas (la nostra principale fonte combustibile per alimentare le centrali elettriche) l'Italia fa affidamento sulla Libia, la Russia e l'Algeria; non esattamente tre nazioni stabili e democratiche. Per forza di cose quindi l'ENI ne capisce di politica estera piú di ogni altro, tirera' di certo le leve giuste per risolvere ogni questione strategica che dovesse sollevarsi (per dirla in diplomatichese). Quindi stiamo in 'na bote de fero.  

In essenza il problema é il presente non il futuro: i pozzi vanno protetti fintanto che ci sono scontri armati e incertezza politica. Insomma, che vinca l'uno o vinca l'altro basta che qualcuno vinca (tanto poi l'ENI/l'Italia vincera' comunque).

Lo dice Obama: il dibattito tra stabilitá e democrazia é un falso dibattito. Quello vero, é solo quello morsanese.

...che qui continua

martedì 24 maggio 2011

Numeri Utili: la dipendenza dalle centrali nucleari nel mondo

In Francia ben il 76 percento dell'energia elettrica é generato con il nucleare. In Slovenia, una centrale copre il 40 percento della produzione nazionale.

Negli USA solo il 20% é generato con il nucleare ed un peso maggiore lo prenderá il gas visto che da poco sono stati scoperti dei giacimenti.

domenica 22 maggio 2011

What's up Morsan? Cul-de-Sac

Il giovine morsanico che gira il mondo sa che la lingua franca (espressione latina che si usa anche in inglese) è l'Inglese.

L'Inglese a sua volta usa molte espressioni prese da lingue straniere tra le quali la fa da padrone il francese.

Così, per indicare un vicolo cieco, si dice che è "il fondo di un sacco" o, in friulano "il cul dal sac". Poi i francesi hanno copiato dai friulani e troncando qui e là se ne sono usciti con "cul de sac".

Visto che l'Inghilterra è legata da una lunga storia di rivalità con la Francia e considerato che qualcosa senza uscita è una situazione tutto sommato sfigata, allora gioco forza hanno preso a prestito un'espressione francese per indicare un vicolo cieco.

Così, se state guidando nel Surrey e vi infilate in un cul-de-sac convinti di andare chissà dove, sappiate che invece l'avete presa 'n saccoccia!

sabato 21 maggio 2011

Sondaggio: Le Toghe sono Rosse?

Dibattito di sempre da quando è sceso in politica Berlusconi: le toghe sono rosse o no? In occasione di elezioni il bar si spacca sempre tra chi dice si e chi dice no. Il sondaggio dimostra che la spaccatura esiste e sebbene il 53% creda implicitamente nell'imparzialità della giustizia, un buon 47% ho ha il dubbio (e risponde "forse") o la certezza che ci sia un disegno politico nell'azione della magistratura. Questo a Morsano, poi in Italia sarà un'altra cosa (forse).

venerdì 20 maggio 2011

What's up Morsan? Balotelli is a striker - Manchester City Chant



Per essere sempre piú avanti, qui una lezione per il Morsanese che non deve chiedere mai quando va allo stadio con quelli del manchester City.

L'esercizio di oggi, consiste nel cantare il "chant" dedicato all'attacante Mario Balotelli dagli ultras del ManCity allenati da Roberto Mancini:

OOOOOOO Balotelli, he's a striker, he's good at darts, an allergy to grass but when he plays he's fucking class, he drives around moss side with a wallet full of cash!!

Questa la traduzione:

ooooooooo Balotelli, é un attaccante, é bravo con le freccette, ha un'allergia all'erba ma quando gioca ha una dannata classe, guida in giro la zona moss con un portafoglio pieno di soldi.

All together now!

W la Polizia Postale



Negli uffici dei piú frequenti evasori fiscali della nostra zona (dentisti, geometri, commercialisti, agenti immobiliari ecc.*) si puó spesso osservare un calendario della Guardia di Finanza in bella mostra, come a dimostrare un vago sostegno del Corpo che poi ti fa i controlli fiscali.

Cosí, seguendo lo stesso spirito, questo blog celebra la meritoria opera della gloriosa Polizia Postale postando il video che celebra il 159esimo anniversario di fondazione del Corpo.

Auguri e mille di questi giorni!

PS anticipatamente si ringrazia per le arance che i lettori ci porteranno in Via Spalato

giovedì 19 maggio 2011

I borghi di Morsano: alcuni numeri

Contrariamente a quanto si pensa, il borgo che conta il piú alto numero di famiglie é il Borc di Palme con ben 121 famiglie che risiedono nelle varie vie del borgo. Borc Central e Borc di Sore sono abbastanza simili quanto a numero di famiglie mentre il Borc dai Siors é quello piú a corto di abitanti (ma sono be agguerriti).


In termini di strade, il Borc di Sore é quello che ha il numero maggiore di vie e come sempre, il Borc dai Siors é quello piú penalizzato perché composto da solo 3 strade.

In definitiva, il tanto vituperato Borc Central non é né il piú numeroso né quello con il maggiore numero di strade.

martedì 17 maggio 2011

Se il Bunga Bunga incontra i guru delle Pubbliche Relazioni...

Si parlava nel fine settimana in osteria di che destino aspetta Ruby. Guarda caso, ci arriva da Londra una foto di una pagina del Daily Mail di ieri che dedica un articoletto alle ripetute visite nella città britannica della Rubacuori al guru di pubbliche relazioni Max Clifford.

Cosa ci fa la Ruby con un esperto di PR?

Sta pianificando l'uscita di rivelazioni clamorose? Scrivera' un libro dove racconterá particolari non ancora conosciuti?  

Fatto sta che dopo due viaggetti a Londra, al terzo é stata bloccata all'aeroporto di Genova per presunti problemi al passaporto.

Queste le notizie che arrivano dalla patria che fu della principessa Diana e dalla cittá dove c'é il ponte dei Frati Neri. 

lunedì 16 maggio 2011

Spritz Politics: Toghe Rosse?

 
Toghe Rosse
Se una volta si cantava la famosa canzone di Franco Battiato, Giubbe Rosse, nei bar morsanici da un po' di anni si sente la litania intitolata "Toghe Rosse".

Immancabilmente, quando si é in periodo di elezioni (politiche o amministrative che siano), la litania torna a farsi sentire, davanti ad uno Spritz.

Come sempre, noi riportiamo quello che si sente dire davanti al bancone e di questi tempi non si puó ignorare le perle di saggezza popolare che si sono udite tra i Pasquino, Bobbio, Panebianco e Sartori de noantri.

In primis la questione filosofica posta da Gramsci sull'occupazione delle "Casematte dello Stato" tra cui, a detta degli esponenti dello Spritz nostrano, c'é da intendersi l'occupazione sistematica di posizioni di rilievo nella Magistratura.

La dose é poi rincarata indicando anche le presunte parole del "migliore", Palmiro Togliatti, che quando fu ministro della Giustizia qualcuno in bar sostiene avesse detto "compagni dobbiamo allevare dei giovani magistrati perche' il terzo potere e' l'unico che ci fara' portare il comunismo in Italia". Poi si dice che chi é nato in quegli anni ora siede nella magistratura per cui, la conseguenza é... che le toghe sono per forza rosse ed hanno un disegno politico in testa!

To' gh'é rosso!
Ovviamente, le reazioni sono accese.

Mentre le idee di cui sopra, misteriosamente sono ripetute all'unisono da chi torna a casa dopo certe riunioni e meeting di partito, chi ha altre sensibilitá confuta subito queste tesi (es. Lezioni su Gramsci) rimandandole al mittente e la litania diventa un'altra: il "Fatti mandare dalla mamma a prendere il latte" s'é trasformato in "Fatti processare".

Cosí, i quattro amici al bar che vogliono cambiare il mondo, si azzuffano, cercando peró, di non incappare nel legittimo impedimento del bersi uno Spritz alla faccia delle toghe rosse o meno che siano.

...e il dibattimento continua

domenica 15 maggio 2011

Numeri utili: Avvocati In Italia

La fonte é il Corriere della Sera (Il parlamento degli avvocati in conflitto d'interessi): l'Italia ha in assoluto il numero piu' alto di avvocati d'Europa. Supera anche la Germania che ha una popolazione maggiore.

Per capire quale sia la dimensione relativa della presenza di avvocati nella societa' nazionale, vediamo quanti avvocati ci sono su popolazione residente.
Ebbene, in Italia ci sono quasi 4 avvocati ogni 1.000 abitanti, come a dire che, applicando il Morsanomentro, a Morsano dovrebbero esserci 4 avvocati per rispettare la media. In realtá ne abbiamo 1 solo che peraltro é emigrato a Udine. Siamo quindi sotto la media nazionale.
Girando la frittata, viene fuori che i soliti paesi mediterranei, in termini relativi hanno piu' avvocati degli altri paesi europei. Essendo questi anche i paesi piu' vicini allo stereotipo di Repubblica delle Banane su piu' fronti ne deduciamo che avere tanti avvocati non é sinonimo di efficenza o maggiore civiltá giuridica bensí di burocrazia, inefficienza e complessitá delle regole. Solo in Italia, ci ha riferito un noto legale del foro udinese, si va dall'avvocato quando si riceve una multa in strada. Evidentemente le falle normative danno speranze di ricorsi e controricorsi un po' a tutti. A meno che noi qui ci si stia sbagliando e piú avvocati in realtá siano sintomatici di una societa' migliore. Ai lettori l'ardua sentenza.

Di certo suona strano il basso numero di avvocati della burocraticissima Francia.
Se andiamo a vedere quando mettono in saccoccia gli avvocati di casa nostra, si vede una notevole differenza tra i legali navigati e quelli che si stanno facendo il nome.


Da un punto di vista geografico, come ci si aspetterebbe per ogni professione, a Milano la moneta gira di piú mentre in meridione si rischia di guadagnare solo un terzo di quello che si guadagna al Nord.

Visto che evidentemente servono, é con soddisfazione che i contribuenti morsanesi hanno appreso qualche anno fa che anche l'Universitá di Udine ha aperto il corso di laurea in giurisprudenza. Bisogna dire che gli studenti ed i laureati in giurisprudenza si vestono molto meglio degli ingegneri e piuttosto che vedere disoccupati trasandati in giro per Udine, meglio che siano ben vestiti, che parin pi bon. 

giovedì 12 maggio 2011

Lezioni Morsaniche: della Comunicazione Associativa ovvero del SI e del NO

Veronica Franco, cortigiana onesta: signora
ma molto diplomatica
Qual e' la differenza fra un diplomatico e una signora? Se un diplomatico dice: "Si' " vuol dire "Forse". Se un diplomatico dice: "Forse" vuol dire "No". Se un diplomatico dice: "No" non e' un diplomatico. Ma d'altra parte... se una signora dice: "No" vuol dire "Forse". Se una signora dice: "Forse" vuol dire "Si' ". Se una signora dice: "Si' " non e' una signora.


Se volete discutere di cose associative discutete sempre con i "dirigenti-che-decidono" e mai con i "dirigenti-che-annuiscono". Che un'associazione, gruppo, entitá sociale e via dicendo, abbia 3 dirigenti o 12, non cambia nulla, sempre, le decisioni effettive sono prese da 1 o al massimo 3 persone e gli altri vanno al seguito. Vanno al seguito o per spirito di riconoscenza perché sono lí grazie alla nomina del capo o perché sono perfettamente allineati con il capo o perché gli va bene di non avere grattacapi decisionali che immancabilmente comportano malumori.

Dunque, se volete ottenere qualcosa, sempre chiederlo ai "dirigenti-che-decidono" i quali vi potranno rispondere in due modi:

1 - Va bene, non ti preoccupare, a me l'idea piace e ci penso io a convincere il resto del direttivo

2 - Non posso decidere io, devo chiedere al consiglio

Nel caso della risposta 1, il "dirigente-che-decide" coglie l'occasione per ribadire chi é che comanda nell'organizzazione e che lui ha tutto sotto controllo.

Nel caso della risposta 2, o vi siete rivolti ad un "dirigente-che-annuisce" ed allora siete dei fessi, oppure si sottintende un sonoro "NO". Il NO di solito risponde al fatto che siete personalmente antipatico al "dirigente-che-decide" o che l'idea é una cazzata o che chi vi sta di fronte non ha voglia di impegnarsi a seguire quell'idea per ragioni sue.

Dunque, se nella vita vi diranno che... deve decidere il consiglio, siete cagati!

mercoledì 11 maggio 2011

Numeri Utili: I redditi medi nei comuni della provincia di Udine (IRPEF 2009)

Qual'è il comune della Provincia di Udine più ricco? Se guardiamo al reddito medio dichiarato, Pagnacco e Moruzzo sono in testa alla classifica e non ci sono dubbi che sia così viste le ville e le macchinone parcheggiate fuori casa tra i clivi in fiore del Friuli Collinare. 

La vera chicca è capire dove stiamo noi. Come sempre negli elenchi dei comuni cerchiamo sotto la "P" di Paese Vicino e troviamo che... i contribuenti più benestanti della zona stanno a Pozzuolo (20 posizione provinciale), San Giorgio di Nogaro e Carlino (34 e 36), Bagnaria e Porpetto (40 e 44), Mortegliano (68), Gonars e Talmassons (76 e 77). Tristemente, il Paese Vicino è in 86a posizione davanti solo a Muzzana e Bicinicco...

martedì 10 maggio 2011

Strade Sicure: Quelli che polemizzano sono proprio delle belle sagome!

Di solito in osteria gli uomini di mondo che le frequentano non s'indignano mai e non si scompongono mai mostrando fieri une "muse dure e barete fracade" come direbbero quelli del calcetto paesano. Infatti, quando si parla di sprechi pubblici la litania viene semplifica alla seguente equazione:

"Piuttosto che sprechino i nostri soldi altrove, è meglio che li sprechino qui!"

Non fa una piega.

Così quando si cerca di capire perchè una forza politica in campagna elettorale sbandiera l'abolizione delle province e poi invece ne crea di nuove e ci occupa copiosamente le poltrone, se chiedete lumi, vi diranno che "piuttosto che buttare soldi con enti inutili fuori dal territorio, meglio sprecarli con enti inutili nel territorio, in più dando un impiego ai nostri statali e non a quelli degli altri". 

Lo stesso approccio è usato da molti, sebbene non da tutti, quando si parla delle famosissime sagome messe a ridosso degli incroci pericolosi. Si parla di una spesa di centinaia di migliaia di neuri e qualcuno parla pure di 1 o 2 milioni.

C'è anche un gruppo su Muselibri...
Per qualcuno sono utili, per altri sono inutili ma per il giudizio supremo del Bar Sport, sono soldi ben spesi perchè altrimenti chissà dove li avrebbero buttati. Insomma, meglio qui che altrove.

Questi del bar, son proprio delle sagome!

lunedì 9 maggio 2011

Numeri Utili: Quanto è costato in termini monetari (agli USA) Bin Laden fino alla sua morte

9 settembre 2001
La notizia che gli incursori della marina statunitense, i famosi Navy SEALs (Sea, Air, Land) hanno ucciso il ricercato numero uno al mondo, Osama Bin Laden, ovunque ha fatto le prime pagine dei giornali.

Come sempre, nella rubrica "numeri utili" non si entra nel dettaglio delle notizie e volgiamo l'attezione ai numeri da poter snocciolare in osteria per fare bella figura quando si pontifica o si baruffa con l'avventore di turno.

Assumendo che le guerre in Afghanistan e Iraq non sarebbero successe senza l'attacco delle Torri Gemelle, secondo le stime del Financial Times ("Counting the cost of Al'Qaeda's chief")...
  • Dal 2001 la guerra in Iraq è costata 806 miliardi di dollari (562 miliardi di euro)
  • Dal 2001 la guerra in Afghanistan è costata 443 miliardi di dollari (309 miliardi di euro)
  • Negli USA, l'incremento della sicurezza interna (Homeland Security) dal 2002 è costato 690 miliardi di dollari (481 miliardi di euro)
  • In totale l'attacco dell'11 Settembre 2001 alle Torri gemelle, al mondo è costato oltre 2.000 miliardi di dollari (1.392 miliardi di euro). Per capirci, come il PIL Nominale di un intero anno dell'Italia che è di 2.046 miliardi di dollari (1.425 miliardi di euro)
  • Bagdad, Aprile 2003
  • Secondo le stime di un think thank di Washington, il Congressional Research Service, il Congresso Americano dal 2001 ha approvato ben 1,283 miliardi di dollari (894 miliardi di Euro) - pari al 10% del debito federale - addizionali rispetto alle usuali spese militari, per combattere il terrorismo
  • All'incremento della spesa USA per la sicurezza interna, come detto, pari a 690 miliardi di dollari dal 2002 al 2011, vanno aggiunte le spese per i ritardi e spese accessorie dell'aumentata sicurezza nei trasporti che si stimano pari a 417 miliardi di dollari (291 miliardi di Euro) nello stesso intervallo di tempo.
  • Nel solo 2009, le spese di adeguamento per la sicurezza negli USA hanno ammontato all'1% del PIL annuale USA (che è di oltre 14 mila miliardi di dollari)
  • Joseph Stiglitz, della Columbia University nonchè premio Nobel e Linda Bilmes, professoressa ad Harvard, sostengono che la guerra in Iraq è costata agli USA molto di più delle mera spesa della campagna militare, per altro tuttora in corso. Sostengono infatti che la campagna militare in Iraq, avendo spinto il prezzo del petrolio in alto ed avendo determinato una politica monetaria federale espansiva,  ha causato ben 3.000 miliardi di dollari (2090 miliardi di Euro) di danni all'economia statiunitense. Inoltre, le spese militari hanno distratto fondi da aree produttive interne.
Ora la vera domanda sarebbe quanto è costato Bin Laden all'Italia. Chi sa, stimi...

Senza contare i costi umani...

sabato 7 maggio 2011

Comunicato Stampa: La questione delle cave di ghiaia nella nostra zona; la posizione del PD

Abbiamo ricevuto un comunicato stampa del Circolo Pd di Castions di Strada con preghiera di pubblicazione. Come sempre, quello che riceviamo lo pubblichiamo, soprattutto se serve a stimolare una discussione su temi rilevanti alla nostra zona.
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Le nuove norme regionali sulle cave tolgono poteri ai Comuni, non permettono la pianificazione territoriale e la gestione delle risorse, lasciano mano libera ai privati.

Le nuove norme regionali sulle cave tolgono poteri ai Comuni, non permettono la pianificazione territoriale e la gestione delle risorse, lasciano mano libera ai privati.

Il consiglio regionale con i voti del Pdl e della Lega ha approvato giovedì 5 maggio nuove norme sulle attività estrattive.

Si tratta di un pessimo provvedimento considerato che non valorizza il ruolo dei Comuni né rispetta le previsioni urbanistiche locali nell’autorizzare l’ampliamento o la realizzazione di nuove cave. Non sono previste procedure di condivisione e co-pianificazione né intese tra Regione e sistemi locali in modo da armonizzare per quanto possibile le attività con il contesto territoriale e ambientale.

Infatti, in attesa del Prae (piano regionale delle attività estrattive) le decisioni sulle attività estrattive non saranno soggette al parere vincolante dei Comuni e potranno essere imposte dalla Regione addirittura attraverso l’utilizzo del commissario ad acta qualora le Amministrazioni locali non dovessero condividere le scelte. Le imprese potranno presentare domanda di autorizzazione per le cave senza passare al vaglio dei Consigli Comunali.

Altro che federalismo municipale, buongoverno e valorizzazione delle risorse!

Dietro le parole solo furbizie e cattivi esempi che rischiano di compromettere ulteriormente la precaria situazione in cui versa il territorio di Castions di Strada e della Napoleonica.

Va ricordato, inoltre, che la pianificazione organica del settore non avverrà prima del 2013 e che il Friuli Venezia Giulia non dispone ancora del Piano di Governo del Territorio e del Piano Paesaggistico.

In queste condizioni è difficile, per le istituzioni locali e per gli stessi attori privati, gestire al meglio le risorse e i patrimoni comuni.

Castions di Strada, 6 maggio 2011

venerdì 6 maggio 2011

Numeri Utili: numero di militari italiani in missione all'estero

Ci dicono i nostri servizi secreti che recentemente, in occasione di un ricevimento al parlamento inglese a Westminster per celebrare con gli esponenti della comunità italiana a Londra i 150 anni dell'Unità d'Italia, alla presenza delle massime autorità civili e militari italiane nonchè di diversi rappresentanti del mondo degli affari, l'ambasciatore di sua maestà a Roma, ora rientrato a Londra, nel suo discorso ha tessuto le lodi dell'impegno Italiano nelle missioni NATO. Il punto è interessante perchè non gli è sfuggito il fatto che oggi l'Italia abbia il contingente più numeroso all'estero dopo gli Stati Uniti.

Da un punto di vista diplomatico è un elemento importantissimo perchè è un indicatore di affidabilità e disponibilità come alleato. Non entriamo nel merito della questione ma per la rubrica "numeri utili" volgiamo invece lo sguardo alle missioni delle nostre Forze Armate e dove sono dispiegati i nostri uomini e donne in grigioverde.



Questi numeri sono aggiornati all'Aprile 2011 e cambiano in continuazione. Resta comunque impressionante la quantità di missioni.

giovedì 5 maggio 2011

Far rivivere il centro paesano: l'aggregazione tra negozi c'è (altrove)

Ne avevamo parlato di recente nel post "Idea Morsanica: Compra nel territorio con la tessera degli acquisti paesani"; qualcosa di simile già si vede in giro.

Chi fosse andato a far compere in diversi negozi a Gonars, Palmanova, Cervignano, Aiello e San Giorgio di Nogaro, si sarà visto consegnare dal negoziante un biglietto della lotteria per ogni 20 euro di spesa.

Si tratta dell'iniziativa denominata "Lo shopping che ti premia" che ha anche un sito internet http://www.ilcentrotipremia.it/.

Un centinaio di esercizi commerciali dei paesi menzionati sopra, si sono organizzati per dare un incentivo ai loro clienti ed hanno promosso una lotteria che andrà a premiare, con dei buoni acquisto, chi ha fatto compere "in centro", nei loro negozi.

Un buon incentivo a non abbandonare i centri paesani in favore di realtà commerciali grandi ma aliene rispetto alle comunità locali.

Vedremo mai qualcosa del genere anche dalle nostre parti?

mercoledì 4 maggio 2011

Decorazioni floreali nei paesi: peccato non ci siano vasi appesi ai lampioni

Uno dei tanti vasi appesi a Londra
(foto paviottiphoto)
Si notano spesso nei paesi nordici o, in Italia, nelle zone di villeggiatura o sul ponte del diavolo a Cividale: sono le decorazioni floreali appese ai lampioni.

Praticamente sempre si nota un tubicino nero che si intrufola nei vasi appesi ai lampioni e questo funge da inaffiatoio.

La cosa curiosa è che questo tipo di decorazioni urbane, sono popolarissime anche in villaggi e cittadine non turistiche in senso stretto.

Qui da noi c'è la gara a diventare un "comune fiorito" e ad esibire la relativa placca gialla con le rose rosse, sotto il cartello con il nome del paese. Tuttavia non c'è la cultura del "verde" come decorazione pura e semplice a beneficio dell'occhio degli abitanti.

Forse, ci saranno ragioni più che legittime dietro la scelta di non mettere dei vasi appesi ai lampioni delle vie principali dei paesi. Di certo è un peccato perchè l'effetto sull'umore della gente è positivo e la vista decisamente molto gradevole.   

martedì 3 maggio 2011

Cronologia delle dominazioni e del potere politico su Morsano (e parte del Friuli)

In paese ognuno ha una sua idea di quale sia l'identità di appartenenza etnica, culturale e storica che più di ogni altra abbia forgiato la moderna schiatta morsanese. C'è chi si ritiene celtico e in vicinanza ideale con i popoli del centro-nord europa, chi invece si immagina come diretto discendente dalle glorie imperiali romane, chi ricorda il Patriarcato di Aquileia e la Pizule Patrie, qualcuno sente una comunanza con il Leone di San Marco e chi invece è un nostalgico dell'Impero d'Austria e guarda alla comunanza con i popoli della Mitteleuropa.

Insomma, a essere morsanese e pure Friulano, ci si può guardare alle spalle e scoprire una Storia con molti gusti e ciascuno può scegliere il suo preferito. Fin qui l'aspetto di costume ed emozionale. Guardiamo ora ai numeri.

Esiste la cronologia delle dominazioni e del potere politico su Morsano (clicca qui). Da questa cronologia abbiamo estratto la durata delle varie dominazioni ed abbiamo scoperto le seguenti meraviglie...


A questo punto, se si fa la classifica della durata delle varie dominazioni degli ultimi 2500 anni (escludiamo la preistoria e le popolazioni Paleo Venete), si nota che...


Ebbene, la dominazione di Morsano che è durata più a lungo negli ultimi 2500 anni è quella romana (tra Repubblica e Impero) seguita, a distanza, da un parimerito tra la Serenissima e il Patriarcato di Aquileia. Messa in percentuale, ben un quarto della nostra storia ha a che vedere con Roma.

Da notare che non tutti i paesi Friulani hanno la stessa "composizione storica", senza pensare a Pontebba o Cormons, che spesero moltissimi più anni sotto l'Austria, basti pensare che Gonars, per ben 285 anni, mentre noi eravamo sotto Venezia, rimase sotto l'Austria (precisamente dal 1512 al 1797).

A questo punto si possono fare delle composizioni artistiche delle varie dominazioni e se mettiamo assieme le dominazioni di stampo germanico (Eruli, Ostrogoti, Franchi, Longobardi, Sacro Romano Impero e il Patriarcato di Aquileia che ne era una emanazione, l'Impero d'Austria e infine l'Adriatische Kunsterland della Germania Nazista) otteniamo 982 anni ovvero...
Insomma, secondo la statistica storica siamo... Tedeschi di cultura Latina. 

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