domenica 19 marzo 2017

Lettera di un lettore: riflessioni su UTI Medio Friuli e Affinità Territoriali

Riceviamo e pubblichiamo. Buona lettura. 

Pur vigendo la possibilità di un confronto tramite social-media, cosa che non contempera la mia sola intenzione di far emergere la riflessione ad un livello Comunale, piuttosto che paesano, mi permetto di chiedere ospitalità ad un “luogo” diventato, volente o nolente, uno spazio di confronto per i Morsanesi (o Morsanici come, con ironia, il Blog ama definirci).

Per vedere la pagina delle UTI clicca qui
Recentemente ho avuto modo di assistere ad un incontro, organizzato dal Consigliere Regionale Vittorino Boem, relativo agli aspetti positivi della riforma Regionale di riordino degli organi amministrativi territoriali. La mia partecipazione all’evento dettata dalla volontà di capire, dopo aver più volte sentito le ragioni del Sindaco di Castions, cosa rendesse così importante la riforma in questione, talmente importante da diventare una specie di gioco al massacro per la Giunta Regionale e per la Maggioranza in Regione.
Non mi sfugge che vi siano in ballo anche posizionamenti “partitici”, specialmente in vista delle prossime elezioni Regionali (2018), nel contempo vi sono molte ragioni nelle tesi delle amministrazioni ricorrenti contro le UTI (Unioni Territoriali Intercomunali). In sostanza è stato riconosciuto (dai tribunali preposti) il diritto della Regione a determinare un nuovo assetto (eliminazione delle Province, ecc…), quello che poteva/doveva essere gestito meglio, ovvero il percorso di condivisione con i territori, è diventato così il motivo (secondo alcuni il pretesto) per mettersi di traverso rispetto ai piani della Regione, la quale, dal canto suo, ha dato l’impressione di amare le riforme a prescindere dal contenuto e dai percorsi attuativi delle medesime.
I problemi rilevati sono diversi, assistiamo quindi ad uno spettacolo deprimente che si svolge tra fondi economici pretesi e fondi spettanti, fra ruoli e responsabilità palleggiate, insomma questa UTI a 5, anziché a 11, si sta logorando e quella che poteva essere un’opportunità (non dimentichiamo che è un percorso messo in ipotesi prima di tutti dalla Giunta Tondo e quindi non così deleterio) in uno spreco di tempo ed opportunità. Comunque il motivo di questa riflessione, nata dall’osservazione del dibattito di cui sopra, è la percezione evidente che il nostro Comune, vuoi per il fatto di essere contrario alle UTI, vuoi per la posizione periferica rispetto al “vero” Medio-Friuli, non gode di molta considerazione nell’ambito cui dovrebbe appartenere, nella fattispecie uno degli interventi ha contestato il fatto che alcune attività di ambito contemperino Muzzana (Comune con il quale condividiamo alcune caratteristiche territoriali) mentre, perfettamente allineato ad una logica “Codroipocentrica”, condividere servizi con Comuni del collinare è la norma.

Fatta questa lunga premessa vengo, brevemente, al dunque. Ricordo che il nostro Comune, nella sua parte più meridionale, dista una decina di chilometri dalla laguna, condivide tematiche come i Boschi Planiziali, il passaggio della A4 (cui sono già cominciati i lavori preliminari alla terza corsia, i quali avranno riflessi anche sulla direttrice per il Boscat e per la Zavattina), e come le aree palustri e di risorgiva con diversi Comuni di un altro ambito. Per quanto riguarda la sanità, ad esempio, gravitiamo su Palmanova (cosa di cui la riforma Regionale non ha tenuto conto, stabilendo San Daniele come “Ospedale di Riferimento” – magari agevole da raggiungere da Codroipo, non certo da Castions), per non sottacere della “vicinanza culturale” fra Morsano e Gonars. Insomma chiedo a chi legge se ha senso perpetrare una scelta, fatta decenni fa e tesa ad evitare che il nostro Comune “cadesse” in una “Zona Rossa” (quale era comunemente ritenuta la Bassa Friulana), o sia meglio riconsiderare la cosa badando alle caratteristiche del nostro territorio e alle necessità condivise delle popolazioni coinvolte?


Ringrazio chi vorrà dare un contributo a questa riflessione, nata non per dare vita ad un movimento ma per capire se quello che penso ha una qualche condivisione in loco o è solo una riflessione dettata da un attivismo congenito che alimenta speranze e dubbi (più questi ultimi direi), grazie per la pazienza.  

Domanda del giorno> si dice "Soldata" o "Soldatessa"_

La stessa notizia data da Repubblica e dal Corriere con la prima che usa "soldata" e il secondo che usa "soldatessa". All'Accademia della Crosta di Morsano ci si chiede: quale sar' la parola corretta?

Soldata di Repubblica
Soldatessa del Corriere

lunedì 6 marzo 2017

Numeri Utili: professioni liberali in Italia (2016)

Ci informa un articolo del Sole24Ore del calo delle professioni liberali in termini di nuovi professionisti.

L'articolo fa riferimento ad avvocati, commercialisti, notai, geometri etc.

Le professioni perdono appeal: giovani in fuga...

Secondo i dati del Miur sui risultati degli esami di abilitazione per oltre 20 categorie: 
  • i candidati sono calati di quasi un terzo (-31%) in un decennio, dai 79mila del 2006 ai 55mila del 2015, anno in cui i promossi sono stati poco più di 42mila, in caduta del 28%.
  • Per la prima volta nel 2016 gli architetti registrano un saldo negativo: 4.612 i neoiscritti a fronte di oltre 4.800 cancellazioni. 
  • Federnotai registra cali record tra i praticanti: il dato peggiore a Torino con un -70% negli ultimi sei anni
  • Il 56% degli avvocati ha un reddito sotto i 20mila euro annui».

Spritz Childless: perchè gli italiani non fan figli?

"Quest'anno ci siamo persi 86mila italiani. Secondo i dati Istat pubblicati stamattina sulle "stime 2016 degli indicatori demografici", i residenti in Italia al primo gennaio 2017 erano 60 milioni e 579mila, 86mila in meno rispetto al primo gennaio del 2016 (-0,14 per cento)". Repubblica. 
L'ISTAT ha sollecitato la fantasia di titolisti di grandi giornali italiani con risultati così: "Istat, nuovo minimo storico di nascite in Italia" e "Istat, le nascite toccano il minimo storicoE gli italiani con 65 anni sono il 22,3%".

Al che al bar è nata la discussione: perchè le morsanesi e le donne della nazione che circonda il nostro paese, non fan figli?

La platea del bancone s'è divisa in due tra:

- chi ritiene che sia causa dell'edonismo rampante che non dà spazio ai pannolini e poppate tra gli aperitivi, lampade, tatuaggi, "vestitino giusto" e le vacanze a Ibiza;

- e chi ritiene che il principale imputato non siano i costumi di vita ma il costo della medesima che non incentiva l'allargamento delle famiglie e neppure a farsi una famiglia propria. Prova ne è la Francia dove le coppie francesi fan figli perchè, pare, sostenute da un welfare familiare degno di questo nome.

...e il dibattito continua

giovedì 2 marzo 2017

Numeri Utili: furti nelle case in Europa (2015)

Secondo quanto riportato dal Coriere del 2 marzo 2017 "Due milioni di furti in casa in 10 anni Ecco i numeri e il confronto nella Ue", in Italia ci sono state oltre 230 mila irruzioni indesiderate in appartamenti e ville soltanto nel 2015. 

  • In Europa l’Italia è al 6° posto della la graduatoria Eurostat-Unodc per il 2008-2014, guidata dal Belgio, Danimarca, Lussemburgo, Paesi Bassi, Svezia e Italia. Seguono Francia, Spagna e Germania.
  • A livello nazionale, secondo il Censis, c'e' stato un aumento record dei furti in abitazione, che sono più che raddoppiati negli ultimi dieci anni (+127%)
  • Dal 2006 al 2015 in Italia i furti sono stati 1.963.486. 
  • Il picco è stato registrato nel 2014 quando i furti nelle case italiane sono state 255.886
  • Quota 200 mila è stata superata nel 2011 (204.891), oltre 35 mila furti in più rispetto all’anno precedente. 
  • Nel 2006 i furti son stati 141.601 furti
  • 2008-2009 poco più di 150 mila
  • Il primato é del Nord-Ovest e della Lombardia. Asti, Pavia e Torino le province più colpite. Fenomeno in forte crescita a Milano (+229% tra il 2004 e il 2013), Firenze (+177%), Roma (+120%) e Bologna (+104%)
  • Quasi 85 mila nel Nord-Ovest, oltre 52 mila nel Nord-Est, 47.585 nel Centro, circa 33 mila al Sud e 17.433 nelle Isole.Quasi 85 mila nel Nord-Ovest, oltre 52 mila nel Nord-Est, 47.585 nel Centro, circa 33 mila al Sud e 17.433 nelle Isole.
  • In pratica in Italia viene svaligiata una casa ogni due minuti per un totale di 689 al giorno
    • Asti (9,2 furti in abitazione ogni mille abitanti), 
    • Pavia (7,1 ogni mille), 
    • Torino (7,1 ogni mille)  
    • Ravenna (7,0 ogni mille)
  • Le province in cui i furti in casa sono aumentati di più nell'ultimo decennio sono:
    • Forlì-Cesena (al primo posto, +312,9%), 
    • Mantova (+251,3%), 
    • Udine (+250,0%), 
    • Terni (+243,7%) 
    • Bergamo (+234,3%).


Spritz Loss: se il disoccupato ha 20 euro da spendere al gioco d'azzardo

Leggi qui la notizia riportata in prima pagina sulla versione digitale del giornale di udine


Oggi in bar non si parla d'altro: un disoccupato, apparentemente friulano (non si sa se straniero o qualcuno di fuori regione trapiantato qui), ha speso 20 euro per giocare al gratta e vinci.

Al che il bancone s'e' diviso tra:

- chi ritiene che spendere 20 euro per qualcosa che coltiva l'illusione di una vincita aiuti comunque il disoccupato senza soldi e magari in preda a infelicita' cronica e depressione a sentirsi meglio per pochi attimi aiutato dal cullare un'illusione;

- e chi ritiene che e' un fesso perche' se non lavora i soldi non dovrebbe buttarli via e 20 euro sono una cifra ragguardevole quando non si ha un lavoro.

...e il dibattito da quattro soldi continua anche con risvolti sul fatto che un giornale metta in prima pagina notizie come questa che altro non fanno che celebrare il gioco d'azzardo, invece che mettere in prima pagina notizie che celebrano le (sempre meno) attivita' imprenditoriali di successo (ad esempio: una commessa vinta da un'impresa friulana con un cliente estero...). #Perdire

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