domenica 29 gennaio 2012

Post di un lettore: ma i Comuni (piccoli) servono?

Caro Blog, ma servono ancora i Comuni così come si sono costituiti negli ultimi 100 anni?

Serve ancora avere un Municipio per ogni Comune in cui tutti fanno la stessa cosa indipendentemente dall'utilità e beneficio per i propri amministrati? 


Forse è tempo di costruire un Comune solo per ogni area territoriale omogenea. Qui, da noi, si può costituire il "Comune della Napoleonica".


Questo può essere un progetto virtuoso da mette in opera, per fasi, nei prossimi anni. Di fronte alla crisi di sistema, se non si cambia si muore. M.I.




1. Non è esclusivamente la crisi economica e fiscale a imporre la revisione dei tradizionali modelli istituzionali e dei modi di fornitura dei servizi. La necessità di liberare risorse finanziarie pubbliche e di risparmiare sono richieste anche dai cittadini e dalle imprese che esigono minori costi delle funzioni amministrative, qualità dei servizi e delle prestazioni, efficienza dei programmi riducendo la forbice esistente tra i "tempi della politica" e quelli dell'"economia", progetti capaci di determinare valore aggiunto competitivo e di creare nuove occasioni di sviluppo. Non è sufficiente, quindi, tagliare le Province e limitare l'erogazioni di alcune prestazioni pubblche o la privatizzazione di specifiche attività. E' l'intero insieme che va ripensato. Sono da rivedere in profondità, ad esempio, l'organizzazione della Pubblica Amminstrazione e delle autonomie locali. Non è pensabile che, in questo conteso, ogni singolo Comune compia ancora una molteplicità di operazioni in assenza di ogni valutazione sulla congruità e utilità delle attività, sui loro costi e sulla loro effettiva efficacia. Così, non si comprendono le ragioni per cui almeno una decina di funzioni amministrative (1) vengono svolte da ogni singola unità amministrativa come se un Comune piccolo e un Comune grande siano la stessa cosa, o come se il problema dei risparmi di risorse finanziarie e, di riflesso, l'imposizione fiscale locale possano venir affrontate
all'interno dei singoli confini amministrativi senza produrre ristrutturazioni consistenti.

Dall'alto vedono piú facilmente i grandi centri
2. Il confine amministrativo è una delle ragioni dello spreco e dell'inefficenza. La prigrizia culturale e l'irresponsabilità politica stanno condizionando la revisione dei modelli tradizionali o, addirittura, mettono in discussione le esperienze e i tentativi, al di là delle specifiche valutazioni sui  percorsi intrapresi nel corso degli ultimi anni anche nella nostra realtà come il progetto "Medio Friuli", che permettono di ottenere risparmi, liberare risorse, accrescere la qualità e l'efficacia operativa. La crisi attuale proprio perchè "crisi di sistema", poiché interviene sul debito, sul fisco, sull'economia e sulla produzione, non ammette soluzioni di breve periodo o congiunturali. Servono riforme strutturali. Una di queste risiede, appunto, sul superamento del confine amministrativo per giungere alla costituzione di "sistemi territoriali locali" e alla definizione in Friuli Venezia Giulia di livelli amministrativi incardinati sulla Regione, in alto, e su città e Comuni associati fra loro, in basso. Tali sistemi, formati da gruppi di Comuni di una data area territoriale permettono, meglio di altre soluzioni, di mettere a fattor comune il patrimonio territoriale (2) e procedere alla corretta gestione dei luoghi e dello spazio attraverso il governo integrato del territorio. Si tratta di incamminarsi lungo questa direzione perchè in questo modo è possibile condividere le principali decisioni riguardo l'uso del suolo (3), le connessioni (4), la difesa del patrimonio naturale e l'integrazione delle aree (5) e la programmazione di strutture collettive strategiche (6).

3. Ha ancora senso che il Comune di Castions di Strada, che ha 3.870 abitanti, svolga una pluralità di funzioni per conto proprio e con medesime procedure, peraltro molte di queste adottate per la prima volta qualche decennio fa? A che serve il campanile se poi non si vuole salire in alto e vedere lontano? Certo, ci si può mettere ai suoi piedi e prendere l'ombra! Questa domanda va, ovviamente, rivolta anche agli amministratori locali e ai cittadini di Mortegliano, Bicinicco, Gonars, Talmassons, Lestizza, Bertiolo. E' giunto il momento di individuare un Comune che assuma la responsabilità di eseguire un certo numero di attività amministrative per conto di un gruppo ampio di Comuni (7). E' tempo di progettare la revisione dei modi di essere dei Comuni e
pensare come e quando "smagrire" in termini di funzioni erogate, personale occupato, costi gestionali. Bisogna superare l'elaborazione schematica e circoscritta dei piani regolatori comunali e procedere alla pianificazione strategica, o strutturale, tra i Comuni dell'area vasta. Bisogna inviduare priorità condivise (8) nella selezione e utilizzo delle risorse finanziarie, poiché si agisce in una situazione a "scarsità crescente di risorse pubbliche", al fine di operare secondo una "logica di risultato", quindi non fine a se stessa, attraverso cui non si raggiunge solo il beneficio ipotizzato (9) quanto invece si determina valore aggiunto e si ampliano le opportunità di sviluppo e l'occupazione.

Comune della Napoleonica (o della Stradalta)?
4. La trasformazione e l'innovazione amministrativa serve anche per giungere ad un nuovo modello di sviluppo. Uno degli elementi costitutivi del modello è rappresentato dall'"autenticita'", ovvero da quell'insieme di contenuti e patrimoni storici, valoriali, relazionali, paesaggistici, naturali, agricoli, artigianali presenti in ogni singola realtà e area territoriale. Attorno l'"autenticità" è possibile costruire iniziative di qualità e sostenibili in grado di ampliare la base occupazionale, aumentare la qualità del lavoro, di far nascere nuove imprese di giovani e di donne. Ma tale elemento costitutivo non può continuare ad essere considerato marginale e residuale e, in definitiva, destinatario di politiche pubbliche di scarso valore ed effetto. In modo principale la Regione e gli stessi Comuni sono chiamati alla corenza nelle decisioni e destinazione delle risorse. Ad esempio, si tratta di superare la frammentazione del territorio, delle singole aree e siti di cui è costituito (10), di
saper organizzare lo sviluppo locale mettendo a fattor comune le risorse materiali e umane (11), di fare in modo che Comuni e la Regione si confrontino sugli strumenti di programmazione europea (12) e, infine, di dare importanza e irrobustendo il Psr (13).

Note
(1) alcuni di questi sono gli acquisti di beni e servizi, l'amministrazione finanziaria e gestione dei mutui e delle buste paga, la manutenzione delle infrastrutture e di edifici pubblici, la progettazione di opere pubbiche e direzione dei lavori, la gestione dei cimiteri e dei relativi servizi, la gestione delle biblioteche e degli impianti sportivi, la vigilanza urbana e del traffico, la prevenzione e sicurezza del territorio;
(2) è una proiezione europea e considera il capitale di tipo produttivo, cognitivo, sociale, relazionale,
ambientale, insediativo, infrastrutturale; 
(3) a titolo esemplificativo e non esaustivo, centri commerciali, zone industriali, parchi fotovoltaici di grande dimensione, attività estrattive, specializzazione del suolo a fini agricoli, impianti sportivi di rilievo;
(4) come infrastrutture viarie e ferroviarie di scala, piste ciclabili, ippovie e percosi-vita;
(5) si tratta di sic, biotopi, olle, rogge e fiumi di risorgiva, boschi;
(6) dalla costruzione di edifici e servizi per l'infanzia e asili nido alla riorganizzazione delle scuole primarie;
(7) in linea generale, acquisti, amministrazione finanziaria, manutenzione delle infrastrutture e di edifici, progettazione di opere pubbiche, gestione di cimiteri, biblioteche e impianti sportivi, vigilanza urbana e del traffico;
(8) come edifici, infrastrututre, servizi, ambiente;
(9) come già ricordato, la ristrutturazione di una villa o di un borgo, il collegamento o la messa in sicurezza di una strada, l'allestimento o ampliamento dell'asilo, il recupero paesaggistico o ambientale;
(10) questa operazione è possibile, ad esempio, sia stabilendo relazioni in grado di abbracciare l’intero sistema territoriale e ambientale, dalle risorgive poste lungo la Napoleonica fino alla laguna di Marano, attraverso la creazione di corridoi ambientali, connessioni di rogge, canali e ambiti naturali e boscati, sia integrando di parti e di piani di bacino, per giungere ad organizzare un’unica piattaforma ambientale integrando parchi, Sic, biotopi, riserve naturali, attorno a luoghi e “nodi” fisici come ville, mulini, borghi, compendi rurali;
(11) in particolare, si tratta delle risorse agricole, artistiche, storiche e naturali che possono determinare opportunità attraverso lo strumento del Piano di Sviluppo Rurale , la selezione dei progetti e di finanziamenti pubblici, siano essi comunali e regionali, verso programmi che permettano di creare valore aggiunto, comuni inziative pubblico-privato di marketing, di promozione commerciale, fiere, farmer-market, mostre e manifestazioni artistiche, incontri e visite guidate, sull'esempio di "ville aperte", così da assicurare proiezione esterna al sistema migliorandone le capacità di attrazione di imprese, investimenti, turisti, consumatori come hanno saputo dimostrare alcune manifestazioni del tipo di InterAnnia e Festa del Tartufo;
(12) è uno dei campi di iniziativa indispensabile da perseguire visto che dispone di finanziamenti, del tipo Fesr, fondo europeo per lo sviluppo regionale, congiuntamente all'utilizzo dello strumento regionale POR, ovvero del piano operativo regionale che mette a disposizione delle realtà locali parte delle risorse dell’U.E., e che sollecita gli attori istituzionali a concordare le linee di indirizzo e l'impiego dei fondi da destinare, in ipotesi, alla valorizzazione turistica delle aree protette e ad assicurare continuità tra programmi che abbracciano settori d'intervento tra loro differenziati;
(13) è il Piano di Sviluppo Rurale che, più di altri strumenti, favorisce le relazioni tra il sostegno alle attività agricole con le esigenze di specializzazione del settore e la creazione di filiere nell'ambito di un contesto ambientale da tutelare e in cui promuovere azioni virtuose al fine di tendere all’”agricoltura sostenibile” anche attraverso il sostegno ai soggetti e alle imprese agricole direttamente coinvolte nell'opera.

26 commenti:

Sotto i 4000 ha detto...

Sotto i 4000 abitanti?

Anonimo ha detto...

non hanno senso i comuni sotto i 10.000 abitanti! si duplicano molti uffici e con l-informatica si dovrebbe semplificare di molto.

Anonimo ha detto...

io temo che i comuni piu# grandi porteranno pi# potere ai partiti politic. Le liste civiche le fai nei comuni piccoli, quando sono grandi i giochi sono pi# importanti e i partiti non si farebberoscappare l-occasione

Anonimo ha detto...

vero per; si dovrebbero organizzare sul territorio senn; le preferenze non le prendono. Ora che partiti vedi a Castions? C'è la lega e il PD. Ma gli altri?

Anonimo ha detto...

Un comune grande conta di più se deve protestare per elettordotti, TAV e quant'altro. Di certo a quel punto se sei governato da uno che sta fermo nelle sue valutazioni conti di più, se invece il sindaco è organizo alla politica regionale sei fregato perchè la sua decizione sarà inoppugnabile ed avrà effetti per 10-15 mila persone in un colpo solo.

Anonimo ha detto...

e chi rappresenterebbe le frazioni?

Anonimo ha detto...

le frazioni? Dovrebbero attivarsi per avere dei candidati che possono vincere e non buttare gente alla rinfusa come adesso

Teglio ha detto...

io vedo bene la concentrazione dei paesi attorno a comuni più grandi: significa che se fai una palestra la fai bella grande e serve una comunità intera. Se fai un teatro lo fai grande per tutti, se fai una zona industriale serve a tutti. I tempi dell'ognuno ha tutto piccolo e insufficiente dietro l'orticello sono finiti. Siamo in tempi di grande ed efficiente a pochi km da casa.

Calalzo ha detto...

Credo sia solo una questione di tempo prima che ci si renda conto che un comune con una sola frazione è anacronistico e dispendioso. Peccato non si possa accorparsi con Gonars.

Anonimo ha detto...

Il bello è che alle passata amministrative di Castions si sono presentati 80 candidati. Se si fa un comune di 15.000 abitanti avremo 400 candidati? Ce casin!

Anonimo ha detto...

a Lestizza è andata peggio! 5 candidati sindaco!

Anonimo ha detto...

eliminiamo le provincie e facciamo comuni più grandi, sembra l'uovo di colombo dell'efficenza e dei tagli ai costi inutili. Troppo facile da vedere?

Sindaco di casa mia ha detto...

Non sono d'accordo con l'accorpamento di comuni perche' credo fermamente che il rapporto diretto con il proprio sindaco sia la cosa piu' importante che ci sia rimasta dopo le derive del maggioritario ad ogni livello della politica nazionale e regionale. Pensiamo che in parlamento sono tutti nominati e quindi fuori dal controllo dei cittadini e senza responsabilita' diretta nei confronti degli elettori. A livello regionale poi non ne parliamo: si viene eletti con le preferenze e questo va bene (salvo dove ci sono i listini bloccati della Minetti) ma poi in giunta il presidente puo' mettere fino a 8 assessori non eletti (i quali si prendono stipendio e pure vitalizio!!!). Gente non eletta che poi si ritrova ad avere dei poteri fortissimi (e in regione FVG c'e' gente che da non eletta gestisce centinaia di milioni). L'unico controllo che e' rimasto a noi sudditi e' sull'attivita' del sindaco che vediamo al bar e lo strigliamo per bene se non lavora come dovrebbe. Se ora accorpiamo i comuni, vero che risparmieremmo in uffici duplicati e servizi inefficienti ma perderemmo in responsabilita' degli amministratori nei nostri confronti. Come vai a far valere i tuoi diritti di morsanese ad un sindaco nato a Lestizza?

Sindaco di casa mia ha detto...

Non sono d'accordo con l'accorpamento di comuni perche' credo fermamente che il rapporto diretto con il proprio sindaco sia la cosa piu' importante che ci sia rimasta dopo le derive del maggioritario ad ogni livello della politica nazionale e regionale. Pensiamo che in parlamento sono tutti nominati e quindi fuori dal controllo dei cittadini e senza responsabilita' diretta nei confronti degli elettori. A livello regionale poi non ne parliamo: si viene eletti con le preferenze e questo va bene (salvo dove ci sono i listini bloccati della Minetti) ma poi in giunta il presidente puo' mettere fino a 8 assessori non eletti (i quali si prendono stipendio e pure vitalizio!!!). Gente non eletta che poi si ritrova ad avere dei poteri fortissimi (e in regione FVG c'e' gente che da non eletta gestisce centinaia di milioni). L'unico controllo che e' rimasto a noi sudditi e' sull'attivita' del sindaco che vediamo al bar e lo strigliamo per bene se non lavora come dovrebbe. Se ora accorpiamo i comuni, vero che risparmieremmo in uffici duplicati e servizi inefficienti ma perderemmo in responsabilita' degli amministratori nei nostri confronti. Come vai a far valere i tuoi diritti di morsanese ad un sindaco nato a Lestizza?

Anonimo ha detto...

sicuramente con comuni grandi le frazioni avrebbero delle rappresentanze ad hoc tipo comitati di quartiere. Le efficenze di scala credo che giustifichino qualche perdita di rappresentanza formale. Se perdi il sindaco che incontri al bar ma trovi palestre fruibili da tutti, un servizio di trasporto magari interno al comune che si mantiene perche' il comune e' grande e puo' permetterselo (pensa a un pulmino che porta gli anziani dal medico e gira lungo tutto il comune) o la possibilita' di ottenere contratti di fornitura gas e acqua per i locali pubblici a prezzi piu' vantaggiosi perche' la domanda sarebbe piu' alta se il comune e' grande ed ha piu' edifici pubblici in gestione e via dicendo. Secondo me il gioco vale la candela.

Anonimo ha detto...

forse avrebbe senso accorpare comuni sopra la Napoleonica e quelli sotto. Castions, Talmassons e Lestizza?

Anonimo ha detto...

Secondo me Mortegliano e' un bel centro e si presta a fare da capoluogo. Castions o Talmassons non hanno la stessa importanza nonostante ci sia un pezzo da novanta della politica provinciale a reggere Talmassons. Ci sono comuni che sono capoluoghi per vocazione, pensate a Palmanova che e' grande come Gonars ma che ha una sua importanza che pure il suo sindaco viene da fuori perche' Palmanova gli da' un'aurea maggiore sulla scena politica regionale.

Anonimo ha detto...

Comuni piu' grandi comporterebbero piu' accentramento della politica perche' vincere le elezioni sarebbe piu' difficile.....i migliori verrebro fuori.

Anonimo ha detto...

All'nonimo dei migliori che vengono fuori dico che in Italia quando ci sono torte da spartire non le fanno spartire a tutti! Vedrai che i soliti marpioni si metteranno d'accordo per circondarsi da yes-men che dicono di si pur di avere poltrone. Invece dei migliori andrebbero avanti i ruffiani!

Numero di visitatori ha detto...

Segnaliamo che il numero di visite ieri ha toccato il record di 203.

Anonimo ha detto...

il tema interessa alla gente perche' il comune e' come le scuole elementari: la cosa piu' vicina al cittadino che ci sia.

Vitellozzo Silverdeschi Vantelli della Calastorta ha detto...

31.01.12 09:03:24 Presidenza del consiglio dei ministri Italia xxx.xxx.xxx.xxx Explorer 7 Windows XP

Anonimo ha detto...

oltre 200 visite; oltre 20 commenti. Dibatit Morsanés potrebbe ora allestire un forum non virtuale, cioè un primo dibattito pubblico, chiamando volti e voci ad esprimersi sul tema e sui problemi che esso comporta. In ogni caso, "ben fate". Mauri (M.I.)

michi ha detto...

Ma che "palle" con questa storia che "grande" è sempre sinonimo di più efficiente e di meno costoso!

In uno Stato come quello italiano dove le spese militari risultano aumentate del 10% solo nel 2011 e in cui ci si appresta a spendere l'ira di Dio per i caccia-bombandieri F35.... si continua ancora con la "fesseria" del costo dei piccoli comuni?

Oltre tutto è sufficiente unire i servizi dei vari comuni per avere già un ottimo risparmio: e questo molto spesso viene già fatto in maniera autonomia dai comuni.

Non è ora di smetterla di gingillarsi con questo tema (fusione piccoli comuni) e iniziare invece a discutere dei veri centri di spreco di denaro pubblico?

Suggerisco di andare a verificare i bilanci dei grandi Comuni come Roma, Milano, Torino, Palermo, ecc. Oppure andare a verificare l'entità delle spese militari italiane (in particolare il costo delle missioni all'estero). Oppure andare a verificare quanto costa mantenere il Quirinale o il Parlamento italiano. E altro ancora. Non c'è che l'imbarazzo della scelta!

E invece no! Si perde tempo a discutere del risparmio, forse, di pochi spiccioli...

Scusate lo sfogo, ma non se ne può più di queste infinite discussioni senza senso che paiono messe in piedi solo per distogliere dai veri sprechi di denaro pubblico.

REFERENDUM: A CAMPOLONGO E TAPOGLIANO CON VOTO ELETTRONICO ha detto...

REFERENDUM: A CAMPOLONGO E TAPOGLIANO CON VOTO ELETTRONICO


Il consiglio regionale ha approvato la richiesta di referendum per la costituzione, in seguito a fusione dei due enti, del comune di Campolongo Tapogliano.[2]

In data 25 novembre 2007 i cittadini di Campolongo al Torre e Tapogliano si sono espressi favorevoli con l'85,47% dei voti.[3]


http://www.regione.fvg.it/rafvg/comunicati/comunicato.act?dir=/rafvg/cms/RAFVG/notiziedallagiunta&nm=20071110124655002

Campolongo_Tapogliano ha detto...

Il comune è stato costituito nel 2009 per fusione dei comuni Campolongo al Torre e Tapogliano

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