lunedì 30 giugno 2014

Numeri Utili: Cause di Morte in Italia (2011)

29/06/2014 LINKIESTA

Di cosa si muore in Italia

Le principali cause delle nostre morti secondo l'ISTAT: 


Secondo i dati Istat rielaborati dall’Istituto Superiore di Sanità, Iss, (che si possono interrogare in questo database) la principale causa di morte nel 2011 sono state le malattie cardio-circolatorie, poi i tumori, infarti e ictus.

A spanne Morsano si inserisce perfettamente nella media nazionale. 

Ebola fuori controllo?

sabato 28 giugno 2014

Basta Immigrazione! (o no?)


L'Inghilterra è inondata da giovani italiani in buona parte laureati. Nel 2012 la Gran Bretagna ha superato il Belgio quanto a numero di residenti italiani con la differenza che mentre in Belgio si andava a fare i minatori e si aveva la quinta elementare, da diversi anni si va a Londra a fare i professionisti e con una laurea in tasca. Naturalmente non mancano i camerieri, baristi e lavoratori generici.

Ogni mese il consolato italiano di Londra conta fino a 800 iscrizioni all'AIRE (il registro degli Italiani residenti all'estero) e comunque il numero complessivo di italiani emigrati in Gran Bretagna nel solo 2013 è stato di oltre 13.000 trasferimenti. E questi sono i numeri ufficiali, poi ci sono quelli che son finti turisti e si fermano lì a cercar lavoro.  La Germania segue con 11.600 italiani emigrati là nel 2013.

In totale, nel 2013 sono espatriati ben 126mila italiani contro i 106mila del 2012. Per contro, l'immigrazione verso l'Italia è calata ai 307mila arrivi del 2013 dai 350mila del 2012.

D'altronde in Italia solo il 16% di chi ha studiato ha fatto un salto di qualità sociale rispetto alla famiglia (fonte Censis). Indicatori indiretti di immobilità sociale fortemente radicata che rende abbastanza ironico il fatto di andar a cercare meritocrazia nel paese dopo il principe Carlo, e tutto l'ambaradan, sono lì per puro diritto di nascita.

Ma come la prenderanno gli inglesi ad essere invasi dai barconi pieni di migranti italiani abbandonati dagli scafisti low cost a Stansted?

Beh, lo UKIP (partito indipendentista britannico), il partito del leader carismatico Nigel Farage  ha raccolto il 27% alle recenti elezioni europee. Qui sopra un volantino elettorale recapitato in una casa a Londra. Recita più o meno così:

"4.000 cittadini dell'Unione Europea vengono a vivere in Gran Bretagna ogni settimana. Non possiamo fermarli alla frontiera perchè sono cittadini europei, ci fregano lavoro e abbassano i nostri salari, mettono sotto pressione il sistema sanitario nazionale e i servizi pubblici".

Manca solo un "gli Italiani portano l'ebola" e poi il cerchio si chiuderebbe.

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Vedi
"Il Giornale: Ecco perché Farage sbaglia ad allearsi con il razzista Grillo"

La nazionale Svizzera come apparirebbe senza giocatori di origine estera 

venerdì 27 giugno 2014

Idee Morsaniche: il copri specchietto con i colori della squadra del cuore

"In Olanda xe legal, qua invece no!" é la strofa di una famosa canzone dei Pitura Freska che é risuonata questa mattina nella testa del morsanico che ha notato una curiosa dimostrazione di tifo mondiale nel parcheggio aziendale.

In questo caso si tratta di "copri specchietto retrovisore" in tela eslaticizzata che porta i colori ed il simbolo della squadra di calcio dell'Olanda. Nei mondiali in corso la squadra di Robben incontrerá il Mexico agli ottavi e i tifosi olandesi sono in fermento, come pure le loro auto. 

Cosí si é subito notato quello che manca nel panorama della gadgetteria morsanica: il copri specchietto con i colori del Morsan, o con i colori dell'Udinese, o con i colori della Nazionale o con i colori dei borghi...

Un'idea che vale la pena importare dall'Olanda, assieme a tante altre cose. 




giovedì 26 giugno 2014

Motiva il Friulano: Nepotismo



Per motivarsi é importante avere delle immagini forti che ti diano la carica! La carica di ottimismo Tipicamente Friulano!

lunedì 23 giugno 2014

Se il Professionista non fa il sopralluogo ma ti chiede 150 euro per il certificato (che compili tu)



La domanda che tutti in bar si fanno è: come mai gli ordini professionali non protestano con il legislatore quando ci sono ulteriori incombenze burocratiche per cittadini? (ricordiamo che a detta degli ordini professionali, gli ordini professionali sono a tutela degli utenti)

Cittadini che, guarda caso, per disbrigare le ulteriori incombenze cartacee devono pagare un professionista che, nel caso qui sopra, vidima... un'autocertificazione fatta dagli stessi utenti.

Ma se mi autocertifico, perchè devo anche pagare un professionista (nel caso in questione 150 euro)?

O vieni qui e fai il tuo lavoro e ti pago o altrimenti fatemi autocertificare a gratise. O no?

domenica 22 giugno 2014

Spritz Immunity: Torna l'Immunita' parlamentare per il Senato non eletto

Grande dibattito in bar a Morsano. Mentre i giornali vicini al governo e tutto il mondo della politica schieratori con il papa politico, Renzi [nel senso che come i cattolici quando si nomina un papa diventano tutti, ma proprio tutti, devoti followers di quel papa, anche nei partiti tutti si schierano, pedissequamente, col caro leader].

Le ultime notizie sulle riforme hanno raccolto la viva soddisfazione tra la Morsano che non va a votare perche' schifata dalla politica di quei partiti che controllano il paese attraverso il colloccamento di mediocri nelle 8.000 societa' partecipate [partecipate da enti locali di ogni ordine e grado] e attraverso un sistema tangentizio e spartitorio che passando tra appalti truccati e consulenze farlocche pompa la spesa pubblica, non porta a termine le opere e goccia dopo goccia manda il paese a pancia all'aria scaricando sul debito pubblico [ergo sulle tasse e sulle generazioni future] tutte queste inefficenze.

Soddisfazione [de cagarse] perche' secondo i piani anziche' chiudere il Senato e farne un grande museo, se
ne avra' uno fatto da nominati con tanto di, udiamo udiamo, immunita' parlamentare [vedi "Ecco come sarà il nuovo SenatoE torna l'immunità parlamentare"].

Cosi la platea s'e' divisa tra...

# chi e' sconfortato dalla ben nota bassa capacita' di giudizio dei partiti, dalle note fedine penali di chi continua a prendere incarichi, e dall'inutilita' di una votazione del 1993 in seno al parlamento che rispecchiando la voce della gente aboli' l'immunita' parlamentare

# e chi e' al settimo cielo perche' cambiare tutto per non cambiare niente e' bellissimo.

e dibattiamo cosi', facciamoci del male


venerdì 20 giugno 2014

Morsano Tic-Toc: a quando un Water intasato da un virus informatico?

Roba da suogno
Internet of things, o internet delle cose, é un concetto che in soldoni fa riferimento a migliaia di sensori che autonomamente trasmettono segnali via Internet e azionano delle reazioni grazie a questi segnali. Ad esempio un sensore nel vaso dei fiori segnala ad una centralina che manca acqua e avvia autonomamente l'irrigazione.

Il futuro prossimo venturo ci porterá sempre piu' connettivita' tramite sensori inclusi i sensori negli elettrodomestici. Il che espone tutta l'abitazione a virus e attivita' illecite da parte di teppisti della rete altrimenti noti come hacker.

Ha fatto scalpore la notizia del primo frigo attaccato da virus ("Cyber criminals hack a REFRIGERATOR") nel dicembre 2013. A pensarci bene, tutti gli oggetti "smart" della casa del futuro (piú o meno prossimo) potrebbero essere esposti ad attacco inclusa l'automobile (Beware the fridge? Hackers targeting ‘smart’ home appliances). 

Occhio ai virus: staphylococcus.pif
Al che, nella Morsano che guarda avanti, si sta pensando al cesso.

Beppe Grillo, in un suo discorso recente, ha portato all'attenzione delle masse un cesso intelligente che usano in Giappone e che, pare, possa anche fare qualche tipo di analisi del prodotto azotato del metabolismo organico.  

Peró, il bar morsanico, si é concentrato sui possibili attacchi di hacker al cesso di casa. La cosa non é triviale se anche Yahoo Fianace rilancia l'ipotesi nell'articolo "Even Toilets Aren’t Safe as Hackers Target Home Devices". 

In pratica, un hacker potrebbe far aprire la tavoletta, spruzzare acqua, far riscaldare la temperatura dell'acqua o mandarla fredda alterando i sensori e i controlli impostati dall'utilizzatore finale. Peggio, se davvero alcuni modelli dovessero fare delle analisi di base, potrebbero avere accesso ad alcune informazioni sensibili sulla salute dell'utente. 

Al momento ci sono delle questioni tecnologiche ancora in piedi (es. mancanza di protocolli standard per l'interoperatibilitá tra sensori) peró prima o poi ci arriveremo alla "smart house" e dai primi frighi hackerati nella storia dell'umanitá si arriverá ai primi cessi sabotati elettronicamente pure a Morsano.

Vediamo tra quanto ...tic-toc, tic-toc

giovedì 19 giugno 2014

Se il Degrado urbano spinge all'azione diretta i Cittadini


Ci hanno segnalato una notizia di qualche giorno fa sul Messaggero Veneto:
"Allarme ad Aquileia per il degrado del porto fluviale" La Fondazione si rivolge alla Soprintendenza: "Vogliamo gestirlo noi". L’accordo è possibile. Polemiche rientrate sul ritardo degli sfalci e sulla poca manutenzione della zona

Essenzialmente é la solita bestia nera delle amministrazioni pubbliche: la manutenzione ordinaria (e pure straordinaria) contro l'impotenza (e il relativo fastidio) dei cittadini che vedono le strutture andare in degrado e l'amministrazione pubblica fare spallucce.

A Palmanova son finiti citati a livello nazionale da Gian Antonio Stella che a Sanremo Stella elogia i volontari friulani come esempio positivo per la pulizia dei bastioni fatta.
Il caso di Aquileia é ovviamente un caso importantissimo per le ovvie ragioni intuibili, peró chi ci ha segnalato l'articolo sottolinea che ogni paese ha i suoi degradi, i suoi fastidi e le sue spallucce.

mercoledì 18 giugno 2014

Morsano Tic-Toc: Paese «Smoke Free»

In un post pubblicato domenica 6 dicembre 2009 intitolato "Morsano n.1": Primo Paese al Mondo Completamente Senza Fumo", si ipotizzava come il paese avrebbe potuto essere il primo paese al mondo a vietare il fumo. Nella foto del post si faceva vedere un cartello di una spiaggia Californiana dove il fumo era totalmente bandito.

Ora il Corriere della Sera pubblica la notizia "Bibione, la spiaggia «smoke free»". "C’erano una volta i mozziconi abbandonati sulla battigia e le zaffate di tabacco miste all’aria carica di salsedine. C’erano, e adesso non ci sono più. Almeno a Bibione, località balneare in provincia di Venezia, prima spiaggia senza fumo in Italia. Il divieto, stabilito da un regolamento comunale, conforme alla legge Sirchia, che vieta il fumo nei luoghi pubblici chiusi, riguarda il tratto compreso tra la riva e la prima fila di ombrelloni, il più affollato da bambini e famiglie, e si estende per un ampio tratto di costa, circa 9 chilometri". 

Anche la vicina Lignano si adegua. "Lignano, in spiaggia scatta il divieto di fumare". Il Comune ha approvato il nuovo regolamento di gestione del demanio marittimo e disciplina delle attività balneari. Niente sigarette in presenza di bambini fino a 12 anni e di donne in gravidanza.

Chissa' se un giorno si vedranno simili divieti anche nelle aree scolastiche e nei parchi giochi dei nostri paesi e piu' in generale nei luoghi pubblici...

...tic-toc, tic-toc 

Un polmone verde che sia d'esempio ai ragazzi

martedì 17 giugno 2014

Ennesima ondata di furti: solite bande, soliti pali

Notizie dalla vicina Gonars: mentre nell'asilo parrocchiale di Gonars si stava svolgendo la festa di fine anno (venerdi 13 giugno, nel tardo pomeriggio), una banda organizzata di malviventi ha compiuto razzie in diverse abitazioni del paese (a partire da quelle di alcune persone che erano alla festa).

Sempre più gli occhi sono puntati sui pali locali.

Le bande che operano in zona arrivano generalmente da un ben preciso paese dell'Est e si appoggiano ad appartamenti in provincia dove stabiliscono una base temporanea per un breve periodo di tempo. Dopo di chè spariscono per alcuni mesi, per poi tornare.

Un problema che non è destinato a finire visto che le frontiere sono aperte. Le Forze dell'Ordine non abbassano la guardia ma anche ai cittadini son chiamati a prendere provvedimenti (installare allarmi, e sbarre alle porte) e "star su con le orecchie".

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Per referenza:

«Silicon Valley», amara realtà



A quanti sognano di andare a Silicon Valley... prendetevi un digestivo perchè se c'è un ambiente di squali (dopo la City e Wall Street) è proprio quello del mondo dell'IT e delle start-up ...

... a Settembre anche in Italia.

E solo se siete bastardi dentro!

PS nessuno regala niente

lunedì 16 giugno 2014

Burokrazia demotivante...

«Troppa burocrazia, rinuncio ai contributi» E a pochi km il caso di Ponte Meduna 

di Chiara Benotti
Il presidente della Filarmonica di Sacile: «Per darmi i fondi la Regione vuole un pacco di moduli alto un centimetro. A che serve? E' troppo complicato, abbiamo lasciato perdere»

D'altronde, chiedere a un burocrate di ridurre la burocrazia è come chiedere a un alcolizzato di insegnare a bere in maniera responsabile. 


Itinerari della Grande Guerra

Perché gli americani chiamano il calcio “soccer”


Soccer pronunciato a morsano suona soce-r in realtà va pronunciato sokker. Comunque qui la storia di come divenne una parola alternativa a Football: Perché gli americani chiamano il calcio “soccer”

venerdì 13 giugno 2014

Angolo di Storia: fu un funzionario friulano a far nascere il programma europeo di scambio universitario "ERASMUS"

L'allora rettore consegna al dott. Lenarduzzi la laurea
ad honorem dell'università di Udine
Sulla rivista "Friuli nel Mondo" di Marzo-Aprile 2014 a pagina 38 c'è un'intervista a Isabella Lenarduzzi, imprenditrice belga nipote di un friulano che emigrò nel secondo dopoguerra per lavorare nelle miniere di Charleroi.

Il padre, Domenico Lenarduzzi, è presidente del Fogolar Furlan di bruxelles e, cosa importante che i più non conoscono, fu un funzionario della Commissione Europea dove entrò contando su due lauree in Scienze Politiche ed Economia. Terminò la sua carriera come direttore generale per l'educazione e la cultura. In questo contesto, la rivista edita dall'Ente Friuli nel Mondo, nota come fu proprio lui ad essere uno dei padri di "uno dei progetti educativi più geniali: l'Erasmus".

Vedi anche "La nascita di Erasmus raccontata dal suo padre putativo", "Bartolini e Lenarduzzi dottori honoris causa" e "A Domenico Lenarduzzi, padre dell'Erasmus, il premio Odorico".

Almeno una decina di morsanesi ormai hanno usufruito di questo progetto di scambio tra università europee. Ora chi parte potrà dire che è grazie ad un'idea anche friulana.

Wikipedia riporta che la nascita fu frutto di un'idea dell'associazione studentesca AEGEE ma evidentemente poi fu recepita in Commissione Europea. A proposito, uno dei fondatori di una sede dell'AEGEE, AEGEE Trieste presso l'università della città giuliana è di Morsano. Tanto per chiudere il cerchio. Omnia revertunt ad praedium Murciani.


PS l'esperienza Erasmus più mitologica appartiene al morsanese che all'università di Las Palmas in Gran Canaria, nelle isole Canarie.)

giovedì 12 giugno 2014

Numeri Utili: Fondi Pensione in Italia (2013)

I dati Covip, relativi al 2013, ci raccontano che:
  • a fine 2013 circa 6,2 milioni di lavoratori hanno aderito ai fondi pensione
  • le risorse totali destinate alle prestazioniammontano a 116,4 miliardi di euro, in crescita dell’11,6% rispetto al 2012. 
  • Ovvero una massa che pesa il 7,5% del Pil e il 3% delle attività finanziarie delle famiglie. 
  • A fronte di tali risorse i fondi hanno totalizzato un patrimonio di circa 86 miliardi, poco rispetto ai fondi pensione esteri ma comunque un discreto tesoretto.
  • La metà di questi 86 miliardi, infatti, sono investiti in titoli di stato. Di questi 43 miliardi circa 27 sono investiti in titoli di stato italiani, altri 8,5 in bond tedeschi e 11,5 in bond francesi. 
  • la quota investita negli immobili è appena il 3,4%.
  • Questi denari, dovendo garantire prestazioni presenti (5,4 miliardi nel 2013) e soprattutto future, vengono investiti dai gestori, 





mercoledì 11 giugno 2014

Spritz Immigrant Workers: Se l'operaio arriva dai paesi emergenti e con stipendi da paesi emergenti

Oggi dal meccanico due paesani stavano discutendo della crisi di lavoro e da come questa sia esacerbata dalle migrazioni di lavoratori a basso costo da una nazione all'altra a seconda della necessità.

Che gli immigrati in genenre tendano ad accontentarsi di molto meno dei cittadini residenti è un fatto della vita. Lo sanno gli studenti che vanno in Erasmus all'estero e di solito si ammassano a vivere in 4/5 in appartamentini molto peggiori di quelli da fuorisede che lasciano in patria. Lo sa anche chi è emigrato per un breve periodo di lavoro che di fatto si è accontentato di una sistemazione spartana pur di lavorare e di stipendi quasi sempre più bassi nonchè di mansioni generalmente tra le più basse.

Lo sanno gli Italiani che nel 2009 furono al centro di proteste in Gran Bretagna perchè accusati di lavorare a stipendi più bassi degli operai locali e quindi metterli fuori mercato (vedi "GB, sale la protesta contro gli italiani "Sporchi immigrati ci rubate lavoro"). Nella storia gli Italiani han subito di questi attacchi anche in forma grave come il pogrom scatenatosi in Camargue, il 17 agosto 1893, contro i lavoratori stagionali italiani impiegati nelle saline francesi di Aigues-Mortes che provocò 8 morti, 14 dispersi e 99 feriti. E’ passato alla storia come il “Massacre des Italiens”.

C'è poi il discorso dei professionisti, per lo più ingegneri che arrivano nei mercati occidentali da certi paesi emergenti dove le università sono buone e i costi di un professionista fino a 10 volte inferiori a quelli del suo omologo Europeo o Americano. Un caso su tutti è l'industria IT dove gli informatici indiani la fanno da padroni. Casi abbastanza tipici in questo settore sono quelli di ingegneri che come promozione vengono trasferiti in America (destinazione primaria) o in Europa (considerata una meta secondaria), e dove lavorano 15 ore al giorno (inclusi i weekend) con stipendi più bassi dei colleghi locali. A loro basta essere in occidente, cosa vista come un premio e per meritarselo lavorano ancora più sodo. Son bravi e ipercompetitivi. E soprattutto, han fame di crescere e guadagnar soldi. Cosa che noi abbiam smesso di avere dagli Ottanta della Milano da bere in poi.

Questi son livelli di competizione del lavoro che toccano solo una sparuta minoranza di morsanesi ma quello che tocca un po' tutti da vicino sono gli operai dei più nuovi membri dell'Unione Europea (essenzialmente la Romania) che vengono trasferiti in Friuli per lavorare a dei progetti a tempo determinato. Finito il progetto di costruzione tornano in patria.

Il fatto è che vengono pagati 7 euro all'ora contro un costo orario di un operaio nostrano di 20 euro. Una grossa azienda friulana ha pure squadre di operai che arrivano da paesi asiatici e che, pagati 500 euro al mese, soggiornano vicino agli stabilimenti per poi tornare in patria a progetto terminato.

Non c'è lavoro e quando c'è, viene svolto da personale straniero che accetta stipendi più bassi (e condizioni di vita peggiori, ma verosimilmente migliori di quelle in patria.

Paghi 4 al costo di 1
Ci sono episodi di schiavismo vero e proprio come testimoniato dalle centinaia (si, centinaia) di immigrati del subcontinente indiano morti finora in Qatar nei cantieri degli stadi per i Mondiali del 2022. Son cantieri sotto il sole del deserto a oltre 50 gradi... (vedi Mondiali 2022, un bollettino di guerra: in Qatar 400 morti). 

Da noi non si raggiungo per fortuna quegli eccessi. Ci son lavoratori stranieri inquadrati a nero spesso come braccianti agricoli, tutta gente che viene qui e lavora, spesso sfruttata al massimo nel totale silenzio e nella più completa invisibilità mediatica. Avete mai letto un'intervista a queste persone? O una loro testimonianza mediatica? Son spesso clandestini quindi si guardano ben dal venire allo scoperto e la loro situazione di sfruttamento resta irrisolta. 

Il problema della concorrenza a basso costo esiste ovunque nel mondo occidentale ed a tutti i livelli, sia tra i professionisti che tra gli operai. Tuttavia, a livello numerico sono gli operai ad essere di più e ad essere sempre più sottopressione. Cinicamente, e d'altronde pure realisticamente, chi guarda con positività all'immigrazione perchè, si dice, tanto sono le mansioni più banali ad essere soggette alla concorrenza della manodopera non specializzata dell'immigrato medio. In più l'immigrazione tiene l'inflazione da lavoro bassa. In altre parole, il costo del lavoro (quantomeno per una porzione di mansioni) si mantiene basso. Però è innegabile che le cronache economiche e le statistiche ci informano che sempre più la nuova povertà non è dei disoccupati ma è dei sottocupati (di cui la parte più vulnerabile sono le donne e i giovani appena entrati nel mondo del lavoro). 

Lavorare ed essere sotto la soglia di povertà è purtroppo una situazione sempre più comune.

La platea del bar si è presto divisa tra...
- chi dice che i tempi sono cambiati e che si deve essere competitivi con la conoscenza, l'istruzione e la specializzazione, tutte cose che non possono essere importate dai paesi emergenti

- e chi sostiene che si dovrebbero regolamentare i flussi di lavoro e che non dovrebbe essere permesso lavorare a 7 euro l'ora

...e il dibattito continua

martedì 10 giugno 2014

Metti una foto stereotipica della nazionale: Inghilterra vs Italia

Rispettare la scaletta: Inghilterra vs Italy

Nella comunità internazionale morsanica appoggiata nelle scrivanie di Londra è scoppiata la bagarre.

Il pomo della discussione è l'accostamento delle foto della nazionale di calcio inglese e di quella italiana nel momento dello sbarco dall'aerero che le ha portate in Brasile per i mondiali 2014.

Si lascia alla libera interpretazione del lettore la verifica di tutti gli stereotipi possibili ed immaginabili tra le due nazioni, culture, società...

Per inciso, la ben allineata Inghilterra, terra di pecore dall'ottima lana e terra delle code, veste un completo Marks & Spencer (la "Standa" britannica, per capirci) mentre i cappelloni con occhiali da sole e gel ben spalmato, prontamente allineati "all'italiana", vestono Dolce&Gabbana.

E ci confermano che gli sfottò tra le due fazioni, negli uffici londinesi stanno continuando alla grande.

Spritz Sand Pit: le Cave sono risorse naturali a buon prezzo?

Quello che l'attività estrattiva rende ai comuni è da sempre fonte di dibattito. Il blog aveva parlato di cave in alcune occasioni del passato ed ora ci viene segnalato questo articolo del quotidiano "Il Friuli": 

"Risorse naturali a buon prezzo

"Regione e Comuni ricavano circa sette milioni di euro all’anno dalle concessioni su attività estrattive, derivazioni idroelettriche, spiagge e legname, cifra inadeguata secondo molti"


Si citano dati di Legambiente che riporta come in Friuli Venezia Giulia siano attive 68 cave che versano agli enti pubblici per le sole ghiaie, 420mila euro all’anno (a fronte di 9 milioni 553mila euro di giro d'affari). In pratica sul ricavo totale, le amministrazioni pubbliche ricevono il 4.4% mentre, ad esempio, in Gran Bretagna siamo al 20%. 
Buse a je buse (vecchio proverbio minimalista friulano)

Ad ogni modo la discussione si divide facilmente tra chi ritiene che venga versato troppo poco,

- e chi ritiene che in questo momento di crisi dell'edilizia e delle opere pubbliche al rallentatore, aumentare le contribuzioni da parte dei cavatori ammazzerebbe un settore in affanno

...e il dibattito continua




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Vedi anche:

domenica 8 giugno 2014

Numeri Utili: Pioppicultura (2013)

Il pioppo italiano è il più ricercato, per qualità, al mondo.


  • Dai 165mila ettari dedicati alla pioppicoltura negli anni ’60 siamo passati ai 55mila ettari odierni.
  • Un accordo tra 5 regioni italiane (Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Veneto) si pone l’obiettivo di riportare la pioppicoltura ai 100mila ettari di coltura
  • Il consumo di solo legno di pioppo in Italia è attualmente di 2.500.000 metri cubi, coperto solo per 950.000 metri cubi dalla produzione nazionale
  • Il dato colloca l’Italia come quinto importatore mondiale di legno e primo importatore di legno da ardere
  • La Regione FVG quindi pone un grande interesse alla pioppicoltura, settore che permette possibilità di sviluppo e si propone di raddoppiare gli ettari da destinare a pioppeto per dare impulso alle nostre industrie (aprendo anche a spazi sinora off limits, quali zone SIC, siti di interesse comunitario, ad esempio ex basi militari, e naturalistici quali rive dei fiumi per la proprietà del pioppo di ridurre i rischi idrogeologici. 

sabato 7 giugno 2014

Il problema del lavoro e dell'immigrazione


Traduzione: "Ovvio che gli stranieri rubano il tuo lavoro. Ma forse, se qualcuno senza conoscenze, soldi e che neppure parla bene la nostra lingua riesce a rubarti il lavoro, vuol dire che sei una merdaccia".

...sti cazzo di ingegneri indiani! 

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Vedi Morsano sotto la media regionale per imprenditori stranieri: dal paese vicino qui non si passa!

venerdì 6 giugno 2014

Numeri Utili: Costo della Benzina rapportata al costo del Petrolio (2013)


Il petrolio va giù ma la benzina resta su. Qui i dati rapportati al massimo storico del prezzo del barile nel 2008. Fate voi...

I BLOG di Lista che fine faranno?

IN UN MONDO IDEALE, si vedrebbero delle discussioni articolate sui blog sui temi più importanti della vita amministrativa comunale, rimbalzarsi tra blog di lista di maggioranza e i blog delle liste di minoranza. 

Invece, l'evidenza empirica ci dice che i blog legati alla politica locale funzionano solo quando c'è più necessita di comunicazione e cioè in campagna elettorale. Nei circa 2 mesi di campagna elettorale si nota un'impennata di post e la relativa creazione dei blog delle liste nuove (es. Lista civica "Si può fare"). Poi, a partire dal giorno dopo le elezioni iniziano a diradarsi i post fino al collasso e la cessazione delle attività. Cessasione che può avvenire fin dal giorno dopo le elezioni oppure entro un anno dalle elezioni.

Inoltre la cosa cambia a seconda che la lista sia in carica (es Coltiviamo il Futuro) e che quindi abbia strutturalmente più interesse a comunicare quello che sta facendo e le decisioni prese, o che sia all'opposizione dove potrebbe avere delle battaglie da portare avanti o, infine, che si tratti di una lista fuori dal consiglio. In quest'ultimo caso il blog viene o rimosso dalla rete oppure resta li, totalmente inattivo (es. Progetto Comune). Ci son poi i blog individuali di consiglieri (es. CONTROMANO...) ma nei piccoli comuni sono rari sebbene tendano ad essere estremamente più attivi dei blog di lista (dove le strategie di comunicazione seguono un iter di gruppo per sua natura più lungo) e sono molto seguiti perchè ai lettori piace sentire più campane. 

Poi dipende se si tratta di un blog di partito o meno. I blog di partito hanno vita più longeva (es. LEGA NORD Castions) anche se non sempre (es. GIORNALE PDL GONARS) per le battaglie locali che si ispirano a temi di valenza nazionale del partito di riferimento.

Alcune liste hanno la funzione blog all'interno del sito di lista (vedi http://www.tradizioneefuturo.org al link Interno "Piazza Virtuale")

Son scelte.

Gestire un blog porta via tempo ma potrebbe valere la pena visto che, spannometricamente, si osserva che un buon 10% della popolazione, in modo continuativo o saltuariamente, un'occhio ai blog legati a tematiche locali lo butta. 

Ai blog poi è legato l'aspetto del "come contattare un proprio consigliere di riferimento". Mentre la maggioranza può usufruire delle email degli assessori e degli appositi orari di ricevimento, i consiglieri di opposizione è sempre più complicato raggiungerli. Ad esempio, spesso, non sono resi pubblici nè degli indirizzi email di servizio per contattare i consiglieri di opposizione, nè un recapito telefonico. Un blog risolverebbe questo problema dando la possibilità di contattare i referenti di lista semplicemente attraverso l'amministratore del blog.  

Ad ogni modo, la domanda che in paese la gente si fa è: i blog continueranno ad essere attivi lungo tutto il mandato di 5 anni o sono un mero strumento di comunicazione elettorale e presto calerà il silenzio fino a marzo 2019

Ci saranno delle opposizioni attive sul fronte dei blog?

Il tuo è un blog di modello A, che posta in campagna elettorale poi muore e poi risorge alla campagna elettorale successiva? O modello B che ha posta un po' e saltuariamente, o modello C che nasce muore il giorno dopo le elezioni o infine modello D che posta con regolarità individuale fin che sei in carica? 

giovedì 5 giugno 2014

Spritz Student Advice: "Fai Quello che ti Piace" è un suggerimento sbagliato?

O farsi piacere il lavoro che si trova?
Quante volte i morsanesi hanno rispsoto "fai quello che ti piace" allo studente sbarbatello che deve decidere cosa fare dopo le medie o dopo la maturità. In fondo, si pensa, se uno ha delle passioni e dei talenti naturali, è giusto che li segua senza star necessariamente a preoccuparsi cosa in effetti chieda il mercato del lavoro. Se uno è appassionato a qualcosa, una sua strada la troverà, si dice, e poi è statisticamente provato che la stragrande maggioranza della gente si porta a casa il pane facendo lavori che nulla hanno a che vedere con il loro persorso scolastico.

Però in bar si discute, dire "fai quello che ti piace" è un buon consiglio, che per altro scalda le platee e raccoglie facili consensi oppure dire "fai quello che ti serve" è un consiglio più onesto, sebbene faccia storcere il naso alle platee studentesche?

Le argomentazioni del "seguire le proprie passioni" sono essenzialmente quelle viste sopra e si basano sull'assunto che lavorare 40-50 anni in un settore che non interessa o in mansioni per le quali non si ha la minima passione sia una tortura terribile e tanto vale assecondare le prorpie tendenze personali ed esprimerle in qualsiasi lavoro capiti.

Dall'altro lato, c'è chi ha un atteggiamento molto pragmatico e tra uno spritz ed un prosecco è pronto ad argomentare che dire a qualcuno "segui le tue passioni" da un punto di vista imprenditoriale sia disastroso. Citando studi accademici della Georgetown University ("So Good They Can't Ignore You: Why Skills Trump Passion in the Search For Work You Love" al bancone si dice che "la passione non è qualcosa che tu segui ma è la passione che seguirà se nei tuoi progetti ci metti lavoro e impegno"

Il punto è che facilmente si confondono hobby e interessi personali con profonde passioni: la passioni sono rarissime. Eppoi i soldi contano e, nel campo delle professioni, tendono ad essere un indicatore neutrale del concetto di "valore". I clienti di un imprenditore non han interesse se l'impressa è retta da un imprenditore che ha passione per quel lavoro: gli interessa spendere i soldi per qualcosa che ha valore tale da giustificare quella spesa. Stop.

Ovviamente uno che ha un hobby e una passione al di fuori dal lavoro può e deve coltivarla. In essenza, quando si tratta di lavoro e in particolare di mettere su impresa, la chiave è nell'identificare la passione RILEVANTE piuttosto che la semplice passione.

Il lavoro, può essere diviso in 3 categorie:

- un impiego (che serve a portare a casa il pane)
- una carriera (un continuo trampolino di lancio verso impieghi migliori)
- una missione (qualcosa che è una parte vitale della propria esistenza e della propria identità)

La discriminante tra i diversi tipi di lavoro sono gli anni che uno passa nello stesso ruolo e l'esperienza che matura. Tanto più la permanenza in un lavoro è prolungata nel tempo tanto più l'individuo la vede come la sua missione di vita e quindi dimostra di amare il suo lavoro. Poi più esperienza uno ha e maggiori saranno le sue abilità e quindi più alta sarà la sua soddisfazione nell'avere quelle abilità professionali. Inoltre, più esperienza hai e più puoi vedere come il tuo lavoro ha dato benefici agli altri (clienti, colleghi, dipendenti). Insomma, per sviluppare il concetto di "missione" legato alla passione per un lavoro ci vuole tempo e questo nulla ha a che vedere con un prerequisito innato, quindi con una passione in partenza.

Lavorare bene e sodo è la chiave piuttosto che il trovare il lavoro "giusto". Il consiglio agli studenti dovrebbe essere: trova qualcosa che paghi da un punto di vista finanziario e che la gente reputi meritevole di essere pagato o sostenuto, poi lavora duro e migliora le tue abilità e conoscenze in quel lavoro e motivati con i risultati incrementali che ottieni via via. Quando cresci professionalmente non focalizzarti sul valore che il tuo lavoro dà a te (come farebbero i sostenitori della "passione" innata) ma fai in modo di concentrarti sugli aspetti del lavoro che ti danno un senso di autostima, autonomia e impatto con gli altri e con la società.

Così il bar s'è diviso tra...

- chi ritiene che le passioni siano innate e vadano seguite per farle sbocciare in un futuro professionale pieno di soddisfazioni

- e chi ritiene che solo la pratica determinata e prolungata sviluppa l'esperienza che porterà poi a maturare una passione per quello che si fa

... e il dibattito continua

mercoledì 4 giugno 2014

Numeri Utili: Emissioni di CO2 per nazione (2012)

Dal Corriere della Sera del 30 Maggio 2014
La Cina è il paese al monto di cui si stima la maggior produzione di gas nocivi all'ambiente in primis la CO2, seguono a ruota gli USA e l'India.


L'Italia è al 13° posto raccogliendo circa l'1% dell'emissioni mondiali di anidride carbonica (ed ha lo 0.8% della popolazione mondiale).

Il paese in assoluto più inquinante è la Cina con ben il 29% delle emissioni totali al mondo seguita dagli USA con il 15% e da India e Russia rispettivamente al 6 e 5 percento.


La misura ponderata per numero di abitanti ci dà però un'indicazione più puntuale sui paesi più inquinanti: più o meno a sorpresa, risulta l'Australia il paese più inquinante al mondo con ben 18 tonnellate di CO2 annue per abitante contro una media mondiale di 4.8 tonnellate per abitante. A seguire gli USA, Canada e Arabia Saudita con circa 16 tonnellate annue di anidride carbonica per abitante. Si sospetta che gli Emirati Arabi siano in quella zona (viste le iniziative altamente energivore a Dubai e paesi limitrofi) ma son molto piccoli in termini di numero di abitanti. L'Italia è sopra la media mondiale ma meglio delle altre grandi nazioni europee. Il "resto del mondo" che include essenzialmente tutti gli altri 190 paesi ad economie generalmente più arretrate, genera in media la metà di tonnellate procapite della media mondiale (che risente dei consumi stratosferici delle nazioni sviluppate o in forte via di sviluppo.

In essenza, i primi 5 stati inquinatori al mondo sono responsabili per ben il 60% dell'inquinamento da CO2 mondiale.




Corsi di programmazione per bambini e ragazzi prendono piede (maggio 2014)


Dal Corriere della Sera del 30 Maggio 2014. Ne avevamo parlato nel post di lunedì 28 aprile 2014 "Idee Morsaniche: Corsi di programmazione per bambini e ragazzi"

Si muove qualcosa...


martedì 3 giugno 2014

Numeri Utili: Violenze Sessuali in India (2014)

Le notizie degli ultimi giorni sono riassunte dalla stampa consì: "India, nuovo orrore: ragazza di 22 anni violentata, costretta a bere acido e uccisa" e "Orrore in India: branco stupra due 15enni e le impicca".

Al che ci si chiede quali siano i numeri delle violenze sessuali e stupri in India.

  • Secondo il Corriere della Sera: "Nuovo Orrore in India: stuprate dal branco e impiccate a un albero" venerdi 30 maggio 2014, In India si compie uno stupro ogni 22 secondi (il che porterebbe la stima totale annuale a oltre 788mila stupri
  • Inoltre ogni 90 minuti una donna viene bruciata per controversie legate alla dote
  • Secondo altre fonti, nel 2011 sono stati denunciati 24.000 casi di violenza sessuale tuttavia ci sono stime che ritengono che solo il 2% delle violenze venga denunciato (il che porterebbe il totale a  1.2 milioni di stupri all'anno) fonte: "Lies, Damned Lies, Rape, and Statistics"
  • paradossalmente se rapportato alla popolazione (oltre 1.3 miliardi) il tasso di violenze a sfondo sessuale è minore di quello di molte altre nazioni (es. Stati Uniti sarebbe maggiore) ma questo vale solo se ci si affida alle statistiche ufficiali. Gli osservatori sono comunque concordi nel ritenere che solo una minima parte delle violenze sono denunciate o comunque schedate da autorità evidentemente conniventi 
  • Il gender inequality index colloca l'India al 129° posto al mondo per parità tra uomo e donna
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Vedi anche:

Numeri Utili: la (vera) disoccupazione giovanile in Italia (2014)

Si continua a sbandierare ai quattro venti che il tasso di disoccupazione. nella fascia d'età 15-24 anni sia arrivato al 40% (40,5% ad aprile 2013 oppure 41,9% per il I trimestre 2013), si vedano, ad esempio, le dichiarazioni di Grillo, Berlusconi, Speranza, Letta, Puppato e Casini).

Ebbene, al fine di non fuorviare la gente al bar il C.A.F.O.N. offre in pasto ai lettori la dichiarazione dell'ex presidente dell'ISTAT ed attuale ministro del Lavoro, Enrico Giovannini 

Non è vero che il 40% dei giovani italiani è senza lavoro, perché è l'11% dei giovani italiani che è senza lavoro".

I dettagli sono spiegati nell'articolo "Dichiarazione analizzata" su Pagella Politica, ma in soldoni: i ragazzi dai 15 ai 24 anni sono 1.650.000, dunque il 40% definito dalla vulgata come "disoccupati" sarebbe pari a 660.000 individui. Tuttavia, è lecito aspettarsi che una (gran) parte di questi giovani sia a scuola o all'università per cui che senso ha definire come "disoccupato" uno studente universitario? Difatti, un giovane studente che non cerca attivamente un lavoro non è considerato tra le forze di lavoro, ma tra gli "inattivi" e quindi escluso dalla definizione "tecnica" dei disoccupati (vedi comunicato Istat, di inizio 2013). Dunque i "giovani attivi" sono i giovani occupati sommati, attenzione, ai giovani attivamente in cerca di lavoro. Togli qui, cuci là, il tasso rivisto di disoccupazione giovanile ad aprile 2013 era pari al 10,9% mentre i dati grezzi per il I trimestre indicano un tasso dell'11,5% (ovvero 190mila giovani). 

Quindi si deve calcolare la percentuale di disoccupazione tra i "giovani attivi" escludendo i giovani che stanno studiando e quelli alla ricerca di un lavoro. Di fatto, vengono esclusi dalla conta strettamente statistrica sia gli "scoraggiati" che "chi non vuole lavorare". Per me e per te che usiamo il linguaggio comune sono di fatto dei disoccupati però per la statistica son semplicemnte degli "inattivi" che tecnicamente non rientrano nella conta del tasso di disoccupazione.  

Quindi, va notato che dalla conta dei "giovani attivi" da un punto di vista squisitamente statistico sono esclusi i giovani scoraggiati che non lo cercano più il lavoro e quelli che non ha voglia di cercar lavoro e bighellonano. Queste categorie, più la categoria dei "giovani che stanno cercando lavoro" (che questi si fan parte dei "giovani attivi"), creano un gruppo definito NEET (Not in Employment, Education or Training) che nel 2011 rappresentava il 19,8% del totale dei 15-24enni italiani, così suddivisi: 7,1% disoccupati; 7,8% vorrebbero lavorare ma non cercano attivamente (almeno secondo la definizione Ilo/Istat) e 4,9% non vogliono lavorare. Se vogliamo essere pratici, questo è il "vero" tasso di disoccupazione che, con un quasi 20% di NEET porta il numero di ragazzi dai 15-24 anni in questa situazione pari a 330mila individui. 

In conclusione è sbagliato parlare di "quattro giovani su dieci disoccupati" (ovvero il famoso 40%) in quanto formalmente è "appena" l'11% dei 15-24enni italiani attivi ad essere "statisticamente" disoccupato. Tuttavia il problema sono i Neet che sono di fatto l'indicatore più problematico e che si collocano attorno al 20% della popolazione giovanile totale.

Neet nel sud e sulle fasce

domenica 1 giugno 2014

Spritz Helmet: perchè i friulani non mettono il casco per andare in bici?

Si discuteva in bar del Giro d'Italia in corso di conclusione a Trieste qualcuno ha sollevato una discussione che ha fatto tremare il bancone (e quasi gli spritz si rovesciavano, dio non voglia!). Com'è che gli stranieri quando vengono a pedalare dalle nostre parti han sempre il casco da bici in testa (tipicamente son turisti austriaci o figli di emigranti in svizzera, francia, belgio) mentre noi neppure alle manifestazioni cicloamatoriali mettiamo su l'elmetto?

Alcuni fanno lo stesso parallelo con i cantieri edili che si vedono a Londra, Parigi, Zurigo, berlino dove i muratori han tutti giubbetto ad alta visibilità ed elmetto mentre da noi rigorosamente nulla. 

Anche chi va a cavallo nel parco di Windsor in Surrey, ha sempre il caschetto protettivo mentre da noi al massimo hanno il cappellino da cowboy.

C'è poi la norma paradossale del codice della strada che prevede l'obbligo del giubbino rifrangente al buio ma nulla dice riguardo al casco. Forse, si dice, è la solita cosa italiana che le cose le devi introdurre per gradi sennò gli italians protestano. Boh!

Fatto sta che la discussione è demarcata dalla divisione tra...

- chi ritiene che in Friuli non si indossi il casco quando si va in bici perchè non c'è la cultura della sicurezza, 

- e chi è del parere che ognuno protegge gli assetti che ritiene più importanti per se. Per questo quando giocano a calcio i friulani mettono sempre i parastinchi (...chi non ha testa ha gambe).

...e la pedalata felice continua


Paradossi: non si indossa il casco perchè non si casca?

Solo i bambini di solito hanno il casco per gli altri bandiera rossa della sicurezza
Una bella immagine del Giro d'Italia in Friuli con tanto di elmetto (da Facebook Giro d'Italia)

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