venerdì 29 agosto 2014

Numeri Utili: Investimento Estero (2010)

Confrontare l'Italia con altre nazioni simili fa molta specie quando si tratta di investimenti esteri. 

Foreign direct investment (FDI): 

Inflows, $m, 2010

1. United States (228,249)
2. China (105,735)
3. Hong Kong (68,904)
4. Belgium (61,714)
5. Brazil (48,438)
6. Germany (46,134)
7. United Kingdom (45,908)
8. Russia (41,194)
9. Singapore (38,638)
10. France (33,905)
11. Australia (32,472)
12. British Virgin Islands (30,526)
13. Saudi Arabia (28,105)
14. Ireland (26,330)
15. India (24,640)
16. Spain (24,547)
17. Canada (23,413)
18. Luxembourg (20,350)
19. Mexico (18,679)
20. Chile (15,095)
21. Indonesia (13,304)
22. Cayman Islands (12,894)
23. Norway (11,857)
24. Kazakhstan (9,961)
25. Angola (9,942)
26. Poland (9,681)
27. Italy (9,498)
28. Malaysia (9,103)
29. Turkey (9,071)
30. Vietnam (8,173)

The impact of the mafiosi on economic activity shows up in the data on FDI in Southern Italy – while FDI in Italy is fairly low by European standards (about 40% below comparable regions), it is abysmally low in Southern Europe, which despite accounting for 7% of manufacturing, and more than half of the population attracts just 0.2% of Italian FDI. 

Traduciamo a spanne: l'impatto della mafia nell'attività economica nel Sud Italia rende drammaticamente problematico l'investimento estero in quelle regioni tanto che il FDI conta solo per lo 0.2% dell'intero investimento estero in Italia.  



Leggi anche: 

giovedì 21 agosto 2014

Morsano Tic-Toc: Ice Bucket Challenge pro Sla è virale ma qua quando arriva?

Quando vedremo dei morsanesi imolarsi ad una doccia ghiacciata per sensibilizzare lìopinione pubblica al dramma della SLA?





Oltre 28 milioni di persone hanno partecipato alla conversazione sull’Ice Bucket Challenge attraverso post commenti o like. 

ICE BUCKET CHALLENGE, COS'È - La ''sfida del secchio ghiacciato'', diventata virale, è stata promossa dalla ALS Association, l'associazione Usa che si occupa di Sla. Il "gioco", che punta a sensibilizzare l'opinione pubblica, è semplice: chi viene sfidato ha 24 ore di tempo per rovesciarsi addosso un secchio di acqua gelata, altrimenti deve fare una donazione all'associazione. Chi supera la prova conquista il diritto di sfidare altre persone.

...tic-toc

Numeri Utili: in Friuli VG la ripresa che non cè (Agosto 2014)

I dati statistici disponibili non richiedono particolari abilità in vaticini per essere compresi.

ITALIA:
  • nei primi sei mesi del 2014 il Pil è calato dello 0,3% per la perdita di 2,3 miliardi rispetto al primo semestre 2013. 
  • la crescita del Pil 2014 tra lo 0,2% e lo 0,3% mentre Moody’s prevede un calo dello 0,1%. 
FRIULI VENEZIA GIULIA:
  • ci si attende un segno negativo nel 2014 dopo il calo dell’1,6% nel 2013 e del 2,1% nel 2013
  • La cassa integrazione e guadagni (Cig) dei primi sette mesi dell’anno è aumentata dell’11,4% in Fvg – sotto la spinta della sua componente speciale (+32,4%) – mentre risulta in calo nel Nord-Est (-18,9%) ed in Italia (-7,8%). 
  • un confronto tra le imprese in attività nell’economia del Fvg nei primi sei mesi del 2009 e del 2014 risulta che sono state perse 2.059 aziende (più della metà erano attive nel manifatturiero)
  • con 1.137 imprese in meno in sei anni il FVG ha visto ridurre del 10,5% la propria base produttiva
  • le 184 "start-up innovative" attive nella nostra regione ed iscritte da anni nel registro delle imprese (corrispondenti a 2,3 imprese ogni mille attive in Fvg) non possono invertire la situazione di rarefazione produttiva ed occupazionale in essere
  • tasso di disoccupazione atteso per il 2014 su base regionale: 8,5%

Angolo di Storia: l'odissea degli Italiani con la divisa ausburgica nella Grande Guerra

Il monumento ai 90 caduti di Gradisca d'Isonzo
che vestirono la divisa austroungarica
Medaglia celebrativa dell’Imperial Regio Reggimento di Fanteria Nr. 97
formato da soldati di diversa nazionalità, provenienti dalle
Province meridionali dell’Impero, in particolare da Trieste,
dall’Istria e dal Friuli Austriaco, ossia dal Küstenland (Litorale). 
Tutti i Morsanesi sanno che prima della Grande Guerra, i confini con l'Impero Austro-Ungarico correvano poco oltre Palmanova, presso Visco scendendo poi giù verso Aiello e quindi Cervignano, Aquileia e Grado fino al mare. I nati in quelle terre, furono arruolati nelle truppe asburgiche e spediti a combattere lontano dai confini con il Regno d'Italia, in Galizia e sui Carpazi (nell'attuale Romania) dove gli Austroungarici fronteggiavano i russi dello Zar.

A quel punto, i soldati italiani asburgici che cadevano prigionieri dei russi, se si dichiaravano "italiani" e quindi tecnicamente alleati della Russia, perdevano lo status di "prigioniero di guerra". Però la Russia fece poco o niente per rimpatriarli. 

Parecchi di questi, furono trasferiti a Vladivostock e arruolati nei Battaglioni Neri (detti cosí dal colore delle mostrine) per combattere i Bolscevichi affiancandosi ai russi fedeli allo Zar e a truppe americane, inglesi e francesi spedite lá per questo scopo. 

Per una fortunata coincidenza, considerando la bovina coglioneria degli alti comandi, i Battaglioni Neri non furono mai impiegati e gli ex prigionieri furono spediti in Italia da Vladivostock, via San Francisco, ferrovia transamericana, New York, Genova. 

Va ricordato, inoltre che quasi tutti i soldati austro-ungarici che tornarono a vivere nelle "province redente" furono internati in campi di concentramento in Italia centrale e/o meridionale dove parecchi morirono di "spagnola". 


Strigno (Trento), soldati austroungarici, "Prima compagnia Strigno" 14 novembre 1915

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Italiani Asburgici “sui monti Scarpazi”



Sui Monti Scarpazi
(autore anonimo)

Quando fui sui monti "Scarpazi"
"Miserere" sentivo cantar.
T’ho cercato fra il vento e i crepazi
Ma una croce soltanto ho trovà.

O mio sposo eri andato soldato
per difendere l’imperator,
ma la morte quassù hai trovato
e mai più non potrai ritornar.

Maledetta la sia questa guerra
Che m'ha dato sì tanto dolore.
Il tuo sangue hai donato alla terra,
hai distrutto la tua gioventù.

Io vorrei scavarmi una fossa,
seppelirmi vorrei da me
per poter collocar le mie ossa
solo un palmo distante da te.


Nelle serate dedicate al Centenario della Grande Guerra capita di ascoltare dei cori alpini intonare il canto “Sui Monti Scarpazi”. Questo non è un canto proprio della tradizione degli alpini ma appartiene ugualmente al repertorio delle storie della Grande Guerra. Sui Monti Scarpazi (storpiatura di Carpazi) narra dei giovani trentini arruolati nel 1917 dall’esercito austriaco, per combattere sul fronte russo, in difesa dell’Impero asburgico.

Dei giovani (classe 1899), che partirono per quelle terre remote, pochissimi fecero ritorno. «Coloro che non caddero finirono prigionieri dei russi, e un cupo silenzio e un’ansia di notizie scesero sulle province italiane di governo asburgico; simili a quelli che nella primavera del 1943 avrebbero raggiunto da Don le valli delle Alpi. Fu allora che in Trentino nacque una canzone popolare; si racconta di una sposa che parte dal paese e va a cercare il padre dei suoi figli: «Quando fui sui monti Scarpazi | miserere sentivo cantar. | T’ò cercato tra il vento e i crepazi | ma una croce soltanto ò trovà». Allora grida: «Maledetta sia sta guèra!» e vorrebbe seppellirsi in quella neve per restare vicina al suo uomo». (Mario Rigoni Stern, da “Tra due guerre e altre storie”)

Il canto viene menzionato per la forte invettiva contro la guerra: «Maledeta la sia questa guera, che mi ha dato sì tanto dolor. Il tuo sangue hai donato a la tera, hai distruto la tua gioventù». Ma non mi interessa evidenziare questo aspetto, che è pur rilevante. Piuttosto, mi commuove il tono tragico, la cadenza che accompagna il dolore inconsolabile di chi ha perduto il suo sposo: «Io vorei scavarmi una fossa, sepelirmi vorei da me, per poter colocar le mie ossa solo un palmo distante da te». Un piccolo requiem, che ha per sfondo eventi prossimi allo scoppio della Grande Guerra.

mercoledì 20 agosto 2014

Numeri Utili: dati sui Comuni Italiani (2014)

Si possono trovare qui:



In Italia ci sono 2409 comuni sopra i 5000 abitanti su un totale di 8092 comuni.





In Italia come in Friuli VG oltre il 70% dei comuni hanno meno di 5.000 abitanti.

martedì 19 agosto 2014

Classifica Nazionale della Qualità della Vita: Palmanova Prima in Regione. E noi?

Palmanova prima in FVG fra i comuni dove si vive meglio

Vince la stella di migliore della Regione!
Palmanova prima in regione fra i comuni dove si vive meglio e tra i primi 50 in Italia. La classifica del Sole 24 Ore fotografa i primi 100 comuni dove si vive meglio in Italia e dove la qualità della vita non si misura sul PIL ma sul BIL, il 'Benessere Interno Lordo'. Palmanova risulta prima in regione e al 45^ posto su scala nazionale.

Palmanova prima in FVG fra i comuni dove si vive meglio
Solo dopo il centesimo comune classificato si trovano anche altre quattro città della nostra regione, ovvero Codroipo (115° posto), Tricesimo (131°), Reana del Rojale (161°) e Ronchi dei Legionari (175°).
Potrebbe interessarti:http://www.udinetoday.it/cronaca/palmanova-prima-in-fvg-fra-i-comuni-dove-si-vive-meglio.html
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Complimenti alla città stellata! 

Ma la domanda che in bar la gente si fa è... e la nostra realtà territoriale dove si colloca?




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PS nel frattempo l'Economist considera le città al mondo dove si vive meglio (lista stranamente molto anglosassone con poca Svizzera e paesi nordici)


lunedì 18 agosto 2014

Numeri Utili: le 10 auto più vendute in Europa a luglio 2014

Qui le auto più vendute in Europa a Luglio 2014 su dati raccolti da Jato Dynamics:

  1. Golf (Volkwagen):  con 41.914 unità (+10.9%). 312.777 da gennaio
  2. Fiesta (Ford) con 23.841 (+6%). 191.728 da gennaio
  3. Clio (Renault): 23.487 (+11,9%). 186.073 da gennaio
  4. Polo (Volkwagen): 22.471 (-4%). 162.936 da gennaio
  5. Corsa (Opel): 19.877 (+16.7%). 153.620 da gennaio
  6. Qashqai (Nissan): 18.401 (+5%). 128.762 da gennaio
  7. Octavia (Skoda): 18.112 (+35%). 124.290 da gennaio
  8. Focus (Ford): 17.779 (-6.7%). 139.290 da gennaio
  9. A3 (Audi): 17.316 (23%). 122.789 da gennaio
  10. Peugeot 208 (Peugeot): 16.679 (-10%). 136.371 da gennaio
A Morsano la situazione è un po' diversa con più Fiat, Alfa e Lancia anche se il trend generale con le tedesche in pole position si riscontra anche in paese. 


giovedì 14 agosto 2014

Vacanze, Social Network e Ladri in casa: i Morsanesi si premurano di non far sapere che son fuori casa in ferie

Topi d'Appartamento: la tecnologia può essere un'arma a doppio taglio per la sicurezza, soprattutto in tempi di social network. Non bisognerebbe mai comunicare i periodi di assenza da casa ad estranei, soprattutto ad una platea ampia e sempre difficilmente controllabile come quella dei social: qualche male intenzionato potrebbe raggiungere l'informazione e approfittarne per farti visita. Se hai dei figli, assicurati che non divulghino online troppe informazioni sulle vostre vacanze.

Così i morsanesi stanno attenti a cosa postano su Facebook o a cosa comunicano su twitter. Far sapere che si è alle Maldive è figo ma incentiva i ladri a visitarti la casa mentre sei a fare immersioni a migliaia di km di distanza...

All'occhio!

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Vedi anche:





mercoledì 13 agosto 2014

Numeri Utili: Indicatori Statistici Regione FVG

Li trovate qui:

Spritz Patriotism: cosa c'è rimasto di musica patriottica in Italia?

Nell'ultima notte dei PROMS in Gran Bretagna la Royal Albert Hall è stracolma di spettatori che cantano le canzoni patriottiche inglesi che culminano nel "Rule Britannia" sempre eseguito con l'ironia goliardica tipica del popolo di Sua Maestà (vedi video qui sotto).

Il concerto è mandato in diretta alla BBC e fa i record di ascolti. Il repertorio sempre lo stesso ma piace almeno quanto il concerto di capodanno di Vienna con i suoi Strauss (chei e simpri chei).

I pezzi forti (che tra l'altro gli spettatori delle partite di Rugby della nazionale Inglese cantano durante le partitie sono: God Save the QueenLand of Hope and GloryBritish Grenadiers, Rule BritanniaJerusalem e There'll Always Be an England, Swing Low, Sweet Chariot

Il punto di cui si di discuteva in osteria oggi è se l'Italia abbia delle canzoni patriottiche.

Durante il Ventennio Fascista la lista era lunga, da "Sole che sorgi" per celebrare Roma capitale a "Giovinezza" e "Fischia il Sasso" che esaltavano la gioventù passando per "Faccetta Nera", "Adua", "Ti Saluto vado in Abissinia" e "Tripoli bel suol d'amore" per esaltare l'impero. Per reazione, il fiorire di canti che esaltavano la "maschia gioventù proletaria e fassista" nel dopoguerra ha causato il prosciugarsi della verve patriottica nazionale. Già ci son voluti decenni prima di sventolare il tricolore senza essere tacciati di essere nostalgici o missini, poi non si riesce a stabilire una festa nazionale che sia sentita da tutti (basta ricordare i cambi di denominazione per la ricorrenza del 4 novembre... festa della Vittoria che per non farci mancare niente è diventata negli anni "celebrazione della fine della prima guerra mondiale (1918), giornata delle Forze Armate e commemorazione del Milite Ignoto e di tutti i caduti durante la prima guerra mondiale ancora senza nome".

Delle fratture su date come il 25 aprile e il 2 giugno non serve neppure aprire parentesi.

Così lo spritz debate s'è concentrato su quali siano le canzoni patriottiche italiane e se si riesca a far fronte alla lista britannica. A onor del vero i britannici possono contare anche sulle colonne sonore di film epici come la "Grande Fuga" ("The great escape") il cui motivetto risuona dagli spalti durante le partite della nazionale inglese o "Dove osano le Aquile" o "The Dam Busters". Morale: vincere le guerre fa bene alla musica. Perderle no.

In Italia un "Bella Ciao" figura come "canzone di tutti i partigiani" e quindi tecnicamente patriottica mentre "Fischia il vento" è la canzone dei partigiani comunisti, però anche in bar le posizioni diventano rigide se si apre una discussione sul tema.

Il "Canto degli Italiani", impropriamente conosciuto anche come Fratelli d'Italia, Inno di Mameli, Canto nazionale o Inno d'Italia, di Michele Novaro con parole di Goffredo Mameli è de facto l'inno nazionale (non s'è mai legiferato in merito) e implicitamente solo dal 2012 la legge ne prescrive la conoscenza nelle scuole. Così teoricamente i ragazzini impareranno non solo la prima strofa ma pure la seconda, la terza o la quarta che fa così:

Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.


Innosidabile un inno scritto nel 1918 suonato a tutte le cerimonie civili: "La Leggenda del Piave" che al momento può dirsi l'unico inno che mette tutti d'accordo e che ricorda il riscatto nazionale di Vittorio Veneto contro lo straniero che aveva invaso il Friuli e mezzo Veneto (per la verità a causa nostra che c'eravamo infognati in una guerra inutile, tradito alleanze e attaccato per primi per smanie espansionistiche salvo poi disintegrarci a Caporetto, ma questo non è il punto). Ricorda inoltre i 650.000 morti militari (e gli altrettanti civili) che ogni villaggio d'Italia ha dovuto subire sui 5 milioni di Italiani mobilitati.

C'è poi l'Inno di Garibaldi (ascolta) che però nel motivo iniziale essendo è stato ripreso da una canzone del fascismo ("All'armi, All'armi, All'armi siam fascisti...") e suona molto ottocentesca per i gusti attuali. Stessa cosa per gli inni legati all'irredentismo come l' "Inno a Oberdan" (ascolta). Da ricordare anche "Addio mia bella Addio" canto del 1848 (ascolta).

Diventa poi problematico trovare delle canzoni che rappresentino se non il sentire patriottico almeno la nazione.

Così s'è sviluppato il dibattito tra...

- chi ritiene che si deve allargare gli orizzonti e guardare alla tradizione popolare o canzoni che hanno fatto la storia come "Vecchio Scarpone" che per diverse generazioni ha significato il ricordo della leva militare, "La Montanara", "Quel Mazzolin di Fiori" per il ricordo della campagna di un tempo, "Il Ragazzo della via Gluck" per il significato intrinseco per una nazione che si è rapidamente industrializzata, e comunque a canzoni che accomunano tutti anche se alcune canzoni regionali potrebbero entrare nella classifica perchè l'Italia, tutto sommato, è fatta di regionionalismi. Senza dimenticare "Volare". Poi ci sono gli inni militari come l'Inno degli Alpini, il Flik Flok dei bersaglieri ("garibaldi fu ferito") e gli inni dei corpi più popolari come quello della "Brigata Sassari".

- e chi ritiene che di inni o canzoni che raccolgano veramente lo spirito italiano e per di più il patriottismo, non esistano proprio e ognuno si sente accomunato da canzoni di parte o legate al suo territorio più prossimo.

...e mentre Britannia rules the waves, the Italians dibattono  



Per chi volesse, un esempio di CD patriottici inglesi, potrebbero comprendere...

  1. Anonymous: God Save The Queen
  2. The Great Escape
  3. Holst: I Vow to Thee, my Country
  4. Parry: Jerusalem
  5. Coates: The Dam Busters
  6. Arne: Rule Britannia
  7. Monk: Abide With Me
  8. Puccini: Turandot / Act 3 - Nessun dorma!
  9. Elgar: "Pomp and Circumstance," Op.39: March, No.1 in D - With "Land of Hope and Glory"
10. Churchill: Wartime Speeches - (There'll be bluebirds over) The White Cliffs of Dover
11. Walton: Crown Imperial: A Coronation March
12. Vaughan Williams: Fantasia on Greensleeves
13. Walton: Henry V - The Battle of Agincourt
14. You'll Never Walk Alone [Carousel]
15. Alford: Colonel Bogey - From The Film "Bridge On The River Kwai"
16. Where Eagles Dare
17. Vaughan Williams: English Folk Song Suite - 1. March: Seventeen come Sunday
18. Wood: Fantasia on British Sea Songs
19. Elgar: Variations on an Original Theme, Op.36 "Enigma" - 9. Nimrod (Adagio)
20. Handel: Zadok the Priest (Coronation Anthem No.1, HWV 258)

martedì 12 agosto 2014

Ve lo diceva il CAFON... siamo in deflazione

"Deflazione è sinonimo di depressione, di disoccupazione e di emigrazione"


Questa la frase contenuta in uno dei post di questo blog di domenica 30 settembre 2012, "Lettera di un Lettore: cambiamo rotta al Titanic Italia prima dell'Iceberg all'orizzonte?"

Ma già nel luglio 2010 il gruppo morsanico di analisi econometrica da osteria, il CAFON, aveva segnalato il perdurare di un clima di pessimismo cosmico tra chi dovrebbe far girare l'economia (vedi "Economia del Friuli: Se anche gli ottimisti non sono ottimisti allora sono Volatili per Diabetici") e nello stesso post menzionato la "deflazione".

Che le cose non si stessero mettendo bene lo dicevano i numeri rivisti ad Aprile di questo sciagurato 2014 (vedi "Numeri Utili: la Spesa Pubblica prevista dal DEF") ma la cosa più significativa è la conclusione:

"... per noi Italiani non c'è scampo: una profonda deflazione ci attende per lunghi anni"

Notizia di oggi 12 agosto 2014... DATI ISTAT, È allarme deflazione in 10 grandi città. Istat, prezzi luglio giù su base annua a Torino, Roma, Firenze, Trieste e altri importanti comuni"

Quindi, come annunciato da tempo... mo son cazzi! 

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Vedi anche:

La deflazione, cos'è e perché è un pericolo

Il calo prolungato dei prezzi innesca un circolo vizioso che porta meno ricchezza, più disoccupazione e minori consumi

giovedì 7 agosto 2014

Fenomeno Social: Se è gratis allora il Prodotto sei tu!

"Sentiment analysis 2.0" il riconoscimento delle espressioni facciali
dell'utente presto sui nostri schermi? 
Per una serie di buonissime ragioni questo blog non si occupa di tecnologia e trends legati all'informatica. Facciamo una parziale eccezione per notare come anche in paese si parli di Social Network abbastanza spesso. Molti morsanesi condividono tutto di se sui social.

Che dietro ogni "Social" ci sia una ditta privata e non di un'agenzia governativa, non sfiora mai il pensiero degli utenti (tranne degli appartenenti ai corpi di Polizia i quali, guarda caso, sono i più restii a manifestarsi sui social). I dati che fornite ai social, dove vengono raccolti? In un server in Texas e duplicati in Romania. Vi piace l'idea di avere i vostri dati a disposizione di addetti, pagati magari poco e facilmente corrompibili, in un paese straniero?

Far sapere i cazzi tuoi, i tuoi gusti, le tue amicizie, i tuoi flirt ai dipendenti di un'azienda è un meccanismo psicologico tutto da studiare. Pure far sapere i cazzi propri all'Agenzia delle Entrate mettendosi in mostra con la Ferrari nuova con targa croata è sicuramente esilarante (sveglia! Ovviamente vi monitorano sui Social!).

La cosa migliore per gli psicologi che ci studiano come consumatori è l'avere una banca dati di milioni di persone con tutto scritto davanti a loro (leggiti anche "Peggio del “Grande Fratello”, ecco le prove"). Senza contare che sono in campo delle tecnologie, per ora sperimentali, che catturano con la videocamera del vostro PC le vostre espressioni del volto e le relazionano a quello che state leggendo (eccitazione, soddisfazione, sdegno ecc.) e mappano perfettamente le reazioni che l'utente medio può avere di fronte a certe immagini e certe pubblicità.

Se si è inclini alle teorie del complotto, si potrebbe pensare che attraverso dei post specifici, dei link particolari, delle immagini studiate a tavolino, mentre si naviga "gratis" su un Social, qualcuno potrebbe influenzare il nostro umore e quindi il nostro comportamento. Nulla di nuovo, la pubblicità occulta nei film anni Ottanta ci ha già abituato a questo ed altro ma qui siamo in presenza di un territorio nuovo dove il morsanese potrebbe ritrovarsi cavia senza accorgersi di essere in un laboratorio...

Tante cose si sanno ma non si possono raccontare. Per ora godiamoci la suspense e continuiamo a raccontare tutto ai Social, tanto sono "gratis" e il "prodotto" siamo noi...

martedì 5 agosto 2014

Trend: Se i Settantenni vendono le loro case Anni Settanta

I figli crescono, gli ampi vani che nel 1970 costavano poco ora sono ridondanti e per una coppia di nonni settantenni l'aspirazione legittima è di andare a vivere gli ultimi decenni di vita in un ambiente caldo, confortevole e notevolmente più piccolo rispetto ai "casoni" costruiti in gioventù.

Negli anni Sessanta e soprattutto negli anni Settanta e Ottanta, la manodopera edilizia costava poco, i materiali edili pure meno e tutti si davano una mano con solidarietà familiare e pure paesana. Così non c'è mistero che ogni operaio, contadino, impiegato, artigiano dei nostri paesi si sia costruito una casa con 15 stanze, soffitta, scantinato, cantina, garage, mansarda e chi più ne ha ne metta.



L'impianto di riscaldamento non aveva le efficenze spinte dalle caldaie odierne percui tipicamente molte delle stanze per decenni son rimaste sottoutilizzate d'inverno per il freddo ed i costi esorbitanti del riscaldare case così grandi. I materiali isolanti all'epoca erano rudimentali e le tecnologie costruttive basilari.

Tenere pulite queste caserme è da sempre un'opera immensa.

Vero che la generazione che le ha costruite, anche a causa della bassa scolarizzazione non ha mai sentito l'esigenza di avere svaghi come andare a teatro, al cinema o passare tempo a leggere un libro e quindi spendere il tempo libero ad occuparsi prevalentemente della casa era uno svago accettato ed accettabile agli occhi della società. Poi le cose cambiano, i figli crescono e se ne vanno. Le tasse sulla casa e i costi del riscaldamento e comunque della manutenzione, pesano sempre più.

Ovviamente rimanere in due a vivere in una casa molto grande non ha senso e ci si mettono pure le notizie di cronaca a spaventare chi entra nella terza età con elenchi di truffe e a volte assalti a ignari vecchietti.

Sempre più vedremo a Morsano e nei paesi del Friuli, case anni '70 in vendita. Di solito sono buoni affari per la posizione del terreno ed ad averci i soldi per buttare giù e costruirci delle bifamiliari, si potrebbe pensare ad un nuovo trend edilizio. Obiettivamente nessuna giovane coppia spenderebbe i soldi richiesti per accollarsi la manutenzione di larghi giardini (negli Anni '70 le donne erano per lo più casalinghe e gli uomini timbravano il cartellino alle 5 ed erano presto a casa per i lavori) e solo coppie di immigrati potrebbero essere interessate a prendere in affitto queste case.

Morale della favola: i centri paesani sono in degrado perchè non ci sono leggi (leggi "tasse vessatorie") che spingano gli eredi a vendere le case diroccate e di fatto abbandonate, le prime periferie piene zeppe di case anni Settanta sono li pronte a degradarsi non appena si scoprirà che il mercato per queste casone è risicato. La movida sarà nella periferia dove ci son le coppie che han acquistato tra gli anni Novanta e i Duemila.

venerdì 1 agosto 2014

Spritz Erotic Drama: Cinquanta Sfumature di Grigio lo Attendono più le Signore Morsanesi o i Morsanesi?


Il 12 febbraio 2015 uscirà ufficialmente nei cinema italiani il film tratto dal libro "Cinquanta Sfumature di Grigio" (Fifty Shades of Grey).

Come noto, il film è tratto dal romanzo, parte di una trilogia, ed è caratterizzato dalla descrizione di scene di esplicito erotismo e da elementi di pratiche sessuali BDSM. Il romanzo in breve tempo ha raggiunto una vasta popolarità e un grande successo di vendite negli Stati Uniti e in Gran Bretagna. L'intera serie ha venduto oltre 100 milioni di copie in tutto il mondo e i diritti sono stati venduti in 37 paesi.

Molti lo hanno definito "porno soft per signore" visto che praticamente tutte le signore over trenta si sono lette il libro, e leggenda vuole che molte lo leggessero coprendo la copertina con qualcosa per non far intendere che tipo di testi stavano scorrendo sotto i loro occhi mentre erano sedute in treno o aspettavano i figli fuori da scuola.

Il dibattito che si è scatenato questa mattina al bar era proprio sul film ed in particolare, nel cercare di capire chi tra gli abitanti di Morsano sia più in trepidazione per l'uscita del film in occasione di San Valentino 2015. Così le fazioni si sono divise tra:

- chi ritiene che siano più gli uomini morsanesi ad attendere il film 
- e chi ritiene che invece siano le signore morsanesi a trepidare per l'uscita di un film che celebra su schermo le fantasie già sviscerate dalle parole della scrittrice E. L. James 

...e tra bende e lacci di seta, il dibattito continua


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