mercoledì 29 febbraio 2012

Spritz Public Spending: Comunicare i costi dell'intervento sanitario al paziente dimesso

La regione Lombardia ha dato il via ad un'operazione trasparenza (così l'hanno chiamata) sui servizi sanitari. In pratica, ai pazienti che vengono dimessi dall'ospedale, viene presentata sia la cartella clinica che la lista delle spese sostenute dall'ospedale per la cura (Sanità, dal 1° marzo costi trasparenti: ai pazienti verrà comunicata la spesa sostenuta dalla Regione).
Ovviamente il servizio resta gratuito ma così, il paziente-cittadino sà quanto la collettività ha speso per le sue cure.

Al bancone morsanese le opinioni si sono divise...
  • Da un lato chi ritiene che sia una gran bella idea (che magari dovrebbe essere estesa a molte altri servizi della pubblica amministrazione). Un'idea pure educativa così si capisce dove vanno le tasse e si educa la collettività ad apprezzare i costi del mantenere certi servizi e l'eventuale inutile dispendiosità di certi esami clinici magari non strettamente necessari. Poi si potrebbe immediatamente comparare i costi dei vari servizi in diverse regioni e diverse ASL traendo utili conclusioni di varia natura.

  • Dall'altro lato c'è chi è contrario perchè ritiene che sia un'iniziativa che non aggiunge nulla di sostanziale e che i costi fuori controllo della sanità sono dovuti agli sprechi e non tanto ai costi propri dei servizi. Pertando andrebbero resi noti gli sprechi della gestione sanitaria piuttosto che i costi dei vari servizi.
...e il dibattito continua

(questo dibattito ti costa 2 centesimi tra elettricità e ammortamento del computer)

Negli USA 6 ore di ospedale con esami clinici specifici
possono costare anche 6.000 $

Il Mito Zoff "da buon friulano, schivo e taciturno"



...auguri!

Neologismi Morsanici: Sottobraccista

In America ci sono i lobbisti così come ci sono all'Euro parlamenti di Starsburgo e Bruxelles. Vanno li, dicono chi sono e chi rappresentano e cercano di far proporre delle leggi o correggere delle norme ai deputati con i quali interagiscono nelle sedi istituzionali.

Un'attività alla luce del sole e pure regolamentata. Di fatti, negli USA si sa sempre in che percentuale hanno contrinuito alla campagna elettorale di un uomo politico determinate "lobby" (del petrolio, del tabacco, delle case farmaceutiche, dei coltivatori di mais etc.).

Da noi le cose non sono così chiare e tantomeno regolamentate e a fare attività di pressione marcando stretto i legislatori ci pensano gli amiconi ben introdotti. Questi amiconi ben introdotti, tipicamente prendono sottobraccio un deputato e ci passeggiano in transatlantico o nei corridoi del potere. Mentre passeggiano parlano e spiegano la posizione di questo o quel gruppo d'interesse cercando di perorarne una ben determinata causa.

Per questo loro "prendere sottobraccio" sono chiamati "sottobraccisti".

So much for "lobbying"...

lunedì 27 febbraio 2012

Del Sessismo viario: Il nostro paese contro la media nazionale...

Paesi diversi cartelli uguali
Una professoressa di geografia su Facebook ha recentemente fatto partire una polemica sul sessismo imperante in Italia che si manifesta anche nei personaggi a cui sono intitolate le vie italiane. Pare infatti che, alle donne sia intitolato solo il 5% delle vie se si escludono nomi femminili di santi, madonne, cose, località, famiglie e altro   ("Strade intitolate a donne? Meno del 5%").

Ad esempio, a Trieste, su 1475 strade, quelle intitolate alle donne sarebbero 4, a Bari solo 57 su 930 e Torino 50 su 2250.

Per noi la domanda è quante strade di Morsano sono intitolate a donne?

VIA BONALDO STRINGHER Uomo
VIA CATERINA PERCOTO Donna
VIA DOMENICO PECILE Uomo
VIA GIOVANNI MARINELLI Uomo
VIA NAPOLEONICA Luogo
VICOLO JACOPO STELLINI Uomo
VICOLO PACIFICO VALUSSI Uomo
VIA SAN PELLEGRINO Uomo
VIA ALESSANDRO MANZONI  Uomo
VIA GIAN GIACOMO MARINONI Uomo
VIA GIUSEPPE GARIBALDI Uomo
VIA TRIESTE Uomo
VICOLO IPPOLITO NIEVO Uomo
VICOLO P.A. ANTIVARI Uomo
VIA AQUILEIA Luogo
VIA VENEZIA Luogo
VICOLO F.LLI BASALDELLA Uomo
VICOLO JACOPO TOMADINI Uomo
VIA GORIZIA Luogo
VIA SAN GIORGIO Luogo
VIA GIUSEPPE TREPPO Uomo

Su 21 vie solo una è intitolata ad una donna cioè il 4.8%.

Se poi si escludono le vie con nomi di luoghi o santi e si considerano solo personaggi maschili vs femminili, la percentuale morsanese è del 7% (1 contro 13).

L'Alieno di Mortegliano a "I fatti vostri"

domenica 26 febbraio 2012

Misteri della fede: perché in Italia i conti correnti non possono essere gratuiti?

"Conto gratis, la protesta delle banchecosí titolano i giornali oggi dopo che obblighi introdotti da Salva Italia e liberalizzazioni. 

Ci sono diversi obbligi che sarebbero imposti per decreto alle banche e che non stanno andando giú agli istituti di credito nostrani:
  • Il conto corrente a zero spese (di apertura e gestione) per i pensionati con assegni inferiori ai 1.500 euro ( (2 mila pensionati in caso di cifra lorda). 
  • La prescrizione alla banca che concede un mutuo solo se c'è anche la sottoscrizione di una polizza vita di offrire al cliente, oltre alla propria, anche altri due contratti di compagnie assicurative non appartenenti al proprio gruppo. Per di più la banca sarebbe obbligata ad accettare l'eventuale polizza che il cliente può scegliere sul mercato. 
  • Togliere le commissioni ai distributori di benzina per pagamenti con carta di credito fino a 100 euro che oggi è a carico dell'esercente.
Cose mai viste!
Resta il fatto che, secondo la Banca d'Italia, i conti correnti italiani costano in media 110 euro all'anno mentre ci sono paesi europei, ad esempio la Gran Bretagna, dove tutti i conti correnti sono gratuiti (senza neppure imposte di bollo) e le banche si finanziano facendo pagare i servizi offerti quando sono effettivamente utilizzati (commissioni) o con attività finanziaria.

In un paese come l'Italia, da sempre ossessionato da come si posiziona rispetto ai paesi esteri, sul perchè qui i conti correnti bancari costino più che nel resto d'Europa e soprattutto che tra banca e banca i costi siano così felicemente simili... è un mistero.
Mistero della fede appunto. 

sabato 25 febbraio 2012

Numeri Utili: Stipendi dei Massimi Dirigenti dello Stato (2011)

I giornali hanno pubblicato i dati e noi qui li raccogliamo in una tabella.






Per inciso, questi numeri non includono gli emolumenti per incarichi extra (arbitrati, commissioni, docenze alle scuole superiori della PA, consigli di amministrazione etc) che in alcuni casi fanno lievitare gli introiti annuali lordi di qualche alto dirigente dello Stato a ben oltre 1 milione di euro.

PS Per forza in Italia non si dimette mai nessuno...

venerdì 24 febbraio 2012

Chi é lo statale friulano piú pagato in assoluto?

il General Peter Chiarelli
guadagna meno
Che sia il generale Bernardis capo dell'Aeronautica?

Se lo é chiesto il bar dopo che il governo Monti ha spinto per la pubblicizzazione degli stipendi dei massimi dirigenti dello Stato.

Qui alcuni nomi e dati.
  1. Generale Biagio Ambrate Abate, Capo di Stato Maggiore Difesa: 482.019 euro.
  2. Generale Giuseppe Valotto, Capo di Stato Maggiore Esercito: 481.021 euro.
  3. Ammiraglio Bruno Branciforte, Capo di Stato Maggiore Marina: 481.006 euro.
  4. Generale Leonardo Gallitelli, Comandante dei Carabinieri: 462.642 euro.
  5. Generale Giuseppe Bernardis, Capo di Stato Maggiore Aeronautica: 460.052 euro.
  6. Generale Claudio De Bertolis, Segretario Generale Difesa, 451.072 euro.
A meno di qualche sorpresa tra i dipendenti della regione FVG o di qualche top magnager infrattato in qualche ministero, tra i fiulani pare sia proprio il generale ad essere lo statale piú pagato. Sono oltre 20.000 euro netti al mese.

Per i dettagli degli altri al top clicca qui

A proposito, Barak Obama (capo supremo delle forze armate americane) ha uno stipendio di 340.000 $ annui, tipo 260.000 €. Un puaret!

giovedì 23 febbraio 2012

Numeri Utili: Fatturato per dipendente (2011).

Le aziende "star mediatiche" del momento hanno dei numeri di tutto rispetto.


La Apple riesce a generare 1.8 milioni di dollari di fatturato per ogni suo dipendente.

mercoledì 22 febbraio 2012

martedì 21 febbraio 2012

Riflession: Golf e Antivari

Mi permét une riflession su lis dôs cunvignes organissades la setemane stade a Morsan di Strade, une riflession ca no ûl jessi un parè e tant mancul un judissi, ma sôl e cuasit une “butade” là par jodi se cualchi zovin/e, e mancul zovin/e, al ûl tratà cund’ un voli plui competent la me provocassion.

I) INCUINTRI TAL POLIFUNZIONÂL DI MORSAN

Lettera ad Antivari
Incuintri inmaneât da la clape: “Comitato per la vita del Friuli rurale”. Argoment: La terra promessa (ovvero la cava da golf).

Relators: don Pierluigi di Piazza dal Centro Balducci di Zuian e dall’arch. Roberto Pirzio Biroli, urbanist specialisât tal recupero di zones degradades e cun studi no nome in Friûl ma ancje a Berlin e a Lisbone.

L’argoment de serade a erin i lavors ca si ûl fa a tramontane dal paîs. Lavors che, se fas, a varan un impat no indifferent su la comunitat di Morsan. El progjet al proviôt la costrussion di un campo di golf su une superficie di cirche 1.100.000 mq. cal va di Morsan fin dongje Cucane, di un grant albergo cun di plui di centros comerciâi e di cjases par 250.000 mc.. Un pais plui grant di Cucane. Se al fos cussi al’è clar che la zone a vignares snaturade cu l’arîf di tant siment e di un grun di int di fûr sedi par fa vacanses, sedi par lavorà. El pericul al’è, e son tancj a pensalu, che dut al sedi funsionâl ai lavors di ampliament de autostrade e pa la costrussion de TAV. Par ches dos operas lì al ûl tante clerie e cualchidun si prepare a fornile cjolinle la ca è. Chiscj i argomens dal prim incuintri.

II) INCUINTRI TA LA GLESIE DI MORSAN

Incuintri inmaneât da la: “Ricreativa Morsano”. Argoment: La presentassion dal libri “Pietro Antonio Antivari vescovo dei friulani a fine ottocento”

Al’êre prisint: oltre a la cjantorie de parochie di Morsan, l’autôr dal libri prof. Valerio Marchi, da l’editôr Alessandra Kersevan e come moderatôr Fabrizio Biscot.

El libri nus conte la storie di un grant personagjo dal nestri paîs, Pietro Antonio Antivari, e plui in larc al incjarne el personagjo tai avenimens dal Friûl a la fin dal ‘800. E è che storie “piçule” ca incît in t’une comunitât forsit plui di che “grande”. A è che storie ca bisugnares insegnà a scuele, la storie da lis nestres radîs, savint che cence radîs no si va lontan, si piart la muse, si è sogjes a omologassion, sbalotâs di ca e di la e doprâs nome come consumadors.
Partita di golf a San Remo (1934)  

Chiscj i cantìns dai doi incuintris. Un cal cjalave al futûr, al ambient ca vivìn e che àn di vivi i nestris fîs e i nostri nevôs. Chel’âtri cal cjalave a lis nestres radîs, al nestri passât, a la nestre storie.

Poben tal prin incuintri la int di Morsan ca ere presinte si podeva contale sui dês di une man, tal secont incuintri une buine partecipassion di morsanês. In dutes dôs a mancjavin i zovins.

A chist pont la riflession a ven spontanee: sino une societât ca cjale al passât, ca si volte daûr, ca no si interesse di ce cal vignarà? Sa son sôl chei che àn passât i 50 ains ca si interessin de lôr lidrîs ce continuitât podino vè pal avignì? Se ni zovins, ni vecjos no si interessin di un fàt cal vignarà, se realissât, a savoltà la muse de nestre comunitât e dai nestris cjamps sino une societât vecje, in decadense ca no si interesse plui dal futûr?.
Valeriano Favotto

Governo Monti: Più Fuffa che Sostanza?

Su pei monti ma sempre più vicini al fondo valle
La discussione della pausa caffè al bar di Morsano oggi è sull'effetto Monti. L'importanza del carisma personale come in tutte le cose del vivere sociale salta fuori anche con la figura di Monti che da sola, si dice, visto il suo credito internazionale, vale qualche punto di PIL.

Molti si meravigliano che dopo 60 miliardi di manovre nel 2011 del precendete governo Berlusconi, sia bastata una manovra da 20 miliardi di Monti per far scendere lo spread. In fondo, l'Italia è la stessa del mese di Novembre. O no?

Fino ad ora le tanto annunciate liberalizzazioni &C. sono state solo... annunciate. Quindi i mercati agiscono in base agli annunci?

Pure la prestigiosa Reuters sembra scettica (vedi "Italy charm offensive more style than substance") sostenendo che l'entusiasmo attorno a Monti è eccessivo perchè di certo non ha il tempo di risolvere i problemi dell'Italia. Per inciso, gli effetti delle manovre sulle pensioni e sul mercato del lavoro, qualora andassero in porto così come disegnate, darebbero frutti solo tra 10, 15 o 20 anni. Tempo pochi mesi e gli italiani avranno la sensazione di aver solo pagato la benzina più cara ma la loro vita non è migliorata e quindi si ritorceranno contro il governo "tecnico" invocando elezioni subito. Scomettiamo?

Il debito pubblico era a 1.890 miliardi di euro a Novembre. Ora è a 1.914 miliardi (120% del PIL) e le liberalizzazioni sono comunque molto timide e "cosmetiche". Insomma, i problemi della spesa pubblica e della limitata competitività dell'Italia rimangono dove sono.

Nessuno discute gli straordinari meriti di tecnocrati come Draghi, Monti e i Ciampi dei tempi che furono: lo "stile" c'è ma il problema è la "sostanza". Sostanza che si chiama bassa crescita economica perdurante (chiamiamola pure "strisciante depressione economica"), corruzione, evasione fiscale, crimine organizzato, bassi tassi di natalità, il sud povero, livelli di scolarizzazione che scendono nelle classifiche internazionali, infrastrutture inadeguate e decadenti, una spesa pubblica fuori controllo che alimenta un debito mostruoso, un sistema della giustizia malfunzionante, una burocrazia opprimente, un mercato del lavoro inefficiente e una crescita ridicola del tasso di occupazione.


Questa è l'Italia!

Monti avrebbe bisogno di dare una medicina al Paese per almeno 10 anni per cambiare le cose, non 2 anni. Poi c'è il sospetto che la diminuzione dello spread sia dovuto più all'azione della BCE che a Monti. Ma ognuno ha la sua opinione indimostrabile in merito.

L'Italia è in recessione (ma si sapeva da mesi) e la maggioranza degli osservatori del settore non si aspettano che Monti raggiunga il pareggio di bilancio nel 2013. Poco rassicurante il fatto che a fine anno il governo non abbia annunciato le previsioni per il debito pubblico per il 2012 per evitare al grande pubblico la delusione di vedere quello che qua tutti vedono e cioè il debito sta crescendo.

C'è poi la gallata del "Cresci Italia" che dovremmo chiamare "Solita Italia". La presentano e tutti i partiti sostenitori applaudono, poi, in parlamento gli stessi partiti l'annacquano con mille deroghe.

E torniamo all'inizio, se veramente siamo nel mondo dell'immagine, della reputazione che conta più delle manovre, allora siamo del gatto perchè i mercati ci stanno sussurrando nelle orecchie che se Monti non può neppure liberalizzare i taxi e le farmacie allora cosa può fare di veramente incisivo?

Di certo i costi stranamente più alti d'europa dei conti correnti bancari e le posizioni dominanti nei settori dell'energia fanno venire un tantino di dubbi sul fatto che qualcuno possa toccarli. Tanto che Vittorio Grilli ha ammesso alla stampa estera che... "the measures would probably do nothing to help economic activity for at least three years" (le misure del governo non serviranno di aiuto all'economia nei prossimi tre anni).

Come dire: chi la gà, la gà.

lunedì 20 febbraio 2012

Credit Crunch nostrano: le banche non danno credito ma quando lo danno... i giornali non ne parlano volentieri

...la banca comunica che da marzo «in considerazione delle mutate condizioni di mercato il tasso per il fido sarà dell'8%, un punto in più risptto a prima. Tratto da un articolo come ce ne sono tanti dove diversi imprenditori lamentano come sia diventato difficile accedere al credito bancario.

Le nostre fonti però sottolineano che se un imprenditore (locale) intevistato (da testata nazionale) dichiara che la sua azienda sta ricevendo finanziamenti bancari senza troppi problemi anche in questa precisa congiuntura economica... non viene menzionato. 

Che ci sia "credit crunch" ovvero un problema a reperire liquidità dalle banche lo dicono i dati; per inciso, la BCE sta attuando una sorta di "quantitative easing", per semplificare, stampa moneta, ma senza che si dica che stampa soldi o che sia un alleggerimento quantitativo (come apertamente fanno la Federal Reserve e la Banca d'Inghilterra) per tutta una serie di ragioni sulle quali qui sorvoliamo. Presta soldi alle banche all'1% nella speranza che queste poi li immettano nell'economia "reale" sottoforma di prestiti alle imprese a tassi "ragionevoli".

Per ora gli indicatori continuano a descrivere una situazione di difficile accesso al credito nonostante l'intervento della BCE.

Ma il punto non è questo, il punto è che per qualche ragione, le voci fuori dal coro da parte degli impenditori (anche morsanesi) che continuano a beneficiare di prestiti bancari a tassi relativamente bassi non filtrano molto facilmente sulla carta stampata.

Linee editoriali?

domenica 19 febbraio 2012

Numeri Utili: il Debito Pubblico nell'Area Euro (2011)



Tra tutti i paesi della zona Euro  si somma un debito pubblico di oltre 8.600 miliardi di euro. Di questi, l'Italia ne detenie 1.900 pari al 23%. 

sabato 18 febbraio 2012

Da "Porta a Porta" a Morsano



La storica Alessandra Kersevan interviene a Porta a Porta il 13 febbraio e poi il 18 febbraio interviene a Morsano per la presentazione del libro su Antivari. Morsano piattaforma globale. 

venerdì 17 febbraio 2012

Se la cassa dei Comuni passa allo Stato

Grazie ad Oscar Giannino che ha segnalato: "Tutta la cassa allo Stato".

Il decreto liberalizzazioni prevede con una norma (art. 35) il ritorno alla Tesoreria unica esautorando di fatto quelle comunali. Nasce cosi il dibattito tra Stato Centralista contro Stato Federalista. Secondo quanto previsto dal decretone, i comuni non potranno piú disporre degli attivi di bilancio, anzi, dovranno farli defluire verso il centro.

Roberto Maroni, ex ministro degli interni, della Lega, alla trasmissione  "Nove in punto, 14 febbraio 2012:Tutta la cassa allo Stato"  ha cosí commentato: 'Quest'ultima invenzione della cassa dei comuni per portare tutto in tesoreria nazionale, poi - ha dichiarato - è una rapina e l'ennesimo passo indietro'.

Cosa significa per i piccoli comuni di provincia?

Converrá non avere attivi di bilancio?

giovedì 16 febbraio 2012

La presentazione del libro su Pietro Antonio Antivari

Sabato alle 17.00 ci sara' la presentazione della biografia di mons. Antivari, il vescovo ausiliare di Udine nato a Morsano nel 1830. Maggiori dettagli sul libro sono disponibili qui o presso l'Associazione Ricreativa che ha sostenuto la sua realizzazione.

Un pezzo di storia del paese che rivive e una memoria che rimane per le generazioni future.


martedì 14 febbraio 2012

Un Triste Record

Lo scoramento di chi ha scritto il post di ieri é al massimo livello. La notizia non é per niente bella. Le visite per il post di ieri sono state 240: il record di visite di sempre. Un record triste.

Chi pensa che "tanto alla gente del paese non interessa" evidentemente si sbaglia.

lunedì 13 febbraio 2012

x-Tajs: Alieni sulla Napoleonica e Caldaie che spariscono

Cose dell'altro mondo!!!!!!!!!!!!!!!
Auto ferme sulla Napoleonica: «Creatura alta quattro metri e telefonini muti» questo il titolo della notizia data dal gazzettino questa mattina.


Che siano gli extraterrestri ad aver comprato le caldaie della latteria sociale turnaria di Morsano e ad aver fatto incazzare mezzo paese?


domenica 12 febbraio 2012

Lavorare fino a 70 anni? Sta arrivando, piano piano.

Se Panorama ti dice in italiano quello che il Daily Mail ti dice in inglese
Tutti i morsanesi che hanno frequentato le business schools in giro per il mondo, sanno che da almeno 20 anni si parla di inalzamento dell'etá pensionabile per far fronte alla "pension bomb". Cioé la bomba pensionistica che con l'inalzarsi della speranza di vita potrebbe scoppiare qualora le casse delle varie INPS nazionali, non riuscissero a far fronte al crescente numero di pensionati (e delle pensioni senza propria copertura).

Si andava in pensione e si viveva da pensionati10-15 anni. Ora, si va in pensione e si vive almeno 20 anni.

Cosí, dopo aver fatto i conti, come si diceva, da almeno un ventennio alle classi dirigenti nelle scuole di specializzazione post-laurea, si impartisce il vangelo "dell'aumentare l'etá pensionabile e passare al sistema contributivo".

In America si sono spinti fino ad un tipo di contributivo che ti garantisce la pensione solo fino a che dura il fondo che hai accumulato quando lavoravi (esclusi gli statali americani i quali automaticamente hanno una pensione fino alla morte).

La nota di interesse é che sebbene queste prediche venivano impartite alla (futura) classe dirigente, solo ora si vedono i giornali sondare il terreno con l'etá psicologica dei 70 anni. Il meccanismo é semplice: partono i sondaggi dell'opinione pubblica e tempo 10 anni c'arrivano pure le decisioni vincolanti sulla tua etá pensionabile.

Con i tempi che corrono e con i sondaggi che girano... cari ventenni, cari trentenni e cari quarantenni, sappiate che se mai vedrete la pensione, sara' rispettivamente tra 50 anni, tra 40 anni e tra 30 anni.

Cosí, a Morsano come nel mondo, 70 é il nuovo 50.

sabato 11 febbraio 2012

Numeri Utili: Abitanti a Mortegliano, Lestizza, Castions di Strada e Talmassons (2011)

Ci informa il mensile "Semide" sulla situazione anagrafica dei comuni che circondano Morsano che qui riportiamo in versione grafica.

A Talmassons c'e' stato un incremento di decessi del 50% in un anno! Allo stesso tempo le nascite sono incrementate del 40%. O i dati sono sbagliati o c'e' qualcosa di sbagliato nell'aria.

Combinati questi comuni non raggiungono neppure 20.000 abitanti. Il comune dal quale si scappa di piú é Castions di Strada con un incremento del 34% di emigrati su base annua mentre Mortegliano é quello che attira piú persone da fuori.

La serie storica é troppo breve per trarne delle conclusioni, magari bisognerebbe vedere gli andamenti degli ultimi 10 anni ma a spanne, si puó azzardare che le nuove famiglie preferiscono stabilirsi nei grossi centri dove ci sono piú servizi e quindi Mortegliano gode di maggiore attrativa. Ma é solo un'ipotesi.




Interessante poi osservare il trend delle nascite e delle morti. Il comune dove nascono piú bambini in termini relativi é Castions di Strada con un nato ogni 111 abitanti, mentre dove si nasce di meno é Lestizza con un nato ogni 156 abitanti. Di contro, Lestizza é dove si muore di meno con un decesso ogni 103 abitanti mentre Morte-gliano (omen nomen) é dove si tire di pi i scarpez con un decesso ogni 76 abitanti. 

venerdì 10 febbraio 2012

Travaglio e il turista inglese





Dopo il nostro post di ieri (Cosa una vicenda calcistica insegna sulle culture nazionali: il caso delle dimissioni del friulano-bisiacco Fabio Cappello da CT inglese) il parallelo tra le dimissioni in Inghilterra e quelle (sempre annunciate e mai date) nella patria di Arlecchino e Pulcinella é fatto pure da Travaglio ieri sera.

giovedì 9 febbraio 2012

Cosa una vicenda calcistica insegna sulle culture nazionali: il caso delle dimissioni del friulano-bisiacco Fabio Cappello da CT inglese

How do you say: mandi e viva?
Nel pomeriggio di ieri, la notizia che Fabio Capello si era dimesso da allenatore dell'Inghilterra é stata data in anteprima nazionale (in Italia) da un tweet di Dibattito Morsanese (Fabio Capello resigns as England manager – as it happened). Fin qui l'autoincensazione.

Peró andiamo a vedere cosa la vicenda ci insegna da un punto di vista della sociologia culturale (uazzagana!).

Capello dice che si é dimesso per due motivi: lo sgarbo dell'FA che ha tolto la fascia di capitano a John Terry senza dirlo a lui, che da allenatore ritiene di essere l'unico deputato a decidere chi deve fare il capitano e il fatto che terry non é colpevole fino alla condanna. John Terry é ACCUSATO di aver indirizzato con frasi razziste, in una partita di campionato, il giocatore di colore Ferdinand.

La Football federation (FA) ovvero la FIGC inglese, dice che uno come John Terry che ha sul groppo delle ACCUSE INFAMANTI come quelle di razzismo, non puo' essere capitano di una gloriosa squadra che rappresenta valori per i giovani e per la nazione fino a che il suo nome non esce pulito dall'inchiesta. Logico quindi, la rimozione della fascia (con o senza l'approvazione dell'allenatore).

E' piacevole sedersi sul divano e guardare come con prevista partigianeria, la stampa di Italia e Inghilterra seguano la pancia dei loro rispettivi lettori nazional-popolari con i giornali Italiani che si focalizzano sulla versione di Capello mentre quelli Inglesi danno ragione all'FA.

A ben vedere, le visioni delle rispettive stampe nazionali segue l'atteggiamento culturale delle due nazioni.


Per gli Italiani (Capello: "Grazie a tutti". La FA: "Ha scelto lui") prevale il modo italiano di vedere gli affari di giustizia dove il garantismo é sempre spinto ai suoi limiti per cui risulta del tutto incomprensibile come l'FA abbia potuto prendere una decisione drastica su una persona ACCUSATA e non ancora condannata (il processo penale é a luglio). L'Italia é il paese dove i privilegi che si protraggono nel tempo diventano "diritti acquisiti che non si toccano", dove Cosentino e Tedesco, sebbene su di loro pendano accuse pesanti, "fin che non c'e' condanna non serve si facciano da parte", dove per tre gradi di giudizio e sentenza definitiva ci vogliono 20 anni cosí se ti dimetti da qualsiasi cosa ti bruci la vita.

Per gli inglesi amano istintivamente la versione dell'FA che in fondo e' il loro modo di vedere le cose di giustizia: draconiana ma veloce. In settimana si é dimesso un ministro per una multa automobilistica non pagata e le false dichiarazioni in merito (Chris Huhne: The minister brought down by a wife who refused to go quietly) o il Lord (si, ha questo titolo qua) finito qualche giorno in galera per una frode di 12.000 sterline (15.000 euro!!!) di spese gonfiate (Lord Taylor of Warwick and Lord Hanningfield released from jail early) e l'assunto implicito che ogni caso di giustizia finisca entro tempi brevi per cui la perdita di status dovuta alle accuse sará solo una situazione temporanea e non qualcosa che ti brucia per la vita. 

Se si chiede ai tifosi dell'Inghilterra cosa pensano vi diranno che Capello, like all Italians, parlano troppo e questa volta, visto che era pagato 6 milioni di sterline all'anno (6.6 milioni di euro), poteva anche accettare in silenzio che l'FA avesse preso una decisione importante senza interpellarlo. In piú, le accuse sono cosí pesanti (la prova televisiva con il labbiale inequivocabile di Terry non aiutano la sua causa) che Capello avrebbe potuto soprasedere. Per di piú, "he doesn't even speak English!"

Al di lá dei dettagli, un semplice episodio la dice lunga sulla partigianeria della stampa nazionale, sulla partigianeria istintiva su base nazionale di tutti noi, su un paio di stereotipi che si perpetuano e su cosa forse si puó leggere dietro agli stereotipi.

PS e a Morsano stanno tutti dalla parte di Capello...

PPS vedi "Anche il Friuli esce dai Mondiali, ma dá da insegnare. Nonostante tutto"

AVVISO IMPORTANTE: AAA VOLANTINI PAESANI CERCASI

La polemica per un blog é come un pel di frice per un carro: tira piú di 100 buoi.

Anche un mona qualsiasi (e non dei mona qualificati come noi) si accorge che la politica in paese si fa anche con i volantini pseudo-anonimi.

Il volantino fa polemica e come si diceva, la polemica va. Anzi, vavavuma.

Veniamoci incontro: lo scopo dei volantinanti e' la massima diffusione del messaggio mentre il nostro scopo e' il massimo numero di visite paesane possibile.

Mandateli in formato elettronico al nostro indirizzo  email. Verranno pubblicati.

mercoledì 8 febbraio 2012

martedì 7 febbraio 2012

Sondaggio: Aggregare il comune di Castions di Strada ad altri comuni?


La domanda non lasciava adito a fraintendimenti: Come lo vedresti l'accorpamento di Castions, Lestizza, Bertiolo, Talmassons e Mortegliano nel "Comune della Stradalta"?


Il fatto che un secco 70% sia disposto ad accettare l'estinzione del comune di Castions di Strada in favore dell'accorpamento con altri paesi della zona é solo parzialmente una rivelazione.

Vada che il campione e' piccolo e che qualcuno puo' aver imbrogliato votando piú volte peró se questa é la rondine chissá com'e' la primavera.

Il discorso é sempre stato un tabú e comunemente accettato da tutti che lo status quo non si poteva cambiare. Tuttavia, con la crisi finanziaria e morale dell'Italia, da piú parti gli animi si stanno sensibilizzando verso una maggiore efficienza della macchina pubblica e minori sprechi. Cosí in osteria si accetta che comuni con un'unica frazione sono ormai un anacronismo e il mantra che piccolo significa "miglior rapporto tra cittadino e amministratore eletto" sembra resistere solo se i confini di cio' che e' amministrato sono piú ampi: se non 10 frazioni, almeno un comune con 5-6 frazioni.

Il peso dei comuni grandi si percepisce quando c'e' da bilanciare quello che impone la Regione o la TAV di turno. Al momento si vede che i problemi s'ingrandiscono ma la forza dei sindaci rimane frazionata.

Esistono diverse soluzioni alle sfide emergenti e tutte hanno i loro pro e contro (e ne parleremo in post futuri) ma che si possa accorpare con il consenso della gente sembra essere diventato accettabile. Almeno secondo i scientificissimi sondaggi morsanici.

Punti di vista sul Posto Fesso


ATTO PRIMO


Giulio Tremonti, ministro dell'economia, il 19 ottobre 2009

«La mobilità non è un valore, il posto fisso è la base per progetti di vita. La variabilità del posto di lavoro, l'incertezza, la mutabilità per alcuni sono un valore in sé, per me onestamente no. C'è stata una mutazione quantitativa e anche qualitativa del posto di lavoro, da quello fisso a quello mobile. Per me l'obiettivo fondamentale è la stabilità del lavoro, che è base di stabilità sociale».


Mario Monti, ministro dell'economia e premier, il 2 febbraio 2012

 «Il Posto fisso? E’ monotono. L’articolo 18 ha determinato un terribile apartheid nel mercato del lavoro tra chi è già dentro e chi, giovane, fa fatica ad entrare”. I giovani però devono “abituarsi all’idea di non avere più il posto fisso a vita: che monotonia. E’ bello cambiare e accettare delle sfide».

ATTO SECONDO

Le vittime della sfiga:

Il professore che mi segue è stato chiaro: «Fatti mantenere dai tuoi genitori. Ma io non ci sto». Al terzo dottorato di ricerca in ingegneria rinuncia agli studi perche' non le danno lo stipendio a 28 anni.

Le vittime delle coincidenze:

La figlia della Fornero insegna nell'ateneo dei genitoria 37 anni ha un posto fisso come professore associato di Genetica medica alla facoltà di Medicina dell'Università di Torino dove anche insegnano papá prof. Mario Deaglio e mamma prof.ssa Elsa Fornero

O Zico o... Scozia!





La Patrie dal Friûl (Otubar 2011)


Brividi eh? Quando metteva giu' la palla per una punizione...

Dal sito dell'Universitá


La città di Zico o Austria è diventata un' isola serena...?


lunedì 6 febbraio 2012

Le gole profonde delle banche: se anche i Bancomat parlano

Dal 1984 di Orwell fino al Grande Fratello di Mediaset, ai dati che Facebook e Google raccolgono sulle nostre vite, ci sentiamo sempre piú in balia di un misterioso controllore.

In paese si pensava di essere piú al sicuro nonostante le videocamere di sorveglianza e le babis in bottega che ti tengono costantemente sott'occhio.

Invece, i sistemi di controllo sono piú insidiosi che mai, tanto che questa mattina, secondo una drammatica testimonianza diretta, da un bancomat di p.zza degli Affari a Gonars, s'e' udita questa voce: "ouh, Marqualdo l'e' facil critica' lis bancjs e dopo doprá el bancomat!

Il messaggio vocale customizzato, con sibillino accento morsanico, proveniva dalle pareti metalliche del Bancomat!!! Un evidente caso di business intelligence, knowledge management e CRM dei piú avanzati al mondo!  

PS tanto per stare in tema, vuoi vedere che nel prossimo estratto conto ci sara' pure una voce di spesa per "Commissione Grande Fratello vocale"... 

domenica 5 febbraio 2012

Il Dramma del Morsanico Moderno: la Dealfabetizzazione

Abbiamo parlato di tasso di analfabetismo nel post "Numeri Utili: il tasso di analfabetismo in Italia (1861-2011)" ed abbiamo capito che, a seconda delle metriche usate, in Italia si ha un tasso di analfabetismo che va dall'1% secondo l'ISTAT al 36% di ana-alfabetismo (cioé di chi ha solo la licenza elementare o nessun titolo di studio) secondo l'UNLA (Unione Nazionale per la Lotta contro l'Analfabetismo).

Il fatto piú allarmante é che si stanno osservando tendenze nuove dovute sia all'allungamento della vita che alla crescente complessitá delle cose di ogni giorno. Molto banalmente, mentre "una volta" un geometra sapeva e poteva fare tutto quel che riguardava la progettazione e le pratiche burocratiche legate alla costruzione di una casa, oggi servono mille tecnici ed altrettante certificazioni: la vita é piú complicata e si richiede una scolarizzazione specifica per ogni cosa. Inoltre si vive piú a lungo e gli studi conclusi a vent'anni rischiano di appassire e sedimentarsi se non si rinfrescano periodicamente. Da qui il rischio di dealfabetizzazione cioé di non riuscire ad rimanere al passo con i tempi con adeguati livelli di conoscenza e comprensione.

In questo caso ci aiuta nel ragionamento l'indagine dell'OCSE denominata "ALL" (Adult Literacy and Lifeskills), dedicato specificamente all'analfabetismo funzionale. Qui le indagini del 2003-2004 su un campione della popolazione compresa tra 16 e 65 anni hanno mostrato un quadro preoccupante: su tre livelli di competenza alfabetica funzionale (inferiore, basilare e superiore) il 46,1% degli Italiani è al primo livello, il 35,1% è al secondo livello e solo il 18,8% è a un livello di più alta competenza.

A simili conclusioni arriva il linguista Tullio de Mauro nel 2008 sostenendo che solo il 20% della popolazione adulta italiana possiede gli strumenti minimi indispensabili di lettura, scrittura e calcolo necessari per orientarsi in una società contemporanea.

Dunque, indipendentemente dai titoli di studio, secondo le statistiche, solo un quinto dei morsanesi riesce a capire un po' il mondo d'oggi. Abbiamo chiesto lumi in osteria e gli avventori hanno sentenziato che oggi  per non essere degli analfabeti si deve sapere (indipendentemente dal titolo di studio posseduto):
  • un po' di inglese;
  • un po' d'informatica;
  • capire quello che c'e' scritto sui giornali sulle questioni generali
  • e soprattutto esprimersi bene nell'Italiano scritto e parlato
E adesso iniziano i cazzi
Cosí, sulla base di questi semplici parametri spannometrici, possiamo concludere che il vecchio notabile di paese con laurea presa negli anni Cinquanta ma che non sa prenotarsi un biglietto aereo su Internet é un "dealfabetizzato". Oppure, in questi anni di universitá di massa che crea piú illusioni che sapere, il giovane neolaureato che non sa scrivere (vedi Troppi strafalcioni All’esame di Stato per gli avvocati bocciatura di massa) o non sa le lingue é di fatto un "dealfabetizzato" (e pure mazziato). 

Ma esiste anche un fenomeno piú insidioso ed é legato ai cambiamenti tecnologici e delle professioni. Il commerciante (con la 5a elementare) sa fare i calcoli a mente non solo velocemente ma pure quando sono complessi perché con un calcolo veloce ed accurato puó concludere l'acquisto di una partita di cipolle al prezzo piú vantaggioso. Oggi, dopo che la tecnologia ha messo a disposizione calcolatrici scientifiche, fogli excel con formule che fanno tutto... provate a chiedere ad un laureato di fare un calcolo a mente! Dottore quanto fa 160 diviso 35? La nuova "dealfabetizazione" é anche qui.

Senza contare che il drammatico abbassamento degli standard universitari (dove il ragionamento dei consigli di amministrazione delle universitá é che bocciare non conviene perché piú studenti si laureano piú se ne iscrivono e piú soldi portano agli atenei) e il 3+2 hanno ridotto quelli che gia' erano "esamifici" a meri istituti di burocrati concentrati piú sulla didattica che sulla ricerca. Bassi standard e lauree di massa i cui risultati si vedono anche in paese dove lo status di "laureato" equivale allo status di "pera cotta". Poi se chi ha il pezzo di carta non sa neppure scrivere bene perché, di fatto, il permissivismo accademico ha le maglie larghe, allora si finisce dritti dritti in quella che potremmo definire"dealfabetizzazione qualificata" ovvero il pezzo di carta senza il "sapere". 

Inoltre il laureato che fa un lavoro di ripiego, magari non intellettuale - come capita a moltissimi - rischia di dequalificarsi con il passare del tempo finendo nell'oblio della dealfabetizzazione di fatto. In paese spesso si sente dire che una laurea non serve a niente e lo si dice sulla base dell'osservazione dei laureati che ci circondano e non tanto per i soldi che (non) portano a casa a fine mese ma per come ragionano e come si pongono di fronte ai problemi di ogni giorno. La frase "se chel li l'e' un dotor alore sin propit cagâz" é abbastanza comune (frase che era impossibile udire fino agli anni Ottanta).

Paradossalmente, il sessantenne che fa un lavoro che lo obbliga a scrivere, a usare il computer e tenersi aggiornato con leggi e regolamenti o che semplicemente si interessa di scienza e cultura nel suo tempo libero e' piú alfabettizzato del trentenne laureato che fa lavori non qualifica(n)ti e che non coltiva altri interessi.

Tra le tante bestie nere del vivere moderno morsanico mettiamoci pure dentro questa: la dealfabetizzazione

sabato 4 febbraio 2012

Numeri Utili: il tasso di analfabetismo in Italia (1861-2011)



Fonte ISTAT


Secondo l'ISTAT i dati sarebbero quelli qui sopra sulla base dei criteri utilizzati nel definire la condizione di analfabetismo. L'Istituto Nazionale di Statistica precisa che, in base ai dati del censimento della popolazione riferiti al 2001, il numero di analfabeti è pari a 782.342 unità.


Si sa che all'unificazione, nel 1861, l'Italia contava una media del 77% di analfabeti con punte massime del 91% in Sardegna e del 90 % in Calabria e Sicilia, bilanciata dai valori minimi del 57% in Piemonte e del 60% in Lombardia. Nello stesso periodo - 1850 - le percentuali di analfabeti in Europa erano del 10% in Svezia, del 20% in Prussia e Scozia, del 75% in Spagna e del 90% in Russia.

Per il censimento generale del secondo dopoguerra, nel 1951, la "qualifica" di analfabeta venne collegata non più a coloro che non sapevano scrivere il proprio nome, ma a coloro che non sapevano leggere e scrivere. Gli analfabeti risultarono così suddivisi per regione: Piemonte 3%, Valle d'Aosta 3%, Liguria 4%, Lombardia 2%, Veneto 7%, Trentino Alto Adige 1%, Friuli Venezia Giulia 4%, Emilia Romagna 8%, Toscana 11%, Marche 13%, Umbria 14%, Lazio 10%, Abruzzo e Molise 19%, Campania 23%, Puglia 24%, Basilicata 29%, Calabria 32%, Sicilia 24% e Sardegna 22%.

Tuttavia, i dati sarebbero diversi se analizzati con i criteri di una specifica ricerca dell'Università di Castel Sant'Angelo dell'UNLA (Unione Nazionale per la Lotta contro l'Analfabetismo), pubblicata nel 2005, secondo la quale quasi sei milioni di italiani sono totalmente analfabet ossia il 12% della popolazione (ricordando che il 7,5% sono laureati). 


La ricerca "La Croce del Sud - arretratezza e squilibri educativi nell'Italia di oggi", sempre pubblicata dallo stesso istituto, sottolinea come dopo Portogallo e Messico, sia l'Italia ad essere l'ultima tra i 30 Paesi più istruiti al mondo. Nella ricerca si sottolinea come la sola licenza elementare (o nessun titolo di studio) caratterizzi il 36,52% della popolazione (circa 20 milioni sui 53 censiti nel 2001) e questo viene definitio "ana-alfabeta ossia del tutto analfabeta o appena alfabeta. La situazione è stazionaria da una decade.

Sul piano della distribuzione regionale dell'ana-alfabetismo, ben nove regioni sono al di sopra dell'8%, limite considerato di allarme:
  • Basilicata 13.8% 
  • Calabria 13,2%
  • Molise 12,2%
  • Sicilia 11,3%
  • Puglia 10,8%
  • Abruzzo 9,8%
  • Sardegna 9,1%
  • Umbria 8,4%.
Interessante notare come alcune di queste regioni, per contro hanno un alto tasso di laureati: la stessa Basilicata o la Calabria hanno, in percentuale, più laureati della Lombardia e del Piemonte, verosimilmente perché l'assenza di lavoro spinge i giovani a puntare su titoli di studio che facilitino l'ingresso nel pubblico impiego o l'emigrazione verso posti di lavoro qualificati in altre regioni o all'estero. Infatti, su queste regioni incide pesantemente il tasso di emigrazione, poiché la percentuale di popolazione scolarizzata emigrante è maggiore di quella non scolarizzata rimanente. 


Tra le grandi cittá (con piú di 250 mila abitanti) la cittá con la più alta percentuale di analfabeti é Catania seguita da Palermo e Bari. Di interesse é l'osservazione che in Calabria i titoli di studio detenuto dai consiglieri regionali é mediamente sceso negli anni peggiorando anche rispetto agli anni Settanta quando in Calabria neppure c'era l'universitá.  

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