giovedì 29 settembre 2016

Riflessioni: Se il Friuli é la terra promessa degli stranieri senza diritto di asilo politico...

Ha fatto scalpore in paese la notizia, riportata sul Messaggero da Mattia Pertoldi, che "I profughi si confessano alla Bbc: «A Udine ci danno i documenti». La tv inglese ha seguito i migranti nel viaggio dall’Austria al capoluogo friulano. I richiedenti asilo: «L’Italia è l’unico Paese Ue in cui possiamo ottenere i visti».

Qui in paese, che Udine fosse un centro che attrae migranti da tutta Italia, si sapeva perché chi lavora nelle forze dell'ordine lo ha raccontato in lungo e in largo ai paesani. In paese si sa anche quali sono le problematiche legate alle selezioni per decidere se accettare o meno la richiesta d'asilo politico degli stranieri che presentano domanda. Si sa anche che da Roma arrivano solleciti a smaltire piu' pratiche (ovvero, manca personale e quello che c'e' deve sobbarcarsi un maggiore carico di lavoro con annessi e connessi). Con buona pace di cooperative ed enti piu' o meno politicizzati. 

Al bancone del bar si parla anche dei migranti che fan i furbi, di chi si fa i selfie da Udine mostrando i documenti agli amici in altri paesi d'Italia sollecitandoli a venir qui a fare i documenti, del fatto che Udine ha uno status speciale per i permessi che gli uffici qui possono rilasciare (e quindi attrae i migranti all'ultim spiaggia), di chi si dichiara omosessuale perseguitato in patria e di varie sfacettature che al telegiornale o nelle dichiarazioni di partito nesuno ti racconta. Per inciso, non son sfaccettature di destra o di sinistra, son racconti di chi e' sul campo (e che della politica si disinteressa). 

Ad ordinare spritz assieme a noi ci son uomini che stanno in prima linea e che vedono le cose direttamente, ci son infermieri, pompieri, volontari e persone informate da dentro senza i filtri degli addetti stampa. E guarda caso, nessuno mai raccoglie le loro testimonianze: deve arrivare la BBC. 

Insomma, la morale della favola é che il bar del paese ne sa sempre di piu' di quanto risportato dalla stampa, sebbene le cose si notano solo quando sono riportate sulla stampa. Cosi la BBC ci ha portato alla ribalta cose che come sempre, il nostro paese gia' sapeva da tempo... 


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BBC: Migrants' grim odyssey ends in Italian city of Udine
By Bethany Bell
BBC News, Udine, north-east Italy

Dell'articolo della BBC e' interessante questo passaggio "Mr Honsell says that according to Italian law, just about anybody who is on Italian land can apply for asylum and can appeal twice if their case is turned down. "This sets up a process where people stay here," he said. "There is basically no deportation in Italy."

Ovvero: di fatto chi arriva qui, dopo un po' di tempo, e' messo nelle condizioni di poter ricevere gli stessi servizi di chi e' nato qui e paga le tasse da sempre.

Il punto e' proprio questo, quando si parla di Europa: c'e' la paura di dover condividere gli stessi "servizi" e "diritti" mentre, se si danno "diritti" diversi agli immigrati, i "locali" tenderanno a non temere le ondate migratorie. Il concetto lo esprime l'Economist in un articolo dedicato al sistema "kafala" (la sponsorizzazione di un cittadino del Golfo o di una impresa locale degli immigrati per lo piu' indiani o pakistani). Nell'articolo "Open doors but different laws" si dice:

Mr Weyl argues that it is the kafala system itself that makes Gulf citizens tolerate ultra-high levels of immigration. Precisely because it grants migrants so few rights—they can never become citizens, nor share in the generous local welfare state—Gulf nationals do not feel threatened by them. On the contrary, they like having other people to mop their floors and sweat on their building sites.

Un migrante non potra' mai chiedere la cittadinanza, ne' i suoi figli potranno mai averla anche se nati e vissuti in uno dei paesi arabi del Golfo. I "servizi" (ospedali, scuole etc) avranno accessi diversi: gratis per i cittadini e a pagamento per gli altri. Cosi facendo i cittadini tollerano fino all'85% di stranieri sul loro suolo.

Chiaramente la "civilta'" giuridica europea non accetta una forte differenziazione dei diritti come nei paesi del Golfo ma allo stesso tempo, a differenza dei paesi del Golfo, in Europa si erigono muri (fisici e virtuali).  

Che sia la leva dei "diritti" a frenare o incentivare l'atteggiamento nei confronti dell'immigrazione? Meno diritti agli immigrati = piú accettazione dell'immigrazione? Stessi diritti agli immigrati = erigiamo muri piuttosto che darglieli questi diritti? 

1 commento:

Vitellozzo Silverdeschi Vantelli della Calastorta ha detto...

Sarebbe interessante capire cosa succede in Lussemburgo dove han quote di immigrati su popolazione locale molto alte (Portoghesi in particolare ma anche Italiani).

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