mercoledì 6 giugno 2012

Spritz Bureaucracy: Del "Dispotismo Amministrativo" della burocrazia italiana

Arte Moderna Italiana: un cittadino medio vigorosamente sospinto dalla burocrazia verso
un futuro migliore sotto il sole del Bel Paese
La discussione è sorta ieri durante la visita di una delegrazione extra-parlamentare ad una struttura sportiva paesana in disuso da anni e che si vorrebbe far rifiorire. All'interno della comitiva si constatava come i gangli della burocrazia in italia siano così assurdi che non fa meraviglia che tutto sia condannato all'immobilità. Di peggio, per smuovere qualcosa, serve troppo spesso l'intervento "politico" sia questo del potente di turno (tipo quelli che poi non sanno chi gli ha pagato la casa) o di qualche povero diavolo di amministratore locale, pronto ad assumersi responsabilità per venire incontro ai cittadini e che poi si colleziona qualche denuncia per abuso d'ufficio da parte del burocrate frustrato di turno.

I casi eclatanti di pazzia burocratica a livello nazionale non mancano, ha fatto notizia la rinuncia ad investire ulteriormente in Italia da parte di British Gas che dopo aver speso 250 milioni di euro (!!!) per il progetto del rigasificatore di Brindisi, dopo 11 anni di carte, di fronte all'ennesimo blocco burocratico ha gettato la spugna e ha rinunciato al progetto (vedi "Da 11 anni aspetta i permessi: British gas riuncia al rigassificatore e lascia a Brindisi"). Questo è un caso eclatante che riassume una delle ragioni per le quali il FDI (Foreign Direct Investment) ovvero gli investimti esteri in Italia sono bassi: la British Gas parallelamente al rigasificatore di Brindisi era partita con un progetto uguale in Galles, mentre il primo era fermo a livello di autorizzazioni 11 anni dopo, quello del Galles è stato addirittura realizzato ed è entrato in funzione entro 5 anni!

Si dice che il nocciolo del problema sia il potere dato a troppi elementi con diritto di "veto". Le decisioni, concettualmente, dovrebbero essere prese da tre, o al massimo cinque organismi. In Italia invece, c'è la gara a dare potere di bloccare i progetti finanche a 32 enti diversi (come nel caso del rigasificatore di Brindisi).

C'è poi il discorso corruzione che si posa su un sistema che sembra fatto apposta per dar modo di far arrivare gente con la tanica di olio per lubrificare qui e là. Anzi, in alcuni casi, anche con 32 taniche diverse. Non a caso, se un linguista volesse spendere un quarto d'ora a capire come si è evoluta la lingua di Dante e i vari dialetti e lingue regionali, potrebbe analizzare in quanti modi in Italia si può indicare la corruzione: bustarella, oliare gli ingranaggi, obolo, cash, finanziamento alla fondazione politica, mandule, al fas ce cal po, ecc. ecc. Senza poi aggiungere la mimica e i gesti legati alle bustarelle.

Insomma, a rigor di legge (e notasi che chi le leggi e i regolamenti li ha fatti così complessi sono gli stessi che sono chiamati a ridurne la complessità) in Italia non si può fare niente e soprattutto, nessun burocrate è mai chiamato a rispondere della propria (eventuale) inadempienza o lentezza. Nessuno è tenuto a risponderti e comunque lo Stato poi tratta i cittadini come sudditi costringendoli ad andare a pietire una risposta. Caso tipico è quando si presenta una qualsivoglia richiesta scritta e per avere risposta si deve poi andare di persona (ma che ti scrivo a fare allora?).

Così nella discussione è stato sollevato il problema del "dispotismo amministrativo" proprio per descrivere gli arbitrii della Pubblica Amministrazione che ledono i diritti e la libertà dei cittadini.

Come sempre le voci fuori dal coro sottolineano che la burocrazia è complessa perchè troppi in Italia tentano di fare i furbi e approfittarsi della mancanza di regole per commettere abusi. Al che la discussione è partita sull'evidentemente pessima risposta data dalla Stato fino ad ora visto che non sembra che gli abusi siano stati ridotti (vedi le taniche di olio di cui sopra) ed anzi, chi ha tanto olio fa comunque quello che vuole e le regole sono solo aumentate di numero ma non quanto a chiarezza. Inoltre s'è creata una generazione di cittadini (e generazione di giornalisti) assuefatti al "dispotismo amministrativo" che anzichè reagire, abbassano la testa e l'accettano con qualche sospiro, sottoposti ad una classe burocratica mediocre e incapace di rinnovarsi o di qualsivoglia scatto d'orgoglio.

Dibattito lungo e complesso che continua ancora nei bar del paese...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Ti tassano di più e ti parlano di crescita! Rido e cito Churchill "una nazione che si tassa nella speranza di diventare prospera è come un uomo in piedi in un secchio che cerca di sollevarsi tirando il manico".

Imprenditore ha detto...

9 miliardi di crediti delle imprese italiane nei confronti dello Stato mentre se tu sgarri di 500 euro in qualsiasi pagamento ti arriva subito Equitalia. Concordo, siamo in lotta contro il "dispotismo amministrativo"

Te la pago io la vacanza..... ha detto...

Il caso dei 70 mln dati dalla Fondazione all'intermediario che andava in vacanza.... e facciamoci tutti una fondazione dai!

Anonimo ha detto...

Non serve scomodare Churchill per capire come le ultime manovre economiche servano soltanto ad allungare l'agonia del "malato" Italia. I nostri amministratori, a tutti i livelli, si riempiono tanto la bocca di SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA... salvo poi, all'atto pratico, trovarsi sempre impantanati in leggi e leggine risalenti (alcune) ancora ad inizio secolo! Semplificare NON vuol dire eliminare tout-court la burocrazia aprendo al far west delle autocertificazioni: a mio avviso, semplificare vuol dire fare un impianto normativo più chiaro, che non lascino spazio ad interpretazioni, ricorrendo a "testi unici" che raggruppino la normativa per macroaree (evitando sovrapposizioni di competenza tra norme), con tempistiche delle pratiche certe, interlocutori unici, MENO ENTI INUTILI e più lungimiranza in merito alla pianificazione del territorio (ad esempio, ma di esempi ce n'è mille mila!).

Anonimo ha detto...

poi sai, c'è anche chi si approfitta, nel senso che c'è chi ha colpe proprie e per non fare figuracce gira le colpe alla burocrazia. facile così! purtroppo lo fanno in molti. classico discorso da osteria: "mi atu fat che robe là..." "io ai pront dut, soi ca spieti il comun..." che nel 99% dei casi è un falso storico solo per prendere tempo col cliente.

Anonimo ha detto...

La giungla della burocrazia è folta ed impenetrabile! Nella giungla si nascondono incompetenza, corruzione, nepotismo, favoritismi, interessi di parte, delinquenza pressapochismo, mediocrità e molto altro ancora! Ma il tutto è molto ben congeniato affinché non possa essere modificato, ad uso e consumo di politici, faccendieri, avventurieri e affini!A riprova la notizia di oggi che vede ancora una volta la casta mettersi fuori dal Diritto per difendere un parlamentare (leggi Di Gregorio). Purtroppo la storia ci insegna che ciclicamente la libertà e la democrazia chiedono il loro sacrificio in termini di sofferenze e di sangue versato! Se mai accadrà spero almeno che le forze dell' ordine stiano dalla parte del popolo altrimenti sarà la solita guerra dei poveri dove alla fine i componenti della casta si saranno solo scambiati le sedie!

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