sabato 21 gennaio 2012

Certificazioni fittizie ovvero, le Tangenti legalizzate

"Costruiamo poi c'e' il collaudo del professionista, ma tanto non viene neppure a vedere la struttura e firma lo stesso" sono 1000 euro. "C'e' la perizia geologica ma tanto il professionista non viene e firma lo stesso. A proposito, ne conosco io uno che vi posso raccomandare" sono 300 euro. "I cubetti di cemento vanno portati all'istituto per le analisi ma tanto i cubetti sono sempre quelli che girano, mica ti prelevano il cemento effettivamente usato in cantiere, basta dichiarare la cosa giusta", sono 170 euro. Ecc. ecc. ecc.

I nostri legali ci hanno suggerito la prossima frase: "ovviamente questi sono esempi limitatissimi di pochissimi professionisti disonesti che fanno certificazioni alla cazzo mentre la stragrande maggioranza, praticamente tutti, ma proprio tutti, tutti, tutti vengono li e ti certificano tutto sul cantiere, fanno i prelievi di rito e fanno tutto (ma tutto, tutto, tutto) a regola d'arte".

Ovviamente tutte, ma proprio tutte le certificazioni servono (se guardiamo ai milioni di morti che ci sono stati nella storia dell'umanitá per mancanza di certificazioni ci renderemmo facilmente conto della loro importanza intrinseca).

Ad ogni modo uno si chiede, se certe certificazioni firmate per consuetudine acquisita e non sulla base dell'esecuzione effettiva di analisi a regola d'arte, si possano chiamare per quel che sono: tangenti legalizzate (o pizzo dei professionisti disonesti). 

11 commenti:

Anonimo ha detto...

La prudenza è d'obbligo, ma se avete rilevato questo andazzo sicuramente esistono casi a dimostrarlo. C'è poco da dire... ma io non assolverei quelle persone che, di fronte alla prospettiva di "sparagnà", accettano di pagare uno che, come rilevate voi, non fa il lavoro come andrebbe fatto!! Nel quadretto poco idilliaco da voi descritto tutta questa burocrazia, che è nata per garantire il cliente finale (cliente come consumatore/utente, non come "clientelismo"), viene percepita non come un vantaggio per il cliente ma come un balzello inutile a cui sottostare.

Forza Mario ha detto...

secondo me la questione sono i costi delle certificazioni rispetto ai costi finali dell'opera. Non e' possibile che le tariffe siano le stesse per una tettoia o una casetta di legno e per una casa. Siamo seri, qui gli albi professionali ci marciano e il legislatore e' connivente.

Anonimo ha detto...

l'elettricista mi ha chiesto 2000 euro mentre per certificare tutto m'e' costato 1000 euro. Non pup' esserci una sproporzione cosi' grande tra la prestazione di un'opera e la certificazione!!!

Anonimo ha detto...

questa e' una questione diversa da quella evidenzaiata dal post pero'......

Anonimo ha detto...

Caro "Forza Mario", in tema di edilizia le tariffe professionali non sono le stesse per una tettoia o per una casa, e gli albi professionali non ci marciano per niente! Talvolta è vero che i costi delle "carte" sono più alti del costo della tettoia stessa... ma credi che un professionista sia contento di presentarti una simile parcella? Di farsi chiacchierare in paese e di farsi ridere al bar? Purtroppo per tutti, il legislatore impone una marea di adempimenti non ammettendo mezze misure! E le tariffe professionali, che stanno tanto sullo stomaco e che non si perde occasione per voler abilire, garantiscono una minima proporzionalità tra costo dell'opera e onorario del professionista. In ogni caso ricordo che, nel caso di molte professioni, i minimi tariffari NON sono obbligatori già da tempo immemore!!!

Anonimo ha detto...

E' state andando OT. Il post sollevava altre questioni, non la sperequazione tra costo dei lavori e costo delle carte. Sperequazione che non va certo additata ai professionisti!

Anonimo ha detto...

come in ogni professione c'e' chi fa il suo lavoro bene e chi abusa il potere che gli viene dato dalle leggi. Alla fine, se la struttura e' costruita a regola d'arte dal costruttore, chi firma il collaudo si assume la responsabilita' qualora ci fossero problemi in seguito. Puo' benissimo essere che il collaudatore abbia una fiducia professionale di lunga data cei confronti del costruttore e sia piu' veloce nella firma per quella ragione. Dovrebbe prendersi la briga di venire in cantiere cosa che immagino facciano tutti per i lavori piu' grandi, per le cose minori si fideranno di piu' del costruttore (non giustifico ma capisco).

Anonimo ha detto...

Per l'anonimo che scrive "non giustifico ma capisco": MA CE DITU? E' gravissimo giustificare comportamenti inadempienti! Se la legge prescrive un adempimento, questo va espletato nei tempi e nei modi previsti dalla legge stessa. PUNTO! In Italia c'è l'abitudine di rispettare le regole finchè comoda, quando non comoda più (o non conviene economicamente) subentrano le "regole a modo mio". In Italia le norme sono rigidissime, ma i controlli praticamente NON ESISTONO, il che fa passare per buone molte situazioni di inadempienza che in un mondo normale dovrebbero essere sanzionate. Così non si va da nessuna parte. Le scappatoie... le scappatoie NON esistono. PUNTO. Il legislatore dovrebbe mettersi una mano sul cuore e cominciare, soprattutto nel settore dell'edilizia, a semplificare le norme, semplificare le procedure, semplificare, snellire, ridurre le figure professionali coinvolte... il che comporta però un cambio drastico di mentalità da parte di tutti, professionisti, artigiani e soprattutto committenti. Nel senso che chi certifica se certifica cazzate deve essere beccato e non deve mai più certificare niente (faccio un mero esempio).

Anonimo ha detto...

siamo sinceri, a nessuno viene in mente di semplificare perche' significherebbe far scomparire dei posti di lavoro dall'oggi al domani. Sono posti di lavoro parassitari ma ora ci sono e se semplifichi mandi a casa un bel po' di gente. Non si semplifichera' mai nulla.

Anonimo ha detto...

per l'anonimo "siamo sinceri...": ma tu cosa credi che ad ogni nuova burocratizzazione corrisponda una nuova categoria professionale? nuovi posti di lavoro? ma quando mai! i professionisti fanno formazione ed imparano a fare anche gli adempimenti portati dalla nuova norma del momento. tagliando e semplificando non perde il lavoro nessuno, si creano solo migliori condizioni di lavoro per tutti. anzi credo che tagliando e semplificando a perdere il lavoro sarebbero proprio i disonesti, quelli del "fasarin", "cumbinin".

Anonimo ha detto...

Non ho ancora visto un ingegnere venire a collaudare l'antisismicita' della casetta di legno del giardino. Il giorno che lo vedo ci credo.

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