Se non ci fosse stato un votante che ha ri-votato 4 volte "No", las proporzione verso di chi ritiene che laurearsi dopo i 28 anni sia da sfigati, e' bulgara.
Le dichiarazioni del viceministro martone hanno sollevato il dibattito, per molti ovvio, per altri pretestuoso, tra chi ritiene che l'universita' italiana dovrebbe finirla di essere un parcheggio per i gggiovani che non sanno cosa fare di se e tornare ad essere quello che dovrebbe essere: la fucina della futura classe dirigente nelle professioni e nell'apparato statale.
Ovvio che la questione riguarda i giovani che entrano all'universita' a 19 anni e che non hanno problemi gravi in famiglia o di salute tali da causare ritardi nel percorso di studi. Inoltre, non si contano tra gli "sfigati" gli studenti maturi, anzi, se uno decide di iscriversi all'universita' a 50 anni, buon per lui.
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Mauro Paviotti - Sabato 14 dicembre 2024
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la vita artistica di Mauro Paviotti, organizzata dai Comuni di Castions di
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1 settimana fa
2 commenti:
D'accordo su tutto. Vorrei spezzare una lancia anche per quegli studenti che durante gli studi lavorano, e non necessariamente perchè stanno facendo uno stage, ma perchè vogliono mantenersi più indipendenti. E' una sana scuola di vita, non importa che tipo di lavoro sia, responsabilizza e fornisce esperienza. Quindi ben venga la laurea anche due anni in ritardo, se il risultato è una persona pià adulta e non un "bamboccione" che ha passato anni nel campus a fare festa.
un anno all'universita' allo studente costa attorno ai 1.000 euro. Tuttavia il costo per il contribuente e' di circa 8.000 euro per ogni studente. Per quanto bravo sia uno studente lavoratore, ogni suo anno di ritardo dalla laurea ci costa alemo 7.000 euro. Se si laurea in tempo e poi l'esperienza di vita va a farla a spese sue, vinciamo tutti.
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