Il concerto è mandato in diretta alla BBC e fa i record di ascolti. Il repertorio sempre lo stesso ma piace almeno quanto il concerto di capodanno di Vienna con i suoi Strauss (chei e simpri chei).
I pezzi forti (che tra l'altro gli spettatori delle partite di Rugby della nazionale Inglese cantano durante le partitie sono: God Save the Queen, Land of Hope and Glory, British Grenadiers, Rule Britannia, Jerusalem e There'll Always Be an England, Swing Low, Sweet Chariot
Il punto di cui si di discuteva in osteria oggi è se l'Italia abbia delle canzoni patriottiche.
Durante il Ventennio Fascista la lista era lunga, da "Sole che sorgi" per celebrare Roma capitale a "Giovinezza" e "Fischia il Sasso" che esaltavano la gioventù passando per "Faccetta Nera", "Adua", "Ti Saluto vado in Abissinia" e "Tripoli bel suol d'amore" per esaltare l'impero. Per reazione, il fiorire di canti che esaltavano la "maschia gioventù proletaria e fassista" nel dopoguerra ha causato il prosciugarsi della verve patriottica nazionale. Già ci son voluti decenni prima di sventolare il tricolore senza essere tacciati di essere nostalgici o missini, poi non si riesce a stabilire una festa nazionale che sia sentita da tutti (basta ricordare i cambi di denominazione per la ricorrenza del 4 novembre... festa della Vittoria che per non farci mancare niente è diventata negli anni "celebrazione della fine della prima guerra mondiale (1918), giornata delle Forze Armate e commemorazione del Milite Ignoto e di tutti i caduti durante la prima guerra mondiale ancora senza nome".
Delle fratture su date come il 25 aprile e il 2 giugno non serve neppure aprire parentesi.
Così lo spritz debate s'è concentrato su quali siano le canzoni patriottiche italiane e se si riesca a far fronte alla lista britannica. A onor del vero i britannici possono contare anche sulle colonne sonore di film epici come la "Grande Fuga" ("The great escape") il cui motivetto risuona dagli spalti durante le partite della nazionale inglese o "Dove osano le Aquile" o "The Dam Busters". Morale: vincere le guerre fa bene alla musica. Perderle no.
In Italia un "Bella Ciao" figura come "canzone di tutti i partigiani" e quindi tecnicamente patriottica mentre "Fischia il vento" è la canzone dei partigiani comunisti, però anche in bar le posizioni diventano rigide se si apre una discussione sul tema.
Il "Canto degli Italiani", impropriamente conosciuto anche come Fratelli d'Italia, Inno di Mameli, Canto nazionale o Inno d'Italia, di Michele Novaro con parole di Goffredo Mameli è de facto l'inno nazionale (non s'è mai legiferato in merito) e implicitamente solo dal 2012 la legge ne prescrive la conoscenza nelle scuole. Così teoricamente i ragazzini impareranno non solo la prima strofa ma pure la seconda, la terza o la quarta che fa così:
Dall’Alpi a Sicilia
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Innosidabile un inno scritto nel 1918 suonato a tutte le cerimonie civili: "La Leggenda del Piave" che al momento può dirsi l'unico inno che mette tutti d'accordo e che ricorda il riscatto nazionale di Vittorio Veneto contro lo straniero che aveva invaso il Friuli e mezzo Veneto (per la verità a causa nostra che c'eravamo infognati in una guerra inutile, tradito alleanze e attaccato per primi per smanie espansionistiche salvo poi disintegrarci a Caporetto, ma questo non è il punto). Ricorda inoltre i 650.000 morti militari (e gli altrettanti civili) che ogni villaggio d'Italia ha dovuto subire sui 5 milioni di Italiani mobilitati.
C'è poi l'Inno di Garibaldi (ascolta) che però nel motivo iniziale essendo è stato ripreso da una canzone del fascismo ("All'armi, All'armi, All'armi siam fascisti...") e suona molto ottocentesca per i gusti attuali. Stessa cosa per gli inni legati all'irredentismo come l' "Inno a Oberdan" (ascolta). Da ricordare anche "Addio mia bella Addio" canto del 1848 (ascolta).
Diventa poi problematico trovare delle canzoni che rappresentino se non il sentire patriottico almeno la nazione.
Così s'è sviluppato il dibattito tra...
- chi ritiene che si deve allargare gli orizzonti e guardare alla tradizione popolare o canzoni che hanno fatto la storia come "Vecchio Scarpone" che per diverse generazioni ha significato il ricordo della leva militare, "La Montanara", "Quel Mazzolin di Fiori" per il ricordo della campagna di un tempo, "Il Ragazzo della via Gluck" per il significato intrinseco per una nazione che si è rapidamente industrializzata, e comunque a canzoni che accomunano tutti anche se alcune canzoni regionali potrebbero entrare nella classifica perchè l'Italia, tutto sommato, è fatta di regionionalismi. Senza dimenticare "Volare". Poi ci sono gli inni militari come l'Inno degli Alpini, il Flik Flok dei bersaglieri ("garibaldi fu ferito") e gli inni dei corpi più popolari come quello della "Brigata Sassari".
- e chi ritiene che di inni o canzoni che raccolgano veramente lo spirito italiano e per di più il patriottismo, non esistano proprio e ognuno si sente accomunato da canzoni di parte o legate al suo territorio più prossimo.
...e mentre Britannia rules the waves, the Italians dibattono
Dovunque è Legnano,
Ogn’uom di Ferruccio
Ha il core, ha la mano,
I bimbi d’Italia
Si chiaman Balilla,
Il suon d’ogni squilla
I Vespri suonò.
Innosidabile un inno scritto nel 1918 suonato a tutte le cerimonie civili: "La Leggenda del Piave" che al momento può dirsi l'unico inno che mette tutti d'accordo e che ricorda il riscatto nazionale di Vittorio Veneto contro lo straniero che aveva invaso il Friuli e mezzo Veneto (per la verità a causa nostra che c'eravamo infognati in una guerra inutile, tradito alleanze e attaccato per primi per smanie espansionistiche salvo poi disintegrarci a Caporetto, ma questo non è il punto). Ricorda inoltre i 650.000 morti militari (e gli altrettanti civili) che ogni villaggio d'Italia ha dovuto subire sui 5 milioni di Italiani mobilitati.
C'è poi l'Inno di Garibaldi (ascolta) che però nel motivo iniziale essendo è stato ripreso da una canzone del fascismo ("All'armi, All'armi, All'armi siam fascisti...") e suona molto ottocentesca per i gusti attuali. Stessa cosa per gli inni legati all'irredentismo come l' "Inno a Oberdan" (ascolta). Da ricordare anche "Addio mia bella Addio" canto del 1848 (ascolta).
Diventa poi problematico trovare delle canzoni che rappresentino se non il sentire patriottico almeno la nazione.
Così s'è sviluppato il dibattito tra...
- chi ritiene che si deve allargare gli orizzonti e guardare alla tradizione popolare o canzoni che hanno fatto la storia come "Vecchio Scarpone" che per diverse generazioni ha significato il ricordo della leva militare, "La Montanara", "Quel Mazzolin di Fiori" per il ricordo della campagna di un tempo, "Il Ragazzo della via Gluck" per il significato intrinseco per una nazione che si è rapidamente industrializzata, e comunque a canzoni che accomunano tutti anche se alcune canzoni regionali potrebbero entrare nella classifica perchè l'Italia, tutto sommato, è fatta di regionionalismi. Senza dimenticare "Volare". Poi ci sono gli inni militari come l'Inno degli Alpini, il Flik Flok dei bersaglieri ("garibaldi fu ferito") e gli inni dei corpi più popolari come quello della "Brigata Sassari".
- e chi ritiene che di inni o canzoni che raccolgano veramente lo spirito italiano e per di più il patriottismo, non esistano proprio e ognuno si sente accomunato da canzoni di parte o legate al suo territorio più prossimo.
...e mentre Britannia rules the waves, the Italians dibattono
Per chi volesse, un esempio di CD patriottici inglesi, potrebbero comprendere...
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