I figli crescono, gli ampi vani che nel 1970 costavano poco ora sono ridondanti e per una coppia di nonni settantenni l'aspirazione legittima è di andare a vivere gli ultimi decenni di vita in un ambiente caldo, confortevole e notevolmente più piccolo rispetto ai "casoni" costruiti in gioventù.
Negli anni Sessanta e soprattutto negli anni Settanta e Ottanta, la manodopera edilizia costava poco, i materiali edili pure meno e tutti si davano una mano con solidarietà familiare e pure paesana. Così non c'è mistero che ogni operaio, contadino, impiegato, artigiano dei nostri paesi si sia costruito una casa con 15 stanze, soffitta, scantinato, cantina, garage, mansarda e chi più ne ha ne metta.
L'impianto di riscaldamento non aveva le efficenze spinte dalle caldaie odierne percui tipicamente molte delle stanze per decenni son rimaste sottoutilizzate d'inverno per il freddo ed i costi esorbitanti del riscaldare case così grandi. I materiali isolanti all'epoca erano rudimentali e le tecnologie costruttive basilari.
Tenere pulite queste caserme è da sempre un'opera immensa.
Vero che la generazione che le ha costruite, anche a causa della bassa scolarizzazione non ha mai sentito l'esigenza di avere svaghi come andare a teatro, al cinema o passare tempo a leggere un libro e quindi spendere il tempo libero ad occuparsi prevalentemente della casa era uno svago accettato ed accettabile agli occhi della società. Poi le cose cambiano, i figli crescono e se ne vanno. Le tasse sulla casa e i costi del riscaldamento e comunque della manutenzione, pesano sempre più.
Ovviamente rimanere in due a vivere in una casa molto grande non ha senso e ci si mettono pure le notizie di cronaca a spaventare chi entra nella terza età con elenchi di truffe e a volte assalti a ignari vecchietti.
Sempre più vedremo a Morsano e nei paesi del Friuli, case anni '70 in vendita. Di solito sono buoni affari per la posizione del terreno ed ad averci i soldi per buttare giù e costruirci delle bifamiliari, si potrebbe pensare ad un nuovo trend edilizio. Obiettivamente nessuna giovane coppia spenderebbe i soldi richiesti per accollarsi la manutenzione di larghi giardini (negli Anni '70 le donne erano per lo più casalinghe e gli uomini timbravano il cartellino alle 5 ed erano presto a casa per i lavori) e solo coppie di immigrati potrebbero essere interessate a prendere in affitto queste case.
Morale della favola: i centri paesani sono in degrado perchè non ci sono leggi (leggi "tasse vessatorie") che spingano gli eredi a vendere le case diroccate e di fatto abbandonate, le prime periferie piene zeppe di case anni Settanta sono li pronte a degradarsi non appena si scoprirà che il mercato per queste casone è risicato. La movida sarà nella periferia dove ci son le coppie che han acquistato tra gli anni Novanta e i Duemila.
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