martedì 17 dicembre 2019

Spritz Expat: i giovani morsanesi più brillanti e capaci emigrano?

Oggi il Messaggero Veneto titola "È fuga dal Friuli Venezia Giulia: siamo al 1º posto per l’emigrazione di giovani cervelli". Nell'articolo si fa riferimento ai dati ISTAT "[...] 816 mila gli italiani trasferitisi all’estero negli ultimi 10 anni, il 73% dei quali venticinquenne o poco più, e tre su 4 con un titolo di studio medio-alto."

"In questa poco piacevole situazione spicca il Friuli Venezia Giulia che, non per valori assoluti ma in rapporto alla popolazione residente, è in vetta tra le regioni italiane per tasso di emigrazione: lasciano il territorio, infatti, 4 friulgiuliani ogni mille residenti."
Al momento abbiamo 6 morsanesi laureati all'estero e son tutti andati via prima di compiere 30 anni.

La sociologia dell'emigrazione ci spiega che chi emigra tende ad avere più spiccate qualità di intraprendenza e curiosità intellettuale.Di solito le fascie più disagiate della popolazione non tendono a migrare, sono bensì le fasce medio-alte a muoversi.

Pensiamo alla migrazione interna di fine '800 dalla Carnia al Friuli Austriaco (Mariano) e poi nel manzanese, migrazione che diede origine alla produzione della sedia impagliata, una specialità tecnica creata proprio dalle mani sapienti di quei carnici abituati a lavorare il legno nei mesi invernali. Verosimilmente, nella lavorazione artigianale del legno, questi carnici emigrati in "Austria" erano artigiani più abili dei loro compaesani in Carnia e comunque più abili degli artigiani locali.

Oggi si potrebbe tracciare un parallelo con i giovani che hanno una solida preparazione universitaria e che lasciano i piccoli paesi della Bassa Friulana.

Così al bancone del bar si son creati i soliti gruppi di discussione tra ...

- chi ritiene che l'emigrazione sia un fenomeno passeggero che interessi una parte troppo piccola della popolazione per preoccuparsene;

- e chi ritiene che di fatto ci stiamo perdendo i migliori giovani ovvero la futura classe dirigente locale (potenziali imprenditori, dirigenti d'impresa, abili professionisti e pure futuri sindaci, assessori, presidenti di associazioni ecc.) e che il fenomeno non possa più essere ignorato neppure a livello locale.

...e il dibattito continua tra chi rimane e chi legge questo post da Berlino, Londra, Boston...


=========
Vedi anche:

Mondopoli Perché le persone migrano? I fenomeni migratori tra mito e realtà (Aprile 2019)
Università di udine Cantiere Friuli "Nuova emigrazione" di Gian Pietro Zaccomer (ottobre 2019)

1 commento:

El çus maurocastions ha detto...

Gentili Notizie Morsaniche, casualmente leggendo il vostro articolo mi è venuta voglia di rubarvi un po' di spazio per divagare sul tema.
Fa riflettere il continuo flusso migratorio dentro e fuori i confini nazionali. Ma non potrebbe essere che così; non è un fenomeno nuovo, risale dalla nascita delle nazioni se non addirittura da prima. L'uomo è diventato stanziale un po' alla volta con lo sviluppo dell'etnie; dell'economia; della cultura; non è una fase conclusa e forse non lo sarà mai. Parlando dei cervelli in fuga (in effetti non sappiamo se sono i migliori come tendenzialmente si dice), in tutte le nazioni esiste un travaso di menti in cerca della loro identità, o del benessere, o di un sogno. E tutti vanno verso gli stati considerati più progrediti, più aperti, più attrattivi. Ricordiamoci che da secoli i nomi italiani si trovano in giro per il mondo; a volte onorandoci, a volte rappresentando il lato peggiore di noi.
E' indubbio che l'Italia non rappresenta in questo momento una nazione di richiamo per i giovani laureati. Siamo diventati un paese vecchio, arretrato su molti settori della vita economica e intellettuale; da anni abbiamo rallentato il passo lasciandoci superare da altre popolazioni una volta considerate inferiori a noi. E' il frutto di malgoverno che ci rappresenta, purtroppo noi siamo fatti così, lo dimostra la volatilità con cui affidiamo il consenso a questo o quel politico ogni volta che ci promette di risolvere in maniera superficiale i problemi del paese, anche se siamo certi che sono complessi e a volte irrealizzabili.
Bisognerebbe aprire un altro capitolo di discussione; ma torniamo ai nostri emigranti. E' un bene che facciano la loro esperienza dove meglio credono di realizzarsi. E' un arricchimento per loro e per noi. Per loro: perché si confrontano con altri sistemi, continuano la maturazione. Per noi: perché ci fanno riflettere e ci trasmettono quel nuovo intrapreso oltre confine, in più significa rendere il confine meno marcato. Il mondo, secondo me, ha bisogno di mescolanza di: razze, usi, costumi, idee e tutto il resto; e forse nella mescolanza saremmo più prossimi.
Mi fermo qui ma ci sarebbe tanto da discutere sull'argomento dell'emigrazione: si potrebbe ad esempio confrontare quella in uscita con quella in entrata; quella regolare con quella irregolare; quella intellettuale con quella di pura manovalanza; e tanto ancora.
Scusate se sono stato poco chiaro e prolisso, purtroppo la mia mente è sovraccarica di pensieri e non riesce a stenderli in maniera ordinata. Grazie per avermi ospitato sul vostro bellissimo spazio. Siete veramente bravi. Mandi, mandi

Post più popolari di sempre

Post Più Popolari negli Ultimi 30 giorni

Post più popolari questa settimana

Prezzo dell'Oro

Statistiche del Comune