mercoledì 11 marzo 2020

Se i ragazzi non capiscono la situazione d'emergenza e giocano a calcio nel campo di Morsano

Un'intera nazione è in regime di contenimeto di un virus che uccide. Uccide per fortuna una percentuale piccola degli ammalati (mediamente il 2,5%) ma, ed il MA è grosso come una casa, intasa i reparti di terapia intensiva degli ospedali.

Li intasa perché una percentuale importante, circa il 10%, dei pazienti colpiti da Coronavirus necessita la terapia intensiva per guarire.

Con 10,000 ammalati, servono mille (mille!) posti in terapia intensiva. Capirete che se ammalano in 250,000 serviranno 25,000 posti in terapia intensiva e come avrete intuito, non abbiamo 25mila ventilatori per intubare tutti i pazienti gravi.

Nella loro testa c'è il buio
Il punto è proprio questo: non far ammalare troppe persone per non trovarsi con troppi ricoverati in terapia intensiva e dover quindi decidere chi intubare e chi no con metodi da "medicina di guerra". Ovvero dover escludere tutti gli anziani.

Poi si sa che se si è giovani e senza patologie preesistenti si ha un'altissima probabilità di avere la precedenza nell'eventuale terapia intensiva rispetto ai nostri nonni o genitori anziani.

Questo è ciò su cui dovrebbero riflettere i ragazzi che giocavano a calcetto sul campetto di Morsano di Strada.

Proprio così, giocavano a calcetto: adolescenti o poco più, parrebbe di Castions e Morsano, ieri, 10 Marzo 2020, in pieno regime di restrizioni sanitarie per il decreto dpcm con le «Misure urgenti di contenimento del contagio»(DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 8 marzo 2020).

Fa riflettere sia per il loro compiere un reato in quanto vige il divieto di assembramenti e le attività sportive sono vietate (si va nel "penale" con l’arresto fino a 3 mesi o l’ammenda fino a 206 euro «salvo che il fatto non costituisca più grave reato») ma soprattutto per la totale mancanza di senso civico e rispetto nei confronti di una situazione che potrebbe essere MORTALE per i loro parenti più anziani.

Se si infetta un giovane in famiglia poi può trasmettere il virus a tutti i suoi cari! 

Andare a giocare a calcetto con un gruppo di amici, denota, nella migliore delle ipotesi, criminale immaturità ed egoismo. 

Difficile immaginare che gente così nella vita combinerà qualcosa di buono per se e per gli altri. 

La nostra vicinanza ai loro genitori e parenti prossimi: possiamo immaginare che avreste voluto di meglio.


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