martedì 24 luglio 2012

Cosa si deve fare perchè una moneta unica funzioni?

In molti discutono su cosa si debba fare per risolvere il problema dell'Euro area e dello spread che vola oltre i 500 punti sul bund tedesco. Sulla soluzione alla fase congiunturale molto s'è detto, molto si dice e molto si dirà.

Poco s'è sempre detto (in Italia) su cosa serva per far funzionare una moneta unica.

Il dollaro divenne moneta unica nel momento in cui più stati americani si misero assieme, stessa cosa il marco tedesco divenne moneta unica nel 1871 quando la Baviera, la Prussia e gli altri stati tedeschi si unirono, la Lira divenne moneta nazionale nel momento in cui Garibaldi & Cavour cucirono più stati assieme.

Secondo il C.A.F.O.N., il punto è che le "monete uniche" o semplicemente "le monete", funzionano se:
  • c'è un'unione bancaria con ricapitalizzazioni centralizzate e trasferimenti tra banche di diverse territori
  • c'è un'unione fiscale con il potere di imporre tasse a livello federale
  • c'è un'unione politica con un mandato legislativo che è indipendente dagli stati membri 
Per inciso, nella storia dell'umanità non s'era mai tentato prima l'esperimento di una moneta unica senza i tre requisiti di cui sopra, requisiti che furono i punti d'onore sui quali gli "euroscettici" battagliarono contro l'ingresso nell'Euro a fine anni Novanta in Gran Bretagna e in altri paesi del Nord Europa. 

Senza una qualche sorta di "trasferimenti" da una zona all'altra, siano questi trasferimenti di capitali o trasferimenti di sovranità, l'Euro è tecnicamente una moneta nata morta o che poggia su una palafitta di paglia. 

Gli scettici avevano ragione e chi ha voluto l'Euro ha poi perso la forza di trascinamento dell'opinione pubblica per spingere per l'unione bancaria, fiscale e quindi politica. Metteranno dei cerotti ma la paglia resta lì dov'è e non si trasformerà mai in cemento armato.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Quindi la paura di questi mesi sul crollo dell'euro rimarra' sempre con noi...

Anonimo ha detto...

e chi la ga' la ga'!

PaoloVE ha detto...

Ma davvero siamo convinti che il problema sia l'euro? se avessimo avuto un debito pubblico al 123% in lire davvero la cosa sarebbe cambiata?

Qualcuno dirà che la banca centrale avrebbe potuto stampare moneta svalutandola, ma quale credito avremmo trovato, sapendo che lo avremmo restituito in una valuta senza valore? E davvero non ci ricordiamo di cosa succedeva al potere d'acquisto reale dei salari quando si svalutava?

Ciao

Paolo

Anonimo ha detto...

il Cafon non è da solo: 200 economisti tedeschi la pensano come lui. E poi, la Spd si è convinta di realizzare gli Stati Uniti d'Europa per fare le cose dette nel post. Per intanto la BCE, anche secondo quelli che abitano qui, dovrebbe a. difendere l'euro; b. acquistare titoli pubblici; c. favorire la liquidità alle banche senza limiti; d. non separare la politica monetaria da quella fiscale. Poi c'è il mestiere del nostro Stato e delle Regioni ch non devono sprecare, devono liberare risorse e devono riorientarle. Lo vorranno fare? O si difenderanno i privilegi e le tradizioni? Boh! Ma, allora, inizieranno veramente le Rivolte Sociali, e saranno cazzi. Mauri.

Vitellozzo Silverdeschi Vantelli della Calastorta ha detto...

I membri del CAFON ci comunicano che in effetti un paio di settimane fa, guidati dal prof. Hans Werner Sinn, 200 economisti tedeschi, tutti euroscettici dell'IFO Economic Institute, hanno firmato una lettera. Nella lettara spiegavano che la conseguenza di un'unione bancaria avrebbe aperto le porte all'unione fiscale (per dettagli vedasi Wolfang Munchau sull'FT "The eurosceptics once again have the best lines"). Non suggeriscono la dissoluzione dell'Euro (almeno al momento) ma sottolineano a cosa l'unione bancaria porta. La discussione poi si evolve tra chi dice che si dovrebbe spingere oltre con ulteirore unione fiscale e poi politica per dare solidità all'unione monetaria e chi dice chiudiamola qua e finita che sia.

Quello che qui importa è che in effetti l'unione monetaria senza unione bancaria, senza unione fiscale e senza (diciamolo sottovoce) unione politica, in effetti si poggia su basi fragilissime e teoricamente inadatte a sostenere il progetto "Euro".

Favorevoli all'euro o contrari all'euro, tutti dovrebbero riconoscere che questo è il problema strutturale della moneta unica europea.

Se il problema non si risolve ora, tornerà ad emerge periodicamente.

Anonimo ha detto...

Grazie per il link, leggo che "The possible breakup of the eurozone is now openly discussed by policy officials and financial executives. The interest rate on Spanish government debt has soared above 7 per cent, reflecting its lack of progress in reducing its fiscal deficit and those of Valencia and other regional governments. Greece is likely to fail its inspection by the “troika”, bringing it closer to a eurozone exit by the autumn." Quindi questiu prevedono l'uscita dall'euro della Grecia già in autunno e una possibile rottura dell'Euro. Il silenzio su questi argomenti da parte della stampa italiana fa pensare: o siamo tutti coglioni o ci trattano da coglioni.

David ha detto...

@PaoloVE: L'Italia aveva il debito pubblico del 120% già negli anni 90. Il Giappone ha il debito pubblico al 200%. A moneta sovrana, il problema del debito pubblico non esiste. Con l'euro, il debito pubblico è la nostra rovina. Ne conseguono tagli e privatizzazioni da parte dello stato, ovvero la deliquenziale politica di austerity di Monti & co. Se va avanti così, dopo la Grecia, ora tocca la Spagna e poi sarà il nostro turno. Sarà la fine della democrazia e dello stato.
Chi sta alla BCE, alla FMI, in Commissione Europea, non gliene frega niente di noi. Vogliono toglierci le libertà e i diritti che in un secolo ci siamo conquistati. E' sotto gli occhi di tutti quello che sta succedendo. Siamo in guerra e non ce ne rendiamo nemmeno conto.
Draghi sta avviando l'acquisto dei titoli di stato tramite il programma SMP Bonds Purchases. Se non lo facesse, in poco tempo Italia e Spagna farebbero default, l'Eurozona imploderebbe, con catastrofe storica, specie per Germania e Francia.
Ora con l'acquisto dei titoli da parte della BCE, i mercati si calmeranno e non faremo default. MA allo stesso tempo saremo costretti a rimanere in Eurozona, non avremo crescita senza moneta sovrana, saremo governati da tecnocrati non eletti, ricattati dal fatto che ogni centesimo per l'Italia va preso in prestito dalle banche speculative, con una crescente precarietà e impoverimento, con conseguente austerità a stipendi, pensioni e servizi che ammazzano le imprese, privatizzazioni selvagge di ogni servizio e bene pubblico, con una probabile fine della democrazia.

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