Da Wikipedia alla voce "Fuga dei Cervelli" (in inglese "Brain Drain")
La fuga dei cervelli dall'Italia non è un fenomeno che si manifesta unicamente nel mondo della ricerca. Molti giovani neolaureati interessati ad utilizzare e sviluppare le proprie capacità lasciano l'Italia poiché non riescono a trovarvi posizioni adatte alle loro capacità, ben remunerate e soprattutto con migliori prospettive di fare carriera. I dati disponibili non consentono di stimare con precisione quanto sia la perdita annua, ma è verosimile ritenere che nei quattro anni, dal 1996 al 1999, hanno lasciato il paese 12.000 laureati, in media 3.000 all’anno. Nel 2000, il tasso di espatrio dei laureati si attestava al 7%. Secondo una recente ricerca dell'Icom, solo riguardo ai proventi da brevetto, l'Italia avrebbe perso circa 4 miliardi di euro negli ultimi 20 anni. Inoltre, «il 35 per cento dei 500 migliori ricercatori italiani nei principali settori di ricerca abbandona il Paese; fra i primi 100 è addirittura uno su due a scegliere di andarsene perché in Italia non riesce a lavorare».
Conclusione Morsanica:
Ogni anno scappano dall'Italia decine di migliaia di italiani per lo più giovani e laureati. Sono i "cervelli in fuga". Quelli che restano, molto spesso sono "cervelli in figa".
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