martedì 2 luglio 2013

Lettera di un Lettore: la nostra crisi è crisi sociale, è crisi culturale, e crisi economica

Per l'ennesima volta rifacciamo i conti economici del primo semestre 2013, e per l'ennesima volta appare chiaro che anche nei primi sei mesi dell'anno siamo in perdita. E' crisi, è crisi dura senza nemmeno più il conforto di un sorriso o di un po' d'ironia. La mia collaboratrice, ingegnere molto competente, donna, mi dice sconsolata che fare questo mestiere sta diventando per lei un lusso che non può più permettersi. Molto più interessante, sotto il profilo economico, lavare scale o distribuire volantini che progettare.

E mentre mi parla, io penso ai tronisti, alle veline, alle escort, che riempono ogni giorno le pagine dei giornali con le loro poco epiche gesta; penso al denaro che viene loro riconosciuto per qualsiasi sciocchezza dicano. Penso a questo e confronto i nostri magri incassi a esibizioni che vengono pagate fino a 100 euro al minuto.

Cosa pensare di una società che, nei fatti, riconosce uno spropositato valore economico al nulla, al vuoto pneumatico, e invece umilia chi ha studiato, chi ha conoscenza, chi ha preferito un corso di studi all'esibizione anatomica?

La nostra crisi è crisi sociale, è crisi culturale, e crisi economica. Un triplice nodo che andrà sciolto contemporaneamente o non si scioglierà affatto; anzi andrà sempre più a stringersi al collo di chi faticosamente tiene in piedi questa costruzione pericolante che è il nostro disgraziato e sfortunato Paese.

RoDiMa

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