Ieri in bar si cercava di capire la situazione politica italiana. Qui quello che si dice:
- l'Italia da sempre si divide in Guelfi e Ghibellini (che se le danno di santa ragione). Non fa meraviglia che da 20 anni si divida in pro-Berlusconi e anti-Berlusconi, cioé chi dice che é uno statista cui la magistratura politicizzata impedisce di fare le grandi riforme di cui il Paese ha bisogno e chi invece sostiene che sia un buffone, bugiardo e disonesto.
- La platea é concorde che il ruolo di Berlusconi sia fortemente ridimensionato e che sia destinato a svanire gradualmente dalla scena politica nazionale non avendo piú la stessa spinta che aveva agli inizi della sua entrata in politica. Soprattutto l'Italia é cambiata manifestando in pochi anni tutti i problemi di natura economica e strtturale che per anni erano rimasti sotto il tappeto.
- Tutti sono concordi nel vedere drammaticamente esplosa la sfiducia verso la politica ed in particolare verso i partiti tradizionali. Di fatti, la partecipazione al voto é in picchiata. Alle elezioni del Febbraio 2013 il 25% degli aventi diritto al voto si é astenuto registrando cosí un 75% di partecipazione che per gli standard storici italiani é la piú bassa di sempre (vedi Affluenza alle Urne- Dati Storici). Da aggiungere poi le schede bianche e il 25% di voto a Grillo che in bar é visto come voto di protesta. Ai partiti tradizionali grossomodo resta il voto di molto meno della metá degli elettori.
- La morale della favola, come decifrata in osteria, é che gli italiani vedono le elités del Paese sconnesse dalla vita quotidiana dei cittadini comuni.
- La gente si aspetta un "cambiamento". Tuttavia non é chiaro da che parte debba arrivare
- I partiti tradizionali hanno poco interesse a coltivare nuovo talento e soprattutto giovane. Resta che si assiste ad un esodo di giovani soprattutto laureati e di talento, verso l'estero.
- Il peso del npotismo e delle raccomandazioni non sembra svanire.
- Manca un partito moderno che sia pro-mercato e liberale. Le elezioni del Febbraio 2013 hanno mostrto il fallimento di proposte in tal senso.
- La discesa in campo di natura dinastica di Marina Berlusconi riproporrebbe le stesse questioni ad libitum e gli stessi scontri.
- L'opposizione a Berlusconi é inefficace e divisa. Non ci sono segnali che questo cambi.
- Renzi é l'unico che sulla carta puó cambiare il panorama politico nazionale ma é evidente che ha delle difficoltá enormi a diventare il Tony Blair italiano.
Insomma, in bar si pensa che il futuro dell'italia sia pessimo come il suo recente passato e non stia cambiando proprio niente.
...ma il dibattito continua
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PS The problem with Italian politics is bigger than Berlusconi
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2 commenti:
Oggi ricorre il 70esimo anniversario dell'eccidio di Cefalonia. Onore a questi Eroi italiani senza nome.
Quei "piccoli uomini" ora seduti in parlamento sono vergognosamente indegni di rappresentarli, capaci solamente di infangare un' eredità storica cosí gloriosa.
Vanni
"Il madolino di capitan Corelli"
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