venerdì 15 marzo 2013

Spritz Ecòle: Come si forma la classe dirigente politica nelle moderne democrazie Europee

Mentre per fare il dirigente statale si devono passare dei concorsi che vagliano i titoli accademici e certificano la preparazione, per assumere le più alte cariche politiche, non serve aver superato nessun esame né l’aver titoli specifici.

In bar ci si è chiesti se questo sia accettabile o meno per l’Italia.

Per rispondere, s’è partiti dalla considerazione che, volenti o nolenti, nelle democrazie popolari, i meriti politici quali la preparazione ideologica, la lealtá al partito e la militanza prevalgono su quelli tecnico-professionali.

Questo dato di fatto è molto più evidente nelle dittature, ad esempio il Fascismo aveva le sue organizzazioni giovanili (Littoriali della Cultura, GUF). Nel dopoguerra il Partito Comunista Italiano istituì una scuolapolitica a Frattocchie, fuori Roma, per poi mandare a Mosca i suoi giovani migliori per un corso di perfezionamento.

In Francia, dai tempi di De Gaulle, è lo Stato che forma la propria classe dirigente in particolare attraverso l’ENA, l’ècole Nationaled’Aministration, dalla quale escono i futuri dirigenti delle leviataniche imprese pubbliche per poi fare il famoso pantouflage cioè essere paracadutati nella Pubblica Amministrazione e/o nelle più alte cariche politiche ed amministrative (quasi sempre un politico di alto livello è stato anche sindaco di grandi cittá).
In Germania l’educazione politica è demandata a fondazioni politiche ed in particolare la Konrad Adenauer Stiftung per i cristiano democratici della CDU e la Friedrich Ebert Stiftung per i socialisti dell’SPD.  

In Gran Bretagna le future classi dirigenti della politica si formano immancabilmente nelle universitá prestigiose di Oxford e Cambridge (siano Laburisti, Liberal Democratici o i Conservatori) alle quali accedono spesso dopo aver frequentato le altrettanto prestigiose ed esclusive Public Schools (Eton, Harrow ecc.). Poi i partiti hanno le loro strutture e la preparazione avviene anche grazie a posizioni nel "governo ombra".  

In Italia, dagli Anni Novanta in poi, dopo il collasso della DC e dei partiti del dopoguerra, s’è iniziato a pensare che la cosiddetta “societá civile” potesse esprimere le personalitá e competenze di cui la politica aveva bisogno, senza una specifica formazione politica. Così c’è stata la corsa a candidare chi giá portava con se un bagaglio di voti grazie alla mera popolaritá (star dello sport e dello spettacolo) o chi proveniva dal mondo delle libere professioni. 

Alcuni partiti più di altri incarnano questo approccio alla politica che, a conti fatti, ha espresso alcune sorprese ma per lo piú molte delusioni. Taluni, una volta assunta la carica politica hanno imparato il mestiere  ma per una buona parte, oltre a non aver imparato a far Politica se ne sono serviti per fini personali.

Da qui la discussione se sia meglio avere un sistema come in Francia, Inghilterra o in Germania dove le classi dirigenti nascono seguende determinati percorsi formativi oppure se sia legittimo lasciare che i buoni amministratori pubblici siano figli del fato e delle buone intenzioni.

…e il dibattito continua

=================================================
Financial Times “Italy Needs to solve thecrisis of its political class

Nessun commento:

Post più popolari di sempre

Post Più Popolari negli Ultimi 30 giorni

Post più popolari questa settimana

Prezzo dell'Oro

Statistiche del Comune