martedì 23 aprile 2013

Lettera di un Lettore: Piccole Considerazioni Post Elettorali

E' da un po' che faccio sempre maggiore fatica a interpretare la realtà sociale e politica italiana. La mia dissociazione è iniziata alcuni anni or sono con la politica, oramai irrimediabilmente governata da una logica priva di alcun senso per me. Ora, da alcuni mesi, l'area di incomprensione si estende ai miei concittadini. Francamente, non capisco quasi più nulla di quello che accade.

L'amministrazione di centro destra uscente ha governato la nostra Regione con criteri incomprensibili, sprecando molte occasioni di sviluppo, secondo una scelta prioritaria del rinvio di tutte le decisioni rinviabili. Governare per non scegliere sarebbe stato un ottimo e veritiero slogan elettorale. Fino al capolavoro dell'accordo sulla macroregione, che piazzava un sonoro calcio nel sedere alla nostra specialità. Risultato: il 39% dei votanti continua a riconoscersi in Tondo.

La Serracchiani, capofila di un Partito completamente destrutturato e governato da incerte e rissose personalità, barcamenandosi tra Renzi e Bersani, porta a casa il 39.4%, sulla base di un programma che mi appare inconsistente e privo delle necessarie priorità [accontentare tutti è sempre una buona mossa, in occasione di elezioni, ed è atteggiamento presagio di una futura amministrazione altrettanto incerta e inconcludente quanto quella appena trascorsa].

Il Movimento 5 stelle, troppo spesso in preda a integralismi masochisti, raggiunge il 19%, puntando sulla capitalizzazione di un carisma personale [Grillo], che i suoi seguaci non possono avere, apparendo troppo spesso in libertà di pensiero vigilata.

Le tre maggiori forze si presentano ai concittadini con programmi incerti, confusi, mentre l'economia regionale muore.

E' un quadro talmente caotico e indecifrabile da indurmi al ricordo nostalgico della vecchia Democrazia Cristiana. Non riesco a gioire leggendo i risultati elettorali. Riesco solo a pensare alla transitorietà degli orientamenti pubblici, che nel giro di pochi mesi elevano agli altari e successivamente distruggono ciò che hanno eletto, nella rincorsa irrazionale verso un punto di riferimento che ancora non si trova.

Immagino me e i miei concittadini come i passeggeri impazziti di una nave che affonda. Tutti corriamo da poppa a prua, cercando scampo, cercando una scialuppa, su cui saliamo frettolosamente per accorgerci subito dopo che il fondo della scialuppa stessa è forato. Poichè non capisco più nulla, mi auguro di sbagliarmi e che i prossimi cinque anni siano anni memorabili. Siano gli anni del riscatto morale, sociale ed economico della nostra Regione e dell'Italia. Me lo auguro. Ma, francamente, non ci credo più.


2 commenti:

Anonimo ha detto...

RdM ha molte ragioni, in particolare quando parla di "transitorieta'" della politica e delle idee dei partiti. mi sfugge invece la critica ai programmi: se qulacuno dice (finalmente) consumo zero del suolo, no alla Gemona-Sequals e al rigassificatore; sì a più imprese ed export, quantomeno è utile andare a vedere le carte.

rosario ha detto...

hai ragione. vedere le carte è essenziale per giudicare. il problema è che nella maggior parte dei casi le carte che ho visto appaiono, anche a una lettura superficiale, semplici slogans. Cosa significa infatti "sì a più imprese ed export"? Letteralmente, cosa significa? Le imprese muoino soffocate dagli insoluti, dalle tasse e dai contributi per i dipendenti. Questa è l'amara realtà. Come si concretizza nella pratica lo slogan "si a più imprese", se quelle che ci sono non hanno nemmeno le risorse finanziarie per la minima sussistenza? Come si concretizza il rilancio, che tempi sono previsti, quali gli stati esteri su cui puntare, quali i mercati dove proporsi, come proporsi, con quali risorse? Sono solo alcune domande. La risposta a queste domande è essenziale, e, per molte imprese [e persone], può fare la differenza tra la vita e la morte!

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