La differenziazione e l'omologazione dei prodotti per decenni sono stati il frutto della colonizzazione culturale del consumo di stampo americano e i negozi indipendenti, il macellaio, il panettiere, il pescivendolo, il vignaiolo, il formaggiaio e via dicendo sono di fatto scomparsi o sono diventati dei "delicatessen" di nicchia per pochi amatori.
Ebbene, parrebbe che questo trend stia cambiando sulla scorta dello "scandalo della carne di cavallo" che ha colpito grosse catene di supermercati in primis britannici portando i sudditi di Sua Maestà a mangiare prodotti pre-confezionati e surgelati che anzichè essere di carne controllata e certificata si erano dimostrati essere dei prodotti con mischiata carne di cavallo di imprecisata provenienza, non destinata al consumo alimentare e per di più data in pasto ad un popolo che per tradiziona alimentare non mangia carne di cavallo!
Da un po' di tempo le "high street" si stanno raffinando e i negozi indipendenti gestiti da imprenditori locali piuttosto che grosse catene esterne, prendono piede e acquistano in popolarità "vedi
"The independent food shops breathing life back into the high street").
A Parigi il carisma e la bontà gastronomica di Cremona |
Oltre a questo c'è da aggiungere un fattore socio-culturale che funge da acceleratore al trend. Gli inglesi, non avendo una grossa tradizione enogastronomica si sono specializzati nel giudicare in modo imparziale quella degli altri.
Non è un segreto che tra i migliori esperti di vino al mondo ci siano gli inglesi. Non ha caso sono proprietari di vaste tenute di Champagne in Francia e il Porto è in mano alle tenute portoghesi dei club di Londra. Senza contare poi gli immancabili editoriali sul vino in tutti i maggiori giornali inglesi (Times, Guardian, Telegraph e pure il Financial Times) che sono la bibbia degli appassionati così come lo è Decanter. Le case d'asta londinesi poi ci mettono la ciliegina con le frequenti aste di vini pregiati.
Sul lato del mangiar bene e della riscoperta della nobiltà della cucina in terra d'Albione non sono dei talenti naturali ma sanno come far fruttare questa loro mancanza facendo girare l'economia. Ed è così che Gordon Ramsey, Jamie Oliver, Heston Blumenthal & friends diventano dei Celebrity Chefs con tanto di ristoranti pluristellati e programmi TV dedicati alla cucina che da più di una decade fanno tendenza. Master Chef fiorisce negli studios della TV di Londra anni fa prima che, come molti fenomeni televisivi, diventasse un trend anche in Italia. Così da anni la massaia di Oxford, cresciuta a cibi fritti e verdure bollite, ha appreso l'arte del cucinare prodotti genuini i modo sano, creativo e divertente. Da non dimenticare che pure i francesi recentemente hanno premiato un inglese come miglior conoscitore di formaggi dell'anno "France's top cheesemonger: an English accountant", e il che è tutto dire.
Mettendo tutto assieme, le aspettative del consumatore medio si sono alzate tanto da far riscoprire i sapori e non solo, anche il rapporto di fiducia con chi fornisce questi sapori: lo spizzicagnolo, il formaggiaio, l'ortolano di fiducia e via dicendo. Ed è questo rapporto di fiducia e le aspettative sui prodotti, genuini, di provenienza certificata, di qualità superiore (magiare meno ma mangiare bene) sta dando nuova vita ai negozi indipendenti gestiti da uno specialista del posto che controlla e garantisce sulla filiera.
Così il bar morsanico si è diviso tra...
- chi dice che è solo una moda temporanea e i negozi locali non possono sopravvivere contro le catene sempre più competitive sul lato prezzo e che il consumatore a lungo andare guarda solo il prezzo
- e chi dice che i negozi di paese hanno un futuro glorioso alle porte perchè i consumatori sono sempre più educatial valore delle origini del cibo e alla qualità del cibo e delle bevande garantite da un rapporto di fiducia che si costruisce con il venditore
...e il dibattito continua tra una stella Michelen e l'altra
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